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Rendano: il direttore artistico replica a Geppy Glejeses

04 nov 2008

Il Direttore Artistico del Teatro "Rendano" Antonante replica a Glejeses

 

Il Direttore artistico del Teatro "Rendano" Antonello Antonante interviene con una sua precisazione sull'articolo pubblicato questa mattina nelle pagine culturali dal quotidiano "Calabria Ora" e contenente alcune dichiarazioni del Direttore artistico del Teatro "Cilea" di Reggio Calabria Geppy Glejeses, pronunciate nel corso della presentazione della stagione del teatro reggino.

 

"Ecco che cosa accade a chi non vive e non opera in Calabria : incorrere negli errori che abbiamo letto oggi sulla stampa. A Geppy Glejeses sarebbe bastato documentarsi o procurarsi dal suo ufficio stampa una rassegna degli articoli dei giorni scorsi per rendersi conto che a Cosenza non solo il Rendano ha una sua stagione di prosa e di lirica, quest'ultima con due titoli dignitosissimi come "Il Barbiere di Siviglia", prodotto dal Politeama di Catanzaro, e la "Tosca", ma l'offerta di spettacoli sarà ampliata dalla riapertura, a partire da domani, del "Morelli" dopo un'accurata opera di ristrutturazione .

Non condividiamo il modo di promuoversi del Direttore artistico del "Cilea" di Reggio Calabria, nonché dell'Apollo di Crotone e del "Garden" di Rende.

La sua - teorizza - è la migliore stagione perché quelle degli altri non esistono.

Non vorremmo entrare in questa polemica dei cartelloni perché il progetto del Rendano non si limita ai cartelloni, ma è un progetto più complessivo che si riferisce a delle linee di politica culturale che possano realmente incidere e modificare in positivo la vita della città e della regione. Le ambizioni del Comune di Cosenza e della sua politica culturale sono quelle di continuare a lavorare a delle attività e ad un progetto che servano soprattutto alle giovani generazioni. Il nostro obiettivo non è quello dell'apertura di succursali.

E' ben strano che Gleieses attacchi solo il Rendano, esaltando la programmazione del Cilea di Reggio Calabria che, a ben vedere, è una sbiadita fotocopia di alcuni spettacoli già proposti, sempre dallo stesso direttore artistico del Cilea, nella stagione di Rende.

Se la stagione di Reggio Calabria vale, vale a prescindere da quella degli altri teatri.

Il Teatro calabrese per crescere ulteriormente non ha bisogno di monopoli, ma di  confronti dialettici leali e sinceramente propositivi. Il rango viene sempre riconosciuto dagli altri e mai da se stessi. Se si ha bisogno di continuare a dirselo, probabilmente gli studi di antropologia non sono serviti a nulla.

Essere, quindi, autoreferenziali  non aiuta lo sviluppo dei possibili ragionamenti, frapponendo, anzi, dei macigni insormontabili che non fanno certamente bene alla causa del teatro.

Mi spiace molto essere trascinato, come l'anno scorso, in una discussione della quale avrei fatto volentieri a meno. Vorrei, dal prossimo anno, non attardarmi in queste precisazioni e parlar d'altro, magari dell'auspicio sincero che il Cilea, il Politeama e il Rendano, pur mantenendo la loro autonomia artistica e gestionale, collaborino per sviluppare linee di politica culturale comuni che contribuiscano a rilanciare la Calabria anche fuori dei confini regionali, con l'ambizione di poter guardare insieme anche verso l'Europa."