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Il Consiglio comunale approva le linee programmatiche del Sindaco Occhiuto e il bilancio di previsione

approvato bilancio 2017
27 mar 2017

Dopo un lungo dibattito il Consiglio comunale, riunitosi da questa mattina, sotto la Presidenza di Pierluigi Caputo, ha approvato le linee programmatiche del Sindaco Mario Occhiuto e il bilancio di previsione 2017. In mattinata si era approvato all'unanimità il Piano comunale del servizio di gestione dei Rifiuti con annesso regolamento.
Sia le linee programmatiche che il documento contabile sono stati approvati con 22 voti a favore, 6 voti contrari e un astenuto (il consigliere Enzo Paolini).
La votazione, conclusasi in tarda serata, è avvenuta prima sulle linee programmatiche che in mattinata erano state illustrate dal Sindaco Occhiuto e poi sulle singole pratiche di bilancio, votate punto per punto.
Al termine della votazione è stato deciso di rinviare la discussione sul futuro della Biblioteca Civica e dei suoi dipendenti, sebbene nella sua replica agli interventi succedutisi durante il dibattito, il Sindaco Occhiuto aveva toccato l'argomento, sottolineando l'intento dell'Amministrazione comunale di riportare la Biblioteca civica all’interno del Comune. “Oggi la Biblioteca – ha sottolineato il primo cittadino - non è comunale. E’ un ente autonomo. Noi abbiamo dato il nostro contributo, in termini di risorse economiche, come gli altri anni, ma la Provincia non lo ha più potuto fare perché nel frattempo ha anche perduto le deleghe .
Quando saremo autorizzati ad assorbire i dipendenti – ha aggiunto Occhiuto - lo faremo subito. Spero che nei prossimi mesi si possa dar vita a questa operazione”.

LA RELAZIONE DEL SINDACO SULLE LINEE PROGRAMMATICHE

Dopo la comunicazione del consigliere Lino De Nardo, relativa al cambio di denominazione del gruppo “Cosenza positiva” che da oggi si chiama “Cosenza positiva-Fratelli d'Italia”, ha preso la parola il Sindaco Mario Occhiuto per illustrare all'aula le sue linee programmatiche. Su richiesta del caprogruppo del PD, Damiano Covelli, il Sindaco si è brevemente soffermato sulla vicenda della denuncia presentata da lui stesso in Procura contro l'ex responsabile dei suoi uffici di segreteria Giuseppe Cirò. Il Primo Cittadino, come già apparso sulla stampa, ha ribadito di esservi stato costretto dal riscontro di alcune illegittimità amministrative. “C’è una indagine in corso – ha detto – per cui ritengo che non sia proprio possibile dare informative specifiche, essendoci il segreto istruttorio. Dico che mi è dispiaciuto sul piano personale trattandosi di uno dei miei più stretti collaboratori, ma poiché il Comune non è casa mia ma è la casa di tutti, non potevo agire diversamente”.
Dunque le linee programmatiche da sottoporre all'approvazione dell'aula “che – è stato l'incipit di Occhiuto – racchiudono la visione complessiva della strategia che guida questa Amministrazione, in continuità con i precedenti cinque ani di governo cittadino, e che ora deve essere portata a compimento, con il supporto del consiglio comunale tutto”. Il Sindaco Occhiuto, che non dimentica di evidenziare il carattere partecipativo del programma che lo ha condotto alla riaffermazione nel giugno scorso, individua due grandi problematiche, a partire dalle quali si diramano le direttrici che devono segnare lo sviluppo della città negli anni della sua seconda consiliatura. “Questo nuovo programma - ha spiegato - è incentrato e parte dalle problematiche ricorrenti: il degrado di alcune aree cosiddette marginali della città, di alcune zone che sono state costruite dagli anni '70 e '80 in poi, senza buoni criteri urbanistici, e che oggi vivono situazioni di degrado non solo fisico ma anche sociale. Partiamo quindi dal degrado, e partiamo anche dalla mancanza di lavoro che genera povertà e degrado, dalla mancata ricchezza di un territorio che costringe a partire tanti giovani laureati della nostra università, ma che ha fatto venire meno anche il lavoro umile. Il nostro programma parte da queste premesse, da queste situazioni da affrontare prioritariamente, non con la presunzione di risolvere definitivamente questi problemi ma con la consapevolezza di poter indicare delle strade per mitigarli, con l’aiuto di tutte le forze politiche e anche dei cittadini, che non sono solo degli osservatori ma hanno il diritto-dovere di partecipare alla cosa pubblica”.
Questa Amministrazione ha dinanzi a sé un obiettivo imprescindibile e il Sindaco chiarisce subito quale sia, “fornire servizi sempre migliori ai cittadini”. Mario Occhiuto parte da uno dei servizi per eccellenza, che è quello dei rifiuti, il cui nuovo disciplinare di gara è stato inviato all’ANAC, come ha avuto modo di annunciare nei giorni scorsi. E aggiunge, “il nuovo piano di gestione dei rifiuti parte dall’esperienza del passato, ma tiene fede anche ad un impegno assunto coi lavoratori delle cooperative, non dimenticando la promessa di migliorare la loro posizione lavorativa”. Il Sindaco parla di un risparmio di circa un milione di euro con il nuovo bando, lasciando immutato numero dei lavoratori, attivando diverse isole ecologiche. “Ricordiamo – ha detto - che siano tra le pochissime città del sud Italia ad aver raggiunto risultati positivi nella raccolta differenziata che, ora, con questo nuovo disciplinare sarà molto migliorata, eliminando alcune criticità. Lo spazzamento manuale sarà affidato alle cooperative, con incremento delle ore di lavoro che attualmente svolgono”. Nel tempo il risparmio ottenuto avrà le sue positive ripercussioni sui cittadini, in termini di rideterminazione delle tariffe.
Il Sindaco Occhiuto si sofferma poi sulle due grandi opportunità di finanziamento che riguardano Cosenza: i 18 milioni del 'Piano Periferie' ed altrettanti sono quelli previsti nell’Agenda Urbana. “L’espansione della città verso nord – non ha mancato di evidenziare - ora ha bisogno di servizi comuni, nei fatti abbiamo già una città unica, non l'abbiamo però nei servizi, penso alla raccolta dei rifiuti e al trasporto pubblico. Allora, dobbiamo andare a correggere, almeno per la nostra città, le situazioni di maggiore difficoltà. Abbiamo le somme, dobbiamo avere la capacità di realizzare le opere. Ogni quartiere deve essere recuperato alla città. Come? Portandovi opere pubbliche importanti, caratterizzando la zona affinché possa avere una riconoscibilità ed un’attrattività. Di conseguenza bisogna migliorare i servizi”.
Il Primo cittadino illustra, supportato da slide, gli esempi emblematici di riqualificazioni urbanistico-sociali che riguarderanno la nostra città perché, ha detto, “le città non cambiano da sole, c’è sempre qualcuno che indirizza un processo di sviluppo. E intorno alle opere pubbliche si riqualificano pezzi di città creati con criteri sbagliati”. Ed ecco le opere simbolo “una sarà il nuovo Stadio, in un’area naturalmente vocata ad essere cittadella dello sport, un lungo viale che ha intorno edifici popolari”. Viale Parco, rispetto al quale “non so se arriveremo a chiudere l'accordo con la Regione sulla metro-tranvia, all'interno del quale sono inserite alcune delle opere che fanno parte del nostro programma”. Nei progetti del Sindaco Occhiuto, Viale Parco è il grande parco verde e attrezzato della città, lungo 2 km, con un verde che non è elemento decorativo ma elemento strutturante della città. “Pensate – ci ha detto - a via Popilia, a quello che avverrà per questo quartiere dove abbiamo, da un lato questo grande parco verde e dall’altro il fiume già interessato ad opere di ingegneria naturalistica”. E poi due opere in dirittura d'arrivo che cambieranno il volto di questa zona della città: il Planetario e soprattutto il Ponte di Calatrava.
Sempre in materia di trasporti parla dello smembramento della stazione delle Autolinee e ricorda che “nello stesso accordo di programma con la Regione, ci sono sei stazioni alle porte della città, e solo una piccola alle Autolinee”.
Da queste premesse deriva anche una nuova visione del welfare che Mario Occhiuto chiarisce così “non dobbiamo pensare soltanto a politiche distributive ma dobbiamo creare ricchezza attraverso politiche creative per il territorio e per i giovani. Anche realizzare opere significa creare ricchezza oltre che implementare la vocazione turistica di Cosenza”. La città che il Sindaco vuole è un luogo in cui incontrarsi con le persone e parlare, da qui le piazza realizzate ed altre in fase di riqualificazione. Parlando di centro storico, dove “se non vi portiamo ricchezza, non si potrà mai fare nulla per recuperarlo”, il Sindaco va dritto al progetto di realizzazione del nuovo ospedale, “non si può svuotare il centro storico di un’altra funzione importante, ed è questione da considerare accanto ovviamente al diritto alla salute dei cittadini”.

