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La Commissione Cultura lunedì 1 giugno assegna riconoscimento al regista Pierluigi Sposato, autore del film "Il Colore verde della vita"

manifesto il colore verde della vita
30 mag 2015

Lunedì 1 giugno, alle ore 17,00, la Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” ospiterà la cerimonia di consegna di un riconoscimento, da parte della Commissione cultura del Comune di Cosenza, al regista cosentino Pier Luigi Sposato, autore del film “Il colore verde della vita” che sarà presentato in anteprima mercoledì 3 giugno al cinema Modernissimo di Cosenza e dal 4 giugno sarà distribuito in 40 copie nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Quello che attribuirà la Commissione cultura a Pierluigi Sposato è un riconoscimento al suo talento, ma soprattutto alla tenacia dimostrata dal regista nel portare a termine il suo ambizioso progetto. Pierluigi Sposato, infatti, venne ospitato per la prima volta dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi il 20 giugno del 2012, quando il film era ancora in lavorazione ed aveva subito un brusco stop per mancanza di fondi. Il percorso produttivo del film è, infatti, passato attraverso diverse vicissitudini. Ma Sposato non si è mai perso d’animo trasferendosi per un certo periodo in Germania, a Berlino, per raggranellare, attraverso altri lavori, i soldi necessari al completamento dell’opera. Che ora può vedere finalmente la luce, dopo tre anni di lavorazione con location esclusivamente calabresi, compreso il centro storico di Cosenza. Dalle anticipazioni e da quel che se ne sa, il film è una sorta di action movie con accenti da thriller che racconta la vicenda dell’incontro tra due generazioni, rispettivamente rappresentate dal giovane Elias, che per una rapina finita male in cui ha trovato la morte un amico, sta sfuggendo alle forze dell’ordine, e da un uomo saggio che, scorgendo nel giovane la figura di un ragazzo afflitto dalla tossicodipendenza, gli offre la sua amicizia per farlo uscire dal tunnel. La storia raccontata da Sposato che firma, oltre alla regia, anche la sceneggiatura del film, azzera il conflitto generazionale tra i due protagonisti incanalandolo sui binari del rapporto empatico che prelude all’happy end.
Per il cast Pierluigi Sposato ha reclutato gli attori fuori dalla Calabria, a cominciare da Francesco Maccarinelli (Elias) che si è fatto le ossa in teatro per aver lavorato molto con Giorgio Albertazzi e Leo Gullotta e per aspirare ad essere diretto prossimamente da Antonio Latella, uno dei più apprezzati registi teatrali contemporanei. La parte di Franco Forgione, l’uomo saggio nel quale si imbatte Elias e che contribuisce a cambiargli la vita, è stata affidata a Roberto Rizzoni, tra gli attori preferiti da Giuseppe Patroni Griffi, mentre per il ruolo femminile di Mia il regista si è lasciato catturare dalla bravura della russa Olga Guseva.
Girato a costi molto contenuti e con sacrifici non indifferenti, “Il Colore verde della vita” viene definito dallo stesso regista “una favola moderna” sul disagio giovanile e sui conflitti generazionali. Se Sposato non fa mistero a trarre ispirazione da autentici geni della cinematografia mondiale come Fellini, Stanley Kubrick o Rainer Werner Fassbinder, nella sua opera prima, aderendo alla globalizzazione dei generi che stiamo vivendo, utilizza, per la sua storia underground, frenetici movimenti di camera sì da farla restare molto incollata ai personaggi, quasi un pedinamento alla Zavattini o per restare ad esempi più recenti, un modo di girare alla Laura Bispuri di “Vergine Giurata” o vicino ai dettami di “Dogma ‘95” seguiti da Lars Von Trier.
Anche l’utilizzo del flashback, ma anche del flashforward, lascia intravedere una sorta di narrazione in cortocircuito che non mancherà di risultare avvincente per lo spettatore.
Prima che il film esca, Pierluigi Sposato, che sta già pensando al suo prossimo film, sul Vangelo Apocrifo di Giuda Iscariota, ritirerà il riconoscimento della Commissione Cultura del Comune di Cosenza al “Rendano”. Con l’occasione sarà presentato il volume “Il Colore Verde della Vita” che porta lo stesso titolo del film e che ne racconta, come in una specie di diario di bordo, le vicende produttive.
Il libro è pubblicato dalla casa editrice “Imago Artis Edizioni” di Ivan Porto e Arianna Garofalo, che con questo volume inaugura la “Collana Méliès”, dedicata al cinema. La prefazione è stata scritta dal consigliere comunale Mimmo Frammartino che lunedì 1 giugno al “Rendano” avrà anche il compito di tracciare un profilo di Pierluigi Sposato.
“Egli ha dimostrato – scrive Frammartino nella prefazione al libro come la caparbietà proverbiale dei calabresi altro non sia che consapevolezza delle proprie idee. Ben venga questa testardaggine, perché chi è baciato dall’estro deve porre il proprio tassello per la rinascita sociale e morale della regione”.








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Autore: Giuseppe Di Donna