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Si lavora al Centro Integrato di Alta Specialità per il Cuore. Il Consiglio Comunale di Cosenza sprona la Regione a sposare il progetto

20 gen 2009
 Il Consiglio Comunale di Cosenza ha dedicato una seduta aperta alla verifica dello stato di attuazione del progetto di unità operativa di cardiochirurgia nel capoluogo bruzio.

Prima della relazione di apertura, il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Cesare Pelaia comunica al Consiglio Comunale di aver deliberato il protocollo d'intesa con il S. Anna di Catanzaro. In attesa dell'autorizzazione regionale si è lavorato alla Centro Integrato di alta specialità per il cuore di cui l'azienda ospedaliera ha approvato lo schema di convenzione costitutiva.

 

Relazione dell'ass. al welfare e sanità, Alessandra La Valle

 "Nuovamente oggi sentiamo l'esigenza di parlare in Consiglio Comunale dell'istituzione di una unità operativa di cardiochirurgia.

Molti gli atti istituzionali che hanno preceduto questo Consiglio dopo il primo con cui nel 2007 si chiedeva di inserire nel piano sanitario regionale l'istituzione di cardiochirurgia presso l'Annunziata di Cosenza.  

Un primo risultato è stato raggiunto con l'istituzione di 20 posti letto di cardiochirurgia a Cosenza,  insieme ai 20 di Catanzaro e Reggio Calabria. Ma molte problematiche sono ancora sul tappeto e la bozza del piano sanitario regionale non è stata ancora approvata dal Consiglio Regionale anche per il debito sanitario nel frattempo emerso.

Questa problematica vogliamo affrontarla in termini né polemici né  strumentali ma con la consapevolezza diffusa che presuppone una analisi della realtà e individua soluzioni che diano risposte al bisogno di salute e alle buone pratiche che ciò comporta.

Oggi a Cosenza abbiamo un ottimo reparto di cardiologia, dove sono stati fatti passi di gigante con una cardiologia interventistica che funziona h 24 ed è quella che realmente salva la vita.

Ma il territorio è vasto e dunque una qualificazione è indispensabile, per noi qualificazione significa istituire cardiochirurgia.

Anche alla luce del debito sanitario c'è bisogno di una razionalizzazione che non deve significare penalizzazione quanto posizionare l'asse di investimenti a seconda dei bisogni dei territori.

Ora non dobbiamo mollare la presa e caldeggiare l'approvazione del piano sanitario in Consiglio regionale.  

Mi auguro che con il confronto di stasera si passi alla fase di programmazione e che il governo regionale si assuma le sue responsabilità".

 

Antonio Ciacco, Presidente della Commissione welfare e sanità.

"La delibera n° 19 di oggi, 19 gennaio 2009, corona una cooperazione tra  l'azienda ospedaliera e il S. Anna di Catanzaro per garantire alla città di Cosenza l'istituzione di cardiochirurgia.

Delibera che sperimenta sul piano organizzativo un modello gestionale inedito e dunque suscettibile anche di aggiustamenti in corso d'opera.

L'atto deliberativo di oggi certo non rende operativa la cardiochirurgia però per la prima volta c'è un atto che dà forma e sostanza ad un progetto.

Avere cardiochirurgia a Cosenza non è un privilegio ma un diritto. La pretesa del consiglio comunale di avere cardiochirurgia a Cosenza non è contro nessuno, non vuole alimentare alcun campanilismo. Anche se non possiamo negare di aver incontrato lungo il cammino resistenze di sapore campanilistico.

Il progetto che si lancia da Cosenza è assolutamente inedito, mette insieme un'istituzione di sanità pubblica e un'istituzione di sanità privata eccellente il cui prossimo riconoscimento non può che essere la realizzazione di cardiochirurgia.

Ai consiglieri regionali, alla deputazione calabrese questa sera consegniamo il testimone. Stasera vi consegniamo il progetto perché l'atto regionale con il quale decretare ufficialmente l'istituzione è vostra prerogativa istituzionale. Solo voi potete trasformarvi in un grumo di pressione democratica perché l'atto deliberativo regionale  sposi quello delineato dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza. Questo vi chiediamo. Di incalzare gli amministratori regionali".

