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Consiglio comunale approva due documenti sulla sanità privata. Torna in Commissione Controllo e Garanzia la pratica "riqualificazione piazza Bilotti"

11 giu 2013

Il Consiglio comunale si è riunito sotto la presidenza di Luca Morrone. Al primo punto dell’Ordine del Giorno le “Comunicazioni del Sindaco, ex art. 46 del d.lgs n. 267/2000”.
Il Sindaco Mario Occhiuto ha dato seguito comunicando la revoca a Katya Gentile del mandato di vicesindaco e delle deleghe assessorili a lei attribuite, specificando il passaggio a Luciano Vigna del ruolo di vicesindaco e delle delega alpatrimonio, trattenendo invece a sé le altre deleghe. La comunicazione si è conclusa con il riferimento al rimpasto di giunta per il quale sono ancora in corso le relative consultazioni.
I termini della comunicazione non hanno soddisfatto la minoranza che, per voce del capogruppo del PD Salvatore Perugini, ha chiesto, a norma dell’ex art. 46 richiamato nell’Ordine del Giorno, che il Sindaco integrasse la comunicazione con le motivazioni della revoca, specificate dal primo cittadino nella seguente dichiarazione: “a seguito di alcuni affermazioni contenute in articoli di stampa è venuto meno il rapporto fiduciario”.

Subito dopo il consigliere di maggioranza Massimo Bozzo (UDC) ha formalizzato la mozione di rinvio del Consiglio comunale, stante “la delicata fase che sta attraversando l’amministrazione comunale”
Intervento contro del consigliere Enzo Paolini (PSE) che si è detto “sinceramente arrabbiato perché le date erano state stabilite dalla conferenza dei capigruppo, riunita al termine dell’ultimo consiglio comunale proprio per fissare due giorni di discussione, e invece ieri non c’è stato il numero legale e oggi si chiede il rinvio. La continua richiesta di rinvio significa delegittimare la funzione del Consiglio comunale”.
“Oggi vi prendete la responsabilità di non discutere le sorti dei dipendenti della sanità, stasera abdicate a questo ruolo – ha detto, rivolgendosi ai colleghi della maggioranza. Oggi, per problematiche politiche che riguardano la composizione della Giunta, vi piegate ad una determinazione che proviene da un soggetto esterno al Consiglio comunale. Vi invitiamo, da consiglieri comunali, ad avere la schiena dritta questa sera”.
La votazione, ad appello nominale, ha risposto negativamente alla richiesta di rinvio.
I lavori sono dunque proseguiti con la trattazione del 3° punto all’Ordine del Giorno bipartisan sulle “problematiche lavorative riguardanti i dipendenti delle case di cura Villa Verde e Madonna della Catena”. Prima della presentazione del punto, è intervenuto Giuseppe Mazzuca (PSE) per precisare che “l’Ordine del Giorno, come pubblicato sulla convocazione, non è eguale a quanto stabilito in conferenza dei capigruppo, dove si era chiesto che la discussione fosse allargata alla situazione di tutte le cliniche private in analoga difficoltà”. Precisato che solo una esigenza di sintesi aveva dettato la diversa formulazione dell’Ordine del Giorno sulla convocazione, il Presidente Luca Morrone ha dato la parola a Marco Ambrogio (PD), primo firmatario, per la presentazione del punto.
Il consigliere del Partito Democratico, dopo una considerazione politica sull’assenza dall’aula del Sindaco, allontanatosi dopo il voto alla mozione, del quale ha chiesto le dimissioni, ha affermato “non abbiamo a cuore solo le sorti di due case private, ma dell’intera sanità. Qualcuno ha detto che il Consiglio comunale non c’entra con la sanità privata, io dico il contrario, non è forse vero che il Sindaco è a capo della conferenza dei Sindaci?”
Ambrogio ha poi denunciato “il prevalere di logiche spartitorie sull’interesse comune”. Infine, sull’argomento, ha preannunciato la richiesta di un Consiglio comunale aperto”.

IL DIBATTITO

Massimo Bozzo (UDC). “Nella mia richiesta di rinvio – ha detto - non ho nascosto le difficoltà politiche che in questo momento attraversano la maggioranza. Non credo che non teniamo alla sorte lavorativa dei dipendenti di quelle case di cura private in difficoltà, anzi teniamo a tutti i lavoratori penalizzati da questa difficile crisi. Sono d’accordo sul Consiglio comunale aperto per affrontare il problema della crisi della sanità privata, e responsabilmente di tutti i lavoratori in difficoltà. C’è una maggioranza responsabile che è quella rimasta in aula”.

