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A Invasioni il teatro con "Dissonorata" e il primo film di Taiwan

03 ago 2011
E' il teatro di "Scena Verticale" e del regista e interprete Saverio La Ruina a far da mattatore negli appuntamenti di domani, giovedì 4 agosto, del Festival delle Invasioni.

Di scena, alle 21,30, nella Vecchia Villa comunale, "Dissonorata" - Un delitto d'onore in Calabria, spettacolo pluripremiato, prodotto dalla compagnia di Castrovillari e scritto, diretto e interpretato dal bravissimo Saverio La Ruina.

Ininterrottamente in scena dal settembre 2006, quando debuttò in anteprima nazionale al festival "Benevento città spettacolo", "Dissonorata" è ancora in tournèe, non solo in Italia, ma anche all'estero, dove il prossimo 7 ottobre sarà rappresentato all'International Festival Mess di Sarajevo.

Lo spettacolo ha fatto incetta di premi: due premi Ubu (l'Oscar italiano del teatro) nel 2007, per il miglior attore italiano (Saverio La Ruina) e per il miglior testo italiano, il Premio Hystrio alla drammaturgia (nel 2010), una segnalazione speciale al Premio Ugo Betti 2008 e un'altra al Premio Matteotti 2007, cui bisogna aggiungere una prestigiosa nomination , ottenuta sempre da La Ruina, nel 2007, come miglior interprete di monologo, al Premio ETI "Gli Olimpici del Teatro".

"Dissonorata" si è guadagnato l'apprezzamento unanime della critica teatrale italiana ed internazionale, a cominciare dal compianto Franco Quadri, critico di "Repubblica", ideatore dei Premi Ubu.

Domani sera sarà il pubblico di "Invasioni" a Cosenza ad avere la possibilità di assistere a questo magnifico monologo. Ecco come lo illustra nelle note di regia Saverio La Ruina che in "Dissonorata" interpreta la protagonista della singolare storia raccontata nel testo : "spesso, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l'eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell'inizio del secolo scorso o della fine del secolo scorso o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d'onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava.

Partendo dalla "piccola", ma emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale.

Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale. Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del Sud, di madri, di nonni, zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste, una in particolare. La "piccola", tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che, anche quando fa i conti con la tragedia, vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un'amara ironia."

Le musiche originali di "Dissonorata" sono eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco. Alla regia collabora Monica De Simone. Le luci sono di Dario De Luca. L'organizzazione è di Settimio Pisano.

 

 

Il primo film di Taiwan : Nel programma di domani di Invasioni anche la proiezione del primo film di Taiwan, inserito nell'ambito della rassegna "Cinema...amore mio".

Il titolo inaugurale della finestra aperta sulla cinematografia taiwanese, che comprende sette film in tutto, è "HEAR ME" (Ting Sou-Ascoltami), di Fen-fen Cheng. La proiezione, alle ore 21,30, a San Vito Alto, è stata spostata per motivi tecnici nel cortile della scuola elementare di via Saverio Albo, contiguo al giardino Donato Arena, dove in un primo momento si sarebbe dovuto proiettare il film.

La trama . HEAR ME, del 2009, racconta la storia di Tian Kuo, il figlio ventenne dei proprietari di un ristorante di Taiwan. Durante le sue consegne a domicilio, in una piscina per atleti non udenti delle paraolimpiadi, incontra una sua coetanea, Yang Yang. I due parlano grazie al linguaggio dei gesti. La ragazza è piena di vita e di energia e dal bordo della piscina incita la sorella, una delle atlete che stanno gareggiando. Tian Kuo se ne innamora e comincia a preparare pranzi speciali per Yang Yang e a trascorrere intere notti davanti allo schermo del computer, in attesa che lei risponda ai suoi messaggi. Una notte, allo scopo di attirarne l'attenzione, arriva a travestirsi da albero e ad aspettarla sotto le sue finestre. Il loro amore supera la barriera e le difficoltà della comunicazione non verbale, in una lievissima commedia romantica sulla vita e le sue tante possibilità.

La regista. Cheng Fen-Fen è conosciuta per la sua capacità di ispirare le capacità

dei suoi attori. Regista della nuova generazione taiwanese, attraverso collage che ritraggono la vita quotidiana, analizza l'alienazione sociale e la connessione umana. Prima di debuttare nel 2007 con l'acclamato Keeping Watch, con cui è stata invitata a numerosi festival del cinema, Cheng Fen-Fen è stata autrice per la televisione. A partire dal 1997, i suoi lavori per la televisione sono stati frequentemente premiati con il Golden Bell per sceneggiatura, regia e interpretazione. Il suo più recente lavoro televisivo, Long Vacation, è stato uno degli show più popolari della Public Television.