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Il Consiglio comunale approva l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Via libera anche alla proposta di delibera sulla TARI

aula del consiglio comunale
05 ago 2020

Con 18 voti a favore (compreso quello del Sindaco) e la sola astensione del consigliere comunale Marco Ambrogio, il Consiglio comunale, presieduto da Pierluigi Caputo, ha approvato l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Il documento contabile è arrivato all'approvazione dopo circa tre ore di dibattito ed è stato preliminarmente illustrato nella relazione introduttiva dal Vicesindaco e Assessore al bilancio Francesco Caruso. “L'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato – ha detto Caruso nel suo intervento – è lo strumento per ottenere un definitivo risanamento delle finanze ed il pareggio dei conti”. Poi ha espresso apprezzamento per la presenza in aula del collegio dei revisori dei conti e per il parere che è stato espresso. “Un parere sereno e positivo - ha rimarcato l'Assessore al bilancio – e nel quale non ci sono rilievi e particolari criticità, se non osservazioni e raccomandazioni che noi abbiamo accolto, all'insegna di quel rapporto di collaborazione che si è instaurato, insieme alla necessità di provvedere ad una verifica tecnico-contabile rispetto a quella che era stata una prima stesura del documento”. Il Vicesindaco e Assessore al bilancio non ha mancato di lodare il lavoro di accurata elaborazione da parte degli uffici comunali, peraltro in un periodo di criticità e di emergenza legata al Covid. “Non è mai venuta meno l'efficienza e l'operatività”. Un grazie Francesco Caruso lo ha indirizzato anche ai dirigenti del settore, a cominciare dall'avvocato Francesco Giovinazzo, ma anche a tutti gli altri, Un particolare ringraziamento lo ha poi rivolto alla signora Maria Greco - encomiabile il suo apporto - prossima al pensionamento. Altri ringraziamenti sono stati rivolti dall'Assessore Caruso ai consiglieri comunali, al segretario generale Alfonso Rende e al dottor Antonio Molinari “il cui apporto – ha detto – è stato fondamentale, così come il suo pluriennale bagaglio di esperienza”. L'Assessore Caruso ha, inoltre ricordato l'articolato esame cui il documento contabile è stato sottoposto all'interno delle diverse commissioni, in primis la commissione bilancio, nelle quali è stato possibile scandagliarlo mettendo in pratica la capacità di tradurre, tutti insieme, i numeri. Quindi Caruso ha richiamato la genesi del dissesto, ricordando come rappresenti “uno strumento al servizio dei comuni che evidenziano criticità e deficienze strutturali. Il dissesto – ha aggiunto – è il momento estremo per evidenziare un solco tra passato e futuro. Quando, nel 2011, si è insediata la Giunta Occhiuto – ha detto ancora Francesco Caruso nella sua relazione introduttiva - i parametri erano estremamente negativi e c'erano già tutti gli estremi che prospettavano un dissesto. Forse la strada più comoda- ha aggiunto – sarebbe stata quella di incidere un solco con il passato e guardare avanti con una maggiore tranquillità di gestione. Una decisione questa – ha rimarcato Caruso - che non si è voluta prendere, per un alto senso di responsabilità dimostrato dal Sindaco e dalla giunta. Far dichiarare già allora il dissesto – ha detto ancora il Vicesindaco e Assessore al bilancio – avrebbe prodotto effetti devastanti e dal forte impatto sociale. Anche la macchina comunale ne avrebbe risentito. Soprattutto le cooperative