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resoconto consiglio comunale del 16 ottobre

17 ott 2008

Cardiochirurgia, Piano Sanitario e risultati della Commissione d'inchiesta "Città 2000" nella seduta di ieri del Consiglio comunale

 

Il Consiglio comunale ha discusso nella seduta di ieri della istituzione a Cosenza dell'Unità operativa di cardiochirurgia, del Piano Sanitario Regionale e delle risultanze cui è pervenuta la commissione consiliare d'inchiesta "Città 2000".

Con una richiesta di rimodulazione dell'ordine del giorno avanzata dal Consigliere Ciacco si è discusso inizialmente il punto relativo alle conclusioni della commissione consiliare d'inchiesta "Città 200".

Il Sindaco Perugini ha riferito sulle risultanze cui è pervenuta la Commissione consiliare d'inchiesta  sui fatti portati all'attenzione del Comune, della magistratura e dell'opinione pubblica dal Comitato "Città 2000" dando lettura integrale della relazione della commissione, presieduta dal consigliere comunale Sergio Nucci e composta dai consiglieri Andrea Falbo, Eugenio De Rango, Michelangelo Spataro e Fabrizio Falvo.

Perugini, prima di riferire all'aula sulle risultanze cui è pervenuta la Commissione, ha inteso ringraziare sia il Presidente Nucci che gli altri membri "perché - ha detto il primo cittadino- hanno adempiuto al mandato conferitogli con grande diligenza rispettando i termini loro assegnati."

La Commissione era stata chiamata ad accertare le seguenti questioni:

 ·         se l'Amministrazione Comunale ha mai ottenuto dalla SLP Costruzioni SRL, a fronte della delibera 1354 del 28/7/1997 che prevedeva l'alienazione di un cespite di proprietà comunale di circa 8500 mq situato in città 2000 mediante gara pubblica, la somma di £ 2.125.000.000 oltre ad un fabbricato (permuta di superficie direzionale da realizzare sul terreno in questione) del valore di £ 2.126.670.000;

·         se l'Amministrazione ha mai, nonostante i pareri negativi degli uffici comunali redattori di specifica perizia, alienato la superficie direzionale di mq 1230, nelle more costruita dalla SLP Costruzioni SRL, per una somma notevolmente al di sotto delle quotazioni di mercato;

·         se l'Amministrazione a fronte di una richiesta della società SLP Costruzioni SRL, ha deciso di alienare senza alcuna gara, un terreno di circa 8000 mq di proprietà comunale, limitrofo all'area già aggiudicata, per un prezzo inferiore a quello di mercato;

·         se alcuni privati, un tempo concessionari dei campi da tennis di Città 2000, oggi nella piena disponibilità della Società SLP, adite le vie legali, oggi accampino diritti sugli impianti sportivi;

·         se, in conclusione, sono noti i principi ispiratori di tali condotte che hanno comportato per il Comune l'alienazione di un patrimonio pari a circa 8 miliardi di vecchie lire a fronte di un ricavato che sembrerebbe essere molto al di sotto del reale valore;

·         se esistono allo stato le condizioni per accogliere la richiesta dei componenti del Comitato Città 2000 tendente a non consentire la costruzione di un fabbricato sul terreno che oggi ospita i campi da tennis.

 

Nella relazione vengono ripercorsi tutti i passaggi della vicenda, a partire dalla verifica di tutta la procedura relativa alla cessione, da parte del Comune di Cosenza, del lotto di terreno di 16.500 metri quadrati, in località Casino Mollo nel quartiere di Città 2000, poi frazionato in due lotti rispettivamente di 8500 metri quadri il primo e di 8000 metri quadri il secondo. La cessione avvenne in due momenti temporali diversi, il 1998 ed il 2002 e sempre alla stessa società, la "SLP Costruzioni s.r.l."

Dalla relazione è emerso che è stato disatteso l'atto pubblico sottoscritto tra la "SLP Costruzioni s.r.l." ed il Comune di Cosenza.

Inoltre, è emerso che i lavori nella piscina e nella palestra comunale non sono stati ultimati, nonostante la consegna dei locali.

Esistono, a giudizio della Commissione, ancora una serie di elementi che dovranno essere valutati attentamente dagli uffici competenti per verificare il rispetto di patti e condizioni stabilite negli atti amministrativi.

La commissione ha infine ricordato nella sua relazione che sull'area dei campi da tennis, in data 11 novembre 2004, era stata sottoscritta apposita convenzione avente ad oggetto la "realizzazione di un complesso edilizio ed impianti sportivi" e che trascorsi i termini indicati e non essendo iniziati i lavori, l'atto è ormai privo di qualsivoglia efficacia.

La commissione ha ritenuto di aver risposto esaurientemente ai quesiti posti dal Sindaco. Dopo la lettura integrale della relazione della Commissione d'inchiesta Perugini ha affermato di "ritenere allo stato chiusa questa fase. Gli atti della commissione da questo momento sono pubblici."

 

Il dibattito è poi proseguito con la discussione del punto all'ordine del giorno relativo alla immediata istituzione della Cardiochirurgia a Cosenza.

