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Ospedale: il Consiglio comunale approva due distinti documenti. Approvate anche le modifiche alla delibera del Commissario straordinario sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio

consiglio comunale agosto 2016
28 nov 2016

Il Consiglio comunale, presieduto da Pierluigi Caputo, ha votato, al termine del dibattito sull'ordine del giorno (presentato dai consiglieri Guccione, Fabiano, Ambrogio, Cassano, Covelli, Mauro, Morcavallo e Rende) relativo al Pronto soccorso dell'Ospedale dell'Annunziata, due distinti documenti, uno proposto dalla maggioranza e l'altro dalla minoranza.
Maggioranza e opposizione, convergenti sulla necessità di realizzare un nuovo Ospedale a Cosenza, pur avendo tentato di arrivare alla stesura e alla conseguente approvazione di un documento unitario, si sono poi divise solo sulla individuazione del sito dove dovrà sorgere la nuova struttura (per la maggioranza la collina che porta dal centro città fino al Mariano Santo; per la minoranza la zona di Vaglio Lise).
A dare lettura del documento della minoranza è stato il Capogruppo del PD Damiano Covelli. Quello della maggioranza è stato letto in aula dalla consigliera comunale Alessandra De Rosa.
Ad essere votato per primo, il documento della maggioranza che è passato con 12 voti a favore. 7 i consiglieri che si sono astenuti. Sul documento della minoranza, 6 i consiglieri favorevoli e 13 gli astenuti.
Questo il testo del documento della maggioranza:
considerata la reale emergenza civica derivante dalle gravissime insufficienze organizzative del DEA dell'Ospedale civile dell'Annunziata;
preso atto delle valutazioni rese dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliera, dottor Achille Gentile,in replica all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Cosenza sul DEA del 25 agosto 2016;
attesa l'assoluta indifferibilità di decisioni mirate alla risoluzione definitiva delle criticità strutturali del DEA dell'Azienda Ospedaliera;
interpretando le ragioni di unitarietà strategica riconducibili all'adozione di soluzioni ispirate all'unanimità e alla condivisione tra tutte le espressioni politiche, sociali e civiche rappresentate nel Consiglio comunale;
considerato il protrarsi delle condizioni di inefficacia dell'attuale Giunta regionale nella formulazione di soluzioni strutturali a sostegno dell'emergenza sanitaria ed ospedaliera in cui versa la città di Cosenza e, in particolare, il DEA dell'Ospedale Civile dell'Annunziata, la maggioranza di Palazzo dei Bruzi adotta la seguente risoluzione programmatica. Impegna il Consiglio comunale e il Sindaco verso la promozione:
- di opportune iniziative di sensibilizzazione politica, regionali e nazionali, mirate al superamento della vergognosa condizione di abbandono strutturale, finanziaria e organizzativa del DEA dell'Ospedale;
- di iniziative di sensibilizzazione e pressione sul management politico regionale per il trasferimento, sui presidi sanitari territoriali, degli accessi e delle prestazioni riconducibili a codici d'intervento bianchi e verdi attualmente in carico al DEA e dirottarli su poliambulatori specialistici territoriali per favorire la capillarizzazione di punti d'intervento per patologie non acute e consentire così il decongestionamento dei volumi di domanda d'assistenza presso il DEA;
- della realizzazione di una struttura per la prevenzione sul territorio in modo da decongestionare l'Ospedale e migliorare i servizi ai cittadini;
- della realizzazione di una nuova struttura ospedaliera integrata nella collina che porta dal centro città fino al Mariano Santo, con un parco costruito al posto dei vecchi edifici degli anni settanta e realizzato come campus universitario di Medicina, con alloggi per i medici e tanto verde.
Fin qui il testo del documento approvato dalla maggioranza.