 

 

LA RELAZIONE DELL'ASSESSORE LUCIANO VIGNA SUL BILANCIO DI PREVISIONE “E' un bilancio dai numeri veri e reali. I numeri di un Comune che negli ultimi anni ha inteso voltare pagina. Un bilancio connotato sicuramente da sacrifici e da tagli di spesa notevoli. Ma un bilancio prudente, per evitare di inserire partite che non si trasformano in entrate. Così come non abbiamo inserito entrate derivanti da evasione fiscale. Anche se, da qui a breve, non appena comincerà l'attività del nuovo affidatario del servizio di riscossione, partirà una fase importante volta proprio ad intraprendere azioni di recupero dell'evasione Pur operando in un contesto difficile, crediamo di aver fatto le cose perbene. Nonostante la situazione di predissesto in cui versava il Comune, siamo riusciti a realizzare il nostro programma amministrativo e il bilancio di previsione che il Consiglio comunale si appresta ad approvare ci consentirà di realizzare le linee programmatiche che il Sindaco Occhiuto ha illustrato questa mattina. Per questo non chiederemo ulteriori sacrifici ai cittadini. Possiamo pertanto ritenerci fieri e soddisfatti, perché il risultato è positivo e credo che sia stato fatto un ottimo lavoro. Tanti enti locali non riescono a chiudere il bilancio di previsione. Noi non soltanto lo abbiamo chiuso, ma ci accingiamo ad approvarlo ora, a marzo, mentre gli altri anni si arrivava addirittura a settembre”.
Non nasconde la sua soddisfazione l'Assessore al bilancio Luciano Vigna nella sua relazione che ha aperto la ripresa pomeridiana dei lavori dell'odierna seduta del Consiglio comunale di Cosenza chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2017.
“Abbiamo raggiunto un equilibrio sostanziale – ha detto ancora Vigna- ringraziando gli uffici e i revisori dei conti che – ha aggiunto – hanno esaminato con puntiglio e serenità il documento contabile senza esprimere alcun rilievo di sorta”.
Dopo aver dato conto della modifica e delle integrazioni al regolamento della Imposta Unica Comunale (IUC) adeguandola alle nuove normative, ricordando anche, per le famiglie che versano in situazioni di particolari difficoltà, la possibilità di richiedere dilazioni per importi superiori, l' Assessore Vigna ha sottolineato nel suo intervento come nel bilancio di previsione 2017 si registri “una inversione di tendenza sulle aliquote che rappresenta un importante segnale della diminuzione della presione fiscale dopo che per 15 anni il nostro Comune ha registrato l'applicazione massima delle tariffe di ICI, TARSU ed IRPEF. Assicuriamo il mantenimento dei livelli di tassazione dell’anno scorso, che sono i più bassi della regione e non raggiungono picchi di applicazione elevate.
La TARI – ha detto ancora l'Assessore al Bilancio – merita una più approfondita analisi. Il costo d’opera di tutte le procedure di affidamento della nuova gestione del Piano dei rifiuti è di 13 milioni e 370 mila euro . Ci siamo riservati di variare questo costo ed eventualmente di diminuire la quota a carico dei cittadini. E’ un dato, questo, importante per fare chiarezza. Basterebbe un mero esercizio cognitivo per percepire che non abbiamo aumentato la pressione fiscale sui cittadini. Sulla TARI tanti osservatori di prezzi hanno analizzato il costo medio di una famiglia, che è pari a 280 euro. A Cosenza si paga di meno, 260 euro, contro i 460 euro di Reggio Calabria. Dire che la tassa sui rifiuti è alta equivale, dunque, a dire una bugia.
Anche per le utenze idriche è vero l’esatto contrario. A Cosenza si pagano 171 euro, mentre a Firenze costa 550 euro. Siamo tra i 10 comuni d'Italia in cui le tariffe idriche sono più basse. Non abbiamo elevato i costi e la spesa per i cittadini, nonostante l’acqua sia aumentata del 30 %. Le economie di bilancio hanno permesso questo. Sulla TARI vanno, inoltre, ricordate – ha aggiunto l'Assessore Vigna - le politiche di esenzione. Chi ha oggi un reddito ISEE di 6 mila euro non paga la TARI. E' questo un elemento di assoluta importanza che va incontro ai bisogni dei cittadini, in una situazione di grande crisi economica.Tutte queste esenzioni sono somme, che si aggirano intorno a 500 mila euro, che l’ente deve recuperare diversamente.
Un altro elemento messo in luce da Luciano Vigna è stato il piano delle alienazioni. “Il nostro patrimonio – ha detto Vigna – è un patrimonio di valore che consta di 42 milioni di euro, più 17 milioni di terreni. Nell'attuale contesto di crisi socio-economica, le procedure di alienazione non sono state seguite dalla vendita dei beni comunali, tranne qualche modesta eccezione. Le somme ricavate dalla vendita non influenzano il bilancio e saranno destinate a finanziare opere pubbliche. A breve partiranno – ha detto ancora Luciano Vigna - i bandi per l’alienazione del Caffè Letterario e dell'Albergo Bologna, quest'ultimo finalizzato alla realizzazione di una struttura ricettiva”.
Vigna ha poi ricordato la discussione in commissione bilancio del regolamento di contabilità, aggiornato in base ai principi del decreto legislativo n.118 del 2011, “strumento importante – ha detto Vigna - che migliora la fase procedurale e le fasi di impegno e liquidazione, centrali nelle dinamiche di un ente”. Il titolare della delega al Bilancio ha anche ricordato la procedura negoziata per il servizio di tesoreria, senza la previa pubblicazione di un bando di gara. “E' l'ennesimo tentativo che facciamo, tenendo conto che le gare tendono ad andare deserte perché le banche non intendono più accollarsi i rischi di un default che dovesse colpire gli enti. Questo passaggio autorizzato dal Consiglio è utile per avviare le fasi della gara ad evidenza pubblica e, nel caso di gara deserta, di arrivare ad una licitazione privata”.
Con riferimento alle entrate, l'Assessore al bilancio ha sottolineato ancora che “la parte corrente rappresenta un volume di entrata molto simile a quella della passata annualità e che potrà migliorare con la fase di recupero dell'evasione”.
Vigna ha poi evidenziato alcuni elementi di novità come l'obbligo di effettuare, per le entrate di dubbia e difficile esazione, un accantonamento in un Fondo di crediti di dubbia esigibilità nel bilancio di previsione. “Questo crea – ha detto Vigna nella sua relazione – i presupposti per un bilancio più solido, per una stabilità maggiore rispetto ad eventi negativi. Il Fondo in questione è un Fondo rischi nel quale vengono accantonate somme che restituiscono la fotografia di un bilancio prudente, in caso, ad esempio, di contenziosi od altre evenienze passive.
Altro elemento importante sottolineato da Luciano Vigna nell’analisi delle spese, è, nel bilancio di previsione 2017, il mantenimento dei livelli di spesa. “Nella parte relativa alla spesa – ha detto - il nostro bilancio è un bilancio rigido e le leve su cui agire sono ben poche. Il 26%, infatti, è occupato dai costi del personale. Altra parte consistente è quella che riguarda le spese contrattuali: per i Rifiuti, la Sorical, le Cooperative, ecc. Per l'85% il bilancio è un bilancio strutturato. Nonostante tutto, è prevista una serie di modifiche rispetto agli anni precedenti. Nonostante la difficoltà di alienare immobili, il Comune ha previsto 800 mila euro per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dando alla macchina comunale la possibilità di trovare l'immediata copertura per effettuare questi interventi. Per altre tipologie di opere è poi previsto l'accesso ad altre forme di finanziamento quando permettano di ridurre i tempi di raggiungimento degli equilibri di bilancio.
Un ulteriore investimento è poi previsto per l'ulteriore riefficientamento delle reti idrica e fognaria. Altri interventi straordinari riguarderanno poi gli immobili, di edilizia residenziale pubblica, di via Popilia e via degli Stadi.
Altro aspetto su cui si è soffermato Vigna, le politiche sociali.
“Intanto – ha detto Vigna – anche la riduzione della pressione fiscale rientra a pieno titolo nel welfare (5 milioni di euro di esenzione). La Spesa sociale è pari a dieci milioni di euro. Si può agire per migliorare l’efficienza e l’efficacia, ma i numeri hanno il crisma dell’oggettviità. La rete di servizi offerti, sia con fondi propri che con il sostegno di fondi europei, è una rete ampia che va dai disabili, agli anziani, all'infanzia, alle cooperative di tipo B. Si tratta di un contesto variegato e ramificato.
Abbiamo, inoltre aumentato, del 30%, le poste di bilancio per fronteggiare l'emergenza casa. Così come abbiamo aumentato il capitolo generico, prevedendo interventi a tutela dei più bisognosi, con 100 mila euro per dare avvio ad una serie di progetti. Manteniamo inalterati gli impegni contrattuali per garantire i servizi nel campo sociale. Un quadro oggettivo, insomma, che ci tranquillizza. I livelli attuali sono più che soddisfacenti.
L’aspetto relativo agli eventi e manifestazioni culturali – ha aggiunto Vigna -rimane intatto (un milione e settecentomila euro è la posta prevista in bilancio, tra politiche turistiche ed eventi di varia natura). Le somme spese sono inversamente proporzionali ai successi ottenuti. Si spende di meno e si migliora la qualità.
L’aspetto fondamentale del raggiungimento degli obiettivi prefissati è legato all’aumento delle percentuali di riscossione. La sfida è il raggiungimento di livelli più elevati. Abbiamo aumentato di 6 punti e mezzo il livello di riscossione. Per il raggiungimento degli equilibri bisogna arrivare a percentuali che si aggirino intorno al 65% nel 2017. Con i residui attivi ci siamo attestati al 20%. Bisogna arrivare al 25%”.

