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Sabato al "Rendano" il concerto del Quartetto d'Archi della Scala di Milano. E martedì 25 novembre la guida all'ascolto

quartetto della scala
24 nov 2014

Archiviato con soddisfazione “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, l’opera inaugurale della stagione lirico-sinfonica, il Teatro “Rendano” si appresta ad ospitare sabato prossimo, 29 novembre (ore 20,30) il secondo appuntamento del cartellone: il concerto del “Quartetto d’Archi della Scala di Milano”, formazione storica e di grande prestigio, la cui origine risale al 1953 (più di 60 anni fa).
Dopo qualche anno di pausa, nel 2001 quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi internazionali da solisti, e prime parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala, decidono di ridar vita al Quartetto sviluppando le loro affinità musicali già sperimentate e collaudate all’interno dell’Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica quale il quartetto d’ archi.
Il nucleo della formazione che si esibirà sabato 29 novembre al “Rendano” è composto da Francesco Manara (primo violino), Daniele Pascoletti (secondo violino), Simonide Braconi (viola) e Massimo Polidori (violoncello).
Un poker di classe, come qualcuno li ha definiti, che ha incantato anche il M° Riccardo Muti. Di loro Muti ha detto che si tratta di “un quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale,…..la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’ opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione”.
Nel corso dei decenni, il Quartetto d’archi della Scala è stato protagonista di importanti eventi musicali e significative registrazioni che hanno alimentato una corposa discografia. Numerosi i loro concerti, sia in Italia che all’estero. Di grande prestigio le collaborazioni con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella.
E’ del 2008 il loro debutto al “Mozarteum” di Salisburgo.
Numerose, inoltre, le loro prime esecuzioni di compositori contemporanei quali Boccadoro, Campogrande, Francesconi, Di Gesu, Betta e Vlad.
Nel 2012, il Quartetto vince il premio della critica argentina come miglior gruppo straniero ad essersi esibito in Sud America nel 2011.

Nello stesso anno il loro disco dedicato ai piano quintetti di Brahms e Schumann, registrato per la Decca, è stato recensito con 5 stelle dalla rivista “Amadeus”.
Nel concerto di sabato prossimo al “Rendano”, la formazione scaligera eseguirà il Quartetto per archi n.2 di Aleksandr Borodin e il Quartetto per archi n. 12 "Americano" in fa maggiore, op. 96 di Antonin Dvorak.
Il concerto di sabato sarà presentato domani, martedì 25 novembre, alle ore 19,00, nella Sala “Quintieri” del “Rendano”, con una guida all’ascolto, a cura del maestro Giuseppe Maiorca. L’incontro, aperto agli appassionati di opera lirica, agli abbonati e a tutta la cittadinanza, sarà un approfondimento sugli autori Antonin Dvorak e Aleksandr Borodin e sulle musiche che saranno eseguite dal Quartetto d’Archi della Scala.
Il maestro Maiorca focalizzerà l’attenzione del pubblico anche sulle scuole nazionali romantiche (la boema e la russa) che si svilupparono all’inizio della seconda metà dell’ottocento e che si posero in alternativa alle grandi scuole tedesca, francese e italiana. Della scuola boema fece parte Antonin Dvorak, mentre quella russa annoverava Borodin, esponente di spicco del movimento riformatore, meglio conosciuto come “gruppo dei cinque”, di cui facevano parte anche Cesar Cui, Milij Balakirev, Modest Mussorgskij e Nicolaj Rimskij-Korsakov.
Nel corso dell’incontro con il pubblico, il maestro Maiorca anticiperà anche i temi del Concerto sinfonico in programma al “Rendano” il 6 dicembre, alle ore 20,30, e che nel programma vedrà l’esecuzione del Concerto per violino e orchestra opera 64 di Mendelssohn e della Sinfonia n.9 opera 95 di Antonin Dvorak, meglio conosciuta come Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”.
Il Concerto per violino e orchestra di Mendelssohn avrà come special guest del teatro di tradizione cosentino, Pavel Berman, violinista virtuoso e dalla “forza espressiva immensamente densa”, figlio d’arte (suo padre era Lazar Berman) e già enfant prodige premiato, a soli diciassette anni, dalla Giuria del Premio Paganini.
In occasione del Concerto sinfonico del 6 dicembre, l’Orchestra del Teatro “Rendano” sarà diretta, come già accaduto per “Il Barbiere di Siviglia”, dal maestro Luca Ferrara.

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Autore: Giuseppe Di Donna