Roberto Sacco (Uniti per Paolini)
.“Condivido l’Ordine del Giorno È un tema importante al quale non si può dedicare una discussione breve. Sulle strutture private è giusto il grido di allarme perché non si verifichi un altro caso tipo Villa Ortensia, che era un’eccellenza della città. Chiedo l’apertura di un tavolo con il Presidente Scopelliti”.

Sergio Nucci (Polo Civico Buongiorno Cosenza). “Esistono cliniche di serie A e cliniche di serie B. Cliniche dove ciò che è importante è la salute dei pazienti e lo stipendio ai lavoratori, e poi cliniche dove ci sono altri interessi. La sanità in questa regione è diventata un business.
Non conosco nel dettaglio le vicende ma so per certo che ci sono lavoratori in sofferenza e poiché credo che una Amministrazione debba farsi carico di tutelare le sofferenze del territorio, allora questo Consiglio comunale deve dire la propria su una situazione che sta diventando una regola. A pagare per primo è sempre il debole. E sembra che in questa città ci sono lavoratori che pur non percependo lo stipendio devono necessariamente lavorare, altrimenti si configura l’interruzione di pubblico servizio. Così accade ad esempio ai lavoratori della cooperativa che cura il cimitero di Cosenza. Allora chiedo all’aula di predisporre un documento, di quelli forti, che faccia capire che c’è una classe politica che conosce i problemi di queste persone.

Raffele Cesario (UDC). “Ritengo che il ruolo dei consiglieri comunali, a prescindere dall’appartenenza, sia di preservare la propria dignità come eletti, altrimenti diventa strumenti telecomandati da altri. Il mio intento è di onorare questa sala dove vengo per esaurire il compito affidato dall’elettorato.
Abbiamo il dovere di dare un segnale di solidarietà ai tanti lavoratori in difficoltà.
Aldilà delle difficoltà politiche, il Consiglio comunale ha il dovere di affrontare queste problematiche e dare un sollievo.
Il mio voto contrario al rinvio si è espresso anche in relazione alle modalità e alle forme con cui si svolgono certe cose. Sarei stato favorevole se la mozione fosse stata posta nei termini che politicamente possono avere un’etica riconosciuta alla maggioranza. Nessun confronto con il capogruppo, posizione che mi riservo di rivedere il giorno dopo la risoluzione della crisi politica. Se si fosse palesata in maniera chiara la motivazione del rinvio, sarebbe stato motivo da prendere in considerazione e sostenuto.
Oggi non siamo in condizione oggettiva di determinarci, se non strumentalmente, su alcun argomento. Vorrei che il Consiglio tutto prendesse atto di questa difficoltà”.

Roberto Bartolomeo (Gruppo Misto).“E’ una triplice veste quella in cui intervengo, da consigliere comunale, da Presidente della Commissione sanità e da dipendente di una clinica privata. Nessuno si occupa dei problemi della sanità privata, i nostri rappresentanti politici nazionali e regionali sono assenti. Più volte, come Commissione ci siamo recati all’ospedale di Cosenza ma abbiamo raccolto solo tante promesse poi disattese. Da lavoratore della sanità non voglio andare oltre per non essere frainteso, chiedo però sostegno alla manifestazione che si terrà a Catanzaro nella quale chiederemo che una parte delle somme destinate all’azienda sanitaria vengano vincolate per gli stipendi dei lavoratori”.

Massimo Lo Gullo (PDL) esprime “vicinanza all’ex vicesindaco per l’ottimo lavoro svolto”, denunciando che “i consiglieri da due anni non possono esprimersi. Questa sera – conclude – alcuni consiglieri del PDL hanno tradito la fiducia in loro riposta”.