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO, GIUSEPPE D'IPPOLITO

“E' la prima volta che il Consiglio comunale è chiamato ad approvare il bilancio di previsione secondo i nuovi principi adottati con le recenti regole sugli equilibri di bilancio introdotte con la Legge di stabilità 2016”.
Inzia così la relazione del Presidente della Commissione bilancio di Palazzo dei Bruzi Giuseppe d'Ippolito, intervenuto subito dopo l'illustrazione in Consiglio del bilancio di previsione 2017 da parte dell'Assessore Luciano Vigna.
“Due dei punti cardine della riforma – ha detto d'Ippolito – sono rappresentati dall'operazione di riaccertamento straordinario dei residui e dalla costituzione del Fondo Crediti di dubbia esigibilità. Con l'operazione di riaccertamento straordinario, il Comune di Cosenza ha cancellato definitivamente ed ha reimputato una grande quantità di residui attivi e passivi, rideterminando il risultato di amministrazione al 31/12/2014 in un disavanzo di 101 milioni di euro. Tale disavanzo, come ha detto l'Assessore Vigna e per come prevede la legge, può essere ripianato in 30 anni in quote di 3,3 milioni di euro all'anno.
Il Fondo Crediti di dubbia esigibilità è stato costituito per la prima volta, in occasione
del riaccertamento straordinario dei residui. Tale Fondo – ha detto ancora il Presidente della Commissione Bilancio Giuseppe d'Ippolito – deve essere costituito, per come facilmente intuibile, al fine di garantire che entrate non esigibili finanzino la spesa. Il calcolo del Fondo è effettuato sullo storico degli ultimi 5 anni di incameri.
Nel bilancio di previsione 2017 il Comune – ha spiegato ancora d'Ippolito – ha iscritto un Fondo Crediti di dubbia esigibilità per un importo di 11,5 milioni di euro.
In definitiva, nel bilancio di previsione sono stati iscritti la quota di disavanzo per 3,3 milioni ed il fondo crediti di dubbia esigibilità per 11,5 milioni di euro che contraggono la possibilità di spesa per il Comune di Cosenza di circa 15 milioni di euro.
Questo unico dato basta da solo per dimostrare il buon lavoro svolto dall'Assessore Vigna che, nonostante l'accantonamento di questa quota, ha reso possibile chiudere il bilancio in pareggio”.
D'Ippolito si è spinto anche nella interpretazione più profonda del documento contabile. “Nonostante le innumerevoli difficoltà, dovute anche alla diminuzione dei trasferimenti, l'Amministrazione comunale intende mantenere invariato il livello dei servizi rispetto agli anni precedenti ed anzi proseguire nel contenimento delle spese correnti e nella riduzione del debito. Mantiene, inoltre, invariata la pressione fiscale ed introduce la possibilità per i cittadini di ottenere un pagamento dilazionato. Altre due azioni parimenti importanti sono: la prima, il mantenimento del livello degli investimenti e della manutenzione ordinaria che sarà assicurata, attraverso un nuovo strumento finanziario dedicato. E' con questo indirizzo politico che si dimostra attenzione alla città e alla sua riqualificazione, cui possiamo ora affiancare anche i nuovi strumenti messi a disposizione dalle tecnologie, come ad esempio il crowdfunding civico.La seconda importante azione è la promozione di un nuovo Piano di controllo del territorio per garantire maggior sicurezza in tutti i quartieri. E' molto positivo che il bilancio renda disponibili risorse che serviranno a garantire i servizi per la città, per porre in essere tutte quelle buone pratiche che come Amministrazione intendiamo perseguire. Il bilancio del Comune, con meno trasferimenti derivanti dallo Stato e dalla Regione, è un bilancio con più investimenti e che guarda decisamente al futuro. Un bilancio che non riporta solo numeri, ma che è un vero atto, con un preciso indirizzo politico, che guarda nella direzione di rendere Cosenza una Città Positiva”.

