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Verso un' "Agenzia sociale della casa" per gestire il disagio abitativo degli immigrati

21 gen 2009
 Sono oltre 15.000 gli stranieri nella provincia di Cosenza, la più "ospitale" in Calabria dopo quella di Reggio. Solo nel capoluogo, nell'ultimo anno, vi è stato un incremento di residenti del 40%.

I dati sono stati forniti questa mattina da Alessandro Gordano, della Associazione Kasbah, nel corso della presentazione del progetto abitativo "La casa ritrovata" , a Palazzo dei Bruzi. Numeri che danno la misura di quanto importante sia risolvere, al più presto e al meglio, uno di principali problemi di chi arriva da lontano per lavorare e vivere, quello di una abitazione decorosa ed a costi sostenibili.

Il progetto, illustrato dall'Assessore all'Immigrazione Francesca Bozzo e dalla dirigente del Settore Maria Rosaria Mossuto, nasce in partnership con altri Comuni e con associazioni operanti sul territorio, con cui stamani è stato siglato ufficialmente un protocollo d'intesa. Erano presenti: l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Rovito Francesco De Luca; la consigliera comunale di Lappano, avv. Li Trenta; l'assessore alla Sanità del Comune di Acri avv. Walter Manes; i rappresentanti delle Associazioni Baobab Mel Bauzon; Alessandro Gordano per La Kasbah; Soungoutouba Cissokho per la F.A.I., Federazione Associazioni Immigrati.

Il progetto prevede innanzitutto un corso di formazione per operatori pubblici e privati, considerata l'esigenza di comprendere, prima ancora di tentare risolverli, i problemi degli immigrati.

E sono questioni che vanno dalla difficoltà di capire bene la lingua, per esempio quando si deve firmare un impegnativo contratto, come ha testimoniato la Bauzon; o di discriminazione pura e semplice, come ha riferito il senegalese Cissokho, a Cosenza da sedici anni, il quale se vuole avere una speranza di trovare casa, deve mandare in agenzia la moglie, calabrese e, soprattutto, bianca. Sempre Cissokho ha voluto citare il poeta-presidente del suo Paese Leopold Segar Senghor, scomparso nel 2001, per sottolineare che "il futuro del mondo è nello scambio delle culture".

Convinti della necessità di un percorso che è anche attestazione di civiltà e di recepimento positivo della società multietnica, i rappresentanti dei tre Comuni partner, che già ospitano molti immigrati sui loro territori e considerano quello di oggi un passo essenziale per una migliore integrazione che arricchisca ospiti ed ospitanti. E' stato rilevato, tra l'altro, come molti alloggi dismessi potranno essere recuperati dagli stessi immigrati, con vantaggio per tutti.

Ma l'obiettivo finale è più ambizioso.

"Lavoreremo tutti insieme -ha detto l'assessore Bozzo- per arrivare alla creazione di una vera e propria "Agenzia sociale della casa" che si occupi di gestire il disagio abitativo attraverso la creazione di un fondo di garanzia per l'affitto".

Si inizia già domani con il corso che vuole creare figure professionali ad hoc e sarà curato dalla CIDIS, ogni giovedì dalle 14 alle 18,30 presso la Casa delle Culture.

Il primo appuntamento è sul tema "Flussi migratori e disagio abitativo degli immigrati in Calabria".

A seguire:

29 gennaio: "Le barriere, materiali ed immateriali all'accesso alla casa da parte degli immigrati"

5 febbraio: "Le diverse pratiche di contrasto al disagio messe in atto nel territorio comunale"

12 febbraio: "L'agenzia sociale come pratica specifica"

19 febbraio: "La sensibilizzazione del contesto per rimuovere gli ostacoli immateriali"

26 febbraio: "L'autocostruzione"

5 marzo: "L'autorecupero"

12 marzo: "Attività laboratoriale"

Il progetto "La casa ritrovata" è finanziato dalla Regione Calabria - Dipartimento Settore Politiche Sociali.