Home Page » Canali » Archivi » Notizie » lettura Notizie e Comunicati

Comune e Fidapa insieme per lo spettacolo "Malaluna" di e con Rosy Canale, la pasionaria anti ‘ndrangheta

foto di scena spettacolo malaluna
07 dic 2013

Promosso dalla Fidapa di Cosenza, con il sostegno dell’Amministrazione comunale, sarà rappresentato mercoledì prossimo, 11 dicembre, alle ore 21,00, al Teatro “Morelli” lo spettacolo “Malaluna - Storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno”, scritto e interpretato da Rosy Canale, per la regia di Guglielmo Ferro (figlio del grande Turi Ferro) che firma anche le scene. Le musiche sono di Franco Battiato e le proiezioni grafiche di Peppo Bianchessi e Massimiliano Pace. La produzione è di “Bananas”.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, si inserisce nel programma delle “Buone Feste Cosentine”, promosse dall’Assessorato agli spettacoli ed eventi guidato da Rosaria Succurro.
Rosy Canale è la pasionaria anti-‘ndrangheta che nel 2004 pagò cara la sua ribellione alla criminalità organizzata.
“La violenza – dice la Canale nella presentazione dello spettacolo - ha cambiato la mia vita in maniera drastica. Il mio nome poteva essere nella lista delle vittime della ‘ndrangheta, ma io non sono morta.”
Rosy Canale la violenza l’ha subita sulla sua pelle. Quarant’anni anni, donna, madre, imprenditrice, nata a Reggio Calabria dove gestiva con grande successo il Malaluna, un locale che era insieme discoteca e ristorante.
Nel 2004, dopo un anno di minacce, subisce un violento pestaggio per aver impedito di spacciare droga al Malaluna. È salva per miracolo, ma ci vogliono tre anni di riabilitazione per riprendersi. Si trasferisce prima a Roma, poi a New York, inseguita da nuove minacce.
Nel 2007, a seguito della strage di Duisburg, Rosy decide di non rimanere a guardare e si trasferisce nel cuore della ‘ndrangheta calabrese. Lavora come volontaria nella scuola e capisce che è da lì che le cose devono cambiare, dai bambini già vittime dell’ignoranza, dalle insegnanti remissive, dalla madri educate all’obbedienza che però, incuriosite dai racconti dei figli, si avvicineranno a lei.
Rosy diventa la locomotrice del Movimento delle Donne di San Luca, 400 donne sottoscrivono. Obiettivo: creare possibilità lavorative e culturali in un territorio considerato ad altissima penetrazione mafiosa; portare bambini e giovani su una strada diversa da quella solita, scontata e inevitabile perché unica.
La forza del movimento sono le sorelle, le madri e le figlie dei morti ammazzati che garantiscono, con turni di volontariato, l’apertura del centro ludico e di attività culturali.
Poi tutto finisce perché le promesse (in tanti si erano scomodati a dare sostegno) non hanno mai avuto un seguito. Viene staccata la luce e tutto si ferma.
Ancora oggi Rosy vive a New York, ma attorno a lei si è creata una grande energia e in molti si stanno offrendo per far risuonare la sua voce.
Nel 2008 ha vinto il Premio per la Legalità del Comune di Locri.
Alla sua storia si sono interessate anche prestigiose testate straniere: il ‘Los Angeles Times’, il ‘Seattle Post’, il ‘Washington Post’e il britannico ‘The Guardian’.
Nel 2012 ha ricevuto il Premio Brutium attribuitole dalla Fidapa per la città di Cosenza.
Nel 2013 finalmente anche l’Italia decide di appoggiare la lotta di Rosy Canale per una cultura della legalità. Ad ottobre il Progetto contro le Mafie, organizzato da Andrée Ruth Shammah, al Franco Parenti di Milano, ha ospitato il debutto assoluto del suo spettacolo teatrale dal titolo “Malaluna - Storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno”. Un testo dove c’è tutta la storia di Rosy, a partire dalla sua infanzia tra la casa a Reggio e quella della nonna, a Fiumara, passando per i cortei funebri dei morti ammazzati e per i pellegrinaggi verso Santi e Madonne. Un racconto che si snoda inesorabile tra le pietre, i silenzi, la rassegnazione della gente, l’indignazione, l’insubordinazione alla ‘ndrangheta.
A spiegare la collaborazione tra Fidapa e Comune di Cosenza è Silvana Gallucci, Presidente della sezione di Cosenza dallo scorso primo settembre.
“Nel solco della continuità e della mission che è propria di Fidapa- afferma la Gallucci - e cioè promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari, abbiamo avviato una serie di iniziative che hanno al centro il coraggio di essere donna in Calabria. La figura di Rosy Canale, autrice del libro da cui è tratto il testo teatrale che mercoledì sarà rappresentato al “Morelli” di Cosenza, è una figura emblematica di questo coraggio, ma anche della battaglia intrapresa per dimostrare che nella nostra regione non esiste solo la ‘ndrangheta, ma anche gente che non si arrende contrapponendosi con tutte le sue forze e la determinazione necessaria al dilagare del malaffare e della criminalità organizzata. Siamo grate al Sindaco di Cosenza e all’Assessore Rosaria Succurro – ha infine affermato Silvana Gallucci - per aver sposato il nostro progetto che si colloca a pieno titolo in quel percorso di difesa della legalità che abbiamo intrapreso con le nostre iniziative e in particolare con quelle a tutela della democrazia paritaria.”



In allegato le note di regia di Guglielmo Ferro

La storia di Rosy Canale potrebbe essere il manifesto per una nuova Italia.
La vita di una donna che ha fatto una scelta coraggiosa e che ha pagato per tutto quello che ancora il nostro paese non ha avuto il coraggio di fare. Così da porre il monito all’Italia e agli italiani di trovare in persone, come Rosy, un esempio da imitare. Allora forse questo strano paese riuscirebbe a rialzarsi con orgoglio come ha fatto questa donna calabrese massacrata dalla ‘ndrangheta.
In Malaluna si racconta la rinascita che ha messo la protagonista su una strada nuova, diversa e piena di speranza.
La resilienza di un corpo sotto la violenza inaudita di un’esperienza drammatica che ha cancellato ‘tutto quello che era prima’ di una donna, che le ha sbarrato per sempre la strada di un ritorno, fatta anche di un semplice sguardo indietro per ricordare, valutare, e trovare un’emozione. Perché per Rosy niente è come prima, niente intorno a lei ricorda il suo prima, è la Storia che ha ormai preso il posto di Rosy. Il suo fragile corpo racconta un unico Accadimento. Lo spartiacque di un’esistenza, lo spartiacque tra bene e male, tra gioia e dolore.
E Malaluna vuole essere una ballata tragica e gioiosa per far conoscere le profondità di un animo meraviglioso e invincibile, dolce ma vincente.
Una storia come spesso ce ne sono in Calabria, ma che si esorcizza in una ballata come inno alla vita e al bisogno di civiltà.
Guglielmo Ferro


 

Autore: Giuseppe Di Donna