e i servizi indispensabili sarebbero stati oggetto di tagli. Si è quindi scelta la strada del predissesto per poter contare, pur consapevoli delle difficoltà, su margini di recupero. In questi anni abbiamo attenuato in parte gli effetti con una gestione più morbida rispetto all’impatto che si stava prospettando. Sicuramente oggi Cosenza – ha puntualizzato Caruso – è diventata migliore di come l’abbiamo trovata e non so quante amministrazioni possono rivendicare questo merito. Abbiamo garantito servizi, le politiche culturali, quelle per il turismo e abbiamo realizzato opere pubbliche intercettando le risorse disponibili di enti terzi. E questo è per noi motivo di soddisfazione e di orgoglio”. Fin qui la genesi del dissesto, così come è stata ricordata dall'Assessore Caruso che si è poi spinto a dare una visione politica del documento contabile approvato oggi in aula. “Nell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato – ha spiegato Caruso – c'è tutto quello che fa capo a un’azione in grado di garantire l’operatività minima di un comune e che può ritenersi indispensabile”. Ed ha indicato nell'alimentare il welfare il punto cardine della stesura del bilancio. “Una sollecitazione questa – ha precisato ancora il titolare della delega al bilancio - venuta da una indicazione bipartisan. Ci auguriamo – ha proseguito – che questo indirizzo possa soddisfare un’aspettativa importante della città: dare continuità ai servizi essenziali, come la refezione scolastica, gli asili, il pre e post scuola, ecc. Nella condizione di dissesto c'è bisogno di utilizzare le prospettive di nuovi contratti ed eliminare gli sprechi, così come è necessario procedere all'ottimizzazione e razionalizzazione dei servizi offerti. Abbiamo già intercettato dei fondi esterni, grazie alla disponibilità della Presidente della Regione Jole Santelli e dell'Assessore al welfare Gianluca Gallo che hanno dimostrato la loro concreta vicinanza e il loro supporto alla città, sia nel settore del welfare che dei lavori pubblici. Nel settore dei lavori pubblici – ha detto ancora l'Assessore Caruso - continuiamo con la nostra opera di rigenerazione urbana, con affidamenti esecutivi e la predisposizione di contratti. Ne sono esempio la realizzazione del progetto sulla messa in sicurezza e navigabilità dei fiumi, il percorso alternativo al Viale Parco, lo stesso Parco del Benessere, la rifunzionalizzazione di via Popilia, il completamento della pedonalizzazione su Corso Mazzini, dove ci sarà il subentro della seconda impresa esecutrice. La nostra Amministrazione ha, inoltre, perseguito e precorso i temi della green city che si stanno affacciando prepotentemente alla ribalta di ogni città, con quella lungimiranza tipica del Sindaco Occhiuto che ha puntato da tempo su questi aspetti oggi divenuti cruciali nella ripartenza delle città dopo il lockdown. Riteniamo che sia necessario alimentare l’attenzione e l’attrattività della città su cui si gioca la competitività di un centro urbano. Continueremo su questa scia portando a termine anche i progetti di Agenda Urbana. Anche sul CIS, il Contratto istituzionale di sviluppo per il centro storico, là dove si era registrata qualche battuta di arresto dovuta a beghe politiche e a logiche di appartenenza, si registra ora una ripresa delle attività con una concertazione tra gli enti coinvolti e con il MIBACT, grazie al sottosegretario Anna Laura Orrico. Abbiamo già individuato degli interventi su cui puntare ed elaborato proposte per 90 milioni di euro”.

