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Festa di capodanno: l'Ass. Mari risponde al Presidente della Confesercenti

29 dic 2000
"Cavalcare la tigre del malcontento, specialmente della categoria dei commercianti che mai ammetteranno di avere fatto buoni affari, è una attività tanto semplice da poter essere definita quasi infantile. A tal gioco non si sottrae il Presidente provinciale della Confesercenti che, ancora una volta, dimostrando la sua scarsissima informazione legislativa, la sua limitata visuale e il suo profondo distacco da quanto sta avvenendo negli ultimi anni nella città di Cosenza, riferisce dati del tutto inesatti sui tributi e sulle imposte applicate alle categorie che dovrebbe rappresentare e si lancia in apprezzamenti del tutto arbitrari sui costi delle manifestazioni del capodanno". E' quanto afferma l'Assessore alle attività produttive Pietro Mari, dopo aver letto la nota del presidente della Confesercenti pubblicata oggi sulla stampa locale. "Intanto - prosegue Mari - abbiamo riscontro tangibile sul sito web comunale di quanti commercianti e cittadini hanno insistito affinché il Comune organizzasse anche quest'anno un capodanno paragonabile a quello del 2000. Un avvenimento, cioè, in grado di attrarre decine di migliaia di cittadini dall'hinterland e di favorire i consumi nella città e perciò rinnoviamo l'invito ai pubblici esercizi di restare aperti nella notte di fine anno. Ma il Bilotta, che certamente ha girato il mondo, dovrebbe sapere che a Cosenza si festeggia capodanno in piazza come nelle più moderne città. La festa in piazza rappresenta l'unica alternativa ai veglioni spesso male organizzati, in locali inadeguati, a costi proibitivi e senza le autorizzazioni di legge. Del tutto ridicolo è poi il riferimento alle tasse, alle imposte e ai tributi che sono applicate dal Comune di Cosenza nel rispetto dei limiti di legge. Si dovrebbe invece riflettere sul fatto che l'irpef colpisce la rendita, e non il patrimonio, e che grazie alle entrate irpef è stato possibile diminuire l'Ici dell'abitazione principale al 5% . In riferimento alla tassa sui rifiuti si deve ricordare che a Cosenza non si pagano cifre nell'ordine di 23.000 lire al mq. per qualsiasi tipo di esercizio, come avviene a Siena e in molte altre città del Centro-Nord. La tariffa, infatti, è articolata su 25 parametri a seconda delle categorie produttive e delle tipologie commerciali, quindi in base alla qualità e quantità dei rifiuti prodotti, nel pieno rispetto del d.l. 507/93. In media risultano tributi con importo molto al di sotto della media nazionale. Le tasse, anche se in misura ridotta come avviene a Cosenza, devono comunque essere pagate. Forse i commercianti - conclude Mari - potrebbero risparmiare evitando di pagare la quota di iscrizione alla Confesercenti, che nulla ha fatto negli ultimi anni per aiutare un settore che soffre delle numerose innovazioni introdotte dalla legge e dal mercato". (29.12.2000) a name=n2000122801