 

Giampaolo Chiappetta (Consigliere regionale UDC)

"Prendiamo atto con soddisfazione che la battaglia che si sta conducendo da lungo tempo ha conseguito un primo importante risultato, che è solo un tassello ma molto importante. Raccolgo l'invito rivolto ai livelli superiori della politica perché ci sia una sensibilizzazione sulla Regione da parte dei parlamentari della provincia di Cosenza".

 

 Roberto Occhiuto (deputato UDC)

 "Ho apprezzato le relazioni dell'assessore e del Presidente della commissione al quale va dato atto dell'impegno a fare chiarezza su questa vicenda.

Ho letto la convenzione e la delibera dell'azienda ospedaliera. Ho letto che c'è una condizione sospensiva dell'efficacia del protocollo, cioè deve essere approvato dalla Giunta regionale. E l'incontro di oggi è utile affinché ciascuno si assuma la sua responsabilità. I consiglieri regionali del mio Partito si faranno carico affinchè la società politica della provincia di Cosenza sia quel grumo di legittima pressione perchè l'accordo venga recepito dalla giunta regionale.

Quella condizione però non è l'unica perché il risultato possa tradursi in cardiochirurgia a Cosenza. Credo che l'Istituto S. Anna chieda legittimamente la riconversione dei posti letto che il S. Anna ha a Catanzaro come condizione per cardiochirurgia  a Cosenza. Questa chiarezza ci vuole.

Noi oggi non stiamo sostenendo una rivendicazione di campanile ma stiano ragionando, sulla base di dati epidemiologici, sulla necessità di istituire cardiochirurgia. Ma chi interviene dalla politica non deve limitarsi ad elencare i problemi che ci sono ma costruire le soluzioni e non spacciare accordi importanti come punti di conclusione di una vicenda, che non credo si concluderà neanche nell'arco del mese che Antonio Ciacco auspica perché il governo regionale dovrà mettere l'Istituto S. Anna in condizioni di realizzare il protocollo che ha firmato con Cosenza".

 

Franco Pacenza (consigliere regionale PD)

"È stata giusta l'iniziativa del Consiglio comunale perché il panorama in cui si deve discutere di sanità in Calabria non è affatto tranquillo. Siamo in presenza di uno snodo non facile ed è giusto chiedersi cosa succede.

Io dico che non solo dobbiamo attivare quanto previsto nel protocollo ma dobbiamo tenere insieme rigore, equità e qualità.

Non parliamo di aggiungere 20 posti letto qualsiasi. Si tratta di riaffermare un principio di equità. È una volontà manifesta: l'atto deliberativo ridisegna il quadro dell'assistenza cardiologica in termini di cooperazione.

Bisogna spingere su cardiochirurgia per realizzare un sistema delle eccellenze"

 

Consigliere comunale Carmine Vizza

"Oggi si discute per l'ennesima volta di cardiochirurgia. Sembra la tela di Penelope. Invito tutti alla massima cautela in termini di proclami.

Sulla inderogabile necessità dell'istituzione di questa branca medica c'è stata l'unanimità di consensi.

Resta però il nodo politico sulla reale volontà di istituirla.

Oggi la delibera di Pelaia recepisce il protocollo col S. Anna e lo rinvia alla giunta regionale per l'approvazione.

È una scelta riduttiva. Cosa impedisce a Cosenza di avere una cardiochirurgia completamente pubblica?

Programmi che mettono in competizione pubblico e  privato possono favorire la riorganizzazione della sanità pubblica. Il problema è la riaziendalizzazione. L'azienda pubblica deve garantire salute. Spero che il partneriato non debba sacrificare la specificità pubblica.

Il Consiglio comunale aspettava questa delibera come la panacea ma il problema in realtà rimane tale e viene spostato sulla giunta regionale, cioè sulla volontà politica.

In questo Consiglio comunale la maggioranza non si può limitare all'approvazione di un documento. Ma deve acquisire la disponibilità concreta della classe politica che governa alla formalizzazione dell'impegno."

