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Dal Medioevo al Novecento: i capolavori d'arte calabresi in mostra tra Cosenza e Rende

15 dic 2008

Non è la prima esperienza di sinergia amministrativa in nome della cultura ma di certo è la più significativa. La mostra dei capolavori artistici che la Calabria ha prodotto dal Medioevo sino al Novecento ha infatti tutte le carte in regola per potersi definire il più grande evento culturale che coinvolge l'area urbana di Cosenza e che vedrà la luce il prossimo 22 dicembre al Complesso Sant'Agostino di Cosenza ed al Museo del Presente di Rende.

Grande nei numeri, oltre un centinaio di opere in esposizione. Grande nell'impegno e nello sforzo organizzativo che tutte le professionalità - rigorosamente calabresi - stanno affrontando per condurre in porto un'operazione culturale destinata a far parlare di sé oltre i confini regionali.

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell'evento,  all'interno del quale ha fatto da Cicerone la dirigente del servizio beni artistici del Comune di Cosenza Giuliana Misasi, introducendo ai tanti protagonisti. "Siamo di fronte al primo compendio di varie mostre monografiche. Un percorso unico - ha detto - che riveste per noi una doppia valenza, scientifica e divulgativa". La dirigente comunale ha anche ripercorso l'iter del progetto che, iniziato nella primavera del 2007 e dopo una serie di vicissitudini - in primis l'impossibilità a realizzarlo nella sede scelta originariamente, cioè Palazzo Arnone - è stato "segnato" dalla felice intuizione di dislocarlo su due strutture: il Complesso S. Agostino di Cosenza ed il Museo del Presente di Rende.

La mostra rientra nel programma "Visioni simultanee", finanziato con il POR 2000-2006, ed è l'ultimo di otto eventi artistici, dei quali la primogenitura spetta al già assessore regionale alla Cultura Sandro Principe, continuati dall'attuale vicepresidente Domenico Cersosimo, entrambi presenti alla conferenza stampa.

Ed il concetto di continuità amministrativa come valore da perseguire è stato ben evidenziato nel suo indirizzo di saluto dal sindaco Salvatore Perugini. "Questo evento - ha detto il Primo Cittadino di Cosenza - traduce immediatamente e concretamente il comune sentire di due municipalità che vogliono lavorare come area urbana. Che non significa semplice enunciazione di principi ma fattiva realizzazione di un obiettivo imprescindibile". Nel ringraziare il direttore del Museo di S. Agostino, Marilena Cerzoso, ha aggiunto: "questa mostra segna l'avvio di una importante struttura che è il Museo degli Enotri e dei Brettii".

Curatrice della mostra è la prof.ssa Maria Pia Di Dario Guida, da qualche decennio impegnata nello studio della storia dell'arte calabrese la quale, in un intervento tecnico ma intrecciato a ricordi personali, ha tenuto a sottolineare la complessità del lavoro non nascondendo qualche difficoltà incontrata nel reperimento delle opere che in alcuni casi - fortunatamente molto pochi - si è tradotta nell'indisponibilità al prestito. "Ciò non pregiudica in alcun modo - ha rassicurato la studiosa - la completezza del catalogo, di cui stiamo ultimando la realizzazione, che si può sicuramente definire la prima pubblicazione della storia dell'arte calabrese". Sul fronte dell'allestimento la prof.ssa Di Dario ha spiegato come una mostra di tale portata fosse impensabile in una sola sede. "La dislocazione - ha detto - ha opportunamente ritmizzato un periodo così lungo, scandendo i vari momenti storici". Dal Medioevo fino al primo Cinquecento, tra le mura di Sant'Agostino; dal secondo Cinquecento fino al Novecento nella struttura del Museo del Presente.

Sulla bella sinergia che ha partorito questo grande evento si è espressa anche l'assessore alla cultura del Comune di Rende, Delly Fabiano e, in chiusura, il sindaco Umberto Bernaudo trattenuto da un'emergenza ambientale di non poco conto causata dalle condizioni meteorologiche degli ultimi giorni.

Di esempio da prendere in considerazione ha parlato l'on.le Sandro Principe che ha giustamente palesato la sua grande soddisfazione nel vedere completamente attuato il programma 'Visioni simultanee', "segno - ha detto - che la sinergia tra Regione, Enti locali e Soprintendenze porta a grandi risultati".

"L'area urbana non può fare a meno di cultura - ha detto l'ex assessore regionale al ramo - e questa nostra area urbana, per strutture e competenze, ha delle straordinarie potenzialità nelle attività culturali". "Questa mostra centra degli importanti obiettivi - ha aggiunto Principe; far conoscere ai calabresi il patrimonio artistico nascosto nelle nostre chiese e nei nostri musei, rappresentare per chi invece viene da fuori, grazie al catalogo in pubblicazione, un itinerario turistico di straordinaria rilevanza; l'essere una produzione tutta nostra in una terra che molto consuma e poco produce"  

Da economista, ancor prima che da politico, il vicepresidente della regione Domenico Cersosimo, nel suo intervento conclusivo, ha evidenziato il rischio che la grave crisi economica della quale dobbiamo ancora saggiare la gravità, finirà con il penalizzare ulteriormente i cosiddetti fenomeni secondari, la cultura dunque. "Consideriamo allora questa crisi - ha detto - come un setaccio che fa cadere il superfluo. Capiremo che cultura e istruzione rimangono aspetti determinanti per ritematizzare il nostro futuro".

Nel dichiarare la sua assoluta condivisione della continuità amministrativa quando sono state realizzate cose buone, Cersosimo ha quasi raccomandato che questa mostra diventi un evento dinamico e non statico.  "E' un progetto ambizioso e rischioso quello che si sta realizzando, e pertanto interessante - ha detto - ma bisogna saperlo raccontare e comunicare perchè trattando un periodo così lungo è forte il rischio della defocalizzazione tematica. Eppure straordinariamente attrattiva per il visitatore esterno - ha aggiunto il vicepresidente regionale - è la possibilità di trovare raccontata in un solo posto una storia artistica così lunga."

Auspicando che l'importante evento accolga anche i giovani e gli studenti, ha concluso "attraverso queste opere d'arte ci si deve interrogare sulla contemporaneità, sull'identità contemporanea che va costruita con le scuole, superando il momento della semplice contemplazione."

 

Si inaugura il 22 dicembre alle ore 17,00. La mostra rimarrà aperta sino al  20  gennaio 2009.