 

 

IL DIBATTITO - Discussione unica su linee programmatiche e bilancio di previsione. Ad aprirla il consigliere del PD Carlo Guccione per il quale è necessario “capire come invertire una tendenza che vede la perdita di ruolo e di funzioni di questa città. Io ho fatto il consigliere comunale di Cosenza quando aveva 120.000 abitanti, oggi siamo una città di 70mila abitanti. Bisogna prendere atto che lo Stato ha modificato gli assetti istituzionali, non ci sono più le Province come le abbiamo conosciute, è nata la città metropolitana di Reggio Calabria che interloquisce direttamente con il governo nazionale e con l’Europa”. Il rischio, per Guccione, è che Cosenza diventi “un’aerea marginalizzata perché non abbiamo una grande città. Io sono molto l’accordo con la città unica, penso che siamo nelle condizioni, da un punto di vista politico, per arrivare alla città unica, una città di 160 mila abitanti che ci permetta di avere un ruolo in Calabria e nel rapporto con il governo nazionale e con l’Europa”. In sede di consiglio comunale Carlo Guccione annuncia quindi la presentazione della proposta di legge di referendum per l'unione dei comuni di Cosenza, Rende, Castrolibero.
Il consigliere del PD affronta poi una serie di questioni, a partire dalle periferie, affermando che bisogna “mettere insieme la riqualificazione urbana e il recupero sociale della città. Abbiamo le risorse, il bando delle periferie rispetto al quale faremo di tutto perché anche Cosenza venga finanziata, le risorse per l'edilizia sociale della Regione, le risorse del POR più quelle dell'agenda urbana per l’inclusione e l’impresa sociale. Tutte vanno coordinate con una cabina di regia.
Poi sul centro storico, “non abbiamo risorse per un recupero radicale del centro storico che ha sofferto per lo sviluppo a nord della città. Per riprenderlo dobbiamo metterlo al centro dell’area urbana. Il centro storico ha una grande occasione che è la metrotranvia perché un collegamento veloce dall’UniCal fino a Rogliano sposta l'asse dello sviluppo verso sud, quindi spinge ad una centralità della parte antica di Cosenza”. Guccione ribadisce che nell'accordo quadro per la metrotranvia ci sono tutte le opere di cui ha parlato il Sindaco e anche la disponibilità a trovare risorse per continuare il recupero di Santa Lucia.
L’altra grande questione su cui si sofferma Guccione è la costruzione del nuovo ospedale. “C’è una voce nel Patto per la Calabria di 245 milioni per la costruzione dell’ospedale di Cosenza, il più grande della Calabria, 705 posti letto. Non voglio soffermarmi sulla sede, saranno i tecnici a decidere d’intesa col Comune, ma dobbiamo decidere in tempi rapidi, è fondamentale. Penso quindi che ci dovremmo dare un cronoprogramma che ci chiami tutti a rispondere dei tempi di realizzazione, e la città deve essere partecipe e protagonista di questi processi”. L'ultimo richiamo dell'esponente del Partito Democratico è alla legalità, “ritengo fondamentale per quanto riguarda gli appalti, non solo l'ausilio dell’Anac ma anche della stazione unica appaltante. E' impossibile che il Comune di Cosenza possa essere immune da tentativi di infiltrazione e di condizionamenti nei grandi appalti. Sulla legalità dobbiamo tenere la barra dritta”.
Francesco Cito (Cosenza Libera) pone l'accento sulle opere pubbliche realizzate e da realizzarsi, ritenendo che “ le scelte che si faranno nelle opere pubbliche oggi, siano fondamentali sia per far vivere bene i cittadini che per innescare un forte stimolo per l'economia del territorio”. Sulla realizzazione della metrotranvia, il consigliere Cito, in vista dell'eventuale accordo di programma, auspica quanto riferito dal Sindaco in un incontro con la maggioranza, “una costruzione senza barriere e dal minore impatto ambientale possibile, la costruzione di una strada parallela a via Popilia per smaltire il traffico su gomma e inglobare il quartiere in un processo evolutivo sia economico che urbanistico”. Rispetto alla stessa opera Cito pone anche degli interrogativi “negli anni questa opera saprà autofinanziarsi? O sarà necessario il sostegno pubblico?”. Il consigliere di Cosenza Libera auspica anche una ripresa di dialogo con l'Università della Calabria sulla ipotesi di trasferimento di un dipartimento o di un corso di laurea nel centro storico. Infine, le periferie. Cito si dichiara perfettamente in linea con il progetto per via degli Stadi, “la riqualificazione di via Magna Grecia con la realizzazione di verde attrezzato e piste ciclabili sul Campagnano e la costruzione del nuovo stadio. Mentre per via Popilia, la riqualificazione dell'ultimo lotto e di Vagliolise, con il trasferimento del Comando dei Vigili urbani e del mercato ortofrutticolo, la costruzione di una piazza per creare condizioni di attrattività per attività commerciali ed essere luogo catalizzatore di eventi e di coesione sociale”. Totale è l'adesione del gruppo Cosenza Libera ai progetti presentati dal Sindaco, “così la nostra città avrà tutte le carte in regola per diventare punto di riferimento nel panorama turistico nazionale”.
Anna Fabiano (PSI) lamenta la non tempestività della presentazione del programma. E' un intervento di disamina dettagliata delle linee programmatiche, quello del consigliere espressione del PSI, partendo proprio dal bilancio rispetto al quale evidenzia che “durante il processo di risanamento con il piano di riequilibrio, comunque questa gestione politica ha formato debiti fuori bilancio”. E ancora in materia finanziaria “le anticipazioni di liquidità del decreto salva imprese condizionano la gestione dell'ente a causa del costo finanziario derivante dalla restituzione alla Cassa Depositi e Prestiti”. Anche la Fabiano si sofferma sulle opere pubbliche chiedendo “con speditezza il completamento delle opere avviate, ma ciò richiede – evidenzia - il sostenimento di spese di gestione e manutenzione che incidono sul bilancio corrente”, sull'ospedale invece “rivendichiamo il diritto dovere di pianificare lo sviluppo del territorio e su questo aspetto daremo il nostro contributo costruttivo”. Passaggio sulla cultura per rivendicare “attività di promozione che rendano fruibili le strutture tutto l'anno”, il rilancio di di Biblioteca civica e Casa delle Culture ed una programmazione sistemica degli eventi culturali, che coinvolga anche le zone periferiche. E sempre a proposito di periferie, il consigliere Fabiano reputa insufficiente parlarne solo in termini di “raccolta differenziata e circolare veloce”. “Prioritaria – sostiene – è la costruzione di una rete idrica che investa tutto il territorio ed un monitoraggio attento e continuo dell'esistente”, mentre sul welfare chiede “azioni concrete e la realizzazione della Casa del Volontariato”. Dalle linee programmatiche al bilancio che Anna Fabiano reputa insoddisfacente “presenta omissioni informative ed inadeguatezze di previsioni dei fabbisogni della collettività cosentina”. “E' un elaborato – afferma - che contiene solo importi e macro aggregati di entrata e di spesa, dai quali risulta impossibile ed estremamente difficile estrapolare gli interventi che la Giunta intende effettuare nell’anno 2017, con proiezione per il 2018 e 2019”.