Il Sindaco Perugini ha chiesto brevemente di intervenire per dare una informativa sull'audizione che è stato chiamato a svolgere nella Commissione regionale permanente sanità. In questa circostanza il Sindaco Perugini ha assunto una posizione che è stata messa a verbale dalla stessa commissione regionale.

"C'è un mandato preciso che il Consiglio comunale ha dato al Sindaco come atto di indirizzo - ha sottolineato Perugini . La posizione espressa in seno alla commissione sanità e negli incontri informali è questa: la proposta di Piano Sanitario Regionale licenziato dalla giunta e all'esame della commissione competente prevede sul terreno della programmazione 60 posti letto in Calabria in funzione di standard numerici e di qualità e fotografa la situazione attuale che è di 20 posti a Reggio Calabria, 40 posti a Catanzaro, suddivisi tra una struttura pubblica, la "Materdomini" ed una privata, il "Sant'Anna Hospital." Il comune di Cosenza- ha ribadito il Sindaco- chiede con forza e con grande decisione che la cardiochirurgia prevista per 20 posti a Cosenza sia concretamente e tempestivamente attuata.

I dati Istat che vanno dal 2003 al 2006 e che riguardano la nostra città e la nostra provincia ci dicono che mentre si mantiene bassa l'incidenza del tumore sulla popolazione cittadina, è, invece,  molto alta, rispetto alla media nazionale, l'incidenza dei decessi per malattie cardiocircolatorie. C'è dunque - ha detto ancora Perugini -una urgenza di rivendicare con forza la cardiochirurgia nell'unica città che ospita una struttura ospedaliera di riferimento. Chi ha competenza per decidere decida in fretta. All'esito dell'approvazione del Piano sanitario regionale, dovranno essere predisposti tutti gli adempimenti necessari.

La scelta su come realizzarla con urgenza ed in tempi brevi è scelta che afferisce alle potestà decisionali della Regione e della Direzione generale.

Non vogliamo interferire con i poteri di altri organi. Riteniamo, però, che l'istituzione della cardiochirurgia sia una priorità assoluta, che va attuata in tempi brevissimi e che debba comunque appartenere all'Ospedale, dovendo avere i connotati del servizio. pubblico. Il che non esclude che si possa dare pensare ad erogare un servizio che deve restare pubblico attraverso lo strumento della convenzione con strutture pubblico-private. L'obiettivo è averla ed averla al più presto.

Noi pensiamo ad una cardiochirurgia che nel tempo sia utile per la salute dei pazienti e che apra una strada per lasciare traccia di sé con una scuola che rinverdisca le tradizioni che Cosenza ha, a partire dalla cardiologia."

 

Gli interventi dei Consiglieri comunali

 

Antonio Ciacco (DS), Presidente della commissione consiliare sanità: "Il 31 luglio scorso il Consiglio comunale ha licenziato un atto deliberativo con il quale ha chiesto l'iimmediata istituzione della cardiochirurgia a Cosenza.

Una delegazione della commissione consiliare sanità si è recata nel mese di agosto a Catanzaro ad incontrare il direttore generale del dipartimento sanità Andrea Guerzoni. L'incontro ha riguardato il livello tecnico-programmatorio e nel corso di essso è emerso il dato che 3 cardiochirurgie in Calabria sono perfettamente compatibili.

Dove ubicarle? A questo punto si è fatto riferimento al criterio della accessibilità territoriale, della conformazione geografica e della distribuzione sul territorio.

Le argomentazioni di Guerzoni hanno autorevolmente attestato la fondatezza della nostra rivendicazione.

L'assuntoè stato condiviso. Non potendo il direttore generale assumere decisioni direttamente ci ha rinviati ad un successivo incontro allargato all'Assessore Speziante e fissato per il 26 settembre. In quella sede l'Assessore alla sanità ha argomentato dicendo che la cardiochirurgia a Cosenza rappresenta una indicazione del piano sanitario regionale e che però quest'ultimo era stato formulato sulla scorta della nascita del nuovo Ospedale di Catanzaro che doveva scaturire  dalla fusione tra Materdomini e Pugliese Ciaccio.

Ma l'Università che è contraria a questa fusione ha presentato ricorso impugnando la norma che prevede la fusione stessa.

Nella consapevolezza che la fusione mai si farà, è allo studio una ipotesi di integrazione funzionale. Finchè non si risolve il problema di come si assesta la cardiochirurgia a Catanzaro - questo il ragionamento di Spaziante- oggi perderne un pezzo significa privarne completamente Catanzaro.

In altri termini, la cardiochirurgia a Cosenza sconta un'altra decisione: quella dell'Ospedale unico di Catanzaro.

Questo il fedele resoconto della conversazione con Spaziante.

La commissione sanità di cui sono Presidente ha licenziato un documento nel quale ribadiamo l'intransigente volontà di avere presso l'Ospedale di Cosenza l'Unità operativa di cardiochirurgia che non può accettare condizioni capestro dalla sorte che toccherà alla Materdomini ed al Pugliese Ciaccio.