Dopo la relazione dell'Assessore al bilancio e Vicesindaco Caruso si è aperto il dibattito. Apprezzamento per l'esposizione dell'Assessore al bilancio è stata espressa dal Presidente della commissione consiliare bilancio Giuseppe D'Ippolito che l'ha definita “chiara e precisa”. D'Ippolito ha ricordato il lungo e proficuo confronto in commissione, ringraziando il Sindaco Occhiuto per la partecipazione ai lavori dell'organismo consiliare. “L’anima del documento – ha detto D'Ippolito – risiede nel cercare di tagliare il superfluo e di ridurre somme di altri settori (culturale, sociale, ecc.) Il bilancio si è indirizzato verso il welfare che è elemento essenziale e prerogativa di una giunta e di un consiglio attenti ai bisogni dei cittadini. La proposta di delibera parte, pertanto, da principi normativi cardine. L'auspicio è che minime possano essere le osservazioni del Ministero. L'ampio e chiaro parere dell’organo dei revisori ci aiuta comprenderne i passaggi sostanziali, giuridici ed economici e noi accoglieremo i suggerimenti che ci hanno fatto pervenire”. Poi ha indicato due aspetti fondamentali sui quali occorre agire: le alienazioni e le entrate. Rispetto al primo punto D'Ippolito ha proposto il potenziamento degli organici del Comune, oggi sensibilmente ridotti. “Occorre – ha detto – una struttura ad hoc per la vendita degli immobili che non può essere portata avanti dall’ufficio patrimonio così come è costituito”. Sulle entrate D'Ippolito ha poi richiamato alcuni passaggi della relazione del collegio dei revisori, soprattutto nella parte in cui si appella ai dirigenti responsabili delle entrate affinché si realizzino le previsioni scritte nell’ipotesi di bilancio. Subito dopo, il Presidente della Commissione bilancio ha presentato una mozione di carattere politico con la quale il Consiglio comunale impegna il Sindaco, la Giunta e tutti i Dirigenti Comunali a disporre una integrazione e specificazione di tutti gli atti, regolamenti, fatti e prassi consolidate per cui si possano chiaramente identificare e valorizzare tutte le azioni finalizzate al recupero dell’evasione ed elusione dei tributi e delle entrate extra tributarie comunali con un unico comportamento teso a garantire la riscossione preventiva degli oneri in relazione a qualsiasi richiesta pervenga all’ente che preveda il pagamento di un qualsivoglia tipo di onere economico. Nella mozione viene chiesto che qualsiasi atto amministrativo venga effettivamente rilasciato solo dopo l’effettivo e puntuale pagamento del dovuto e che si sottoponga anche ad un più attento controllo di carattere tributario ogni richiesta pervenuta all’ente comunale valutando quanto meno l’effettiva regolarità tributaria del richiedente, prima di rilasciare il permesso stesso. Quindi D'Ippolito ha chiesto di mettere ai voti la mozione che è stata poi approvata all'unanimità con la sola astensione del consigliere Ambrogio.

Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale del PD Carlo Guccione che ha sviluppato in aula considerazioni soprattutto di carattere politico. “Siamo alla fine di questa consiliatura che ha visto 10 anni di governo del Sindaco Occhiuto. Sarà la storia a dire cosa è accaduto in questi dieci anni. Trovo stucchevole, però – ha detto Guccione - che qualcuno possa dire che le responsabilità siano degli altri. Non è questo il modo di discutere. E lo dico non per polemica. Così rischiamo di iniziare la campagna elettorale molto prima. Cosa ci dice l’ipotesi di bilancio? - si è chiesto Guccione - : che la situazione dei conti è molto grave e che il dissesto è prevedibile anche per il 2019-2020. Il rischio è che i conti saltino”. Da una lettura del verbale dei revisori Guccione si domanda ancora “come sia possibile approvare il bilancio senza aver fatto l’accertamento dei residui? Andava fatto prima perché è una condizione essenziale per verificare se sussistono i presupposti per il riequilibrio del bilancio. Per Guccione il Ministero non esiterà a rimandare indietro il documento contabile. Per affrontare e risolvere questa questione – ha aggiunto il consigliere Guccione - che mette a nudo il fatto che a Cosenza tutti, compresi i bambini e gli anziani, hanno un debito pari a 833, 45 euro, c'è bisogno di un'assunzione comune di responsabilità. La massa debitoria sta inginocchiando la città – ha detto ancora l'esponente del PD – e ci saranno tagli, difficoltà e la mancata erogazione di servizi essenziali. A questo si aggiunga anche la questione della sottostima di alcune uscite. Siamo a un punto di non ritorno, ma non solo a Cosenza. Lavoreremo affinché Cosenza sia salvata. Ci adopereremo con il governo nazionale perché vengano adottate misure in tal senso. A Cosenza si rischia l’implosione sociale. I servizi saranno ridotti. E’ necessario per il futuro un contributo di tutte le forze disponibili. O ce la facciamo tutti o la città rischia un declino inesorabile. C'è bisogno – secondo Guccione – di un'opera di risanamento finanziario e di rilancio economico della città”. Poi ha posto l'accento su metro leggera e nuovo Ospedale. Sulla metropolitana leggera ha addossato al Sindaco Occhiuto la responsabilità dei ritardi: “sono anche opera sua i ritardi, per le modifiche al progetto che ha significato 30 milioni di euro in più. L’Europa minaccia il suo disimpegno, ma c'è la prospettiva per continuare quest’opera”. Sull'Ospedale Guccione sostiene che manca manca l’ok del consiglio sulla dislocazione. “Esiste un accordo di 375 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale e oltre 45 milioni di euro sono stati previsti per la Cittadella della salute sul sito dell’attuale ospedale. Investimenti che sono bloccati. Mancano tutti gli atti amministrativi necessari alla conferenza dei servizi”. Guccione ha toccato in consiglio anche l'argomento della città unica ed ha richiamato gli incontri intercorsi tra il Sindaco di Cosenza Occhiuto e quello di Rende Manna. “Passiamo dalle chiacchiere ai fatti – ha affermato ancora Guccione. Noi siamo disponibili. Mi aspetto che questi 3 o 4 mesi possano essere utilmente spesi per votare nei rispettivi consigli comunale l'atto propulsivo per indire il referendum”.