 

Ha il merito di fare grande chiarezza l'intervento del Prof. Mauro Cassese (manager del S. Anna)

 

"Nel parlare di un tema così delicato c'è il rischio di essere banali e superficiali. Vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che il progetto di cui stiamo parlando ha almeno 2 anni e si è pian piano evoluto subendo diverse variazioni, con incontri succedutisi nelle sedi più opportune. Così rischiamo di andare fuori strada. Della cardiochirurgia a Cosenza sostanzialmente non si sente bisogno. Ci sono ben 118 cardiochirurgie in Italia. Ma la cardiochirurgia sta cambiando il suo volto. Se vogliamo una cosa che abbia senso in questa regione non dobbiamo percorrere strade errate, dobbiamo saper identificare l'obiettivo da centrare.  Se la politica saprà ascoltare, bene.

Istituire un banale servizio di cardiochirurgia aggiungerebbe alla salute dei cittadini di Cosenza poco o nulla. Dobbiamo stare attenti a ciò che chiediamo alla Regione. Saremmo i 119esimi. E i tassi di mortalità sarebbero tali da continuare a far emigrare i cittadini.

Dico questo perché la sede istituzionale di discussione dovrebbe essere di persone già al corrente di cosa è questo Centro integrato. Integrazione che tra l'altro già portiamo avanti da un po' di anni. La reale volontà è costituire un polo di eccellenza cardiologico. È di questo che i cittadini hanno bisogno. La giunta regionale deve essere stretta dall'esigenza tecnica. Se sapremo interpretare correttamente questo atto smettendo di parlare di cardiochirurgia a Cosenza ma di questo Centro integrato, allora vedremo fiorire un  polo che veramente si prenderà cura del cuore della gente, dalla a alla z.

Questo è  un risultato a portata della città, rapido. Ha solo bisogno di una presentazione idonea. Sfido chiunque a pensare che un polo d'eccellenza del genere non sia necessario alla regione.

Muoviamoci allora di concerto per presentare questa progettualità ad un ascolto politico che auspico qualificato."

 

Consigliere comunale Sergio Bartoletti

"Abbiamo netta la sensazione che questa nostra provincia abbia manifestato negli anni un deficit strutturale che è sotto gli occhi di tutti. È una provincia con evidente situazione di marginalità. È questo che ci preoccupa, senza polemiche. Il messaggio che vogliamo consegnare a chi ha il potere, il tempo e i mezzi per fare le cose è di dare l'impulso decisivo per uno scatto di questa provincia".  

 

Consigliere comunale Fabrizio Falvo

"C'è un dato oggettivo che è quello di una giunta regionale catanzarocentrica. Anche in ordine all'abbandono in materia sanitaria. Non è campanilismo. Ma oggi affrontiamo argomenti per i quali i cittadini di una provincia, che è il 42% della Regione, pretendono servizi.

Forse siamo indietro rispetto alla definizione tecnica e parliamo impropriamente di cardiochirurgia. Noi pretendiamo semplicemente che la politica si spogli della sua supponenza. Mi spiace che il Presidente della Regione non abbia inteso partecipare.

Il patto oggi è sancito, è sottoscritto. Questo Consiglio comunale, ritengo nella sua unanimità, dà atto a questa direzione ospedaliera che ha inteso dare una possibilità di sviluppo ad un importante settore. Adesso spetta alla Regione. Io sono pessimista. Ma spero di essere smentito".

 

Nicola Adamo (capogruppo PD in Consiglio regionale)

"Grazie per l'opportunità non solo di chiarire posizioni ma anche di sottoscrivere impegni e responsabilità. La discussione pone questioni assolutamente condivisibili. Ma ci si deve soffermare sul merito di alcune questioni, cercare di approfondirle e soprattutto contestualizzare la fase entro la quale compiere le scelte per fare il salto di qualità.

Se la discussione si concentra su cardiochirurgia è il termometro di un'ansia che interessa i cittadini di un'intera provincia perché ormai il tema è sentito come una delle questioni prioritarie che vivono le nostre famiglie calabresi.