Questo, invece, il documento che ha riportato il voto favorevole della minoranza:
in riferimento alla situazione di difficoltà ed emergenza dell'Ospedale dell'Annunziata, il Consiglio comunale di Cosenza, nonostante:
- il numero dei posti letto complessivi assegnati con il decreto di riordino della rete ospedaliera sia di 705, ancora non attivati sono quelli che dovranno trovare allocazione al Mariano Santo, perché in fase di adeguamento strutturale;
- sia stato raggiunto in livello di 330 accessi giornalieri nel pronto soccorso con una percentuale dell'82% circa di codici bianchi e verdi;
- la Direzione strategica dell'ASP di Cosenza e quella dell'Azienda Ospedaliera abbiano sottoscritto un apposito protocollo operativo che disciplina il trasferimento, tramite il 118, di pazienti in emergenza/urgenza che hanno bisogno di consulenze specialistiche di approfondimento diagnostico e/o di ricovero;
- sia stato completato lo stabile di dermatologia oncologica del Mariano Santo e siano in corso di trasferimento delle nuove U.O.C. che troveranno allocazione all'interno dello stesso immobile, liberando così spazi e posti letto del Presidio Ospedaliero dell'Annunziata;
- sia stata acquistata la PET, fatto storico per la città e la provincia di Cosenza, che rappresenta il primo tassello per l'istituzione del Polo Onco-ematologico dello Sabilimento Ospedaliero “Mariano Santo”;
- sia stato acquistato l'acceleratore lineare, un nuovo angiografo per la terza sala di emodinamica, un nuovo server per i laboratori e sia stato previsto un potenziamento con l'introduzione di ulteriori tecnologie;
- si siano concluse ben 39 procedure concorsuali per l'assunzione di Medici, Infermieri e OSS, oltre alla stabilizzazione di tutto il personale precario, alcuni da oltre 20 anni e siano in corso le procedure per il concorso di 9 primari che saranno nominati entro il prossimo 31 dicembre;
- siano stati sbloccati cantieri per 23 milioni di euro, per adeguamento strutturale e tecnologico delle U.O.C., oltre all'ampliamento del DEA con la costruzione di nuove sale operatorie;
- la stessa Azienda Ospedaliera sia riuscita ad ottenere la deroga per l'assunzione di nuovi operatori sanitari (medici, infermieri ed OSS) ed a migliorare il comfort in alcuni reparti in attesa della costruzione di un nuovo complesso ospedaliero;
considerato che:
- continua a permanere una condizione di emergenza, determinata anche dal fatto che l'Ospedale civile dell'Annunziata è diventato il riferimento di una diffusa e complessa domanda sanitaria su scala territoriale provinciale;
- appare evidente che i vincoli del piano di rientro pesino notevolmente sulla situazione di emergenza venutasi a determinare all'Ospedale di Cosenza e, in particolare nel Pronto Soccorso;
- le scelte finora operate nella programmazione della rete ospedaliera regionale non hanno facilitato l'integrazione tra la funzione dei presidi SPOKE con gli HUB ospedalieri;
Impegna il Sindaco a convocare la Conferenza Provinciale dei Sindaci al fine di fare il punto sulla situazione del comparto sanitario a Cosenza e in tutta la provincia.
Alla luce di tutto ciò, il consiglio comunale – prosegue il documento della minoranza – ritiene fondamentale la realizzazione del nuovo Ospedale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dallo studio di fattibilità, e delle disponibilità finanziarie già esistenti. La città non può perdere l'occasione di avere un efficiente, moderno e funzionale nosocomio. In attesa della realizzazione del nuovo ospedale devono comunque essere garantiti interventi in grado di affrontare il deficit strutturale dell'Annunziata, favorire il suo potenziamento tecnologico e delle risorse umane attraverso un preciso cronoprogramma. Nel documento della minoranza anche la sollecitazione da parte del Consiglio comunale dell'attuazione del decreto Balduzzi, procedendo alla istituzione di una UCCP su tutto il territorio. Ne serve – si sottolinea nello stesso documento – almeno una per ogni distretto sanitario. Sollecitata, infine, anche la realizzazione delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali) per garantire la continuità assistenziale territoriale.
