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L'Amministrazione comunale e il CSV ringraziano i volontari impegnati durante il lockdown

i volontari davanti al Rendano
03 ott 2020

Più di 4 mila pacchi di alimenti confezionati, tra i mesi di marzo e maggio, in 1050 ore di volontariato. Sono alcuni dei numeri che raccontano l’impegno del terzo settore a Cosenza durante il periodo di lockdown dovuto alla diffusione del coronavirus. Questa mattina, alla vigilia del Giorno del Dono, l’Amministrazione comunale e il Csv (Centro servizi per il volontariato) hanno ringraziato, con una cerimonia pubblica, tenutasi nella sala “Quintieri” del Teatro Rendano, i 108 volontari protagonisti di questa grande azione solidale. 77 appartengono a 12 associazioni della città, 31 sono cittadini attivi che hanno deciso di mettersi in gioco e dare una mano concreta alla comunità confezionando e consegnando pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. 20 di questi si sono resi disponibili ad essere attivati dal Csv in maniera temporanea ed occasionale, in base alle esigenze.

“Dobbiamo programmare insieme delle nuove politiche di welfare – ha sottolineato nel corso della manifestazione l’assessore alle politiche sociali del Comune di Cosenza, Alessandra De Rosa, mettendo in risalto il valore del lavoro comune svolto tra non profit, istituzioni e cittadini nella fase di emergenza sanitaria e sociale legata al Covid. Un lavoro che ha consentito di raggiungere circa 700 famiglie cosentine. 

“Vogliamo valorizzare – ha detto dal canto suo il presidente del CSV di Cosenza, Gianni Romeo – questa grande voglia di aiutare l’altro, il donare è la più alta espressione di potenza”. Mariacarla Coscarella, direttore del Csv, si è soffermata, invece, sui dati, ma ha anche ricordato che il Centro servizi ha attivato uno sportello di orientamento per i cittadini interessati a fare volontariato e sta lavorando alla costruzione di percorsi che possano favorire il contributo di ciascuno alla crescita della comunità. La giornata è stata dedicata ad Emilio Cesareo, volontario in emergenza, scomparso di recente. Alla compagna, Barbara Dodaro e alla figlia Sofia Cesareo è stata consegnata una targa ricordo. Significative le testimonianze portate dai volontari Incoronata Nolè, Noemi Feraco e Cristian Cosentino che hanno condiviso con i presenti la loro esperienza. “Vivo sola, potevo uscire senza il rischio di infettare qualcuno e mi sono messa subito a disposizione” – ha affermato Incoronata. “Ho trascinato con me altri volontari, noi serviamo non a gestire la miseria, ma a tutelare la dignità” – ha aggiunto Noemi. E infine Cristian: “il volontariato per me è uno stile di vita”.