L'attivazione della cardiochirurgia a Cosenza deve dipendere dalla volontà del PSR. Cosenza deve avere immediatamente, senza condizioni o indugi, l'operatività della cardiochirurgia. E' arrivato il momento di pronunciamenti chiari e nitidi.

Proclamiamo, pertanto, lo stato di agitazione intensificando la mobilitazione.

Esiste già la disponibilità dei locali del DEA sì da superare gli impedimenti logistici. Vogliamo la cardiochirurgia al massimo fra sei mesi."

 

Carmine Vizza (Partito Socialista) : "E' superfluo rilevare come l'intero Consiglio non abbia alcun dubbio sulla inderogabilità della cardiochirurgia a Cosenza. Oggi vedo che siamo in tanti. Quello che però siamo costretti a discutere sono le reazioni. La risposta  che ci viene dalla Regione è irricevibile perché è una negazione della possibilità di avere la cardiochirurgia a Cosenza. E' indecoroso associare l'istituzione della cardiochirurgia a Cosenza con il destino della Materdomini e del Pugliese.

 I nemici della cardiochirurgia non sono né gli stregoni, nè gli spacconi, come è stato scritto nei giorni scorsi sulla stampa. Tutta questa vicenda rappresenta la peggiore forma di trasversalismo politico che ha prodotto negli anni una direzione catanzarocentrica della sanità, alimentata anche per mantenere, da parte del management locale, le proprie posizioni di rendita. Si è per caso levata una voce critica? La posizioni pubbliche sono false e ingannevoli.

La solitudine nella quale siamo stati lasciati è, dunque, una solitudine politica. Catanzaro è una zona franca della sanità. Dovremmo a voce alta dire che una convenzione pubblico- privata che favorisce nei fatti il privato è una convenzione indifendibile, anche perché il privato opera con un'assenza totale di rischio imprenditoriale.

Questa è una scelta rinunciataria e denota una mancanza di peso della classe politica locale.

Cos'è che ha impedito a Cosenza di avere una cardiochirurgia completamente autonoma e pubblica?

Ora siamo costretti quasi a mendicare una convenzione con una struttura privata e offriamo ponti d'oro a primari che accontenteranno la clientele.

Oggi è vigente un Piano sanitario regionale che prevede 11 posti a Cosenza.

Non vedo quali altri strumenti oltre la protesta ci restano. Forse arriveremo a gesti estremi come quello di incatenarci. Speriamo di non dover compiere atti eclatanti per ottenere atti dovuti."

 

Franco Napoli (Partito Democratico) : "Il 31 luglio scorso il Consiglio comunale, facendo registrare una convergenza ed un'unità di intenti che a chi segue le discussioni a volta accese di questa assemblea e le contrapposizioni dialettiche spesso accalorate tra le forze politiche di schieramenti contrapposti potrebbe sembrare sorprendente, ha licenziato all'unanimità un documento bipartisan nel quale con estrema chiarezza si chiedeva alla Regione Calabria di istituire nel termine di 60 giorni l'unità di cardiochirurgia a Cosenza.

Non fu affatto sorprendente quella unanime presa di posizione certificata dal tenore di un documento sul quale confluì la condivisione di tutto il Consiglio.

E non fu sorprendente perché quando in ballo ci sono temi importanti come l'insopprimibile diritto del cittadino alla salute, la sua legittima pretesa a ricevere cure adeguate e per di più per patologie particolari che non permetterebbero lunghi spostamenti, pena la degenerazione della stessa patologia e l'aumento notevole del rischio per il paziente, non esistono e non devono esistere, così come è avvenuto, le contrapposizioni, le diversità di colore politico, l'appartenenza a questo o quel partito.

La seduta di quel Consiglio comunale può essere a ragione ricordata come una delle più importanti degli ultimi mesi, perché ha posto al centro, come sempre dovrebbe essere, il cittadino con i suoi bisogni, il rispetto e la considerazione per i suoi diritti, tra i quali quello alla salute occupa un posto di assoluto rilievo.

Il fatto che oggi si ridiscuta, e giustamente, dell'istituzione a Cosenza dell'unità di cardiochirurgia è sicuramente un fatto positivo, ma questo ritornare sull'argomento, nonostante siano trascorsi invano i 60 giorni che il Consiglio comunale aveva indicato come un tempo ragionevole entro il quale il progetto sarebbe dovuto partire, ci dice, però, che i meccanismi che avrebbero dovuto dare il via libera si sono, invece, inceppati ed hanno fatto registrare una pericolosa e preoccupante battuta d'arresto.

Di chi la colpa? Potrebbero essere tante e nessuna. C'è stato chi ha parlato di campanilismi, di arroccamento su posizioni incontrovertibili, di un temporeggiare teso allo sfiancamento.

Noi stasera siamo tutt'altro che sfiancati e continueremo senza sosta quella che reputiamo una battaglia di civiltà, come quella che venne combattuta a suo tempo per il mantenimento a Cosenza dell'elisoccorso.

