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Unione dei Comuni e impatto sul welfare: la commissione consiliare competente avvia un percorso di approfondimento

commissione servizi sociali incontra gianni romeo
05 giu 2017

La Commissione consiliare welfare, presieduta dalla dottoressa Maria Teresa De Marco, entra nel dibattito sulla fusione dei Comuni e lo fa impattando un settore delicato come quello dei servizi sociali, che solleva inevitabili interrogativi sapendo che l'ente di prossimità è l'interlocutore immediato per i cittadini, tanto più se in situazione di disagio.
L'ultima seduta dell'organismo consiliare si è tenuta con lo spirito di volerne sapere di più sulla fusione di Comuni. A fare da guida in una materia tutt'altro che semplice, è stato l'avvocato Francesco Rota, docente di diritto amministrativo all'Università degli Studi del Sannio di Benevento. A lui la Presidente De Marco si è rivolta per favorire questa occasione di proficuo approfondimento. L'incontro è servito infatti a delineare il percorso che conduce due o più Comuni a unirsi in un unico ente, che non può prescindere dalla forte volontà politica degli amministratori dei Comuni interessati – e questo è il dato di partenza – e da una consapevolezza delle possibili criticità. Quello tracciato dall'avvocato Rota è stato un excursus dettagliato, anche dell'iter procedurale, che non ha risparmiato di evidenziare i fattori di resistenza – dalla componente di tipo emotivo-identitario a quella prettamente organizzativa passando per i dubbi che sono ancorati alle abitudini dei cittadini – ma che ha anche tracciato le strade da seguire per il superamento delle criticità. “E' un riabituare al pensiero collettivo – ha detto Rota – ai bisogni e agli interessi generali, dentro i quali è anche possibile soddisfare le aspettative individuali; è un far emergere i fattori di vicinanza culturale e di coesione della nuova comunità. Gli elementi costitutivi non cambiano, restano il territorio e la popolazione”. Non sono pochi i benefici che possono derivare dalla costruzione del nuovo Ente, il docente ha citato “gli stanziamenti previsti dalla legge, i risparmi in termini di costi della politica e dell'amministrazione, che comportano un reinvestimento di risorse sul territorio, in infrastrutture e servizi, o da utilizzare per ridurre la pressione fiscale. La fusione, insomma, come approdo che non cancella i 'comuni' ma li fa rivivere in una nuova veste amministrativa, la sola capace di assicurare alle popolazioni un welfare migliore”.
Il confronto non si è esaurito, al contrario ha generato nuovi spunti dai quali è scaturito l'interesse di tutti i componenti ad aggiornarsi in una ulteriore seduta che ospiti nuovamente Francesco Rota. La proposta scaturita dalla Commissione consiliare è che, quale momento di sintesi, si tenga poi un seminario che coinvolga i colleghi consiglieri dei Comuni limitrofi.

Autore: Annarita Callari