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Consiglio Comunale: eletto il nuovo Revisore dei Conti

25 mag 2009
Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera il documento della maggioranza ed esercitando il proprio potere di autotela ha annullato la elezione del dott. Antonio Costantini a membro del Collegio dei revisori dei conti, eleggendo subito dopo al suo posto, a scrutinio segreto, il dottor Pierangelo Bruni. Il Consiglio ha anche approvato un secondo documento per invitare "il Sindaco a contestare agli altri due membri dott. Giulio Grandinetti (presidente) e Giancarlo De Simone (componente) l’omissione di diligenza quale inadempienza, fissando loro un termine per le giustificazioni, valutate le quali si riserva di assumere le sue definitive decisioni". La decisione si basa sulle risultanze della Commissione speciale, incaricata di valutare legittimità di composizione e di comportamenti del Collegio dei revisori eletto dal Consiglio nella seduta del 28 marzo scorso. Il documento di annullamento "fa propria la conclusione contenuta nel capitolo II punto 1 della relazione, secondo la quale l’elezione del revisore dott. Antonio Costantini, essendo avvenuta "ab origine" in assenza di un requisito alla nomina e/o condizione di eleggibilità previsto dalla norma dell’art. 56 dello Statuto, debba essere considerata invalida". Costantini, all’atto della nomina, aveva una lite pendente con il Comune. Ed è principalmente sulla mancata segnalazione di tale circostanza da parte degli altri due revisori, considerata "inadempienza grave dell’intero Collegio", che si basa la contestazione a Grandinetti e De Simone. Il Consiglio, inoltre, prende atto "che la Commissione ha individuato atti e comportamenti del Collegio che meritano di essere censurati perchè ‘concretizzano ipotesi di violazione di norma statutaria e di regolamento’ perchè ‘non colgono in pieno lo spirito di collaborazione voluto dalla legge che deve presiedere ai rapporti tra i diversi organi degli enti locali’ e perchè ‘evidenziano elementi di contrasto oltre la necessaria e fisiologica dialettica tra controllore e controllato’. Diverso il parere espresso dai componenti di minoranza della Commissione speciale Giuseppe Aloe, Cosimo de Tommaso ed Ennio Morrone. In un documento contestano l’interpretazione data dai membri di maggioranza all’art. 56 dello Statuto, ritenendo si debba parlare di incompatibilità per Costantini e non di ineleggibilità. Quindi, l’ex direttore di Ragioneria dovrebbe solo essere invitato a rimuovere tempestivamente le cause di questa incompatibilità (controversia giudiziaria con il Comune). "Nulla si aggiunge -conclude il documento- in ordine alla terza ipotesi esaminata dalla Commissione, che prevede a causa dell’incompatibilità non rimossa la decadenza "ab origine" dalla carica dell’intero Collegio poichè essa non merita alcuna confutazione". I documenti di maggioranza sono passati con 23 voti, mentre i 13 consiglieri di minoranza presenti hanno votato contro. L’elezione del nuovo membro del Collegio è avvenuta con i 23 voti di maggioranza mentre i consiglieri di minoranza, pur restando in aula, non hanno partecipato alla votazione. Ad aprire la seduta era stato il Sindaco on. Giacomo Mancini, il quale ha rivendicato il dovere di aggiungere alcune considerazioni a quanto già esaurientemente spiegato nella relazione tecnica della Commissione speciale. Mancini ha sottolineato la propria volontà di non lasciare zone d’ombra su fatti e comportamenti, come quelli verificatisi la sera del 26 marzo scorso quando venne eletto il Collegio dei revisori oggi contestato. "Un grave episodio nella vita del Consiglio comunale -l’ha definito Mancini- un tentativo di tornare a pratiche del passato, quel passato che è stato anche di pessima amministrazione, di bilanci di impossibile lettura e competenze basate su trucchi contabili." Mancini ha ribadito il suo impegno a fare chiarezza su queste pagine di vita amministrativa laddove neppure la società Andersen, chiamata ad un controllo dalla prima Amministrazione Mancini, riuscì a dare risposte soddisfacenti. Ma, soprattutto, "Indietro non si torna. Il sindaco non vuole e non può volere controllori di appartenenza politica, di comparaggio e patteggiata opportunità. Dal 1993 è cambiato un metodo amministrativo, tutto