Carmelo Salerno (Forza Cosenza) parla di linee programmatiche “credibili e coerenti. È vero, ci siamo arrivati con un po’ di ritardo ma in questi mesi sono state fatte delle realizzazioni le quali danno contezza che da Cosenza parte un messaggio per tutta la Calabria: a Cosenza l’Amministrazione fa fatti, fa opere che portano beneficio alla collettività. Opere che proiettano Cosenza a livello nazionale, forse anche internazionale, dando una immagine positiva, moderna, che conserva l’orgoglio della sua identità, una città che tende a recuperare spazio e tempo per la collettività. E sono aspetti importantissimi per attrarre turisti”. Il consigliere Salerno si sofferma poi su alcuni dei punti programmatici, cominciando dall’attenzione verso i quartieri periferici. “Nella scorsa consiliatura il Sindaco disse con grande chiarezza che un processo di trasformazione di una città, ferma da un po' di anni, avrebbe richiesto del tempo, così la prima consiliatura ha dato attenzione al centro, ora la seconda pone attenzione ai quartieri. Apprezzabile è la focalizzazione su via degli Stadi, e su via Popilia che con la realizzazione del ponte di Calatrava diventerà centro”.
La seconda questione toccata da Salerno è la metrotranvia rispetto alla quale, “mi pare di aver capito dall'intervento di Guccione - rileva - che la Regione ha fatto un passo politico istituzionale verso il Comune. Il consiglio comunale si era espresso per delle modifiche che non dividessero la città. Da quanto detto da Guccione c’è la volontà di venire incontro alle esigenze poste dal Comune.”
Il terzo aspetto programmatico toccato da Salerno è relativo all’Ospedale: “quando si parla di ospedale – dice - si deve parlare di un interesse unico che è quello alla tutela della salute dei nostri concittadini. Se poi da questo deriva anche la possibilità di riqualificare una zona della città, questi sono argomenti secondari. Sulla posizione del sindaco, sono convinto che sia questa la sua idea fondamentale, so che ha come priorità quella di realizzare un ospedale che risponde alla esigenza di dare un offerta di qualità alla richiesta di sanità. Non dimentichiamo che l’ospedale di Cosenza è hub, deve essere di eccellenza, deve rispondere alla richiesta di sanità della provincia e della regione”. Infine sul centro storico, “ci sono criticità rilevanti ma condivido quella impostazione che fa sì che il centro storico diventi più appetibile, con il museo di Alarico, con l'ovovia, con la realizzazione di qualche opera di facile accesso al centro storico, bisogna far sì che siano gli stessi privati a voler investire nel centro storico vedendovi un’opportunità di guadagno”.
Francesca Cassano (Uniti per la Città) si sofferma in prima battuta sul trasporto veloce ritenendo che “ormai non dovrebbero esserci più ostacoli alla firma dell'accordo con la Regione essendo stati fatti degli sforzi da entrambe le parti per giungere ad una scelta condivisa. Invito dunque il Sindaco a firmare al più presto questo accordo per non far perdere alla città questa formidabile opportunità di sviluppo, proiettandola sugli standard di mobilità europea”. Fatta questa premessa, il consigliere Cassano si sofferma sulla parte del programma legata alle persone con disabilità e all'abbattimento delle barriere architettoniche, “nonostante la sensibilità mostrata dal Sindaco con l'introduzione di percorsi tattili – afferma – siamo ben lontani dall'idea di città accessibile e fruibile. Colgo quindi l'occasione per fare proposte concrete: l'attuazione del Piano per l'Abbattimento delle Barriere architettoniche; l'inserimento negli organismi comunali della figura del Disability Manager; la redazione della mappa sinottica delle disabilità su tutto il territorio urbano, che diventerebbe propedeutica alla pianificazione del soccorso in emergenza delle persone con disabilità; l'utilizzo degli introiti derivanti dalle multe a chi illegittimamente utilizza il parcheggio riservato a disabile e di una quota delle entrate da oneri di urbanizzazione, a favore dell'abbattimento delle barriere architettoniche anche negli edifici comunali”. Il consigliere Cassano attribuisce poi una particolare importanza al verde urbano, chiedendo che la città si doti di un apposito Piano, “il Piano del Verde permetterebbe di affrontare in modo corretto lo stato fitosanitario della vegetazione, permettendo di pianificare nuovi impianti e programmare gli interventi di manutenzione del verde. Il verde urbano, che dovrebbe tener conto delle caratteristiche della strada da alberare, se progettato male, non solo non ha nessun valore decorativo ma può costituire persino un pericolo o un inconveniente per la cittadinanza.” La conclusione del consigliere Cassano è che “accanto alle grandi opere non si dimentichi di pianificare interventi meno eclatanti ma che risolverebbero le criticità, piccole o grandi, che incidono sulla vita quotidiana di ciascuno di noi”.
Per Andrea Falbo (Mario Occhiuto Sindaco) è “giusta la discussione unica perché le linee programmatiche indicano l'indirizzo politico e amministrativo, il bilancio preventivo è lo strumento tecnico contabile che ci fa verificare se le linee programmatiche hanno un loro seguito”. Le linee programmatiche del Sindaco non sono che la naturale prosecuzione di un percorso politico-amministrativo avviato nel 2011 e mentre il Sindaco parlava, pensavo a ciò che abbiamo già realizzato e non è poco. Penso alla maggiore vivibilità e fruibilità del viale Giacomo Mancini, penso alla maggiore vivibilità e fruibilità dell’isola pedonale, ora con piazza Bilotti che è una delle opere più importanti degli ultimi decenni di Cosenza. Penso a tutti gli interventi realizzati, anche nel centro storico, al Castello che finalmente è vivo, ai bocs art, ai nuovi lavori a San Domenico, alla ristrutturazione degli edifici pubblici del centro storico e dei ponti. Il Sindaco ha ricordato l'illuminazione pubblica con led partendo dalle zone periferiche, e non dimentichiamo la gestione dei rifiuti perché nel 2011 Cosenza partiva da un tasso di differenziata pari a circa il 10% e oggi siamo a circa il 50%”. Riguardo al bilancio, il consigliere Falbo manifesta poi il proprio apprezzamento per l'incremento delle risorse finanziarie a favore delle politiche sociali, per le risorse aggiuntive sull'emergenza casa, ricordando che lo Stato ha tagliato il contributo fitto casa per l'anno 2016. si sofferma sull'attrattività turistica di Cosenza “che passa attraverso la valorizzazione del territorio, anche il museo di Alarico ha creato nuovo interesse per la città”. Con riguardo alla metropolitana leggera, parla di un “intervento complessivo che cambia l'assetto economico-sociale della città includendo via Popilia in un'ottica di sviluppo”, mentre per l'ospedale rivendica al Consiglio comunale “il ruolo decisionale in via prioritaria rispetto alla sede”.
