Home Page » Canali » Archivi » Notizie » lettura Notizie e Comunicati

L'attore e regista Franco Monaco in Commissione Cultura

franco monaco in commissione cultura
23 mag 2014

Una voce che pochi possono ancora sbandierare con orgoglio e che lo accomuna, quanto a potenza, rigore, profondità e capacità seduttiva a quella dei grandi del teatro, come Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman, Giulio Bosetti, senza voler per questo esagerare o istituire paragoni improponibili.
Non è noto se nei suoi sessant’anni di attività teatrale si sia mai cimentato con una Lectura Dantis, ma se non lo ha fatto, si immagini cosa potrebbe diventare, affidata alla sua voce, la declamazione dei versi del sommo poeta.
Stiamo parlando di Franco Monaco, attore e regista cosentino, una vita dedicata al teatro e consacrata alle tavole del palcoscenico.
In occasione dei suoi sessant’anni di teatro, la Commissione cultura del Comune di Cosenza gli ha voluto consegnare un riconoscimento per il contributo che Monaco ha dato allo sviluppo della cultura in città ponendosi, con i suoi insegnamenti, al servizio anche delle giovani generazioni.
A volere fortemente Franco Monaco in commissione cultura è stata la Vice Presidente Maria Lucente che, durante la seduta nella quale l’attore e regista è stato ospite, ha ripercorso puntualmente buona parte del suo cursus honorum, soffermandosi anche e soprattutto sull’attività di formazione che Monaco ha svolto al servizio delle scuole cosentine, per una diffusione sempre più capillare del teatro negli istituti scolastici e per l’approfondimento che ha dedicato alla storia del teatro sotto l’aspetto didattico-educativo.
Il riconoscimento della Commissione cultura, ritirato alla presenza, oltre che della Vice Presidente Lucente, dei consiglieri Mimmo Frammartino, Francesco Perri, Antonio Ruffolo e Pino Spadafora, ha molto inorgoglito Franco Monaco che non ha trattenuto l’emozione.
“Se anche fosse stata un francobollo – ha detto - questa targa mi avrebbe emozionato come lo sono adesso. Ho il cuore che mi batte, un cuore che ha quattro volte vent’anni”.
Quel cuore davanti al quale, come dice la poesia di Aldo Palazzeschi, “Chi sono?”, che ha regalato alla Commissione cultura e a tutti coloro che con la loro presenza lo hanno circondato d’affetto, mette una lente per farlo vedere alla gente. E proprio nello sciogliere l’interrogativo sulla sua identità, ispirato dalla poesia di Palazzeschi, Franco Monaco si definisce “il saltimbanco dell’anima mia”.
La sua lunga carriera è costellata da una totale dedizione al teatro e alla cultura.
Fondatore, nel 1954, del Gruppo Teatrale “Piccolo Teatro di Prosa Cosentino”, di cui è stato anche direttore, Franco Monaco chiuse questa prima esperienza facendola confluire, nel 1969, dopo 16 anni di attività, nel “Gruppo Teatro Calabria”, di cui è stato direttore e nel quale si è impegnato in moltissimi lavori, sia come attore che come regista.
Nel 1967, Sindaco Mario Stancati, inaugura il “Rendano” di Cosenza, dopo la ristrutturazione, con tre atti unici di Ciardullo (Michele De Marco) : “Quarantuottu ‘u muortu chi parra”, ‘U suonnu di chist’uocchi”, “Vie de ‘nfiernu”.
Il Gruppo Teatro Calabria si scioglie nel 1972, ma è in quell’anno che prende il via un’altra delle esperienze più importanti dell’attività di Franco Monaco, il “Teatro Scuola”, di cui è direttore artistico. E’ in quegli anni che incontra il regista Rai Enrico Vincenti con il quale avvia un proficuo sodalizio artistico.
Negli allestimenti cui ha partecipato, sia come attore che come regista, Franco Monaco si è cimentato spesso con i classici e con le pagine più significative della nostra drammaturgia. Fanno parte di questa copiosissima schiera di lavori teatrali alcuni Pirandello, come “Bellavita”, “La patente”, “L’uomo dal fiore in bocca” e “Questa sera si recita a soggetto”, “Non ti conosco più” di Aldo De Benedetti, l’Antonello Capobrigante di Ghigo De Chiara, quasi un cult per quei tempi, era il 1961.
Ed è proprio De Chiara, che presiede nel 1970 la giuria del Premio “Incontri Silani” che lo premia a Lorica con la “Giunchiglia d’oro”, come miglior giovane artista calabrese. Completano il quadro alcune messe in scena di testi del compianto Vincenzo Ziccarelli.
Tra le regie più significative e che restano scolpite nella memoria, anche un recital sui personaggi femminili pirandelliani, con la grande attrice Lydia Alfonsi. E la donna torna nei lavori di Monaco. La riprova sono, con un salto temporale di quasi trent’anni, siamo nel 1999, la regia e il testo di un altro significativo spettacolo, “La donna nella poesia di Fabrizio De Andrè”.
Da ricordare anche la lunga la militanza in Rai, nella sede regionale della Calabria. Erano gli anni del pionierismo radiotelevisivo nella nostra regione, contrappuntati dai primi giornali radio trasmessi con la sua inconfondibile voce, della felice stagione dei radiodrammi e del programma “Musica a richiesta” di cui chi era bambino negli anni sessanta ha un ricordo ancora nitido, mandando a memoria non solo la voce di Monaco, ma anche quella di un’altra grande professionista della Rai calabrese, Pupa Pisani. Al tributo della commissione cultura non hanno voluto mancare alcuni suoi compagni di viaggio, accomunati a Franco Monaco dall’inguaribile passione per il teatro: la moglie Anna D’Andrea, compagna d’arte e di vita, ma anche, tra gli altri, Graziano Olivieri ed Elio Giacobini. E Franco è felice, come un bambino!

 

Autore: Giuseppe Di Donna