deve svolgersi alla luce del sole, è bene ricordarlo a chi pensa che utilizzando momentanee complicità, accordi sottobanco, malumori passeggeri, si possa dar luogo a ribaltamenti di maggioranza." E tornando al voto del 26 marzo: "Io non metto sotto accusa il voto segreto. Metto sotto accusa i metodi del passato che un uso distorto del voto segreto può autorizzare. Metto sotto accusa il metodo e le persone che usando il voto segreto pensano con l'inganno e con la frode di ottenere risultati che la democrazia ha eliminato." Il sindaco ha quindi riportato l’attenzione sulle risultanze della Commissione speciale, i cui accertamenti hanno dimostrato che "per sei mesi il nostro modo di amministrare, anche quello del Consiglio, è stato fortemente condizionato da una sorta di super-organismo. Leggete i documenti, valutate il lavoro che la verifica ha portato avanti, fate attenzione ai commenti sfrontatamente fatti. Siamo sconcertati e sbigottiti". Mancini ha concluso invitando la minoranza a non indulgere in atteggiamenti e metodi che "non si devono ripetere nè in Consiglio nè nella città." All’intervento del Sindaco è seguita la dettagliata relazione del prof. Giuseppe Ciacco, che ha presieduto la Commissione speciale raccogliendo unanimi consensi per il garbo e la correttezza con cui l’ha fatto. Ciacco ha insistito sulla "comprovata ineleggibilità di Costantini" e, quindi, sulla sicura censurabilità degli altri due componenti, definendo "scandaloso" il comportamento dell’intero Collegio. Il Presidente Ciacco ha sottolineato le madornali differenze di valutazione, sugli stessi atti, tra il Collegio uscente uscente e quello subentrato dopo il 26 marzo. Quest’ultimo avrebbe dimostrato non la doverosa collaborazione di "diligente mandatario", ma "accanimento censorio" contro l’Amministrazione, oltre ad un "atteggiamento provocatorio e diffamatorio" con "straripamento" dei propri compiti nel momento in cui i verbali venivano inviati a soggetti non previsti dallo Statuto. Dopo un’ulteriore illustrazione del lavoro svolto da parte del componente della Commissione Francesco De Rose, Giuseppe Aloe ha letto la relazione di minoranza firmata con Ennio Morrone e Cosimo De Tommaso e rappresentativa della posizione di tutti i gruppi di minoranza, contestando a Ciacco di non averla allegata agli atti del Consiglio. Su questo punto c’è stata una vivace polemica che ha lasciato i contendenti e quanti - degli opposti schieramenti -sono intervenuti dopo di loro, ciascuno sulle proprie posizioni. Aloe ha rilevato inoltre come quanto accaduto il 26 marzo sia da considerare diretta responsabilità non della minoranza, bensì della maggioranza non compatta. Ha ricordato che An non ha votato i due terzi del Collegio ma oggi deve difenderlo "per funzione che riveste, in quanto organo preposto al controllo dell’attività amministrativa. Si tratta non di una difesa del passato, bensì di una difesa del futuro. Il Collegio è organo a tutela dei cittadini e deve evidenziare quanto non va. Se passasse la linea dello’Amministrazione cosentina, tutti i Comuni potrebbero ricusare i Collegi non compiacenti." Gli interventi successivi sono stati ciascuno in linea con le rispettive posizioni di schieramento. Per la maggioranza hanno parlato Salvatore Perugini, Damiano Covelli, Vincenzo Trimboli, Saverio Greco, Enzo paoliniFerdinando Gualtieri. Per la minoranza Cosimo De Tommaso, Giuseppe Carratelli, Cosimo Savastano, Antonio Gerace, Mario Mazzuca, Francesco Perri. Negli interventi di minoranza, si è mirato a dimostrare non la ineleggibilità ma la incompatibilità di Costantini, sanabile perciò dallo stesso ex dirigente del Comune dopo una formale comunicazione del Consiglio. La posizione della maggioranza è rimasta ferma sulla ineleggibilità insanabile. Sostanzialmente d’accordo, minoranza e maggioranza, sia pure con qualche sfumatura diversa, solo su un punto: la "inopportunità" per l’ex dirigente di fare il controllore di atti prodotti pochi mesi prima con il suo stesso contributo. Fuori dal coro l’intervento di Vincenzo Trimboli che si è rammaricato della carenza di etica pubblica che ha portato al voto del 26 marzo. "Sento-ha detto- che dovremmo chiedere scusa a Costantini, che umanamente non poteva assolvere quel compito, per averlo coinvolto in giochi da filibustieri". (9.10.98)