 

Il consigliere Vincenzo Granata nel suo intervento ha ribadito la sua vicinanza al Sindaco Occhiuto e al suo programma amministrativo. “Ho cercato di dare il mio contributo e per questo sono soddisfatto – ha detto – ribadendo la necessità di garantire i servizi pubblici essenziali (come welfare, trasporto pubblico locale, ecc.). La Lega ha un suo percorso lineare, che guarda alle coperture economiche e alle disponibilità di cassa”.

Nell'intervento successivo, il consigliere Marco Ambrogio ha espresso apprezzamento per l'apertura al dialogo del collega Carlo Guccione. “I bilanci – ha detto Ambrogio - possono essere numerici e politici. Questo bilancio è senz’altro numerico. Bisogna capire però cosa fare e da che parte stare”. Quindi ha indicato come dato incontrovertibile che Mario Occhiuto tra non molto non sarà più il Sindaco della città. “Oggi ci viene lasciata una città bifacciale. Se negli ultimi dieci anni 180 milioni di euro vengono portati nelle casse del Comune da altri enti, questo significa che c’è stato un impegno strategico di chi ha governato la città. Cosenza – ha proseguito Ambrogio – ha fatto registrare l'apertura di tante attività commerciali, anche se un Piano del commercio adeguato avrebbe dato ancora più risalto a quanto è stato fatto. Viviamo una crisi che si acuirà da qui ai prossimi mesi”. Sui rifiuti ha poi elogiato i risultati ottenuti in prima battuta dalla raccolta differenziata che ha raggiunto inizialmente percentuali ragguardevoli, circa il 70%. “Oggi, però – ha aggiunto - qualcosa in quel settore non ha funzionato. La Santelli sta dimostrando coraggio a mettere un freno allo strapotere dei privati in un settore così importante come quello dei rifiuti”. Ambrogio ha inistito perché si crei “una municipalizzata dei rifiuti che porterebbe nelle casse comunali un risparmio di 3 milioni di euro all’anno”. Per Ambrogio anche sul fronte dell'acqua “molto è stato fatto, con il raddoppio dell'Abatemarco e con il reifficientamento delle condutture. Ma non è bastato, perché le periferie sono ancora senz’acqua. Occorre privatizzare questi servizi. La crisi più importante che attanaglia l’ente è una crisi di risorse umane, con la riduzione dei dipendenti comunali che oggi contano circa 400 unità”. Per Ambrogio “serve una riorganizzazione seria, con nuovi concorsi mirati”. E sul cimitero: “non possiamo tollerare che ci siano 70-80-90 salme in attesa di sepoltura. Perché non pensiamo ad un piano cimiteriale serio, favorendo le cremazioni? Bisogna istituire un capitolo di bilancio ad hoc per le spese cimiteriali”. Sulla metropolitana dice che “è morta definitivamente”, condividendo la nascita del trasporto elettrico. Poi lancia l'idea di dar vita ad una Casa dello studente nel centro storico. E sul welfare ribadisce quanto aveva già detto nell'ultimo consiglio sottolinenado la necessità che l'indirizzo politico dato sui servizi agli anziani e ai disabili andava rispettato dal dirigente di settore. L'ultimo monito il consigliere Ambrogio lo lancia sulla Biblioteca civica: “non avrei firmato il protocollo che ci consegna mani e piedi alla Biblioteca nazionale. La Biblioteca civica merita un rilancio, non possiamo svendere la storia della nostra città”.

