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L'Assessore De Rosa al Pd: "Scelta obbligata rinunciare all'Auditorium"

07 lug 2011

 

 

Sono almeno tre i buoni motivi che hanno determinato la decisione del Sindaco Occhiuto di accantonare il progetto di un Auditorium nella zona dell'ex deposito ferroviario di viale Mancini per impiegarli, invece, nel progetto di risanamento di piazza Bilotti.

Lo precisa l'Assessore alla Solidarietà e coesione sociale Alessandra De Rosa in risposta alla nota del gruppo consiliare Pd a palazzo dei Bruzi, che oggi sulla stampa insiste sulla soluzione individuata della precedente Amministrazione comunale.

"La decisione -dice l'assessore De Rosa-  è sostenuta da tre buone ragioni.   La prima, che già da sola rende la scelta obbligata, è che insistere sull'Auditorium significherebbe perdere i fondi disponibili. Infatti, non avendo il Comune la proprietà dell'area e non esistendo un progetto, non esistono più margini, negli stretti tempi previsti, per recuperare questi due passaggi fondamentali. Al contrario, per piazza Bilotti abbiamo disponibilità sia di area che di progetto.

La seconda è di natura urbanistica. Nell'ambito del discorso sulla conurbazione non appare utile programmare un'opera che sarebbe una replica di quanto il limitrofo Comune di Rende sta già realizzando. Non solo. L'area dell'ex deposito ferroviario è una delle poche rimaste libere sul territorio urbano, quindi va riqualificata piuttosto che occupata con nuovi volumi che, alla congiunzione tra città nuova e antica, risulterebbero particolarmente congestionanti.

Le ragioni urbanistiche sono ulteriormente rafforzate dalla considerazione che da sempre la zona è interessata da una serie di funzioni sociali svolte da meritorie associazioni. Il gruppo del Pd, certamente sensibile al tema,  ricorderà che lo stesso candidato del centro sinistra Enzo Paolini aveva sottolineato la necessità di salvaguardare i centri sociali aperti all'ospitalità. Quindi, tutt'altro che "minimale e declassificante" ci sembra sostenere e rafforzare questa vocazione con la  realizzazione proprio in quei luoghi di una Casa della Solidarietà.

Infine, è semplicemente una ragione politica quella che  impone di non far perdere alla città importanti finanziamenti, tanto più quando si ha a portata di mano la possibilità di riqualificare una delle piazze principali.  In conclusione, la nuova soluzione integra ottimamente ragioni politiche, sociali, urbanistiche, con vantaggi per tutta la città."