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Emergenza abitativa: Assessore Piazza risponde ad articolo di Gazzetta del Sud

piazza ok
25 ott 2013

“La signora Valente è stata già beneficiaria del contributo per emergenza abitativa di tipologia “A”, dal maggio del 2010 ad ottobre del 2011, mentre ci sono 140 famiglie che aspettano di ricevere un contributo dal Comune per la stessa emergenza”.
Risponde così l’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Manfredo Piazza all’articolo pubblicato questa mattina da “Gazzetta del Sud” dal titolo “In attesa del contributo arriva lo sfratto”.
“Il contributo di cui ha beneficiato la signora Valente – sottolinea l’Assessore Piazza – appartiene alla tipologia prevista dalle deliberazioni di Giunta Municipale nn.13/2005, 177/2007, 299/2008 e 238/2010, cui va aggiunto il contributo regionale fitto casa per le stesse annualità. La signora Valente ha, dunque, percepito dal Comune di Cosenza per 18 mesi la somma di Euro 258,00 mensili ed il contributo “una tantum”, previsto dalle medesime Deliberazioni, comprendente: la caparra pari a due mensilità (Euro 1.000,00) ed il 50% delle spese relative alla registrazione del contratto, pari ad Euro 84,51 . Nonostante questo, la signora Valente si è trovata diverse volte in gravi difficoltà, tali da dover subire almeno quattro sfratti per morosità in parte riconducibili alla impossibilità di integrare con le proprie risorse l’assolvimento dei canoni di locazione abbastanza elevati per la sua condizione economica ( nel periodo in cui era assistita dal Comune che le corrispondeva Euro 258,00 mensili il canone di locazione contrattualizzato era pari ad Euro 500,00 oltre condominio, utenze varie ed altro) e per la precarietà del suo lavoro, unica fonte di reddito del nucleo familiare. Pur non essendo escluso da nessuna specifica norma, nella prassi amministrativa chi ha già beneficiato del contributo per emergenza abitativa ed ha poi cessato di averne i requisiti, normalmente non potrebbe ottenere nuovamente il contributo. Tuttavia, vista la situazione particolarmente disagiata della signora Valente – spiega ancora l’Assessore Piazza - le abbiamo suggerito di presentare una nuova istanza per essere collocata nella graduatoria dell’emergenza. Attualmente la signora ha in graduatoria un punteggio uguale a quello di altre 30 famiglie che versano in un identico stato di bisogno e nei confronti delle quali il Comune non è, in questo particolare momento, in grado di fornire assistenza in termini di contribuzione integrativa per il pagamento dell’affitto. Pertanto, massima comprensione dal punto di vista umano, ma il Comune non può essere scambiato per un’agenzia immobiliare. Con la signora Valente – aggiunge il titolare della delega al welfare e all’emergenza Casa di Palazzo dei Bruzi - ho parlato chiaro dal primo momento e ritengo ingeneroso dire che non sono state mantenute le promesse, quando nessuna promessa è stata fatta, nè poteva esser fatta. L’Amministrazione comunale ha sempre avuto un atteggiamento di grande disponibilità, mettendo in opera tutta la capacità di ascolto che in casi del genere è particolarmente richiesta, specie quando le situazioni di difficoltà investono l’area del disagio e della sofferenza quotidiana.
Per la comprensione ulteriore dell’intera vicenda – sottolinea inoltre l’Assessore Piazza – è il caso di ricapitolare come sono andati i fatti. La signora è stata da me ricevuta ed ascoltata. Le ho fatto presente non solo di avere fede, come riportato nell’articolo, ma anche di avere più fiducia nelle istituzioni, aggiungendo, senza equivoci di sorta, che l’Amministrazione comunale non era in grado di assicurare risposte risolutive perché il budget a sua disposizione per contrastare l’emergenza abitativa era stato già sforato. Attualmente l’Amministrazione comunale – chiarisce Manfredo Piazza - dà un contributo a 67 famiglie per sostenere i costi degli affitti. Altre 140 famiglie sono in graduatoria, ma non beneficiano allo stato, nè hanno beneficiato prima, di alcun contributo. Al contrario, la signora Valente è stata, come detto, già beneficiaria del contributo per emergenza abitativa di tipologia “A”, a partire dal 2010.
Va detto ancora – fa presente Manfredo Piazza – che attualmente il Comune deve fare i conti con l’esiguità dei fondi a sua disposizione che si sono ulteriormente ridotti a causa del taglio del contributo regionale, per cui tutta la partita dell’emergenza abitativa si gioca ora sulle spalle e a carico delle casse comunali. La proposta che mi sento di formulare per uscire dall’impasse attuale – conclude Piazza – è quella di trasformare l’emergenza abitativa da momento di assistenzialismo in momento di assistenza. Abbiamo allo studio delle forme di assistenza che dovranno essere in grado di dare risposte, anche se non completamente esaurienti, anche alla nuova ondata di povertà figlia della crisi economica, rivedendo i criteri per allargare la fascia degli aventi diritto.
Attualmente il capitolo di bilancio destinato all’emergenza abitativa prevede 250 mila euro. Noi contiamo di portarlo a 275 mila euro e nel contempo di rivedere il contributo pro capite per allargare, per quanto è possibile, la platea dei beneficiari.
Con riferimento al caso della signora Valente, non abbiamo, dunque, nulla da rimproverarci, anche in considerazione del fatto che il nostro riferimento è la graduatoria, in quanto la stessa tiene conto dei criteri e delle priorità stabilite dai regolamenti. In particolare, si attribuiscono maggiori punteggi ai nuclei familiari che presentano disabilità, composizione numerica elevata, presenza di ultrasessantacinquenni e minorenni.”







 

Autore: Giuseppe Di Donna