Subito dopo, l'intervento del consigliere Carmelo Salerno che ha esordito manifestando la sensazione che il dibattito potesse essere “fortemente condizionato dalle elezioni amministrative, in quanto si è troppo parlato di rafforzamento del welfare e di un piano di assunzioni. C'è bisogno, invece, - ha detto Salerno – della volontà politica per affrontare insieme le problematiche della città”. Rivolgendosi al Sindaco, Carmelo Salerno ha ricordato di non aver votato a suo tempo il piano di riequilibrio, apprezzando che sul bilancio stabilmente riequilibrato il Sindaco Occhiuto abbia aperto la discussione un mese fa. “Questo – ha aggiunto - ci ha indotto a fare proposte e a fare aggiustamenti. Ho fatto sempre osservazioni. Mi candido a proporre qualche soluzione scegliendo la via della consapevolezza. Sono consigliere di maggioranza e lo dico con orgoglio. Cosenza è stata trasformata. Adotto la linea della chiarezza. Ho trovato perfetta la relazione dell'Assessore Caruso. Però avrei detto una cosa all’inizio. Noi di maggioranza non abbiamo mantenuto una promessa con la città di Cosenza. Il piano di riequilibrio recava con sè l’idea che avremmo risanato la massa passiva e, invece, non ci siamo riusciti. E' vero che con le somme di bilancio non abbiamo grandi possibilità di manovra e dobbiamo tagliare in settori fondamentali, ma abbiamo l'obbligo di elaborare nuove progettualità per compensare. Dovevamo provarci, avevamo un dovere politico di provarci. Adesso tutti quanti siamo orgogliosi di pensare ai servizi essenziali. Se lo avessimo fatto prima, avremmo dato la sensazione di tentare il tutto per tutto. E non dimentichiamo che nel tempo si sono registrate anche riduzioni per 80 milioni di euro di trasferimenti statali. Se vogliamo assumere altro personale (perché la macchina comunale ha bisogno della benzina rappresentata dai dipendenti) dobbiamo rivolgerci al titolo I delle entrate, e cioè, incassare di più. Il piano diventa credibile se aumentiamo gli introiti. Per fare questo è necessaria una proposta dall’esecutivo. Non ho timore a dire che se paghiamo tutti, paghiamo di meno perché a non pagare sono sempre i più furbi. Dobbiamo avere la capacità di intercettare fondi anche in materia di welfare”.

Agli interventi dei consiglieri è seguito quello del Sindaco Occhiuto.