Enzo Paolini (PSE). “Le chiedo Presidente di farsi portavoce della censura che esprimiamo nei confronti del Sindaco che a mozione respinta si è allontanato. Ci sono delle regole che vanno rispettate se si è uomini delle istituzioni.
La questione all’Ordine del Giorno attiene al mondo del lavoro in generale ed ai servizi che una città deve offrire ai suoi cittadini. E il Comune non è estraneo a questi servizi, per cui il nostro obbligo non è solo esprimere vicinanza. Il Consiglio comunale può fortemente influire sulla qualità, sulla composizione e sulla misura dei servizi che possono erogare le strutture private e pubbliche, intervenendo sulle tutele che si devono ai lavoratori. Perché il Sindaco è il Presidente della Conferenza dei Sindaci, che ha prerogative importantissime nella gestione della materia sanitaria. Da quando c’è questa Giunta, la Conferenza dei Sindaci non è stata mai convocata, mai ha preso una posizione su quello che noi stiamo discutendo.
Il Consiglio comunale può intervenire, ad esempio, sul finanziamento del fondo sanitario alla provincia di Cosenza. Il sub commissario Pezzi ha dato a Reggio Calabria un finanziamento doppio rispetto a Cosenza. I criteri sono due: o si rispetta la spesa storica, ma tutti dicono che è la madre di tutti gli sprechi, o si finanzia secondo il metodo pro capite. In base a quest’ultimo criterio allora a Cosenza doveva andare il doppio di Reggio Calabria. Invece 18 i milioni a Cosenza e 32 a Reggio Calabria. Allora bisogna dire che questo metodo ‘modello Reggio Calabria’ il Consiglio comunale di Cosenza non può validarlo, deve far sentire la propria voce per dire che il finanziamento per Cosenza è sottostimato.
Le strutture private di Cosenza ad oggi non hanno ricevuto un centesimo dal 1° gennaio. E il credito bancario può far fronte solo per qualche mese, poi subentra la morosità nei confronti dei lavoratori. Allora bisogna cambiare le regole, il pagamento dei mandati deve essere in parte vincolato alle spettanze mensili dei lavoratori. E per fare questo ci vuole una triangolazione: imprenditore, azienda sanitaria e Regione Calabria, che devono essere d’accordo. Alla Regione questo non va bene, con questo automatismo perderebbe il controllo. Il Consiglio comunale deve dire che non ci stiamo a essere trattati così, a favore della casta della burocrazia della sanità.
Il Consiglio comunale deve chiedere al Presidente di indire una seduta aperta, e impegnare il Sindaco a convocare mensilmente la Conferenza dei Sindaci che è atto dovuto ai cittadini.

Giovanni Cipparrone (SEL) rivendica al centrosinistra “il merito di indurre il Consiglio a discutere di problematiche importanti come quelle legate al mondo del lavoro. Quella delle cliniche private è un fallimento del centrodestra calabrese che mette in strada centinaia e centinaia di padri di famiglia”.
 

Al termine del dibattito vengono letti due documenti, uno della maggioranza e l’altro della minoranza.
Salvatore Perugini (PD) ribadisce l’importanza della Conferenza dei Sindaci. “La sua competenza più pregnante - ha detto - è rispetto alla vita e gestione dell’azienda territoriale, un po’ meno rispetto alla vita dell’azienda ospedaliera. E il tema delle case di cura è gestito dall’azienda territoriale e quella di Cosenza, a seguito dell’accorpamento, è l’unica che copre la competenza dell’intera provincia. Benissimo allora la disponibilità di maggioranza e opposizione a che si tenga un Consiglio comunale aperto ma la proposta forse più significativa è quella di inserire l’impegno del Sindaco, quale Presidente della Conferenza dei Sindaci, ad una immediata convocazione della stessa perché le competenze sostanziali sono proprio quelle di indirizzo e controllo nella programmazione delle politiche sanitarie.

Il Consiglio comunale ha approvato dunque, e all’unanimità, due documenti non dissimili nelle conclusioni: richiesta di convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla situazione del settore sanitario privato e, nel documento della minoranza, anche la richiesta al Sindaco di una convocazione costante della Conferenza dei Sindaci.
Ancora Perugini, dopo aver espresso compiacimento per l’approvazione unanime di entrambi i documenti, apre una riflessione ‘politica’. “Non possiamo far finta che niente sia successo oggi. Sono avvenuti tre fatti: il primo ha registrato l’evidente difficoltà della maggioranza consiliare che su una proposta di rinvio ha prodotto un risultato contrario; il secondo riguarda l’assenza del Sindaco da una discussione su temi fondamentali e la consistente assenza della Giunta; la terza questione è l’intervento che con grande onestà intellettuale ha fatto il consigliere Cesario evidenziando che questa maggioranza ha una oggettiva difficoltà. Il consigliere Cesario ha chiesto l’onore delle armi, formalizzata per consentire di dare al Consiglio comunale un ruolo e una dignità che non possono prescindere da una serie di presenze che oggi non ci sono in aula. Interpretando fino in fondo il nostro ruolo di opposizione, ma nel rispetto delle regole e della democrazia, chiedo la sospensione e una riunione dei capigruppo per discutere e verificare insieme se ci sono le condizioni di agibilità politica, democratica e istituzionale per proseguire la discussione.