Cosenza ha tutte le carte in regola per avere la Cardiochirurgia. Lo dicono le osservazioni di autorevoli medici ed esperti. Lo stesso responsabile dell'Unità di Cardiochirurgia dell'Ospedale S.Anna di Catanzaro, Dott.Mauro Cassese, che come molti di voi ricorderanno, venne ascoltato proprio in quest'aula in sede di Commissione consiliare sanità, certificò l'insussistenza di ragioni ostative affermando, viceversa, che a Cosenza sono presenti tutte le condizioni, sia epidemiologiche che tecnico-sanitarie perché nella nostra città nasca e si sviluppi una Unità di Cardiochirurgia.

Sulla cardiochirurgia a Cosenza non si scherza e non si fanno sconti a nessuno, sia chiaro!

L'implementazione della cardiochirurgia a Cosenza, alla luce anche delle previsioni del Piano Sanitario regionale che include la nostra città nella tripartizione prevista, è un atto dovuto e non più rinviabile.

Dobbiamo saperlo noi, devono averne consapevolezza a Catanzaro il Presidente della Giunta regionale ed il suo Assessore alla sanità.

Cosenza non può essere il fanalino di coda nelle scelte strategiche della Regione, ma a questa nostra città, ricca di storia, di tradizione e di eccellenti professionalità nel campo della medicina non può essere negato ciò che, invece, rappresenta un diritto sacrosanto.

Cosenza ha atteso troppo, in qualche caso ha pagato anche qualche pesante tributo di vite umane, pure molto giovani. Ora è arrivato il momento di dire basta.

Non devono esserci più impedimenti di sorta, né legati al campanilismo od alla politica, né ascrivibili alla proverbiale lentezza della burocrazia.

Qui non si gioca una partita qualsiasi. Qui si gioca la partita della vita. E nel rispetto dei cittadini non ci sono tentennamenti che tengano, né ulteriori ritardi.

Noi riteniamo che le premesse per far sì che la nostra città possa un giorno diventare un polo di eccellenza nel settore della cardiochirurgia ci siano tutte.

Per far questo, però, è necessario un processo che non può subire altri stop o essere inghiottito dall'indifferenza come se le parole da noi spese in tutti questi mesi siano d'improvviso diventate parole al vento.

L'ottimo lavoro sin qui svolto dalla Commissione consiliare sanità e fatto proprio dal Consiglio comunale non può cadere nel vuoto.

E allora crediamo che questa sera sia giunto il momento della svolta.

La discussione in Consiglio è certamente utile e spero possa incrociare la sensibilità delle altre istituzioni, quella che finora è mancata.

Sul fronte della Cardiochirurgia a Cosenza Comune e Provincia hanno adottato una linea di coerenza tradottasi in prese di posizione concrete, ciò che è mancata sinora è la risposta della Regione.

Allora, al di là delle parole, occorre mettere in campo atteggiamenti pragmatici e fatti concludenti.

Si cerchi allora di aprire un tavolo di discussione allargato e, se è il caso, si convochi un consiglio comunale straordinario aperto invitando i parlamentari della deputazione cosentina, il Presidente della Regione e l'Assessore Regionale alla Sanità a spiegare il perché dei ritardi accumulati e ad assumere impegni immediati perché la Cardiochirurgia, insieme al Nuovo Ospedale rispetto al quale sarebbe necessaria, però, una riflessione attenta per valutare come poterlo legare all'Università, non resti mera utopia, ma si traduca in una realtà della quale i cittadini ed il territorio di Cosenza non possono più fare a meno."

Francesco Lanzone (Partito Democratico): Cercherei di fare una discussione su due aspetti: programmazione e realizzazione. Per la programmazione, la maggior parte degli input alla regione nel PSR sono abbastanza presenti nel Piano Sanitario Regionale.

Risponde a verità che il nuovo PSR preveda i posti letto per Cosenza.

Il problema è la realizzazione. Se questa realizzazione passa attraverso la fusione delle due realtà catanzaresi si capisce come sia un argomentazione debole.

Formulo una proposta: è questa l'occasione giusta per investire ufficialmente la Conferenza dei sindaci per vigilare attentamente ed accompagnare i processi di realizzazione.

Nessuno cambia idea, nessuno ha sposato logiche privatistiche.

La gestione della cardiochirurgia deve rimanere di tipo pubblico, poi il partenariato può essere realizzato in vari modi."

 

Michelangelo Spataro ( Popolari-Udeur): "Noi non dovremmo trovarci nella condizione di dover dibattere ancora questo problema. Ha fatto bene il Sindaco a ricordare che alcuni mesi fa gli abbiamo dato mandato di portare avanti questa questione. Ormai il PSR prevede i posti di cardiochirurgia a Cosenza. Semmai mi chiedo come si andrà alla sua realizzazione  dopo l'approvazione del PSR.

La strada la troverà il manager dell'Azienda Ospedaliera, magari attraverso una manifestazione di interesse. Credo che Cosenza stavolta avrà la cardiochirurgia perchè questo consiglio comunale e la commissione sanità hanno lavorato bene.