Sulla questione dell'Ospedale, dopo il dibattito (i cui particolari saranno riferiti domani in un altro comunicato stampa) che ha fatto registrare gli interventi dei consiglieri Maria Teresa De Marco, nella sua qualità di Presidente della commissione consiliare sanità, di Francesca Cassano, Francesco Cito, Marco Ambrogio, Anna Fabiano, Giovanni Cipparrone, Enrico Morcavallo, Piercarlo Chiappetta e Damiano Covelli, è intervenuto anche il Sindaco Mario Occhiuto.
Occhiuto ha ricordato di essere stato “l'unico sindaco in Italia che per sbloccare una situazione creatasi nei reparti del pronto soccorso dell'Ospedale, che aveva fatto emergere una situazione di pericolo anche per i medici, con un atto forte emanò un'ordinanza contingibile ed urgente. Il Sindaco – ha sottolineato Occhiuto - è la massima autorità in caso di catastrofe, di un pericolo imminente, quando deve ordinare uno sgombero, ma non organizza la sanità.
Quell’ordinanza – ha ricordato ancora Occhiuto - è stata impugnata dalla Azienda sanitaria ed è stata quindi respinta. Non solo ho superato il limite consentito, ma c’è stato sempre un nostro diretto coinvolgimento. Eppure – ha aggiunto Occhiuto – le Conferenze dei sindaci sono andate deserte. Decine i documenti approvati all’unanimità, ma rimasti sempre inascoltati. Ho partecipato agli scioperi insieme ai medici e ai sindacati. Non accetto pertanto le critiche perché sono ingenerose, in quanto l'Amministrazione comunale ha fatto quello che poteva fare. Anche quando è venuto qui il Presidente Oliverio, noi abbiamo dato segnali di apertura. Sono stato io a difenderlo sotto il fuoco incrociato dei suoi amici di partito. Noi non ci prestiamo a queste cose. Ci rapportiamo con franchezza ad argomenti importanti come quello dell'Ospedale. Non sono un esperto di sanità, ma non ci vuole un tecnico per capire che sul pronto soccorso c’è un problema di fondo. Se gli altri ospedali della provincia chiudono, è chiaro che chi ha bisogno di cure si riversa sulla città”.
Occhiuto ha proposto di concentrare i servizi negli ambulatori. “Se non ci sono più e non sono più convenzionati – ha detto ancora - vanno tutti al Pronto soccorso.
Nel 1939 fu realizzato un ospedale fantastico per quel periodo. Le risorse che sono state spese negli anni sono state impiegate senza alcuna programmazione, come quelle che sono servite per realizzare dei corpi aggiunti. La programmazione in Calabria è stato questo, creare dei corpi aggiunti, inutilmente.
Siamo la regione più ricca di risorse ambientali, culturali ed umane, ma siamo la più povera.
C’è la necessità di un nuovo polo ospedaliero. Il Comune di Cosenza è l’ente che deve decidere la collocazione dell’ospedale. Dobbiamo avere la capacità di affrontare i problemi da tutti i punti di vista.
Abbiamo fatto una proposta gratuita alla Regione, poi è la Regione che deve fare le gare. E’ una proposta molto concreta, fattibile, l’ospedale deve essere un ospedale nuovo, un ospedale parco e deve avere, per quanto riguarda la parte esistente, che deve essere svuotata dalle funzioni ospedaliere per avviare quelle universitarie, le residenze per gli studenti e i docenti. Bisogna realizzare un nuovo Dipartimento di emergenza e la degenza, secondo il nostro progetto, verrà realizzata a gradoni fino al Mariano Santo che sarà recuperato. Abbiamo anche pensato alla viabilità.
A Vaglio Lise si creerebbe uno sbilanciamento della città. Il centro storico e la zona Sud diventerebbero marginali. Sono propenso a discuterne con il Presidente Oliverio e con i cittadini. Se qualcuno mi dimostrerà che ci sono problemi – ha concluso Occhiuto - noi siamo pronti a discutere di tutto. Non fermiamoci all’approccio superficiale. Entriamo nel merito e siamo aperti. Ad oggi non abbiamo cambiato idea, né possiamo negoziare le nostre idee su presupposti che non siano quelli del bene comune”.