Al ritorno in aula non si registra richiesta di rinvio ma piuttosto una richiesta di inversione dell’Ordine del Giorno, formalizzata dal consigliere Paolini, che chiede la discussione immediata del punto 12, la richiesta del Consigliere Giuseppe Mazzuca (PSE), nella qualità di Presidente della Commissione Consiliare Controllo e Garanzia, di discutere dell’argomento: «Procedura d’appalto rifunzionalizzazione piazza Bilotti. Perizia geologica. Richiesta e decreto di archiviazione del Tribunale di Cosenza. Valutazione e richieste della Commissione Controllo e Garanzia su eventuale nuova perizia». La richiesta di inversione, viene integrata da Domenico Frammartino, con il punto 13 inerente le «Problematiche relative all’impianto di depurazione sito in contrada Coda di Volpe di Rende», e così formulata viene approvata dall’aula.

Mazzuca ripercorre l’iter che ha portato in Consiglio comunale la vicenda di piazza Bilotti, con riferimento alla ‘contestata’ perizia geologica. “C’è stata una richiesta del consigliere Paolini di discutere la vicenda in Commissione controllo e garanzia per valutare l’opportunità - viste le preoccupazioni riportate nella sentenza di archiviazione del procedimento a carico di un dirigente del Comune e di un tecnico esterno in merito alla perizia geologica su piazza Bilotti - di una eventuale nuova perizia geologica. Come Presidente ho incontrato il Sindaco ma si è ritenuto necessario approfondire in Consiglio comunale in assenza di un atto formale che comprovasse la sicurezza dell’intervento”.

Interviene il Sindaco Mario Occhiuto parlando di “una vera e propria mistificazione e falsità portata avanti per alzare polveroni e ostacolare una delle opere più importanti di riqualificazione della città, tra l’altro già avviata da via Simonetta.
Rispetto alla perizia, dico che c’è stato un primo appalto e la perizia di cui parliamo, quella da cui è scaturita l’inchiesta conclusa con l’archiviazione del PM, riguarda quel primo appalto, che è stato annullato. Abbiamo poi appaltato il progetto preliminare con una perizia geologica già esistente, redatta da Tenuta, poi integrata dal geologo Lefosse, e ancora con nuove prove e perforazioni fatte ad un livello di progetto già esecutivo, proprio per approfondire ulteriormente le precedenti due perizie. Adesso siamo nella fase di esecuzione e ancora parliamo di una denuncia fatta su un progetto che non è mai andato a buon fine.
Dal punto di vista della sicurezza è stato fatto più del dovuto, e non si può dire che in 10 anni, quanti ne sono passati dalla prima perizia, la natura del terreno sia cambiata.
Si fa solo mistificazione. Non c’è altro da aggiungere”.

Enzo Paolini (PSE). “Sono io uno dei firmatari della denuncia, fatta quando abbiamo scoperto che questa perizia Lefosse era stata copiata integralmente da quella di 11 anni prima, del geologo Tenuta. La perizia Lefosse non è una integrazione, come dice il Sindaco, ma è un falso. Sulla mia denuncia ho sentito però solo sarcastiche affermazioni, ma nessun documento. Io i documenti invece ce li ho. La nostra denuncia è stata archiviata e di questo sono contento, non c’è danno erariale come pensavamo. Rimane però il documento del Pubblico Ministero che contiene alcune affermazioni, parla di ‘rilevanti violazioni dei princìpi di buona amministrazione e di trasparenza dell’azione amministrativa’. Ed è il primo punto, assodato. Parla della ‘impossibilità di acquisire un atto amministrativo di attribuzione incarico’. Sulla perizia, dice il pm che ‘il geologo ha eseguito una copiatura meccanica limitandosi ad aggiungere il suo nome e apporre la sua firma’.
La società Icover che doveva validare la perizia afferma ‘sono stata indotta ad errore dalla condotta criminosa degli indagati che celarono la relazione Tenuta e abbiamo dovuto rilasciare un nullaosta che altrimenti avremmo dovuto rifiutare’.
Questo è il documento di cui tener conto perché quando si farà lo sbancamento a piazza Fera si farà sulla base di una perizia falsa e la sicurezza dei cittadini è garantita solo dalla genuinità di una perizia come questa. Per questo chiedo che il Consiglio voti un documento che chiede una perizia geologica attuale con la sospensione procedura fino all’esito della nuova perizia”.

Nuova replica del Sindaco il quale evidenzia che “il consigliere Paolini ha dato indicazioni errate. Ribadisco che nella seconda gara ci sono due perizie, sia quella di Tenuta che quella di Lefosse. Chi ha partecipato, ha fornito ulteriore progettazione sulla base di quelle due perizie che sono state validate. Quindi piazza Bilotti è coperta da tre perizie”.

