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I reperti del Museo dei Brettii e degli Enotri alla Mostra sui capolavori dell'arte tessile

Sala di Torre del Mordillo
24 set 2012

Il Museo dei Brettii e degli Enotri parteciperà, dando in prestito alcuni dei suoi reperti, alla Mostra “Capolavori dell’arte tessile cosentina”, che si inaugurerà giovedì 27 settembre alle ore 17.30 presso il Museo delle Arti e dei Mestieri della Provincia di Cosenza (C.so Telesio) e che rimarrà aperta fino al 30 ottobre prossimo.
La mostra, che espone importanti manufatti di varie tipologie, antichi e recenti, prodotti da aziende tessili d’eccellenza del territorio, con l’intento di riscoprire isole di artigianato tessile ancora presenti nella provincia cosentina, dedica una sezione anche a quegli strumenti utilizzati per la filatura e la tessitura, che testimoniano una pratica molto antica di tali attività.
Due teche della mostra saranno allestite con gli oggetti del Museo cosentino, databili già all’Età del Ferro, la maggior parte dei quali provenienti dalla necropoli protostorica di Torre del Mordillo, nel territorio di Spezzano Albanese, dove nel 1888 furono scavate 230 tombe i cui reperti costituiscono il nucleo principale della collezione del Museo dei Brettii e degli Enotri. Si tratta di fusaiole e pesi da telaio realizzati in impasto, con una miscela di argilla, sabbia e frammenti di rocce, deposti in tombe femminili: le prime, usate durante l’operazione di filatura come contrappeso al fuso, servivano a rendere possibile un regolare movimento rotatorio per mantenere il filo, man mano prodotto, sempre sottile e senza asperità; i secondi, di forma tronco- piramidale o conica, o più tardi lenticolare, erano usati per tenere tesi i fili dell’ordito dei telai verticali.
Oggetti, quindi, funzionali alle due attività praticate sin da tempi molto antichi dalle donne di ogni ceto sociale, accompagnate dagli strumenti che le caratterizzavano, ma anche oggetti carichi di valore simbolico, molto spesso sottolineato dalle decorazioni incise che si trovano su alcuni di essi: motivi geometrici, in particolare meandri e spirali, spesso intesi come simboli del lungo cammino dell’anima, del dinamismo vita-morte-vita.
Non mancano tuttavia i pesi da telaio provenienti da contesti urbani, come quello rinvenuto nei pressi del Duomo di Cosenza, area occupata dall’abitato brettio dalla seconda metà del IV fino a tutto il III sec. a.C.
La mostra “Capolavori dell’arte tessile cosentina”, rappresenta un’occasione importante per cogliere il legame, ancora molto attuale, tra la storia più antica della nostra terra e gli usi e le tradizioni perpetuatesi nel tempo, la cui riscoperta è fondamentale per il rilancio culturale ed economico dell’artigianato locale.