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150 anni Unità d'Italia: incontro del G.O.I. con il Sindaco Perugini

16 mar 2011

150 anni Unità d'Italia: incontro del Grande Oriente d'Italia con il Sindaco Perugini

 

Una nutrita delegazione del Grande Oriente d'Italia proveniente da tutta la Calabria, guidata dal Gran Maestro Aggiunto Avvocato Antonio Perfetti, si è incontrata mercoledì 16, nel Salone di Rappresentanza del Comune, con il Sindaco di Cosenza, Avvocato Salvatore Perugini.

Aprendo l'incontro, organizzato nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, l'Avvocato Perfetti ha innanzi tutto ringraziato il Sindaco per avere condiviso la volontà dell'incontro con il G.O.I., sottolineando poi il ruolo centrale della Massoneria nel processo risorgimentale ed evidenziando il valore dell'anniversario in una fase in cui si profila il rischio di una divisione del Paese.

Al saluto dell'Avvocato Perfetti hanno fatto seguito altri interventi, tra cui quelli dei Gran Maestri Onorari Avvocato Ernesto D'Ippolito e Ingegner Ettore Loizzo. Il primo ha messo in luce come le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità corrano il rischio della duplice ipoteca della sottovalutazione e dell'enfatizzazione, evidenziando come occorra invece recuperare pienamente il senso del dovere civile di ricordare, nella casa di tutti i cittadini, coloro che hanno lottato per l'ideale dell'Unità. L'ingegnere Loizzo, dal canto suo, ha sottolineato in modo particolare la necessità della continuità e del rinnovamento tra  le generazioni che si riconoscono nella Massoneria al fine di ben operare per lo sviluppo della regione.

Nel porgere il benvenuto ai presenti, particolarmente alle persone giunte da altri luoghi della Calabria, il Sindaco Perugini ha affermato di condividere, pur non facendo parte della famiglia massonica, il principio di laicità che - ha detto - deve animare le Istituzioni. Il Sindaco, infatti, rappresenta tutti i cittadini e la pluralità delle visioni è per un territorio una ricchezza da valorizzare.

Perugini ha poi sottolineato l'importanza della presenza di persone provenienti da tutta la regione, perché si avverte fortemente l'esigenza di superare ogni forma di provincialismo per operare seriamente nella prospettiva dello sviluppo della Calabria.

Soffermandosi sulle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità, il Primo cittadino ha poi evidenziato la scelta dell'Amministrazione Comunale di predisporre, con il coordinamento dell'Assessore alle Politiche Educative Franco Napoli, un intenso calendario di eventi che hanno avuto due momenti di grande rilievo nella lectio magistralis sulla Costituzione tenuta dal Presidente della Corte Costituzionale, Professor Ugo De Siervo, nel Teatro Rendano, e nel conferimento della Cittadinanza onoraria al Professor Rosario Villari da parte del Consiglio Comunale.

Perugini ha con forza affermato che la memoria del passato deve aprire la strada alla speranza, per imparare a guardare avanti e capire cosa si debba fare per superare la drammatica fase di crisi che il Paese attraversa.

Abbiamo superato tante crisi, ha detto il Sindaco: vuol dire che c'è negli italiani la voglia di creare un domani migliore per i propri figli. Bisogna però ricostruire un tessuto etico, lavorare sulle coscienze per vincere l'indifferenza e l'assuefazione al degrado, creando luoghi di incontro e di dialogo di cui si avverte la mancanza. Anche in questo la Costituzione della Repubblica rimane un punto di riferimento, perché è il frutto di un dialogo intenso tra visioni diverse che hanno saputo trovare una sintesi.

Richiamandosi ancora alla Costituzione, l'Avvocato Perugini ha ricordato come essa, nei principi fondamentali, affermi, all'art. 5, che la Repubblica è «una e indivisibile» e, delineando il quadro entro cui deve essere articolato un corretto sistema di funzionamento dei governi territoriali, ci dia gli strumenti per contrastare ogni tentazione disgregatrice del tessuto del Paese.

La celebrazione dei 150 anni dell'Unità - ha concluso il Sindaco di Cosenza - acquista il suo significato più pieno se tutti abbiamo voglia di ripartire e riscoprire quella tensione ideale e quell'entusiasmo che ci danno la forza di operare per un futuro migliore. È un compito che non spetta solo alle pubbliche istituzioni, ma anche alle organizzazioni di cittadini animate da principi che tutti gli uomini di retta coscienza possono condividere.

 

rz - 16.03.2011