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Grande successo dell'incontro con Santiago Calatrava

04 mag 2000
img src=/cs/foto/calatrava1.jpg align=leftNovello Leonardo, Santiago Calatrava alterna le sue opere altamente tecnologiche e lineari con i bozzetti-studio sul corpo umano o sugli elementi della natura. I secondi, anzi, sono il terreno dal quale fiorisce ispirazione per i primi, opere bellissime delle quali molte città al mondo si adornano. L'ingegnere ed architetto spagnolo che, per volontà dell'Amministrazione comunale, progetterà un ponte sul Crati, è stato accolto ieri in città con tutti gli onori, quelli delle autorità, ma soprattutto quelli dei moltissimi studenti accorsi ad ascoltare un vero Maestro. C'erano i giovani di Arcavacata, ma anche tanti venuti da Reggio Calabria e -come ha informato l'assessore Eva Catizone- una delegazione addirittura da Catania. C'erano professionisti e docenti universitari, c'erano semplici cittadini interessati a quanto accade nella loro Cosenza. "Eleveremo il livello urbanistico della nostra città -ha detto Eva Catizone- Il ponte di Calatrava rappresenterà la perfetta integrazione tra materiale ed immateriale". La committenza è chiara: un ponte che unisca il cuore della città alla strada per la Sila, ma anche un ponte che colleghi Cosenza con l'Europa. E, dopo la firma della convenzione, l'on. Giacomo Mancini ha espresso tutto il proprio compiacimento per il rapporto instaurato con Calatrava, "che ha firmato opere importanti, quasi tutte infrastrutture pubbliche e, in primo luogo, i famosi ponti, punti di riferimento delle città delle quali ormai segnano il paesaggio. Anche il vecchio Crati sarà scavalcato da un ponte che apparirà sui manuali da studiare e consultare". Ma, "è bene dirlo: non ho invitato Calatrava per mania di grandezza, bensì perchè so che il suo ponte non solo sarà bello, ardito, funzionale, ma come tutte le opere d'arte rappresenterà anche per tutti noi una sferzata d'entusiasmo. Le opere di grande arte e di raffinata cultura hanno appunto questo privilegio: stimolano soprattutto i giovani. I nostri giovani saranno spinti ad amare di più la loro città. Il ponte inciderà sulle nostre coscienze, aiutandoci ad elevarci dai confini ristretti del municipalismo miope e complessato e a guardare sempre più in alto e sempre più lontano." All'intervento di Mancini è seguito il saluto del Rettore dell'Unical Giovanni Latorre che ha insistituto sull'importanza dei ponti "quelli fisici e quelli virtuali. Per me è molto importante in questo momento il ponte che stiamo costruendo fra l'ateneo e Cosenza, per il quale ringrazio il sindaco Mancini". Il rettore dell'Università di Reggio Calabria Alessandro Bianchi ha invece colto l'occasione per lanciare una provocazione culturale auspicando "un avanzamento di carattere disciplinare, attraverso la fusione tra i due saperi di ingegneria ed architettura". Secondo Bianchi il felice connubio tra un'Amministrazione attiva e intelligente e un grande come Calatrava potrà regalare a Cosenza una vera opera d'arte. Il prof. Pier Luigi Carci, dell'Università di Roma Tre, ha tenuto la relazione introduttiva spiegando la tecnica e l'arte di Santiago Calatrava. "Superando i confini che separano arte, architettura, ingegneria, Calatrava amplia la comprensione degli ambienti artificiali e crea nuovi sistemi per migliorare le città, il paesaggio e le comunità. I suoi progetti ricordano il modo in cui il corpo di un organismo vivente è assemblato. per questo i suoi ponti, le sue torri e i suoi edifici, si integrano nel paesaggio e lo arricchiscono, proprio come se fossero giganteschi organismi nati dalla terra o che nella terra hanno trovato una fonte di vita." Il prof. Carci ha anche rilevato come la "carriera creativa vorticosa di Calatrava conosca pochi eguali nella storia dell'architettura", ed ha indicato nel movimento un'altra interessante dimensione del lavoro del professionista spagnolo. E la successiva proiezione di diapositive e di un video, commentati entrambi da Calatrava, ha dato ampio conto di tale "movimento" in opere che si aprono o chiudono come fiori, che si distendono sulle acque dei fiumi, che si innalzano verso vette altissime, mutuando gli slanci del corpo umano. L'esposizione di Santiago Calatrava è stata seguita in religioso silenzio interrotto solo da convinti applausi a scena aperta. "Saper vedere -ha detto tra l'altro il progettista- è uno stato d'animo che apre le porte all'evoluzione dell'opera d'arte. Nel mio lavoro mi ritaglio sempre uno spazio di rflessione personale sulla bellezza degli elementi naturali". Ed anche per il ponte di Cosenza -ha spiegato a chi glielo chiedeva nel corso del successivo dibattito- l'ispirazione dovrà arrivare dalla natura. "La cultura mediterranea mi guiderà. Con il ponte di Cosenza cercherò di dare un messaggio di fiducia: la città potrà divenire più piacevole per chi ci vive e più espressiva per chi la guarda da lontano, testimone del desiderio di entrare a pieno titolo in questo secolo nuovo". Questa mattina, l'architetto Calatrava, accompagnato dall'assessore Catizone e dai dirigenti tecnici del Comuine, ha effettuato un lungo sopralluogo sulla zona dove dovrà sorgere il ponte. Prima di ripartire ha salutato il sindaco Mancini a Palazzo dei Bruzi. (04.05.2000) a name=commi