Sergio Nucci (Polo Civico Buongiorno Cosenza). “Dobbiamo affrontare questa pratica con la chiarezza e la trasparenza che hanno contraddistinto questi due anni di Amministrazione. Si deve però comprendere tutto il percorso che ha portato questa pratica in Consiglio, perché c’è un documento firmato da tutti i componenti della Commissione controllo e garanzia, anche di maggioranza. E in sede di Commissione nessuno ha affrontato la problematica giudiziaria, soffermandosi solo sul punto in cui la Icover dice che non avrebbe mai validato il progetto se avesse saputo che la perizia era stata copiata. A questo punto il presidente Mazzuca è stato investito del compito di parlare con il Sindaco. Io attendo solo di essere tranquillizzato sul fatto che le perizie poste in essere certifichino la bontà del progetto e la serenità, sia degli abitanti che della pubblica amministrazione. In presenza di queste rassicurazioni potete costruire quello che volete a piazza Fera. Vorremmo che l’opera si realizzasse, senza problemi, senza fiumi, senza crolli. I lavori sono appena iniziati, per cui le rassicurazioni devono arrivare ora”.

Marco Ambrogio (PD). “Quando discutiamo di piazza Bilotti non bisogna sorvolare sul fatto che un progetto per piazza Bilotti era stato già commissionato dal Comune di Cosenza diversi anni fa. Quel progetto non è stato preso in considerazione e invece si è proceduto a qualcosa di nuovo.
Io ho l’impressione che questo progetto non si realizzerà. Il Sindaco dice che è partito ma non è così. È cominciato il rifacimento dei marciapiedi su via Simonetta. C’è chi ipotizza che si sta agendo così per sfruttare i SAL, gli stati di avanzamento.
Il Sindaco non ci tranquillizza quando dice che l’affermazione della Icover riguarda la prima gara annullata. Penso infine che il Sindaco sia un buon architetto ma un pessimo geologo se dice che il terreno in dieci anni non cambia a meno di eventi naturali. A noi i nostri nonni ci hanno consegnato comunque la memoria che sotto piazza Bilotti passa un corso d’acqua”.

Ulteriore precisazione del Sindaco Occhiuto che, parlando di un’opera fondamentale per lo sviluppo della città,  attribuisce ai detrattori un ostruzionismo superficiale “che posso capire in alcuni – afferma - ma non in un partito come il PD”.

Domenico Frammartino (IDV) richiama i lavori della Commissione controllo e garanzia, evidenziandone “il taglio squisitamente politico, privo di strumentalizzazioni” e concorda con Nucci sulla necessità di essere rassicurati, auspicando altre importanti realizzazioni. Massimo Bozzo (UDC) ritorna sul tempo trascorso dalla prima perizia geologica, affermando che “10 anni, nei tempi geologici, è l’unità di tempo in assoluto più piccola. Non credo nella modificazione geologica di piazza Fera, e non credo che ci siano problemi di incolumità. Qui il problema è solo politico – afferma - su un’opera che può cambiare il volto della città. Se ci fosse stato un problema sarebbe emerso al momento delle perforazioni”. Claudio Nigro (Occhiuto Sindaco) ricorda il suo intervento in Commissione controllo e garanzia. “Sono intervenuto animatamente – afferma - sull’esigenza di portare la pratica in Commissione ritenendo che si potesse discutere in quella sede alla presenza del Sindaco. Alla fine si è convenuto di investire il Consiglio. Il Sindaco ha ampiamente chiarito che non bisogna avere preoccupazioni e incutere paura nella cittadinanza. L’opera porterà lustro alla città e gli allarmismi sono ingiustificati”. Raffaele Cesario (UDC) rammenta che “il compito del Consiglio comunale è di vigilare sull’andamento e la bontà delle realizzazioni e sulla legittimità degli atti. Io mi sento assolutamente tranquillo, perché mi pare non ci siano elementi di natura tecnica che inducono al contrario. Mi pare che questa pratica abbia seguito un iter di assoluta trasparenza e regolarità. Tecnici, Giunta e Sindaco non si sarebbero mai sognati di portare a compimento un’azione, fino al contratto, se ci fosse stato un minimo dubbio sulla fattibilità. Sono convinto della bontà dell’opera che dal punto di vista urbanistico rappresenta una svolta per la città di Cosenza”.

Il consigliere Enzo Paolini dà dunque lettura all’aula del documento ma l’intervento del suo capogruppo Giuseppe Mazzuca mette d’accordo tutti sulla opportunità di riportare la questione in Commissione Controllo e Garanzia, previa l’acquisizione di tutta la relativa documentazione.
A questo punto il Consiglio non dà seguito, per come stabilito, alla trattazione del punto 13, rinviando a data da destinarsi.








 

Autore: Annarita Callari