Si può realizzare anche che Cosenza diventi un centro di eccellenza.Noi siamo fiduciosi."

 

Massimo Bozzo (UDC): Vorrei essere ottimista ed avere la stessa sensazione positiva dei colleghi della maggioranza. Purtroppo vi dico che non è così. La commissione ha fatto un grande lavoro. Questa commissione è riuscita per la prima volta a smuovere questo macigno che si chiama cardiochirurgia. La cardiochirurgia in questa città non è mai stata attivata, mentre Catanzaro ha la fortuna di averne due.

Se si fa un'analisi fra abitanti e risorse economiche della provincia, mentre Cosenza ha un terzo degli abitanti della Calabria e le sue risorse vanno dall'agricoltura all'artigianato, la provincia di Catanzaro fonda le sue risorse quasi esclusivamente sulla sanità.

Ecco che quindi assistiamo a reazioni forti quando si cerca di scardinare questo meccanismo.

Siamo stati abbandonati in questa battaglia di civiltà. Una sensazione avuta non solo ad agosto quando siamo andati dall'Assessore Spaziante che era in vacanza ed al suo posto abbiamo trovato un direttore generale che era stato nominato solo da due giorni.

Mi sento offeso come calabrese e deluso come politico.

Abbiamo 14 parlamentari regionali nella nostra provincia, ma io non ho visto un solo consigliere regionale prendere posizione.

Noi continueremo a battere i pugni. Sono tentato dal chiedere le trascrizioni delle audizioni della commissione regionale sanità. Dobbiamo dire a muso duro che i cittadini di Cosenza non possono essere presi in giro. Cosenza merita più della cardiochirurgia, quel rispetto che da molto tempo ci viene negato.

Si confrontino, almeno una volta, con chi è costretto ad affrontare i viaggi della speranza.

Mi auguro che il Consiglio comunale e che il documento che spero venga votato all'unanimità possa rappresentare, per coloro che siedono nella stanza dei bottoni, un invito al cambiamento."

 

Nella discussione è intervenuta anche l'Assessore alla salute dei cittadini Alessandra La Valle:  Cosenza merita un'assunzione di responsabilità collettiva. Noi dobbiamo riportare il ragionamento in un alveo che ci veda tutti uniti. Sarebbe un errore dividere le posizioni. Oggi siamo ancora nella fase della programmazione. La nostra commissione sanità ha bene interpretato il suo ruolo con le sue proposte valide, ragionate, che hanno determinato un lavoro molto proficuo. Questa Amministrazione ha voluto segnare un passo diverso. Ora rivendichiamo un ruolo di protagonismo. Dobbiamo mantenere altissima l'attenzione e la tensione morale sul problema e passare dalle parole all'etica dei fatti.

Il privato che aiuta la sanità può dare molto. Dobbiamo pretendere che il Piano Sanitario Regionale venga approvato. Mettiamo al sicuro il risultato."

 

Subito dopo l'intervento dell'Assessore La Valle chiede la parola il Presidente della commissione sanità Antonio Ciacco che dà lettura del documento che sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio comunale e del quale si riporta il testo integrale:

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI COSENZA

 

  • richiamati e ribaditi i propri precedenti deliberati assunti anche in occasione di sedute consiliari aperte;
  • apprezzato e condiviso il lavoro sin qui svolto dalla Commissione Consiliare Permanente Sanità;
  • udita e condivisa la relazione introduttiva del Sindaco che ha riferito al Consiglio sui contenuti dell'audizione svolta nella Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Calabria sul Piano Sanitario Regionale;
  • dopo ampia e approfondita discussione

DELIBERA

a)     la istituzione della unità operativa di Cardiochirurgia presso l'Azienda Ospedaliera di Cosenza - Ospedale Regionale di Riferimento - prevista nel Piano Sanitario Regionale di cui si chiede la più tempestiva approvazione è una priorità irrinunciabile;

b)    all'esito dell'approvazione del Piano Sanitario Regionale la Regione, di concerto con l'Azienda Ospedaliera, dovrà, senza ulteriore indugio, attivare tutte le procedure necessarie per allocare, nella struttura pubblica ospedaliera, la unità operativa di Cardiochirurgia per i venti posti previsti nel Piano;

c)     di impegnare la Regione Calabria, di concerto con l'Azienda Ospedaliera, ad individuare, sempre senza indugio, perseguire e realizzare le scelte più idonee per garantire il miglior servizio ai cittadini ricorrendo alle più riconosciute e adeguate professionalità che valgano anche a determinare le condizioni affinché si crei una vera e propria scuola di Cardiochirurgia;

d)    di approvare gli indirizzi contenuti nei documenti licenziati all'unanimità dalla competente Commissione Consiliare Permanente;

e)     di approvare la relazione introduttiva del Sindaco;

f)      di impegnare il Sindaco a ribadire la posizione del Comune di Cosenza in seno alla Conferenza Provinciale dei Sindaci, affinché possa condividere la legittima ed improcrastinabile richiesta;

g)     di trasmettere copia del presente deliberato, unitamente al documento della Commissione Sanità, al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Commissione Consiliare Regionale Permanente;

h)     di impegnare il Presidente del Consiglio Comunale alla trasmissione del deliberato nonché alla riconvocazione del Consiglio Comunale entro il 31/12/2008, per una verifica dello stato di attuazione.

