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Audizione dell'Assessore Spadafora Lanzino in Commissione cultura. L'organismo consiliare prende posizione a favore della chiusura delle scuole in città per la grave emergenza sanitaria

Assessore Spadafora Lanzino
23 apr 2021

La Commissione consiliare Cultura, presieduta dal consigliere comunale Massimiliano Battaglia, ha preso posizione, al termine della seduta nel corso della quale si è tenuta l'audizione dell'Assessore alla scuola di Palazzo dei Bruzi, Matilde Spadafora Lanzino, per esprimere il proprio orientamento a favore della chiusura delle scuole, attesa la grave emergenza sanitaria in città e nella provincia di Cosenza, confermata dai dati sui contagi e dalla drammatica situazione in cui versa l'Ospedale dell'Annunziata. L'Assessore Spadafora Lanzino, dopo l'introduzione del Presidente della commissione Battaglia, ha ricostruito l'excursus delle aperture e chiusure delle scuole cittadine sottolineando che “negli istituti di competenza comunale, nel 2020, gli adeguamenti finalizzati al rispetto del distanziamento avevano favorito la riapertura delle scuole. Il virus, però, è più forte di noi e ci ha costretti a chiusure e a riaperture altalenanti. Siamo tutti preoccupati e per questo siamo sempre in contatto, insieme al Sindaco Occhiuto, con le famiglie e con i dirigenti scolastici con i quali abbiamo un continuo scambio di informazioni finalizzato a monitorare l'andamento della pandemia. Detto questo – ha proseguito Matilde Spadafora Lanzino – ci sono disposizioni governative che non si possono ignorare e che esprimono un indirizzo finalizzato al rientro a scuola. Il Sindaco – ha ricordato ancora l'Assessore alla scuola di Palazzo dei Bruzi - decide sempre e soltanto sulla base dei dati che vengono comunicati. Va aggiunto che a livello regionale, inoltre, regna una grande confusione e dalla quale spesso nascono delle posizioni contrastanti”.

Forti perplessità sull'apertura delle scuole, in questo periodo di grave emergenza, sono state poi espresse dal Presidente della commissione cultura Massimiliano Battaglia. “In passato, in un periodo in cui la Calabria non aveva questi indici e queste percentuali di ricoveri in rianimazione, le classi, dove si sono verificati i contagi di diversi bambini, sono state chiuse dall'oggi al domani. In questo momento, nel quale la situazione è peggiorata e anche in Ospedale la rianimazione è piena, cosa ci aspettiamo? Che facendo una didattica in presenza non ci siano contagi? Mi sembra una cosa assurda. Se non ci sono le condizioni e non vengono rispettati i criteri per garantire l'apertura in sicurezza, è inutile riaprire per poi richiudere. Non si comprende appieno neanche se sono rispettate le condizioni per assicurare il distanziamento. Ci sono logiche economiche alla base di queste riaperture, ma la scuola quanto può incidere sull'economia del Paese? La Didattica Digitale Integrata (DDI), con momenti di insegnamento a distanza ed attività svolte in presenza – ha concluso Battaglia -mi sembrava la cosa più sensata”. Nel corso della commissione si sono registrati anche gli interventi di alcuni consiglieri. Gisberto Spadafora ha sottolineato che “la decisione assunta a livello governativo di riapertura delle scuole è più che legittima, però l'Italia ha realtà assolutamente eterogenee sotto il profilo della sanità e quindi bisognerebbe rappresentare a chi di dovere che la riapertura delle scuole a Cosenza non è la stessa cosa che riaprirle altrove, perché – ha aggiunto Spadafora - stiamo vivendo una crisi sanitaria che non ha precedenti, che ha letteralmente messo in ginocchio l'ospedale cittadino e riaprire le scuole in una realtà del genere significa mettere seriamente a rischio la già compromessa incolumità della popolazione”. Per Maria Luisa Arsì “sarebbe un controsenso riaprire adesso, in un momento di disagio assoluto”. Di controsenso ha parlato anche Francesca Cassano che ha rivendicato “la necessità di far sentire da più parti la gravità della situazione chiedendo che la provincia di Cosenza, della quale si sta parlando in tante sedi, sia particolarmente attenzionata. Dovrà essere fatta – ha aggiunto - anche una scelta che non deve essere uniformata necessariamente a tutto il territorio”. Per il consigliere Enrico Morcavallo “è giusto che la scuola riapra le porte agli studenti e che la cultura abbia un ruolo primario, ma bisognerebbe vigilare attentamente, perché i ragazzi che si lamentano e non vogliono andare a scuola, poi sono i primi che il pomeriggio escono e si ammassano nelle villette o bivaccano davanti ai pub. E' tutto un paradosso – ha aggiunto Morcavallo – anche perché mancano i controlli adeguati”. La serie degli interventi è stata chiusa da Bianca Rende per la quale “i dati della provincia di Cosenza, per numero di contagi, posti letto, e soprattutto per l'indice di positività, in altre zone hanno determinato la dichiarazione di zona rossa. Qui c'è, invece – ha detto Rende - una chiara influenza politica affinché la Calabria non venga dichiarata zona rossa. Dobbiamo ribaltare, pertanto, una verità che ci viene raccontata, che non ci riguarda e che non ci corrisponde. La commissione consiliare deve assumersi le sue responsabilità, dare le sue risposte istituzionali e rivolgersi sì al governo centrale e regionale perché venga considerata la specificità della situazione di Cosenza, ma anche il Sindaco – ha aggiunto Rende – deve fare la sua parte, perché nei provvedimenti nazionali è previsto che situazioni di particolare criticità vengano tenute in conto e siano oggetto di maggiore restrizione. Dobbiamo dare eventualmente man forte al Sindaco, se intende chiudere le scuole, ed esprimere una posizione politica chiara anche nei confronti di chi rema contro. La nostra posizione – ha concluso Bianca Rende – deve essere di forte contrarietà alla ripresa integrale o percentuale che non tenga conto delle oggettive possibilità di ridurre il contagio”. La commissione ha, poi, chiuso i lavori dichiarandosi favorevole alla chiusura delle scuole e ad una maggiore controllo delle piazze.

Autore: Giuseppe Di Donna