IL DIBATTITO SULL'OSPEDALE

Apre il dibattito Maria Teresa De Marco (Cosenza Positiva), presidente della commissione consiliare sanità che, rispetto all'attività del Pronto Soccorso, riferisce i risultati del monitoraggio realizzato dal Tribunale dei Diritti del Malato a livello nazionale, che parla di “ lunghi tempi di attesa, sovraffollamento, poco personale, poca attenzione al dolore e mancata comunicazione con i pazienti”. Sul Pronto Soccorso dell'ospedale di Cosenza aggiunge “siamo tutti a conoscenza dell'inadeguatezza strutturale e igienico-sanitaria del nostro DEA, che è stata già al centro di una seduta della commissione sanità che ha ospitato il direttore dell'azienda ospedaliera, il quale ha accolto la nostra proposta di istituire un tavolo tecnico operativo permanente a tutela dei malati, nonché l'istituzione di un servizio di accoglienza e informazione presso il DEA”. Il giudizio della consigliera De Marco sulla sanità cosentina è duro, “stiamo vivendo il periodo più buio e non si intravede una volontà politica, accompagnata da un progetto capace di garantire livelli di assistenza adeguati. Le iniziative a cui stiamo assistendo sembrano più funzionali a mettere in difficoltà un'Amministrazione che i cosentini hanno votato, più funzionali alla tutela di interessi privati e settoriali, che alla ricerca di soluzioni per un'assistenza sanitaria di qualità. Sul riordino della rete ospedaliera, la presidente della commissione sanità evidenzia che “a fronte di un riordino che avrebbe dovuto comportare un potenziamento delle strutture basilari, ci troviamo di fronte ad un Dea congestionato ed inospitale, con evidente sottodimensionamento delle risorse umane. Che fine ha fatto il personale medico e paramedico delle strutture chiuse in provincia? Noi non siamo per la strumentalizzazione dell’argomento sanità – conclude la consigliera De Marco – e la realizzazione di un nuovo ospedale a Vagliolise ci vede contrari, mentre siamo completamente d’accordo con la costruzione di un Ospedale sul sito esistente e sulla realizzazione del Palazzo della Sanità territoriale, così come prospettato dal Sindaco. Infine, penso all'attivazione nell'Annunziata della facoltà di medicina che, oltre ad innalzare la qualità complessiva del nosocomio sarebbe il volano per il risanamento di tutto il centro storico”
Per Francesca Cassano (Uniti per la Città), “ciò che ci deve guidare oggi è una corretta programmazione e in quest'ottica lancio la proposta di redigere e adottare un Piano Regolatore Sanitario, strumento di sintesi e integrazione dei servizi sociosanitari offerti dell'azienda ospedaliera, sanitaria e dalle strutture private per verificare appropriatezza, completezza e qualità delle prestazioni, è in assenza di quest'ultima che l'utenza è spinta all'emigrazione sanitaria. Qualche indicazione di percorso migliorativo: la scelta dei primari deve rispondere a canoni di competenza e non di appartenenza, e devo dire che nell'ospedale di Cosenza su questo aspetto stiamo registrando una positiva inversione di tendenza. Dobbiamo abbandonare la logica che avere tanti posti letto sia indice di qualità, al contrario il ricovero ospedaliero è un fallimento per la sanità, perché significa che quel paziente non ha ricevuto servizi di prevenzione adeguati. Una diagnosi precoce è fondamentale per una sanità di qualità. Le aziende sanitarie devono essere in grado di procedere speditamente agli esami ed indirizzare i pazienti verso le strutture sanitarie adeguate”. La consigliera Cassano pensa poi, per Cosenza, ad un programma di odontoiatria sociale, pensa ad una strumentazione diagnostica che sia disponibile anche nelle ore serali e nei giorni festivi per snellire le liste di attesa, pensa all'istituzione del manager sanitario. Sul Pronto soccorso dell'ospedale di Cosenza, “nonostante sia riaperto il cantiere dei lavori di ampliamento del DEA, comprendente l'OBI (Osservazione Breve Intensiva), tre nuove sale operatorie e i reparti di medicina e chirurgia d'urgenza, l’Ospedale dell’Annunziata non consentirà mai l'entrata a regime dei 700 posti letto assegnati e necessari per un corretto funzionamento delle specialistiche presenti. Inoltre i recenti controlli sull'ospedale e le successive azioni della magistratura ci pongono di fronte alla necessità di un nuovo grande ospedale della provincia, più efficiente e funzionale. La Regione ha avviato le procedure in merito, aggiudicando lo studio di fattibilità, che è il primo passo di questo percorso virtuoso che speriamo possa giungere al più presto a compimento. Le risorse ci sono, il nuovo ospedale si può e si deve fare. Auspico infine la conclusione della fase di commissariamento ed il ritorno alla gestione ordinaria nella convinzione che l’azione del Presidente Oliverio consentirà di uscire dalla fase di emergenza”.