 

Chiede la parola il consigliere Michelangelo Spataro che informa l'assemblea della notizia dell'improvvisa scomparsa del dipendente comunale Emilio Fortino alla cui famiglia esprime profonda vicinanza per una perdita immensa.

A questo punto il Presidente del Consiglio comunale Pietro Filippo chiede di osservare un minuto di raccoglimento.

 

Alla ripresa dei lavori, in sede di dichiarazioni di voto, interviene il Consigliere del Partito Socialista Carmine Vizza: "Pur con sofferenza dò la mia disponibilità a votare il documento. Faccio questo passaggio perché confortato dall'intervento del Sindaco dal quale ho ricevuto ampie assicurazioni sulla gestione futura della cardiochirurgia a Cosenza e sul ruolo dei privati, pur rimanendo le mie personali critiche verso le responsabilità politiche e manageriali."

 

Si passa alla votazione ed il documento viene approvato all'unanimità.

 

Si passa alla discussione sull'altro punto all'ordine del giorno, il Piano Sanitario regionale: indicazioni e proposte per la città di Cosenza.

 

Interviene ancora il Sindaco Perugini che esprime anzitutto il suo personale cordoglio per la scomparsa del dipendente comunale Emilio Fortino. Poi passa alla trattazione del tema in discussione: "Esprimo soddisfazione per l'atto che il Consiglio comunale ha compiuto che è frutto di un impegno operoso e che costituisce un atto di grande responsabilità. Continueremo su questa strada. Il Consiglio si qualifica attraverso queste discussioni e questi deliberati. Quando discutiamo dei problemi veri ogni divisione politica e di appartenenza può lasciare spazio all'impegno comune che profondiamo per risolvere i problemi del nostro territorio.

Auspico la stessa convergenza anche sul punto ora in esame. La cardiochirurgia, infatti, non è che un segmento del Piano Sanitario Regionale.

Bisogna fare i conti con una sanità che soffre sul tema della programmazione. Apprezziamo lo sforzo che la Regione ha profuso per giungere al PSR ed al fatto che abbia avuto un occhio attento ai problemi della provincia di Cosenza. Resta aperta una questione su cui il Consiglio deve far sentire la sua voce ed è quella della dotazione finanziaria. La provincia di Cosenza soffre da tempo della questione relativa alla quota capitarla che riguarda il presidio ospedaliero, ma anche l'azienda territoriale con servizi che devono essere potenziati. Scontiamo un difetti di integrazione e di programma. La quota capitaria della provincia deve essere adeguata alle reali necessità. Così com'è ora, è inadeguata a gestire servizi di qualità e quantità su tutto il territorio provinciale, a partire dal capoluogo. Alla Regione va chiesto, pertanto, uno sforzo di adeguamento.

Una seconda questione riguarda le linee guida per le politiche sociali.

C'è bisogno di una concreta integrazione dei sistemi socio-sanitari. La Regione ha il diritto-dovere di programmazione, indirizzo e controllo, ma ha il dovere di delegare le relative funzioni alla provincia e ai comuni perché siamo noi che sul territorio intercettiamo le domande dei cittadini.

La terza questione di contesto è quella di rilanciare lo sforzo del PSR sulla ripartizione dei fondi. L'obiettivo che il Piano intende raggiungere è una netta distinzione tra le funzioni all'ospedalità attribuendo la cura in reparti di eccellenza e di alta specializzazione e quelle da assegnare ai servizi territoriali da attrezzare con strutture per poter servire i cosiddetti servizi di prossimità.

C'è una domanda di alta specializzazione e di urgenze particolari e di straordinaria professionalità e c'è una domanda socio-sanitaria diffusa e capillare che deve trovare risposta nei presidi territoriali.

Nel PSR vanno concretamente attuati gli strumenti della partecipazione delle autonomie locali e dei sistemi territoriali, luoghi nei quali i rappresentanti dei cittadini devono poter avere il diritto di esprimere il loro punto di vista.

Ricordo che all'atto dell'insediamento ci siamo posti due problemi: quello del potenziamento tecnologico dell'ospedale e l'ambizione di un nuovo Ospedale.

Non so se li abbiamo centrati. Alcune cose significative sono state, però, compiute. Abbiamo discusso della cardiochirurgia, ma ci sono altre cose per l'Ospedale, come la previsione di un centro di eccellenza di pediatria, o per meglio dire di un centro di eccellenza materno-infantile.

Questo perché Cosenza ha una tradizione importante nel segmento della pediatria e della chirurgia pediatrica.