Mi hanno riferito che mediamente dai vari presidi calabresi tre ambulanze al giorno fanno spola con Catanzaro per trasportare pazienti da sottoporre a pratiche cardiochirurgiche. Se così è, si tratta di un dato preoccupante perché esprime un rischio di mortalità assai elevato. Questo va impedito. Allora il tema non è quello di una contrapposizione campanilistica. Nelle derive campanilistiche a perderci è l'intera Calabria. Il vuoto che si avverte nel sistema sanitario cosentino è l'evidenziazione che non c'è stata negli anni in questo settore una programmazione sistemica e funzionale. La sanità è stata sempre più allontanata dal cittadino. Questo dato va recuperato, innanzi tutto attraverso il piano d'emergenza cardiologica che non può essere non raccordato con il piano sanitario. Su questo dobbiamo andare ad una rapida definizione. Il problema è recuperare una programmazione che ha portato a Catanzaro i presidi più qualificati. Il difetto non è di oggi. Non è di oggi la scelta di concentrare più centri di cardiochirurgia a Catanzaro. Oggi dobbiamo rimodulare questo tipo di organizzazione e la rimodulazione comporta scelte che oggi devono essere contenute entro margini di compatibilità che sono imposti dalla necessità di un piano di rientro che fa tremare i polsi.

L'atto stipulato oggi sarà valutato all'interno di una programmazione del sistema sanitario calabrese attraverso il piano di rientro e il piano sanitario. Lo vedremo nei prossimi giorni.

Ne ho già discusso con il Presidente Loiero che mi ha pregato di riferire che lui il patto con Cosenza l'ha fatto e intende rispettarlo. Io dico ad Agazio Loiero che questo è il minimo che possiamo dire, ora dobbiamo tradurre questo atto in decisioni e fatti concreti."

 

Consigliere comunale Francesco Gaudio

"Le parole del prof. Cassese ci dicono quanto la politica sia in ritardo rispetto al progresso tecnologico scientifico. Se parliamo di cardiochirurgia tutti pensiamo che l'istituzione di un polo a Cosenza sia necessario. I dati parlano di 700 cosentini che ogni anno vanno verso a Catanzaro. Parliamo dunque di un'esigenza oggettiva. È importante entrare nel merito del protocollo d'intesa firmato da azienda ospedaliera e S. Anna. Anche qui noi riteniamo che la soluzione pubblica sia sempre la migliore, non per ideologia ma perché il pubblico riesce ad equilibrare servizi, efficacia ed efficienza senza fare del bilancino il fattore preponderante della sua azione. Nè questo nostro dibattito può essere una copertura alle tante criticità che affliggono l'ospedale dell'Annunziata".

 

Consigliere comunale Roberto Bartolomeo

"Intervengo per manifestare la mia delusione per l'assenza della giunta regionale e di buona parte della deputazione. Anche dall'on.le Adamo, che ha avuto la sensibilità di intervenire, mi sarei  aspettato un impegno immediato. Se dobbiamo attendere l'approvazione del piano sanitario regionale, il polo d'eccellenza non lo vedremo mai."

 

Consigliere comunale Maria Francesca Corigliano

"Non credo che abbiamo ascoltato parole inconcludenti, al contrario. Credo piuttosto che le scadenze elettorali prossime marchino le posizioni.

Credo dunque che questo Consiglio sia stato molto interessante e soprattutto che tutti abbiamo raggiunto un risultato. Un centro di alta specialità del cuore che è veramente ciò di cui c'è bisogno.

Oggi registriamo che c'è stato un atto ufficiale che il nostro impegno perseverante ha raggiunto un obiettivo, pur nella consapevolezza che è un obiettivo parziale, punto di partenza di un nuovo percorso.

Come Partito Democratico faremo di tutto perché questo traguardo venga raggiunto fino in fondo".

Cesare Pelaia (Direttore Generale Azienda Ospedaliera di Cosenza)

"Ho percepito da ogni singola posizione espressa stasera la comune volontà di dotare la città e la provincia di servizi che siano di eccellenza.

Ribadisco che nei prossimi giorni la convenzione con il S. Anna sarà trasmessa per le autorizzazioni di competenza e mettere dunque in essere le azioni concrete. Questa città e questa provincia hanno assolutamente necessità di un nuovo ospedale perché da nessuna parte ci si può prendere cura della salute pubblica in strutture di 60 anni fa."

