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Un "incubatore sociale" nell'area vecchio rilevato

31 ott 2008

Vecchio rilevato ferroviario "incubatore di imprese sociali"

 

Di un'area molto centrale si è occupato ieri, all'ex albergo Bologna, il Laboratorio per lo Sviluppo e la Sperimentazione delle Politiche Urbane, invitando ad un ennesimo confronto cittadini e associazioni nell'ambito delle iniziative di progettazione partecipata e coerentemente alle attività avviate con i tavoli tematici del Piano Strategico Cosenza-Rende e sviluppate nei precedenti incontri relativi ai quartieri Rivocati, Riforma, Gergeri, Sant'Antonio dell'Orto, ai quartieri Museo e al Centro Storico.

All'attenzione stavolta l'area dell'ex deposito delle Ferrovie della Calabria tra viale Mancini e via Popilia, dismessa da tempo e oggi percepita anche con qualche preoccupazione per la salute vista la presenza di eternit su diverse strutture, ma, allo stesso tempo, area che ha già trovato una sua vocazione scaturita dal basso, grazie alla presenza massiccia di associazioni per lo più rappresentative della nuova società multietnica cosentina e nazionale.

Con esse la coordinatrice del Laboratorio arch. Sabrina Barresi aveva già avuto diversi incontri prima di quello di ieri, che è invece aveva l'obiettivo di ascoltare nuove istanze, quelle di singoli e gruppi che non si era riusciti a contattare prima.

Il Laboratorio, rappresentato dagli architetti Giampiero Lipreti, Giovanni Luci, Sergio Manna,  dal sociologo Amedeo Fera e dall'economista Damiano Marino, ha illustrato la propria idea di riqualificazione, nata proprio dall'osservazione della mutata realtà.

Ecco quindi delinearsi una zona che prende atto dell'esistente e viene dedicata ad un "incubatore di imprese sociali", un contenitore da riempire di contenuti quali: spazio della musica, Museo delle emigrazioni, officine della solidarietà, luoghi dell'incontro e della crescita, luoghi di culto per tutte le confessioni, luoghi aperti con piazze e spiazzi verdi per l'aggregazione sociale.

Le associazioni, attraverso la signora Adriana De Luca, hanno a loro volta presentato un documento che sottolinea la necessità di conservare l'area alle funzioni sociali ritrovate con il loro lavoro, trasformando ove opportuno ma non stravolgendo l'esistente, anche e soprattutto preoccupandosi di scongiurare nuove cementificazioni.

"Costruzione di un confronto, non decostruzione -ha rimarcato la Barresi-  è l'obiettivo di questi processi di partecipazione", rispondendo ad alcuni interventi (Massimo Ciglio, Carlo Cuccomarino, Marcello Gallo, Claudio Dionesalvi) scettici sulla reale volontà di  coinvolgimento dei cittadini, per i quali -è stato rilevato- la partecipazione non arriva fino alla fase decisionale.

Posizione contestataria rigettata dai rappresentanti dell'Amministrazione. "Tanto è vero che  la nostra preoccupazione per la partecipazione è genuina - ha aggiunto l'arch. Barresi- che il bando che abbiamo pubblicato per il Piano strutturale è l'unico in Calabria a prevederla espressamente ed a rendere obbligatorio il parere delle Circoscrizioni".

Entrando nel merito del futuro dell'area, "noi non abbiamo proposto progetti, ma funzioni- ha proseguito l'arch. Barresi -  quelle funzioni che abbiamo percepito e cui abbiamo voluto dare volto. E a noi pare che non ci siano sostanziali differenze tra la proposta dell'Amministrazione e quella delle associazioni che abbiamo più volte interpellato prima di oggi e con le quali il confronto continua".

L'intervento conclusivo è stato del Sindaco Salvatore Perugini.

"Non è questa la sede per aprire una discussione ideologica su cosa sia la partecipazione. Questo luogo nasce per avere un confronto che raccolga le molte e diverse istanze del territorio. Abbiamo un Piano strategico in fase avanzata ed un Piano strutturale in corso di elaborazione: sono i due strumenti di pianificazione fondamentali che vogliamo realizzare correggendo il tiro rispetto a quello che è stato finora lo sviluppo della città, guardando d'ora in poi più ai servizi e alle funzioni che alla parte edilizia. La cementificazione a Cosenza se non è proprio finita deve però essere fortemente contenuta. Il futuro della città è nello sviluppo di servizi e funzioni. Dobbiamo utilizzare Piano strategico e Piano strutturale in questo senso, facendo sì che la gente ritorni per vivere una città dallo sviluppo ordinato ed ecosostenibile.

Condivido la proposta ascoltata stasera. L'area del vecchio rilevato, che non è comunale ma delle Ferrovie con le quali abbiamo già aperto un discorso per l'utilizzo dei circa due ettari di terreno, è strategica, una delle ultime aree centrali del sistema urbano. Quanto vi è stato realizzato non va disperso e quanto fanno le associazioni in quel luogo è un valore da assumere per le decisioni future".

Nel dibattito sono intervenuti anche Pasquale Pingitore, rappresentante dei pensionati CNA, il sindacalista Uil Pino Cannataro, Maria Fortino dell'Associazione Centrale dell'Arte.