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Sull'isola pedonale da ieri l'ammaliante Medusa di Manzù

15 dic 2008
 E' stata inaugurata ieri sull'isola pedonale di corso Mazzini la tredicesima scultura del Museo all'aperto donata dalla famiglia Bilotti alla città di Cosenza. Si tratta della Testa di Medusa, un esemplare unico di Giacomo Manzù, artista del quale il Mab già custodisce un Cardinale.

Ospiti d'onore della cerimonia - seguita da cittadini e da molte autorità tra cui il Prefetto Fallica, il questore Salerno, il comandante dei Carabinieri colonnello Iacobelli e una rappresentanza del I Reggimento Bersaglieri - la vedova di Manzù, Inge, ed il figlio Mileto.

La signora Inge è Presidente della Fondazione dedicata al Maestro, scomparso nel 1991 e di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita. Ad Ardea, dove Manzù visse e lavorò, si sta restaurando l' Atelier dell'artista, che occupa un'area di oltre 600 mq compreso uno spazio espositivo-museale e il giardino circostante, il "Parco delle Sculture", che si estende per oltre 10.000 mq. La Fondazione sarà aperta al pubblico dalla prossima primavera.

Introdotta dal Capo Ufficio Stampa Elena Scrivano, la breve cerimonia è iniziata con l'intervento di Enzo Bilotti, il quale ha spiegato i pregi dell'opera ed ha ringraziato Inge e i figli di Manzù per avergli permesso di portarla a Cosenza ad arricchire la già vasta dotazione del Mab.

Bilotti ha poi ripercorso le principali tappe della carriera di Giacomo Manzù, dodicesimo di quattordici figli di un'umile famiglia, costretta dalle ristrettezze a mandare a bottega il piccolo Giacomo interrompendone gli studi già alle elementari. Il bambino comincia a lavorare ad undici anni nella bottega di un intagliatore e pian piano si appassiona all'arte di plasmare la materia. A tredici anni, si iscrive ad una scuola serale di plastica decorativa. Poi matura la decisione di lasciare il lavoro a bottega per dedicarsi solo alla scultura, da autodidatta.

Da queste fragili premesse nasce il grande artista Giacomo Manzù, l'autodidatta che arriverà ad insegnare ai giovani in Accademie importanti come quelle di Torino, di Brera, di Salisburgo e che diverrà uno dei più grandi scultori italiani del '900, le cui opere sono oggi esposte nei maggiori musei del mondo in Italia, Giappone, Germania, Austria, Belgio, Russia, Stati Uniti.

E' quindi toccato ad Inge Manzù esprimere tutta la sua gioia nel vedere ancora una volta onorato il talento del Maestro e nel trovarsi nell'accogliente città di Cosenza, che per l'occasione ha sfoggiato un timido sole dopo molti giorni di pioggia.

Al Sindaco Salvatore Perugini il compito di ringraziare per il nuovo dono ed esprimere, ancora una volta, la soddisfazione della città nel vedersi protagonista di una così importante operazione culturale. "Tra i tanti pregi di questo Museo all'aperto -ha aggiunto- c' è quello di rendere sempre emozionante la passeggiata dei cosentini sul corso principale."

Infine, l'opera è stata scoperta mostrando il volto affascinante di una Medusa quanto mai ammaliante, colta prima di essere trasformata in orrida testa di serpenti da Minerva, che ha confermato l'impressione espressa poco prima da Enzo Bilotti il quale aveva detto di averla amata al primo sguardo. L'opera sarà arricchita tra qualche mese da un supporto più adeguato che non è stato possibile realizzare alla data odierna.