 

Intervento del Sindaco Salvatore Perugini

"Credo che vadano affermate due questioni sul piano del metodo, a conclusione di questo interessante dibattito. La prima è proprio sul modo del governo: ho sempre sostenuto che un'Amministrazione tanto più riesce ad esaltare complessivamente gli organi dell'istituzione tanto più riesce ad avviare i percorsi necessari propedeutici agli obiettivi che ci prefiggiamo.

La sessione di stasera dà una prova chiara di come questo cammino virtuoso questa Amministrazione comunale l'abbia compiuto e continuerà a compierlo. Devo richiamare che sin dalla fase di costituzione di questa nuova assemblea elettiva ha interessato a tutti noi mettere la salute al centro della discussione ben sapendo i limiti istituzionali ed amministrativi del Comune nella attività che riguarda la salute pubblica. Credo che questo sia un metodo da replicare perché le onde personalistiche o l'uso del potere senza reale condivisione non può dare risultati importanti. Dunque il mio ringraziamento plurimo va all'assessore, alla Commissione, al Consiglio comunale tutto per l'approfondimento compiuto sulla problematica.

La seconda considerazione è sul lavoro impostato, sempre rispettoso delle precise competenze all'interno del sistema sanitario. Sappiamo che il potere programmatorio è della Regione, quello della Conferenza dei Sindaci è di concorrere negli indirizzi e nelle proposte verso la programmazione regionale, sappiamo che i poteri di gestione autonomi sono dei direttori generali. Noi siamo rispettosi della separazione delle competenze, non rinunciando mai a dire la nostra quale fattivo contributo per giungere all'obiettivo finale.

In questa vicenda abbiamo esaltato questo spirito collaborativo, questa nostra presenza istituzionale e politica senza mai pensare né di voler travalicare, né di fare forzature.

In questa direzione e in questo contesto dobbiamo valorizzare il contributo operativo tecnico che l'azienda ospedaliera e il S. Anna oggi, con un elemento di grande  novità, offrono alla nostra valutazione attraverso questo atto deliberativo che altro non è che una proposta di convenzionamento che scende più di ieri nel dettaglio operativo di questo ambizioso progetto.

Qui si tratta di un centro di alta eccellenza per il cuore. È una straordinaria occasione che abbiamo tanto più se pensiamo che questa ipotesi è persino inserita nel piano sanitario regionale. Anche qui, questa Amministrazione l'ha fatta la battaglia perché tutto ciò venisse previsto insieme ad altre cose importanti. Il cammino dunque lo stiamo compiendo. È chiaro che il deficit sanitario interferisce con la programmazione. Subito dopo il ripiano ed il riequilibrio va avviata la politica di sviluppo sanitario del territorio.

E devo pubblicamente scusarmi con il Consiglio comunale perché nella precedente seduta avevamo assunto l'impegno di convocarci prima del 31 dicembre. Ho chiesto io al Presidente del Consiglio di slittare di qualche giorno proprio perché ritenevo che qualche ulteriore elemento potesse emergere. E così è avvenuto, sia nel merito che nel metodo.

Oggi abbiamo ribadito la volontà nostra e della classe politica regionale di proseguire nel cammino. La nostra posizione sarà registrata dai cittadini e dal personale medico che per primi invocano scelte di qualità. È chiaro che tutti i processi sono faticosi e necessitano del loro tempo.

Io sono convinto che l'atto che deve compiere il Consiglio comunale è quello di approntare una delibera che, facendo sintesi dei ragionamenti ascoltati, riaffermi rilanciando il tema del Centro di  eccellenza e rivolga all'organo legislativo competente, la Regione Calabria, l'appello di una condivisione totale di questa scelta che dovrà esprimersi nella accelerazione dei passaggi necessari".

 

In chiusura il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità una delibera, da inviare ai rappresentanti regionali e alla deputazione della provincia di Cosenza, che riafferma la volontà di realizzazione del Centro di Alta Specialità del Cuore presso il presidio dell'Annunziata di Cosenza.