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Turismo delle origini: un'indagine rivela che qualcosa a Cosenza sta cambiando. Succurro: "implementiamo strategie e programmi finalizzati a strutturarlo ancora di più"

un momento dell\'incontro di maggio con i tour oper
28 giu 2018

“E' importante implementare nella nostra città strategie e programmi finalizzati al radicamento del turismo cosìddetto delle origini, segmento nel quale si stanno già intraprendendo con successo delle iniziative che vanno ancora di più strutturate. C'è ancora molto da fare, ma i primi segnali in questa direzione sono molto incoraggianti”.
Lo ha affermato l'Assessore al turismo e marketing territoriale, Rosaria Succurro.
Lo spunto lo ha offerto la pubblicazione di un'indagine, proprio sul turismo delle origini, realizzata dalla professoressa Sonia Ferrari dell'Università della Calabria e dalla dottoressa Tiziana Nicotera, cultore della materia e tutor didattico per marketing del turismo e marketing territoriale alla Facoltà di scienze turistiche dell'ateneo di Arcavacata. L'indagine, inserita nel quindicesimo rapporto sul turismo della Regione Calabria, si è sviluppata attraverso alcune interviste frontali ai turisti delle origini, effettuate presso i punti di informazione turistica del Comune di Cosenza, gestiti dall’Associazione di Promozione Turistica “Città di Cosenza”, dove, in alcuni casi, ai cosìddetti roots tourists, sono stati offerti i servizi richiesti, difficilmente reperibili sul mercato.
Le informazioni raccolte hanno riguardato le persone, di origini calabresi, residenti all’estero e che vengono in vacanza in Calabria, anche per comprendere le eventuali attività poste in essere per attirare ed accogliere questa particolare tipologia di turisti.
L’apertura verso questa forma di turismo delle radici alla quale l'Assessorato al turismo e marketing territoriale guidato da Rosaria Succurro annette grande importanza, si è manifestata già nello scorso mese di maggio con un educational tour cui ha partecipato a Cosenza un gruppo di tour operators canadesi arrivati in città per pianificare l'arrivo, già dalla fine di agosto, di flussi di turisti provenienti dal Nord America. Con i tour operators, anche agenti di viaggio, giornalisti, fotografi e influencer che hanno voluto toccare con mano le opportunità turistiche offerte dalla città di Cosenza, soprattutto dopo il grande investimento dell'Amministrazione comunale e dall'Assessore al turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro che hanno puntato con decisione sull'attrattività aumentando la destination reputation di Cosenza e suscitando interesse anche a livello internazionale. I turisti intervistati durante l'indagine sono turisti individuali che viaggiano in coppia (marito e moglie, cugini, amici, di cui entrambi o uno dei due è di origine calabrese). Un aspetto che fa comprendere come questo turismo, per quanto diffuso, sia ancora un fenomeno non strutturato, organizzato in modo indipendente dai diretti interessati. Mentre dai dati sul registro presenze dei punti informativi del Comune di Cosenza e da quelli che emergono dai tour guidati si evince che per altre forme di turismo spesso i visitatori viaggiano in gruppo, per il turismo delle origini non è così. Alcuni di questi turisti richiedono servizi legati alla visita presso i luoghi d’origine, altri si muovono autonomamente alla scoperta dei luoghi, con auto a noleggio o mezzi pubblici di trasporto, richiedendo solo un supporto informativo (mappe della città, guide descrittive, consigli sulla ristorazione, ecc.). Questi turisti, al di là del momento dell’intervista, sono molto più propensi di altri a soffermarsi a chiacchierare con gli addetti agli uffici turistici, a raccontare la loro storia e i ricordi dell’infanzia propria o dei familiari, cercando un’affinità con i vari interlocutori. Si tratta, per lo più, di persone alla ricerca di un senso di accoglienza differente, più forte e più coinvolgente, per essere identificate come calabresi e non come turisti. Per i roots tourists è importante soprattutto che il personale dei punti informativi mostri empatia e capacità di farli sentire “a casa”, che sia estremamente disponibile a soddisfare richieste relative a visite presso il paese d’origine e che abbia una memoria storica su come erano un tempo i luoghi in cui sono tornati dopo tanti anni o che hanno conosciuto attraverso i racconti dei propri avi. Molti dei roots tourists chiedono, infatti, ai tour operator di visitare i paesi d’origine. Perché Cosenza diventi competitiva, sarà necessario fare in modo che essi possano visitare i luoghi delle proprie origini con facilità. Per loro questa visita – ha dimostrato l'indagine sul turismo delle origini per lo sviluppo di strategie di destination marketing - rappresenta un’esperienza irripetibile che conferisce maggior valore al soggiorno nella terra natale propria o dei propri avi. Senza questa visita verrebbe meno la motivazione principale del viaggio e con essa quell’emozione che lega indissolubilmente questi particolari viaggiatori al paese delle origini.
E' curioso notare che spesso la visita comprende solo in parte siti storici, musei, monumenti e chiese, per concentrarsi su vicoli, case, gente, insomma posti e persone oggetto di ricordi o racconti. E' sintomatico che un’intervistata brasiliana ha riferito di essere interessata a vedere un vecchio acquedotto dove sua madre faceva dei picnic insieme alla gente del posto e di essere stata a vedere dall’esterno la casa di origine di sua madre, dopo averla individuata grazie ad una vecchia cartolina.

Autore: Giuseppe Di Donna