Altra questione riguarda il centro trapianti. Anche oggi, allo stato dell'arte ci sono interventi di alta chirurgia trapiantistica, qualcosa che con fatica si è rimessa in moto e dà concreti risultati  per la salute dei nostri cittadini ed anche il centro trapianti rene-fegato ci fa ben sperare per una politica di rilancio del settore sanitario in città e in provincia per limitare la piaga dell'emigrazione sanitaria.

Sull'elisoccorso le statistiche nazionali ci dicono che è uno dei servizi più veloci e pertanto si tratta di una scelta che va valorizzata perché afferisce ad interventi di straordinaria urgenza che riguardano la stessa esistenza in vita dei cittadini.

Molti meccanismi e politici a tutela dei nostri cittadini sono stati messi in moto. Molti passi in avanti sono stati compiuti.

Ultima questione che diventa la prima. Siamo riusciti a trasformare questo sogno del nuovo Ospedale in atti concreti. La previsione del nuovo Ospedale a Cosenza è scritta nel PSR. Anche qui scriverla significa un attimo dopo trovare le risorse.

I Direttori generali si stanno distinguendo, dopo tanta precarietà, in un impegno operoso ed intelligente, al servizio del nostro territorio.

Il Consiglio comunale può assolvere la sua funzione di stimolo per far sì che queste cose diventino realtà."

 

Gli interventi dei Consiglieri comunali

 

Maria Francesca Corigliano (Partito Democratico): "Mi associo alla soddisfazione espressa dal Sindaco per il lavoro svolto dalla Commissione sanità. Ci sono altri aspetti che necessitano di attenzione e sono quelli che ineriscono alla salute mentale ed all'associazionismo. Dalla salute mentale dipende lo stato di benessere globale la capacità di assumere un ruolo attivo. La disabilità mentale condiziona fortemente l'esistenza del singolo e non solo del singolo, alterando la qualità di vita dell'intera famiglia.

La prima forma di attenzione nel PSR è l'informazione delle famiglie, della scuola e dei medici di base in direzione della prevenzione.

C'è bisogno di strutture e di risorse umane. Vanno tenute in debita considerazione quelle strutture come le case diurne e le case di accoglienza, così come va potenziata l' assistenza domiciliare e favorito un approccio integrato tra salute e welfare, utilizzando la risorsa dell'associazionismo, perché tante sono oggi le associazioni che svolgono un ruolo, strutturano il sapere organizzato e si prodigano nell'assistenza ai malati.

Ci aspettiamo che nel PSR sia valorizzata anche questa risorsa."

 

Antonio Ciacco (DS): "il documento oggi proposto all'esame del consiglio e licenziato è una grande testimonianza di coesione e l'armoniosa sintesi di un confronto che ha visto 24 sedute di commissione, 74 ore di audizione, 34 illustri ospiti cui va indirizzata la nostra gratitudine.

La sanità cosentina non è seconda a nessuna. E' necessario scrivere il PSR con chiarezza e serietà. C'è bisogno di determinare preventivamente l'entità del debito, la quantità delle risorse. Una priorità assoluta è l'abbattimento dell'emigrazione sanitaria. Le prestazioni improprie sono indice di indebitamento. Occorre ridurre i punti ospedalieri, qualificando quelli restanti e riconvertendo le strutture inutili. Occorre programmare per riconvertire e programmare i centri di eccellenza che devono stare dove ci sono gli indicatori.

Come quota pro capite un cittadino di Cosenza oggi pesa meno di uno di Reggio e Catanzaro. Bisogna programmare per assicurare la qualità delle prestazioni.

La qualità si innalza se essa è sottoposta periodicamente a valutazione. Pertanto, bisogna valutare  coloro che erogano la prestazione.

La parola magica e tutta lì: valutazione."

 

Francesco Lanzone (Partito Democratico): "E' importante prevedere una buona organizzazione della medicina territoriale. Per un fatto di sostenibilità economica bisognerà prendere delle decisioni e avviare una significativa integrazione socio-sanitaria. L'aspetto che da noi gioca un ruolo fondamentale è quello delle strutture accreditate con 800 posti acuti. Non è possibile che siano fuori dal sistema."

 

Francesca Lopez (Popolari-Udeur): "Sono due gli argomenti che mi preme trattare: il rapporto pubblico-privato e l'elisoccorso. Occorre pretendere eguali parametri tra pubblico e provato. E' necessario essere rigidi nell'accreditamento. Il privato riesce a competere con il pubblico e a garantire gli interventi urgenti come li garantisce il pubblico. A parte le uniche due eccellenze, il Sant'Anna di Catanzaro e il S.Anna di Crotone, credo che il pubblico non possa essere sostituito dal privato. Le due eccellenze citate rappresentano una contraddizione perché dovrebbero essere nel pubblico.

Elisoccorso: è' impensabile che l'elisoccorso si sposti altrove, piuttosto bisognerebbe pensare all'adeguamento della piattaforma ospedaliera. Le questioni formali sollevate dall'esercito sono superabilissime. Ringraziamo ancora oggi On.Giacomo Manicni che ha dato vita ad un servizio indispensabile per la sanità e che ha strappato alla morte tante vite umane. Spero che un domani si possa ringraziare anche il Sindaco Perugini."