Francesco Cito (Occhiuto Bis) ripercorre la politica sanitaria degli anni passati “caratterizzata da una forte spinta al decentramento. I primi orientamenti legislativi tendevano al contenimento della spesa sanitaria, la programmazione della politica sanitaria veniva definita a livello centrale, attraverso il Piano Sanitario Nazionale che voleva uniformare il livello di assistenza sull'intero territorio e responsabilizzare le Regioni sulla gestione della spesa sanitaria”. Il consigliere Cito ricorda poi gli ulteriori step, “la riforma Bindi che prevedeva un sistema sanitario integrato, con condi/visione di responsabilità tra governo centrale ed enti locali; il Federalismo fiscale che a che abolì il Fondo Sanitario Nazionale e la L. 488/2001 che rimosse il vincolo di destinazione sulla spesa sanitaria, confermando la piena responsabilità delle Regioni nella copertura di eventuali disavanzi”. Un excursus che conduce all'entrata della Regione nel piano di rientro, con gestione straordinaria deputata a commissari di nomina governativa. “La struttura commissariale ha adottato il DCA 104/2016 che rivoluzionerà il modo di predisporre i bilanci delle aziende calabresi e le modalità da seguire per il piano di rientro. Con modelli sempre più restrittivi, sembrerebbe arduo approntare soluzioni migliorative. In ogni caso, rispetto al Pronto Soccorso di Cosenza, c'è da dire che il presidio è sottodimensionato in rapporto alla popolazione e agli utenti per quanto riguarda personale medico, infermieristico e di supporto. L'ospedale inoltre mostra tutti i suoi limiti strutturali. Il commissario ha disposto la chiusura di diversi punti operativi e la riduzione di posti letto non accompagnata da un rafforzamento dell'assistenza territoriale e domiciliare. Gli ingressi registrati al Pronto Soccorso lo scorso anno riportano un numero molto alto di codici verdi e bianchi, che dovrebbero essere gestiti da altre strutture territoriali; si verifica anche che per superare le lunghe liste d'attesa per prestazioni diagnostiche, gli utenti siano costretti a ricorrere al Pronto Soccorso; accede sempre più spesso che il presidio di prima emergenza venga utilizzato come sala d'attesa per i vari ricoveri, in assenza di posti letto; aggiungo la diminuzione dell'offerta di posti nella facoltà di scienze infermieristiche; infine, l'incremento della movimentazione extra regionale, scaturita dalla chiusura di presìdi e dai tempi di risposta lunghissimi nell'erogazione delle prestazioni sanitarie”. Infine, le proposte: “ritengo si debba ripartire dalla valorizzazione del Mariano Santo, appena ultimati i lavori di ristrutturazione, Rafforzato con l'acquisto della PET ed il prossimo acquisto di un nuovo Acceleratore lineare, potrebbe arginare la migrazione sanitaria e candidare la nostra Azienda ospedaliera a polo di riferimento oncologico. Propongo al Consiglio di farsi promotore di un tavolo permanente Comune, ASP e Azienda Ospedaliera, per trovare sinergicamente le giuste risposte per la collettività. Inoltre bisogna prendere in considerazione la realizzazione di una struttura unica sulla quale far confluire tutte le prestazioni sanitarie non urgenti, con tempi di risposta accettabili e in linea con il mercato privato. La classe politica deve però avere uno scatto di orgoglio e riuscire anche a trovare un sistema che garantisca la massima autonomia ai Direttori Generali, senza ingerenze esterne”.