Per Bianca Rende (PD) quello delle linee programmatiche “non è un semplice obbligo di legge ma rappresenta il momento della verità, il momento in cui l'opposizione può far rilevare i motivi politici e programmatici che stanno alla base del proprio dissenso e le differenze che caratterizzano le rispettive visioni strategiche. Ci aspettavamo un discorso molto concreto e fattivo. Guccione parlava di cronoprogramma e questo ci aspettavamo, invece ci troviamo davanti a una serie di visioni che richiama più un libro dei sogni. Volendo entrare nel merito e guardarlo come programma di governo, che manca un’idea complessiva di città, manca l'ambizione di voler restituire a Cosenza il ruolo guida del territorio provinciale, mentre sta diventando una città medio piccola, che non acquisisce più nuovi residenti. L'idea di fondo è creare economia facendo turisti. Penso invece che bisogna prima pensare alla qualità della vita dei residenti. Ciò che indigna più di tutto è l'indifferenza per le difficoltà di intere fasce di popolazione, mentre Cosenza è sempre stata una città stata solidaristica. Questa mancanza di consapevolezza la ritrovo nelle parole dell’assessore Vigna, nel rapporto tra i 43 milioni di euro per opere pubbliche e i 10 milioni per il sociale, ancora insufficiente”. Anche Bianca Rende pone l'accenti sui disabili affermando che “la rete di servizi e assistenza verso i disabili è fondamentale ed è questo che l'Amministrazione dovrebbe assumere come priorità. Non attrarrebbe turisti ma farebbe di Cosenza la città dei diritti. Il problema del welfare è che si spende male, ci limitiamo a rilanciare opportunità che ci vengono dagli altri, ma questo non genera economia sociale e non attiva una rete di protezione”. Sulle risorse dedicate in bilancio agli interventi strutturali, il consigliere Rende evidenzia che “non un solo euro è dedicato al censimento statico e storico-artistico delle abitazioni del centro storico, più volte invocato”. In linea con il collega Guccione, punta il dito alla città unica, “se non arriviamo ad un aggregato di 200.000 abitanti, non abbiamo rilevanza politica e sfuggiamo totalmente ai radar delle opportunità comunitarie”. Sulle politiche culturali, la Rende afferma che “non si può parlare di turismo e cultura prescindendo dagli altri operatori pubblici e privati, mentre rischia di chiudere la Biblioteca civica, una delle più antiche e note istituzioni cittadine”. Mentre sull'ospedale il consigliere Rende afferma “è scandaloso che ci si divida su dove realizzarlo e nel frattempo non si avviano le procedure di insediamento con il rischio di perdere i fondi”, rispetto a questi primi nove mese della seconda consiliatura Occhiuto evidenzia “l'assenza di ascolto”, affermando “siamo ancora di fronte alla figura dell'uomo solo al comando che snobba il contributo del Consiglio democraticamente eletto”. Infine porta qualche esempio di questioni discusse in commissione ma che non trovano traccia nel bilancio, “l'aumento dei fondi per l'autosufficienza, per andare oltre i limiti del PAC, l'aumento delle fasce di esenzione per gli asili nido ed il riequilibrio di quelle esistenti, l'istituzione di una task force Asp/comune per combattere il fenomeno dilagante del randagismo, il censimento e la bonifica dell'amianto, l'intervento urgente su aree degradate come Vagliolise, la villet, il rilancio del settore welfareta di Casali o la scuola di via Milelli”. In chiusura l'invito al Sindaco ad “individuare delle priorità di intervento che coincidano con quelle avvertite dai cittadini e sulle quali siamo disposti a dare il nostro aiuto, purché misurabili e verificabili”.
Per Gisberto Spadafora (Mario Occhiuto Sindaco) “oggi per cittadini è una data importante perché si approva il bilancio di previsione che è la fotografia chiara di come l'Amministrazione Occhiuto vorrà gestire i soldi dei cittadini, un percorso che non è facile, come non lo è per nessun comune di Italia, se pensiamo che oggi riceviamo dallo Stato solo 18,7 milioni di euro a fronte dei 29 che ricevevamo nel 2011”. Il consigliere Spadafora si dice tranquillo per “l’attenzione del Sindaco al dettaglio, alla pulizia della città, a come vengono spesi i soldi dei cittadini per i rifiuti e lo spazzamento” ricordando come la città si sia svegliata perfettamente pulita all'indomani di un evento come la Fiera di San Giuseppe”. “Sono orgoglioso – aggiunge - dell’attenzione che si dà alla cultura, con una spesa che è ridotta rispetto al passato a fronte di risultati decisamente migliori. In una regione in cui turismo non è parola ben definita, Cosenza fa pensare che in questa terra si può costruire con una programmazione seria. Cosenza è una città che può ricominciare a correre per riprendersi il suo ruolo di leader.”
Enzo Paolini, in apertura di intervento precisa la sua lunga assenza dal Consiglio comunale spiegando di aver ritenuto di dover “fare una riflessione al principiare di una nuova stagione amministrativa, di essere rispettoso in quanto silente ed interessato osservatore dei realizzatori di ciò che è stato ritenuto giusto e condivisibile, auspicabile dai cosentini”. Le sue sono considerazioni innanzi tutto politiche, “è trascorso quasi un anno dall’insediamento di questo Consiglio e l’amministrazione in carica opera, nella persona del Sindaco, nella continuità di un progetto politico che ha ricevuto il consenso maggioritario della città. Ciò non toglie che a questo risultato si è pervenuti a conclusione di una campagna elettorale che ha fatto registrare intrighi, ambiguità, contaminazioni politiche e identitarie che non sono state chiarite né in questo consiglio né dove l’establishment è solito celebrare le sue liturgie e le sue rimozioni. Come se nulla fosse accaduto. Gli aspetti torbidi e non chiariti dell’ultima campagna elettorale pesano e condizionano la composizione la politica rendendo labili e incerti i confini fra schieramenti contrapposti. Oggi la mia presenza in questa aula si spiegherebbe soltanto se presupponesse un progetto politico in cui riconoscermi, alternativo a quello portato avanti legittimamente dal sindaco e dalla sua maggioranza. Sarà - nelle mie previsioni - una consiliatura di compromessi e di accomodamenti con posizioni mutevoli e variabili a seconda degli interessi in gioco. Non sono interessato e debbo,quindi, inevitabilmente risolvere questa contraddizione e prendere le decisioni conseguenti quando le circostanze lo richiederanno”. Il seguito dell'intervento di Enzo Paolini è la testimonianza del suo impegno politico ed il disegno della Cosenza che avrebbe voluto realizzare. “La Cosenza che ci portiamo nel cuore e che abbiamo messo al centro della nostra azione politica è la Cosenza figlia della sua storia e delle sue tradizioni, delle generazioni che, nel tempo,ne hanno onorato l’appartenenza con personalità che, fuori dai confini regionali, hanno dato lustro a Cosenza e alla Calabria. E’ di questa storia che abbiamo cercato di essere degni con i nostri comportamenti,è a questa storia che resta legato il mio impegno, a prescindere dalle decisioni che sono orientato ad assumere”. Sulle linee programmatiche e sul bilancio annuncia astensione.
Giovanni Cipparrone (PSE per Cosenza) ricorda “l'astensione degli anni passati sulle pratiche di bilancio in quanto si prefigurava il predissesto per la città. E non dimentico nemmeno quando le cooperative premevano contro queste porte per entrare ed esprimere il loro dissenso. Il senso di responsabilità si può professare in tanti modi”. Cipparrone rileva che è stato rimproverato al Sindaco di parlare soltanto di opere ma – afferma - ho sentito anche il PD parlare di opere. Come non condividere quanto detto stasera rispetto alle opere – aggiunge - quelle che interessano via Popilia in questo momento sono qualificanti. Rispetto al welfare di cui si è molto parlato nel corso del dibattito, afferma “è facile dire che il welfare in questa città non funziona o peggio che non sono state rimpinguate le somme che in questi anni sono state investite per dare la giusta solidarietà ai cittadini. Penso che in questa città il problema serio sia quello dell’abitazione, e nelle commissioni abbiamo lavorato a questo per garantire il soddisfacimento dell’emergenza abitativa”. Infine il consigliere del OSE esprime apprezzamento per la decisione di incrementare le ore di lavoro per gli operatori delle cooperative sociali per lo spazzamento manuale.
