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Cure oncologiche di alta qualità: dibattito al Comune

02 dic 2008

Un pomeriggio di confronto e dibattito intenso e partecipato si è consumato nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi dove - su iniziativa della Commissione consiliare "Politiche di Welfare" presieduta da Antonio Ciacco - si è parlato delle nuove frontiere farmacologiche in materia di malattie tumorali con particolare riferimento al rapporto costo/beneficio e alle implicazioni etiche nella scelta dei farmaci antitumorali.

Relatori illustri al tavolo - i professori Carmelo Iacono (Pres. dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Giorgio Cruciani (Pres. del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri). A parlare dell'esperienza di Cosenza - dove l'Unità Operativa di Oncologia dell'Azienda Ospedaliera è polo d'eccellenza - il Direttore della stessa, dott. Salvatore Palazzo, ed il Direttore Generale  dell'Azienda avv. Cesare Pelaia.

A fare gli onori di casa il sindaco Salvatore Perugini il quale ha voluto sottolineare come, sebbene in materia di sanità l'Amministrazione Comunale non abbia competenze amministrative e, dunque, pur nel rispetto dell'autonomia gestionale,  il Comune voglia e debba fare da sponda istituzionale per tutte quelle iniziative che sviluppano discussione su temi tanto importanti.

Introduce con perizia la discussione  il consigliere Antonio Ciacco il quale si sofferma sul "federalismo sanitario" che caratterizza l'incidenza e l'esito della malattia oncologica, strettamente vincolata a fattori socio-economici. "Minore è il PIL e la quota sanitaria procapite - dice - e maggiore è la mortalità per malattia oncologica. E non è un problema di professionalità - sottolinea - quanto di investimento, nella prevenzione e negli strumenti diagnostici in particolare. La politica - conclude - deve riflettere su questo dato e recuperare nella programmazione sanitaria il divario tra nord e sud".

Su questi temi insiste anche la relazione del prof. Iacono per arrivare a parlare del modello organizzativo assistenziale e del ruolo del Dipartimento oncologico. È fuor di dubbio - sostiene - che c'è grande relazione tra ricchezza e cancro, sia in termini di incidenza della malattia ma anche in  termini di possibilità di sopravvivenza". Il Presidente dell'AIOM si fa portavoce del ruolo dell'associazione come punto di riferimento importante in Italia, soprattutto sul piano del censimento dei migliori modelli organizzativi di assistenza, nella consapevolezza che chi si ammala di tumore necessita di punti di riferimento. "L'algoritmo assistenziale - sottolinea il prof. Iacono - è molto più complesso per i malati di tumore in quanto coinvolge molte figure specialistiche. Al centro c'è il paziente ed il suo diritto alla continuità assistenziale. Il Dipartimento oncologico - afferma - ha proprio il compito di coordinare tutte le risorse disponibili. Individuare percorsi diagnostico-terapeutici condivisi è importantissimo anche nell'ottica della ottimizzazione dei costi".

Il Presidente dell'AIOM individua nell'appropriatezza il principio che deve ispirare le scelte dell'oncologo medico, che significa: precocità e accuratezza della diagnosi, adeguata terapia,  corretto uso degli accertamenti diagnostici, giusto farmaco per corretta indicazione, strutture adeguate per l'accoglienza.

Affronta il nodo cruciale del tema il prof. Cruciani che si addentra nelle implicazioni etiche che sottendono la scelta di un farmaco. La ricerca ha fatto grandi passi, oggi abbiamo farmaci che possono produrre risultati ma con grandi costi. L'oncologo compie le sue scelte avendo dinnanzi l'obiettivo da raggiungere che quando è la guarigione o la sopravvivenza oltre i 10 anni giustifica l'onerosità della cura. "La scelta etica - sottolinea - deve fare altre considerazioni che vanno in direzione del miglioramento della durata ma anche della qualità della vita del paziente".

Viene più volte citata dai relatori l'esperienza dell'Unità Operativa di Oncologia Medica dell'Ospedale di Cosenza, ne legge una toccante testimonianza il Direttore Generale Pelaia. Il dott. Salvatore Palazzo, nel riferire dell'approccio del suo staff alla malattia oncologica - che è di tipo bio-psico-sociale - non risparmia di evidenziare anche le criticità, l'assenza di un registro dei tumori in Calabria, lo spreco organizzativo, l'esigenza che la malattia venga riconosciuta come problema sociale. In ultimo la proposta: l'istituzione di un tavolo civico permanente, per una programmazione sanitaria partecipata.