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Museo dei Brettii e degli Enotri

 


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Il Museo dei Brettii e degli Enotri espone una vasta collezione archeologica, proveniente dalla città e da località diverse della sua provincia, che abbraccia un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico superiore delle grotte di Cirella, sino all’oinophoros di età romano imperiale (III sec. d.C.) proveniente da Cosenza.

Il nucleo più rappresentativo è composto dai corredi di una vasta necropoli da Torre Mordillo (Spezzano Albanese), relativa ad un centro di età protostorica prospiciente la piana di Sibari, la cui attività venne interrotta dall’arrivo dei coloni greci. I corredi sono costituiti da contenitori in ceramica di varie forme e grandezze (scodelle, tazze, olle, askoi, vasi), da numerosi oggetti bronzei (fibule, rasoi, dischi, monili, asce, punte di lancia, coltelli), ma, fra tanti oggetti, meritano una menzione particolare, sia per la fattura che per il loro significato, una fibula in bronzo ad arco di violino, una spada con fodero in bronzo, un cinturone con decorazione a meandro rettangolare.

Al periodo coloniale fanno riferimento altri importanti reperti rinvenuti nel comune di Corigliano Calabro, in località Cozzo Michelicchio, che testimoniano in modo inequivocabile l’esistenza di un edificio con una specifica destinazione sacra, un luogo di culto extra-urbano - forse dedicato ad una divinità femminile - considerato uno tra i più antichi dell’area sibarita, con funzione di punto d’incontro fra Greci ed indigeni.

All’età ellenistica e romana risalgono molti reperti provenienti da diverse località della provincia di Cosenza (Corigliano Calabro, Montalto Uffugo, Luzzi, Carolei, Cerchiara di Calabria, ecc.), ma quelli particolarmente significativi sono quelli rinvenuti nella città stessa, l’antica metropoli della Confederazione dei Brettii fondata nel 356 a.C. prima, colonia romana poi.
Di recente acquisizione una bella stele funeraria romana, ritornata a Cosenza dopo oltre 100 anni dal suo ritrovamento nei locali dell’ex Seminario Arcivescovile (attuale Biblioteca Nazionale).

Al secondo piano è allestita una piccola raccolta storica, costituita da documenti e cimeli relativi alla storia risorgimentale della città. Fra questi, la copia degli Atti di morte dei fratelli Bandiera e uno dei più antichi tricolori d’Italia, che si dice portato dagli stessi Bandiera in occasione della loro sfortunata spedizione in Calabria.

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