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Viaggio Telecom a Cosenza su "Specchio", il supplemento settimanale del quotidiano torinese "La Stampa".

05 giu 2005
(5/6) (UfficioStampa) - Non si è ancora spenta l’eco del Viaggio Telecom che ha fatto tappa a Cosenza la fine del mese di maggio; anzi continuano gli articoli della stampa nazionale che ne esaltano la positività e con essa il ruolo che ha avuto la città di Cosenza nell’ospitare l’importanza iniziativa e soprattutto il Festival di Filosofia sul tema “Utopia ed eresia” che ha visto arrivare in città oltre trenta pensatori di fama internazionale. Del Viaggio Telecom a Cosenza parla oggi, nel numero uscito stamane in edicola, “Specchio”, il supplemento settimanale del quotidiano torinese “La Stampa”. “Specchio” dedica a Cosenza ed al Viaggio Telecom ospitato nella nostra città, due intere pagine corredate da una suggestiva fotografia che riprende una delle scene più significative dello spettacolo “Stupor Mundi”, andato in scena nel centro storico la sera del 27 maggio scorso. L’articolo di “Specchio”, dal titolo “Poeti e filosofi conquistano le città d’arte”, è a firma della giornalista Sara Ricotta Voza che dopo aver illustrato a grandi linee il progetto voluto da Telecom, si addentra nello specifico della tappa cosentina del Viaggio, con particolare riferimento al Festival della Filosofia su “Utopia ed Eresia”. “Tre cittadini come Bernardino Telesio, Tommaso Campanella e Gioacchino da Fiore – scrive Sara Ricotta Voza – hanno fatto di Cosenza la sede naturale per un festival di filosofia dedicato ad “Utopia ed eresia”. Cosenza – aggiunge la giornalista di “Specchio” - è stata invasa da filosofi, storici, sociologi. Qui, studenti, professori e gente comune hanno ricevuto un depliant dove scegliere come e con chi passare una mattina, un pomeriggio, una sera.” La giornalista a questo punto ricorda alcuni dei nomi più importanti passati da Cosenza e che hanno tenuto all’interno del Teatro “Rendano” delle vere e proprie lezioni magistrali : Emanuele Severino, Marc Augè, Giulio Giorello, Pedrag Matvejevic, Tzvetan Todorov, Zygmunt Bauman e gli altri. Come per uno spettacolo – prosegue l’articolo di Sara Ricotta Voza – la gente si è sistemata nei palchi o in platea. In sala non si sono viste epidemie di sbadigli. Nemmeno alle tre e mezza del pomeriggio, quando in molti hanno rinunciato a una siesta o allo shopping, oppure hanno chiesto un permesso per ascoltare la lectio magistralis di Emanuele Severino, uno dei massimi filosofi viventi. La sera? – si è chiesta la giornalista di “Specchio”. Vicoli e piazze trasformati in teatri all’aperto. La gente a sentire gli aneddoti su Federico II e Alarico raccontati da Philippe Daverio, oppure a seguire la visita sentimentale della città con l’architetto Marco Romano. Tutti, ospiti e cosentini, hanno partecipato in massa allo “Stupor Mundi”, il grande spettacolo di Valerio Festi che è stato un racconto popolare ed insieme un omaggio estetico alla città e alla sua nobile storia che comprende anche Federico II.”Interessanti le parole di chiusura dell’articolo : “se uno solo, venuto per la filosofia, ha scoperto anche quanto è bella Cosenza, la missione è compiuta.”