Marco Ambrogio (Adesso! Cosenza)
sottolinea in apertura che “la discussione odierna arriva dopo una serie di incontri anche in Commissione sanità, per i quali ringrazio la dottoressa De Marco. Oggi la sanità sta vivendo un momento assai difficile, in particolar modo nella nostra regione, con picchi elevati di emigrazione sanitaria rispetto ai quali la classe dirigente deve interrogarsi. Si registra infatti una inefficienza di una classe politica, che si è susseguita, senza cambiare il risultato. Penso che si debba partire da questo dato importante. Nell'ultimo periodo si sono registrati passi avanti: nuove assunzioni di primari (sono nove nuovi primari), una disponibilità finanziaria di 245 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo ospedale, 23 milioni di euro messi in campo per il ripristino dell’Ospedale esistente. Ma nessuno di questi passi in avanti è stato percepito dai calabresi. Riguardo al Pronto Soccorso dell'ospedale di Cosenza, va innanzi tutto ringraziato il personale medico e paramedico per quello che fa quotidianamente. E’ importante, per decongestionare il Pronto Soccorso, che ci sia anche il filtro dei medici di base, che selezioni i pazienti che necessitano realmente del Pronto Soccorso. Infine, c'è il problema serio della messa in sicurezza dell’Ospedale, rispetto alla quale i 23 milioni disponibili, potrebbero risultare insufficienti. Di certo non si può prescindere dalla costruzione di un nuovo Ospedale”.
Anna Fabiano (PSI), “Le ricordo Sindaco che Lei esprime la massima autorità in campo sanitario. Il suo silenzio mi rattrista come cittadino e come consigliere. La salute dei cittadini deve essere al primo posto della Sua agenda politica”. La consigliera Fabiano rileva che “in Pronto Soccorso ci sono periodi lunghissimi in cui si rimane in condizione di osservazione. “La commissione sanità – ricorda - ha iniziato un dialogo con i direttori generali, ma è indispensabile un intervento massiccio presso il Commissario ed una convocazione in tempi brevi della Conferenza dei sindaci”. Infine auspica “l'approvazione unanime di un documento da sottoporre alle autorità competenti, compreso il Ministro della Salute”.
Giovanni Cipparrone (PSE per Cosenza) si complimenta con i colleghi Cito e De marco per quanto è stato fatto in Commissione. “Chi deve risolvere questa problematiche ataviche, fino ai sequestri delle sale operatorie, ha un solo nome, Oliverio. Il Presidente deve risolvere le problematiche della sanità calabrese e quindi anche del nostro Ospedale. Lei Sindaco si deve occupare della salute pubblica, ma non ha poteri per risolvere i problemi dell’Ospedale di Cosenza”. Secondo il consigliere Cipparrone “c’è un baratto totale. Guccione sta preparando un memoriale al suo Presidente per l’edilizia sociale. La sanità interessa a tanti manager. Giusto un anno fa abbiamo fatto un Consiglio aperto sul tema alla presenza di Oliverio e solo il gruppo del PSE non votò documenti. Un anno fa avevamo già scritto della necessità di riqualificazione dei servizi del Pronto Soccorso, della lotta agli sprechi, dell'inizio del processo di realizzazione del nuovo ospedale. Inviammo una mozione a tutti i deputati e senatori, e al Ministro della Salute, perché si mettesse fine alla gestione commissariale. Il documentificio funziona in ogni Consiglio comunale, ma il risultato è sempre lo stesso. Ora Oliverio è commissario, atto nobile di Renzi che equivale ad una sorta di premio in vista del referendum del 4 dicembre”.