 

 

Carmine Vizza (Partito Socialista): "Devo necessariamente e preliminarmente precisare che, contrariamente a notizie diffuse, non è esistita unanimità nell'approvazione in commissione di questo documento perché ho espresso posizione sfavorevole e contraria.

 La mia è una contrarietà è di ordine tecnico.

Sull'accertamento del disavanzo pregresso non abbiamo dati ufficiali, ma da voci piuttosto significative si parla di qualche miliardo di euro e di cifre da brivido.

Successivamente cominceranno i dolori per far rientrare la Regione dal debito che va concordato con il Governo che dovrà decidere anche lo sblocco dei fondi.

Non si esclude l'arrivo di un Commissario. Dinanzi da un deficit abissale il piano di rientro non potrà che essere molto rigido e restrittivo con molti tagli. I cittadini dovranno prepararsi ad anni di lacrime e sangue. Dobbiamo, allora, avere il coraggio di informare i cittadini. Avremo bisogno di un lungo periodo di restrizioni.

I contenuti del PSR, pertanto, potrebbero restare solo enunciazioni verbali.

Un piano sanitario che c'è, ma non si vede perché minerebbe il diritto alla salute del cittadino.

Abbiamo l'obbligo morale e politico di parlare il linguaggio della chiarezza. Non ci sto ad offrire ai cittadini un libro dei sogni.

C'è un abissale buco nero nel settore della sanità.

Sul nuovo ospedale traspare l'imbarazzo di fornire dati certi. Esiste una sproporzione tra gli annunci e lo stato reale della procedura. Non c'è nessuna certezza dell'inserimento nella programmazione sanitaria."

 

Massimo Bozzo (UDC): "Spero che il Nuovo Ospedale si possa realizzare.

A me preme affrontare il discorso del centro regionale di eccellenza pediatrica. A Cosenza c'è un reparto di neonatologia all'avaguardia ed una eccellente chirurgia pediatrica nonostante chi l'ha creata si trovi oggi lontano da Cosenza.

La speranza è che si inzi a parlare anche di ortopedia, oculistica e cardiologia pediatrica. C'è la necessità di alleggerire il reparto, con i due centri di secondo livello esistenti sulla fascia jonica e tirrenica per non far accavallare una serie di prestazioni del reparto ospedaliero.

Sull'Ospedale di Rogliano dico che dopo il momento di grande allarmismo vissuto un po' di tempo fa, si è riusciti a fermare le intenzioni della Regione. L'Ospedale di Rogliano va riconvertito perché prima o poi qualche assessore regionale finirà per chiuderlo. Ma va riconvertito garantendo i livelli occupazionali."

 

Francesco Dodaro (Partito Democratico) : "Ci sono diverse criticità che riguardano l'Annunziata. Il pronto soccorsoi eroga 90 mila prestazioni all'anno. Occorre integrare la pianta organica. Altro tallone di Achille è la disponibilità dei posti letto. Tutto ciò diminuisce la percezione di efficienza ed abbassa il grado di soddisfazione dei cittadini. Altri reparti sono affetti da sottodimensionamento della pianta organica."

 

 

Domenico Frammartino (Partito Democratico): "Il dibattito è destinato ad incidere in maniera positiva sull'approvazione del PSR.

Non siamo stati con le mani in mano e grazie ad un lavoro scrupoloso si è approdati ad un risultato decisamente importante. Oggi Cosenza ha una sua proposta ben definita.

Tra le tante proposte avanzate finora, trova anche posto quella che reputo un grande atto di civiltà : contribuire alla creazione di un centro di procreazione medicalmente assistita.

Il problema della infertilità in Calabria è molto diffuso: 2000 coppie all'anno necessiterebbero di assistenza medica per procreare. Nella nostra regione esistono solo 4 centri di secondo livello e tutti privati.

Solo una piccolissima parte delle 2000 coppie può permettersi la spesa nelle strutture private. Per tutti gli altri la Calabria non offre niente.

Un fatto deve essere accertato: la legge 40 del Parlamento non è esaustiva, va migliorata, ma disciplina la materia e riconosce un diritto.

Parlare di fecondazione significa parlare del diritto di dare la vita.

Un centro di primo livello con annesso una banca del seme all'Ospedale di Cosenza era previsto in uno studio di fattibilità del 2005."

 

Stefano Filice (MPC) : "auspico che il PSR venga approvato e spero anche in tempi brevi.

Sull'Ospedale dico che bisogna rafforzare il vecchio e pensare a quello che sarà il nuovo Ospedale. La collocazione del nuovo Ospedale è la migliore. Il consiglio comunale ha deliberato specificando un'area ben definita che è quella a Sud di Cosenza, che coinciderà con il nuovo svincolo autostradale.

Non è pensabile che la sua allocazione venga messa in discussione. Non lo permetteremo a nessuno."

 

Si passa alla votazione: il documento, che è quello stampato dalla commissione politiche di welfare in un opuscolo, è approvato all'unanimità.