“E' questo – ha detto Occhiuto - l'ultimo bilancio che approveremo ed è il primo stabilmente riequilibrato. E' stato compiuto – ha aggiunto il Sindaco – un lavoro straordinario”. Ed ha ringraziato tutti: dal Vicesindaco e Assessore al bilancio Caruso, alla struttura comunale, con in testa il dirigente del settore bilancio Giovinazzo con i suoi collaboratori, inclusa la signora Maria Greco che sta per andare in pensione. Un ringraziamento Occhiuto lo ha rivolto anche ai predecessori di Giovinazzo, come l'avvocato Ugo Dattis, oggi in pensione e che Occhiuto ha ricordato “con affetto e gratitudine”. Ringraziamenti anche per il Segretario generale Alfonso Rende, “molto equilibrato”, per l'Assessore Lino Di Nardo e per tutta la giunta. “Valido – ha aggiunto il Sindaco – il supporto del dottor Antonio Molinari che ci ha dato un aiuto prezioso in questi anni. Il Sindaco ha poi ringraziato anche il collegio dei revisori dei conti presente in aula, i commissari dell'Organo straordinario di liquidazione con i quali si è instaurato un rapporto costruttivo” e la commissione consiliare bilancio presieduta da Giuseppe D’Ippolito. “Quando decidemmo di non dichiarare il dissesto – ha poi aggiunto Occhiuto entrando nel vivo del suo intervento -e preparammo il piano di riequilibrio (predissesto) la Corte dei Conti regionale ci bocciò quel piano. Noi insistemmo e mandammo in prepensionamento 300 dipendenti. Percorremmo questa strada del predissesto pur avendo ricevuto consigli di dichiarare il dissesto. Oggi ci sono tanti aspiranti sindaci, fanno programmi e indicano soluzioni. Ma quanti di loro avranno il coraggio di sbagliare quando si prendono decisioni difficili? Sarebbe comodo scaricare le responsabilità e prendere la decisione più comoda. Io non l'ho fatto. Ho riorganizzato le cooperative. Erano 47 quando sono arrivato e siamo riusciti a legalizzare quel settore ed oggi lavorano benissimo. I servizi resi da loro sono i più efficienti. Ho avuto il coraggio – ha proseguito Occhiuto - di smantellare due campi rom e box e costruzioni abusivi. La scelta più coraggiosa e di cui vado più fiero – ha detto il Sindaco con orgoglio – è stata quella di non dar luogo al dissesto. I dissesti dei comuni vengono fuori da una storia. Oggi abbiamo 259 dipendenti, quando sono arrivato ne avevamo 1100. Erano gli anni della dissipazione. Non parlo mai male degli altri. Mancini mi chiamava sempre dicendo che il Sindaco della città doveva essere o un urbanista o chi aveva fatto esperienze in questo settore specifico. Però non possiamo dire che il dissesto è legato agli ultimi anni, ma è frutto di una politica di dissipazione di quegli anni. In quegli anni sono state assunte 800 persone nelle cooperative ed è stato stanziato un milione e mezzo di euro solo per il teatro Rendano, una cifra pazzesca. Dopo la spending rewiew, il mondo è cambiato. Sono orgoglioso di aver fatto quella scelta. Ora dobbiamo guardare avanti con fiducia. Il dissesto è un’occasione per riportare le cose a posto e ripartire. Il Sindaco che si candida a governare la città – ha aggiunto Occhiuto - se vuole avere successo, deve assumersi le responsabilità con coraggio. Il debito è diminuito, pur avendo meno trasferimenti e meno introiti. Abbiamo acceso un mutuo di 160 milioni di euro per pagare i debiti che abbiamo ereditato. Abbiamo lavorato in situazioni di difficoltà totali ma siamo riusciti ad avere finnanziate opere per 400 milioni. Cosenza – ha aggiunto Occhiuto - è l’unica città dove sono aumentare le aperture. Anche i giornali nazionali hanno fatto articoli in prima pagina sul caso Cosenza, in merito agli investimenti che hanno creato ricchezza. Il PIL è crescituo meglio di Matera. Abbiamo aumentato il PIL rispetto alle altre città calabresi. Ed il reddito medio è cresciuto rispetto ad altre città. Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, ha dedicato a Cosenza un articolo sul Corriere della Sera affermando che “ciò che si sta muovendo a Cosenza è destinato, come a Venezia, a lunga durata”. Cosenza – ribadisce Occhiuto - può fare concorrenza per i servizi alle città dell’Emilia Romagna, nei settori dell'assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili. Non c’è solo il welfare distributivo. Quello che abbiamo fatto con le opere pubbliche non migliora solo l’assetto fisico della città, ma anche la qualità della vita”. E i numeri positivi di Cosenza Occhiuto li esibisce con orgoglio anche per altri aspetti: “ con le piste ciclabili siamo arrivati prima. Tant'è che secondo uno studio autorevolissimo Cosenza è stata indicata come una delle città che poteva ripartire prima dopo il lockdown rispetto ad altre sulla carta più importanti. La città è, inoltre, tra le prime in Italia anche nella raccolta differenziata. Secondo i dati Istat di qualche anno fa la rete idrica era un colabrodo perché perdeva l'80 % sul sottosuolo e noi l'abbiamo rifatta completamente, efficientando il sistema”. Poi, una breve divagazione sulla candidatura a Sindaco di San Giovanni in Fiore dell'Assessore Succurro seduta al suo fianco. Prima di chiudere un accenno alla vitalità dei tanti giovani cosentini, al principio di destinare il centro città alla mobilità dolce per una Cosenza che deve essere “sempre di più delle persone e non delle macchine”. E ancora il nuovo posizionamento di via Popilia nella fisionomia che assumerà la città. “Via Popilia si troverà tra un Viale (rete ecologica) e il fiume navigabile, che diventa risorsa, già appaltato”. Un ringraziamento particolare il Sindaco lo ha indirizzato alla Presidente della Regione Jole Santelli e al suo capo di gabinetto Luciano Vigna (entrambi al Comune nella sua squadra) “che – puntualizza Occhiuto - ci sono stati molto vicini, sia per il welfare che per i lavori pubblici”. “Se non si farà la metro – aggiunge – daremo spazio ai pullman elettrici e ai monopattini elettrici e garantiremo comunque il collegamento tra Cosenza, Rende e l'Università”. E sull'Ospedale nuovo: “nel Piano regolatore vigente è confermata l'ubicazione dell’ospedale nell’area al sud. Sulla città unica ci sono intese politiche e il referendum potrà essere confermato quando si voterà a Rende alla scadenza dell'attuale mandato”.

Il Consiglio comunale prima di approvare l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, aveva approvato anche la proposta di deliberazione relativa alla determinazione delle tariffe della TARI per l'anno 2020 in applicazione di quanto stabilito dall'art.107, comma 5 del decreto legge 17 marzo 2020, n.18, convertito, con modificazioni, nella legge 24 aprile 2020 n.27. Sul punto il Presidente della commissione bilancio Giuseppe d'Ippolito ha ribadito la richiesta riguardante la riduzione della quotazione variabile a beneficio dei commercianti per i mesi in cui sono stati chiusi a causa dell'emergenza da Covid-19. E ha chiesto di porre in votazione la mozione, firmata insieme alla consigliera Annalisa Apicella, Presidente della commissione attività economiche e produttive, con la quale avevano chiesto, in relazione alla delibera TARI, la riduzione della quota variabile sulla base del numero dei giorni di chiusura, con il codice Ateco previsto dalla normativa, e la sospensione dei fitti attivi, in particolare la sospensione dei termini per il pagamento dei canoni di locazione o concessori relativi a locali ad uso non abitativo senza aggravio di mora ed interessi, a favore di tutti i locatari o dei concessionari nonché di tutti i conduttori di alloggi. La proposta di delibera è stata illustrata dall'Assessore ai tributi Lino Di Nardo che ha sottolineato come l'agevolazione contenuta nella mozione di D'Ippolito e Apicella fosse contenuta già nella proposta di delibera. “Il Piano Tari che andiamo a votare – ha detto Di Nardo - è solo un primo passo che sarà poi completato dal piano finanziario di fine anno sulla TARI. Si provvederà ad applicare le agevolazioni imposte dalla normativa emergenziale sul Covid”. La delibera è stata approvata con l'astensione dei consiglieri Covelli e Guccione e il voto contrario del consigliere Granata. La mozione, dal valore politico, di Giuseppe D'Ippolito e Annalisa Apicella è passata con l'astensione di Covelli, Guccione e Bianca Rende e sempre con il voto contrario di Granata. In apertura di seduta, su richiesta del consigliere Covelli, era stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime di Beirut. Su richiesta del consigliere Ambrogio, è stato osservato, invece, un minuto di raccoglimento per la scomparsa del prof.Leopoldo Conforti, Presidente dell'Accademia cosentina. Su richiesta, infine, del consigliere d'Ippolito, il Consiglio comunale ha rinviato la trattazione degli altri punti all'ordine del giorno dell'odierna seduta.

Autore: Giuseppe Di Donna