Per Enrico Morcavallo (Grande Cosenza), “quando si tratta di salute e di benessere dei cittadini non ci dovrebbero essere colori politici, né maggioranza , né opposizione. Bisogna rispettare la legge e le regole, come l’art.32 della Costituzione e l’art.50 che dà al Sindaco la titolarità di emanare ordinanze anche contingibili ed urgenti in materia sanitaria. Devo constatare la totale inadempienza del Sindaco. Possiamo incolpare tante persone, metterle alla gogna, però credo che il primo contatto con i cittadini siamo noi, a cominciare dal Sindaco. Ed è con grande amarezza che devo constatare che ci sono gravi inadempienze e gravi omissioni. I cittadini pagano il mancato modus operandi di chi deve fare e non fa”.
Per Piercarlo Chiappetta (I Moderati) “la priorità è massima, bisogna garantire l'accesso immediato alle cure. Chi si preoccupa della cosa pubblica dovrebbe attivare il codice rosso per anteporre, nella propria agenda politica, questo argomento agli altri. La classe dirigente politica che ci ha governato fino ad oggi non è riuscita a farlo. Negli interventi che ho ascoltato, ognuno ha evidenziato il problema che soffoca il Pronto Soccorso, una serie di concause, risposte inadeguate alla continua richiesta di salute dei cittadini, crisi di posti letto, carenza di personale. A questo proposito vorrei ricordare al collega Morcavallo l’ordinanza del Sindaco per procedere a nuove assunzioni. E’ vero, il Sindaco rappresenta la massima autorità in campo sanitario, ma il Sindaco ha solo alcune prerogative, peraltro già esercitate. Ha anche prospettato l’idea progettuale su come andrebbe realizzata la nuova struttura ospedaliera, ha convocato la Conferenza dei Sindaci, andata più volte deserta. Tutto è invece demandato alla Regione. Mi dispiace che non ci sia Guccione, che è anche un valido consigliere regionale, il più votato del PD. Io non riesco a comprendere come mai, invece di presentare quest’Ordine del Giorno che per anni non ha prodotto risultati, non abbia invece chiesto una convocazione nell’aula regionale e risolvere sul serio un problema annoso e atavico. Queste azioni non fanno altro che alimentare il rito dell’antipolitica. Sono queste azioni che disorientano gli elettori che non riescono a comprendere gli obiettivi che voi intendete raggiungere. O tutto questo è finalizzato a depistare gli elettori, oppure la seconda verità, alla quale io credo, è che Guccione con questa questione ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe nei confronti della Regione. Se questo è, siamo pronti a votare con voi il documento proposto. Sottoscrivere un documento insieme e condividerlo deve andare nella direzione di fare fronte comune. Solo così riusciremo a tirare per la giacca il Presidente Oliverio e riusciremo a far partire una Regione che è completamente ferma da più di due anni. Di una cosa sono certo, solo facendo fronte comune saremo in grado di restituire certezze ai cittadini”.
Nelle dichiarazioni di voto, Damiano Covelli (PD) esprime il proprio rammarico per non essere pervenuti ad un documento veramente unitario.
Luca Morrone (Prima Cosenza) dichiara che “i cittadini di Cosenza non hanno tanto a cuore l’ubicazione dell’Ospedale ma vogliono che il Consiglio si attivi per la realizzazione, indipendentemente dall’ubicazione.
Giovanni Cipparrone (PSE per Cosenza) annuncia la sua astensione “perché è la Regione che deve garantire la buona sanità all’Ospedale di Cosenza”.
Piercarlo Chiappetta (I Moderati), “Se vogliamo continuare ad essere un’Amministrazione del fare, dobbiamo continuare a proporre documenti che siano concreti. Il fatto di dividerci su una stupidaggine è una cosa di grande serietà. Questa Amministrazione ha già individuato il sito convinti che quella sia la migliore posizione.
Anna Fabiano (PSI), “non mi sento di avere nessun padrone, né di essere tenuta al guinzaglio. Il Sindaco deve raccogliere le sollecitazioni che vengono dall’opposizione facendo sentire la voce dei cosentini”.
