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Convegno sul eutanasia e morale organizzato dal Cenacolo "Tommaso Moro"

14 dic 2002
/A Il Sindaco Eva Catizone ha partecipato questa mattina al convegno su "Eutanasia tra scienza e morale", organizzato dal Cenacolo di Cultura Città di Cosenza intitolato a Tommaso Moro e svoltosi nella sala convegni della Camera di Commercio di Cosenza. Il primo cittadino ha rivolto ai presenti il saluto dell'Amministrazione comunale ed ha ringraziato dell'invito il Presidente del Cenacolo di Cultura "Tommaso Moro", dottor Eugenio Gagliardi, consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi, ricevendo da quest'ultimo la nomina a socio onorario del Cenacolo. "L'importanza del tema dell'eutanasia - ha sottolineato nel suo intervento il Sindaco - proprio perché investe ambiti molto delicati ponendo questioni etiche di grande rilevanza, necessiterebbe l'assunzione di posizioni che nel nostro Paese non si è ancora avuto il coraggio di assumere. Sull'eutanasia - ha proseguito ancora il Sindaco - esistono in Europa posizioni differenti. In alcuni Paesi, come l'Olanda, l'eutanasia è possibile e consentita, in altri, come l'Italia, le posizioni sono più rigide." La Catizone ha poi ricordato l'esempio della Francia dove recentemente ha fatto scalpore la notizia di Mireille Jospin, ostetrica di professione e madre dell'ex premier francese, che all'età di 92 ha scelto di lasciare la vita, quella esistenza che aveva dedicato a diverse iniziative umanitarie e da ultimo ad una vera e propria battaglia civile a favore della legalizzazione dell'aborto, guidando una memorabile protesta delle levatrici proprio mentre il figlio era al governo. Il Sindaco Catizone a questo proposito ha ancora sottolineato come in Francia, dove il dibattito è ancora aperto e l'86% della popolazione sarebbe a favore dell'eutanasia, lo stesso Ministro della sanità ha confessato di averla praticata. "Per noi cattolici- ha concluso il Sindaco- è difficile prendere una posizione netta, in quanto la vita è un bene che ci viene donato ed è difficile scegliere di interromperla, anche se esistono dei casi in cui la dignità delle persone è ridotta al minimo dalle malattie più terribili ed è in queste circostanze che staccare la spina significherebbe lasciare alla persona umana la libertà di potersi autodeterminare." (14.12.2002) p align=justify a name=n2002121403