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I numeri delle prime tre settimane di lavoro del progetto Insieme #andràtuttobene

Gianni Romeo e Alessandra De Rosa
17 apr 2020

528 pacchi di alimenti consegnati alle famiglie, 80 volontari impegnati nel confezionamento e nella distribuzione, quasi 300 ore di volontariato rese alla comunità. Sono questi i numeri delle tre settimane di lavoro di “Insieme #andràtuttobene”, il protocollo d’intesa finalizzato all’assistenza delle fasce deboli della città di Cosenza durante l’emergenza coronavirus, promosso dal Comune di Cosenza, il CSV, la Caritas diocesana, il Banco Alimentare della Calabria, la Croce Rossa Italiana e la Fondazione Casa San Francesco d’Assisi.
L’emergenza coronavirus, oltre ad essere un’emergenza sanitaria è, infatti, un’emergenza sociale. Le persone in difficoltà si sono rivolte alla Porta sociale del Comune di Cosenza che ha provveduto a raccoglierne i bisogni. Il Banco Alimentare ha messo a disposizione il cibo, il CSV è stato chiamato a coordinare e gestire associazioni e nuovi volontari nel confezionamento dei pacchi e nella consegna a domicilio, Casa San Francesco si è occupata del trasporto insieme alla Croce Rossa e la Caritas ha attivato la sua rete di parrocchie.
Soddisfazione per i primi risultati conseguiti dal progetto è stata espressa dall’Assessore al welfare e alle politiche sociali di Palazzo dei Bruzi, Alessandra De Rosa. “Ero certa – sottolinea De Rosa – che facendo leva sul sistema di solidarietà e sussidiarietà garantito dal terzo settore, i risultati non avrebbero tardato ad arrivare. Obiettivo del nostro progetto – ha aggiunto Alessandra De Rosa – è quello di renderlo il più inclusivo possibile, con un’apertura a tutte le realtà che già stanno meritoriamente lavorando per dare risposte concrete ai bisogni. Ciò che è importante ora – ha concluso De Rosa – è dar luogo ad una Banca Dati Unica per mettere in rete gli interventi ed evitare dispersione di forze e risorse e ottimizzare il lavoro di ciascuno. Adesso è necessario pensare ad una fase 2, ripartendo con una progettualità condivisa che possa rispondere alle reali esigenze delle persone in difficoltà nella nostra città”. Il bisogno di cibo, infatti, è immediato nelle prime fasi dell’emergenza, poi vengono fuori altre necessità scaturite dalla impossibilità di lavorare regolarmente o di frequentare la scuola. “È necessario pensare ad un coordinamento strutturato – afferma il presidente del CSV Cosenza, Gianni Romeo – che preveda la partecipazione di istituzioni locali, enti di istruzione e ricerca e terzo settore. Da questo grande lavoro è emersa anche qualche criticità che ci ha aiutato a capire che da soli non si va da nessuna parte. Bisogna superare la logica del proprio orticello e lavorare in una prospettiva più ampia tenendo presente il bene comune”.
La fase di ripartenza necessiterà di una gestione lunga e impegnativa. Il Comune di Cosenza, il CSV e il terzo settore cittadino sono già al lavoro per capire quali strumenti mettere in campo per affrontarla nel modo giusto e non lasciare indietro nessuno pensando ad interventi mirati ed efficaci.