Marco Ambrogio (Adesso! Cosenza), siamo tutti d’accordo sulle linee generali e forse fa bene il Sindaco quando dice di individuare un sito ben definito. Posizione che rispettiamo, ma non condividiamo. Insistere sul nuovo ospedale costruito a ridosso del vecchio Ospedale significa ingolfare la città anche per quanto riguarda il sistema viario. Ritengo, invece, che quello di Vagliolise può essere un sito più appropriato, anche dal punto di vista viario e darebbe più vitalità ad una quartiere oggi marginale”.
Lino Di Nardo (Cosenza Positiva) è d’accordo con Cipparrone “che ha parlato di fumosità dei documenti perché non vanno ad incidere sulla fattibilità delle cose. Sarebbe stato giusto arrivare ad un documento unitario. Non ci siamo arrivati perché ci ha differenziato il sito”.
 


Prima della discussione sull'Ospedale il Consiglio comunale aveva approvato le modifiche alla delibera n.39 del 3 giugno 2016 del commissario straordinario, assunta con i poteri del Consiglio ed avente ad oggetto il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e relativa copertura finanziaria riferiti all'esercizio finanziario 2016.
Il punto è stato approvato con 15 voti favorevoli e due astenuti (i consiglieri Giovanni Cipparrone e Francesca Malizia), mentre al momento del voto la minoranza aveva abbandonato l'aula e il capogruppo del PD Damiano Covelli aveva chiesto la verifica del numero legale.Le modifiche alla delibera del Commissario straordinario hanno lasciato inalterato il totale dei debiti fuori bilancio, intervenendo solo sull'imputazione della spesa, integrando la delibera stessa, per come richiesto dalla Cassa Depositi e Prestiti, con alcuni punti e cioè: la non disponibilità di avanzo di amministrazione relativo al rendiconto dell'anno precedente a quello di ricorso all'indebitamento, nel rispetto di quanto disposto dall'articolo 187 comma 2 del Testo Unico degli enti locali; l'impossibilità di finanziare il debito con maggiori entrate o riduzioni di spesa corrente; l'inesistenza di proventi derivanti da alienazioni patrimoniali prevedibili e/o destinabili al finanziamento del debito; l'inesistenza di trasferimenti di capitale dallo Stato o da altri enti pubblici destinabili al finanziamento del debito.
Ad illustrare la pratica, prima dell'approvazione, l'Assessore al bilancio Luciano Vigna. “La Cassa Depositi e prestiti – ha spiegato Vigna - ha posto un problema rispetto alla finanziabilità di alcuni debiti per una somma totale di circa trentamila euro. In questa delibera di modifica diminuiamo l’importo previsto per l’accensione del mutuo e aderiamo ad una specifica richiesta della Cassa che ci ha detto di esplicitare alcuni punti” Vigna ha inoltre chiarito che “non si tratta di ulteriori debiti, buona parte di questi debiti sono stati già esaminati dalla commissione speciale istituita a suo tempo dal Consiglio comunale. La commissione speciale – ha aggiunto l'assessore al bilancio -ha svolto un lavoro egregio e diminuito la somma iniziale di un 10%. La scelta del commissario è condivisibile perché è stata attribuita ai comuni in predissesto. L’unico caso in cui è possibile accedere al prestito è proprio il debito fuori bilancio. Se dovessimo mettere a confronto gli oneri finanziari con quelli molto più pesanti che scaturirebbero da eventuali contenziosi con le ditte creditrici, questo ci fa pensare che quella effettuata sia stata la scelta più opportuna. Nel giro di due mesi le ditte saranno saldate”.
Il Consiglio comunale ha poi approvato anche il regolamento per la disciplina dei servizi di trasporto pubblico non di linea (servizio taxi e servizio di noleggio con conducente) che era già passato in commissione trasporti e, all'unanimità la proposta del consigliere Marco Ambrogio di devolvere il gettone di presenza odierno alle popolazioni terremotate del Centro Italia.
Il segretario generale Alfonso Rende ha dato lettura in aula, per la presa d'atto da parte del Consiglio, della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa, eseguito dal Servizio di Controllo Interno sugli atti di cui al comma 4 dell'art.9 del Regolamento approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n.2 del 7 gennaio 2013, adottati nel primo semestre del 2016.



 

Autore: Giuseppe Di Donna