Marco Ambrogio (Adesso! Cosenza) ricorda che “da qualche settimana in Anci stiamo parlando di bilanci e molti sono stati i sindaci a lamentare la difficoltà nell’affrontare la chiusura dei bilanci, e proprio oggi il presidente dell'Anci ha chiesto il differimento al 30 aprile per le città metropolitane. Anci parla addirittura di una emergenza istituzionale finanziaria”. Rispetto all'Ordine del Giorno, “stasera avrei però preferito affrontare i due argomenti in maniera separata. Parto dal piano dei rifiuti, e ricordo che lo spazzamento non nasce con l'amministrazione Occhiuto, che di certo l'ha implementato. L’aumento delle ore per le cooperative sociali è un passo in avanti che chiedemmo già tre anni fa, quando sapevamo che le ore erano state ridotte. Allo stesso modo oggi chiediamo un sacrificio in più, per le cooperative che si occupano della pulizia degli stabili comunali, chiediamo che l’attuale salario di 290 euro venga equiparato a quello delle altre”. Il consigliere Ambrogio esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto per Donnici dove non nascerà alcun CRC, “ma non è una sconfitta per via Popilia”, come gli era stato rimproverato dal collega Cipparrone. “E sono d’accordo sulla nascita di un museo dell’arte contadina nella zona collinare di Cosenza”. Il rappresentante della minoranza punta il dito contro la trasparenza amministrativa, “non mi va di fare sempre il bastian contrario - afferma - ma ritengo che ci siano diritti inviolabili, che il consigliere comunale ha diritto di accesso a tutti gli atti e non è possibile dover ricorrere al Prefetto per avere gli atti della gara espletata per la fiera di san Giuseppe. Rispetto alle opere pubbliche, in particolare ospedale e stadio ritiene che siano importanti, “sull’ospedale in particolare non ci si può dividere e penso che il nuovo ospedale debba essere un polo universitario legato all’UniCal. È importante anche lo stadio, ma pensiamo anche alle incompiute, ad esempio la piscina del lungofiume, o il parcheggio di Portapiana che secondo noi deve essere assolutamente riaperto”. Ambrogio evidenzia poi dei settori nei quali, a suo parere, le cose non funzionano e fa riferimento alle botteghe di Alarico, “una bella intuizione, ma che fine hanno fatto?”, e poi al mercato dell'Arenella e all'area di via padre giglio? “Vogliamo parlare di commercio in questa città?” infine un riferimento alla cultura, sSono importanti le opere pubbliche ma non possiamo disperdere il patrimonio culturale. Penso ai teatri, il Rendano non può essere considerato alla stregua di altri. Cominciamo a parlare di politiche culturali serie. E penso anche che Cosenza non può fare a meno della sua biblioteca civica. In vista di tanti pensionamenti, perché non pensiamo di inglobare i dipendenti della civica nel nostro organico? Mettiamo al centro l’uomo e non le opere”.
Lino Di Nardo (Cosenza positiva-Fratelli d'Italia) si sofferma su alcuni punti che, a suo dire, “qualificano il programma politico ed amministrativo di una Amministrazione comunale. “La prima considerazione è inerente al rafforzamento dell'identità storico-culturale della città di Cosenza attraverso la valorizzazione della sua storia, della sua centralità culturale, delle sue periferie. Di Nardo parla di una città che attraverso la sua tradizione municipale torna a quella dignità di capoluogo che è la sua stessa storia. In prospettiva pensa “all'istituzione di nuovi centri propulsivi di ricchezza socio-culturale, quali potranno essere la Fondazione Teatri di Cosenza, l'istituzione della Cosenza Music e Film Commission, l'istituzione del centro internazionale di restauro, il festival della sanità, il festival internazionale di poesia e filosofia mediterranea, la realizzazione del Museo di Alarico”. In una “specializzazione intelligente della città e dell'area urbana, si può configurare un vero distretto territoriale della conoscenza, della creatività e dell'innovazione”. E' una rinnovata centralità del capoluogo quella di cui parla Lino Di Nardo “che deve passare necessariamente da una strategia di rigenerazione ed integrazione del tessuto urbanistico, attraverso l'approvazione di un nuovo PSC che, oltre a tener conto dell'inclusione di quartieri per decenni avulsi da una effettiva e attiva cittadinanza, tenga anche conto che questa consiliatura ha come obiettivo strategico l'integrazione fra le comunità limitrofe con l'istituzione della Grande Cosenza. Con questa Amministrazione – conclude – Cosenza recupererà l'autonomia e il ruolo che per storia le sono propri e rivendicherà la difesa degli interessi di una comunità che concorre allo sviluppo della Calabria”.
Damiano Covelli (PD) resta “sulla posizione della campagna elettorale, sul ruolo affidato dai cosentini al PD, di essere forza di minoranza, di opposizione”. “Le linee programmatiche – afferma - non mi sono piaciute e non vorrei ci ritrovassimo da qui a fine consiliatura a sottolineare la non realizzazione di quanto il Sindaco ci ha mostrato nelle belle diapositive. Le linee programmatiche sono legate alla spesa, se non ci sono le risorse l’obiettivo cade. E quello presentato è il libro dei sogni del Sindaco. Se avessi avuto anche delle indicazioni sulle risorse, allora avrei detto: bene! Le uniche risorse disponibili sono quelle che indicava Guccione prima, e che l’amministrazione regionale ha detto di voler spendere su questa città: la metrotranvia, l’ospedale. Ma, ad oggi, non c’è una parola definitiva, e sarebbe un sacrilegio perdere questa opportunità. Sull’ospedale, così come sulla metropolitana leggera, non ci si deve attardare”. Sul bilancio, il capogruppo del PD sostiene che avrebbe preferito “un altro tipo di percorso, un bilancio partecipato. Malgrado lo sforzo fatto dal presidente della commissione non c’è stata una grande opportunità di confronto”. Infine richiama l'attenzione sull'osservazione del Collegio dei revisori sulla gestione amaco che “negli ultimi tre anni definiscono fallimentare consigliando la riduzione delle indennità. Per quanto mi riguarda suggerisco proprio di annullare questa esperienza fallimentare, altrimenti ci sarebbe un dolo.”
Piercarlo Chiappetta (I Moderati) fa i complimenti all'assessore Vigna, “bravo non solo per la redazione del documento contabile, ma anche per l’attenzione, la professionalità e la pazienza. E bravo soprattutto per ciò che ha fatto nella scorsa consiliatura. Nel 2011 - ricorda – la situazione era devastante e l’Assessore Vigna l’ha contrastata in maniera energica”. “Oggi – continua - abbiamo compreso meglio qual è la strada che l’Amministrazione intende perseguire e come ha messo a frutto il lavoro di tanti mesi. Il dialogo è sì competitivo, ma convergente, perché l'obiettivo è far crescere e fruttare il territorio. Chiappetta liquida come “questioni di lana caprina” le considerazioni sollevate dalla minoranza, questioni che non portano a nessun costrutto. So che non si può prescindere dall’opposizione ed è per questo che avrei organizzato la giornata di oggi in maniera diversa. Mi sarei preoccupato di innalzare il livello del dibattito, per esempio guardando a quello che sta accadendo in Europa o a proporre buone idee e nuovi progetti all’Amministrazione. In città, da qualche anno, la partita si sta giocando solo in una metà di campo. Nell’altra metà non si gioca più nessuna partita”. “Quello che auspico – è la conclusione – sono dibattiti migliorativi. I fatti ci vengono raccontati dalle tante opere che sono state realizzate, che hanno stravolto la città. Siamo orgogliosi di appartenere a questo gruppo. Saranno i fatti ad essere indelebili”.

LA REPLICA DEL SINDACO MARIO OCCHIUTO

“Grazie a Luciano Vigna per aver portato avanti l’azione di risanamento dell’Ente. Questo Comune ha aumentato il capitolo di spesa sulle politiche del welfare e nonostante il piano di riequilibrio ha fatto di tutto per ridurre la pressione fiscale. La nostra posizione sulla metrotranvia è abbastanza chiara: abbiamo avanzato una serie di richieste che riguardano la sostenibilità anche paesaggistica dell’opera. Sulla città unica ci siamo dichiarati pronti, sin dal 2011, a mettere mano a questa nuova organizzazione tra Cosenza, Rende, Castrolibero e tutti quegli altri comuni che intendano farne parte. Per il momento assistiamo solo a enunciazioni di principio. Noi invece siamo pronti a portare in Consiglio la delibera.
Contrariamente al passato, questa volta c’è una visione strategica della città. Carlo Guccione parlava di una città che è scesa a 70 mila abitanti, ma li ha persi negli anni '80, quando Alcune delle persone che vivevano nel centro storico si sono trasferite a Rende e a Castrolibero.
Il nostro è un territorio nel quale dobbiamo misurarci con una serie di problemi. Abbiamo agito sui servizi senza dimenticare le periferie, ma non possiamo recuperare in pochi anni quello che in un secolo, in modo sbagliato, è stato fatto dal punto di vista urbanistico. Oggi noi andiamo ad incidere profondamente con dei progetti che non sono inventati: 18 milioni di euro sono finanziati dalla legge di stabilità con il Piano delle periferie, altri 18 milioni e settecentomila euro arriveranno dall’Agenda Urbana. Queste somme saranno in parte destinate ad implementare la spesa per la cura del verde e per lo spazzamento. Nei prossimi giorni Andrea Abodi, presidente della Lega Calcio di serie B, sarà a Cosenza perché abbiamo individuato un percorso per redigere lo studio di fattibilità, non solo per lo Stadio ma anche per la cittadella dello sport con l'istituzione di un apposito Fondo nel quale il comune conferirà la superficie. Ci auguriamo di poter realizzare queste opere così come abbiamo realizzate quelle del quinquennio precedente.
Le posizioni espresse in aula questa sera sono state un confronto costruttivo. Rispetto alla posizione del consigliere Enzo Paolini, auspico che rimanga in Consiglio comunale. Ha fatto un’ottima riflessione sulla sanità. La Regione dovrebbe occuparsi di tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Se la sanità è al punto in cui si trova, dobbiamo chiederci che cosa non ha funzionato. E’ assurda la lite continua tra Presidente della Regione e commissario.
Con riguardo all'emergenza abitativa di cui ha parlato il consigliere Cipparrone, abbiamo rivisto le graduatorie. Con le risorse comunali, nonostante i tagli dello Stato, riusciamo a mantenere i livelli occupazionali dei lavoratori delle Cooperative, ma se non aumenta la ricchezza sul territorio, i posti di lavoro rimarranno sempre quelli.
Il consigliere Ambrogio parlava dei mercati. Investiremo sul trasferimento del mercato ortofrutticolo da Montalto a via Popilia e sarà un bel mercato. Sui Temporary Store voglio ricordare che, quando siamo arrivati nel 2011, su Corso Telesio non c’era una saracinesca aperta. L'esperimento ha funzionato per un periodo, ma nel centro storico ci sono problemi strutturali. Dobbiamo creare le premesse per sviluppare un percorso di implementazione della ricchezza, per esempio con il turismo.
Sulla Biblioteca Civica dico che il nostro intento è riportarla all’interno del Comune perché oggi non è comunale, è un ente autonomo. Quando saremo autorizzati ad assorbire i dipendenti, lo faremo subito. Oggi, più che dare le risorse, non possiamo fare. Spero che nei prossimi mesi si possa dare vita a questa operazione.
Speriamo di poter cambiare la città, se cambia la città migliorano le condizioni di vita dei cittadini”.





autori: Annarita Callari e Giuseppe Di Donna