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I lavori del Consiglio comunale del 28 maggio 2013

29 mag 2013

Il Consiglio comunale di Cosenza è tornato a riunirsi, sotto la presidenza di Luca Morrone, per discutere i tanti punti, tra quelli rimasti in sospeso dalle precedenti sedute ed altri integrati, all’Ordine del Giorno.
In prima battuta, approvati i verbali della seduta precedente, e su richiesta del consigliere del PSE Enzo Paolini, primo firmatario, è stata chiesta e approvata l’inversione dell’ordine del Giorno che ha anticipato all’attenzione dell’aula la proposta di intitolazione ad Enzo Tortora dei giardini antistanti il Tribunale di Cosenza.
L’atto di indirizzo è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale dopo una breve introduzione di Paolini il quale ricorda che “Enzo Tortora è stato un esempio di senso dello Stato e delle istituzioni, non foss’altro perché si dimise dal Parlamento per affrontare l’iter giudiziario che poi lo vide assolto. L’intitolazione dei giardini non è una diminutio, al contrario ha un forte valore simbolico trattandosi di quelli dinanzi al Palazzo di Giustizia ed è importante farlo oggi, a pochi giorni dall’anniversario dell’arresto che ricorre il 17 giugno”.
Il Consiglio ha così proseguito nella trattazione del terzo punto all’Ordine del Giorno inerente “l’assenza di un accompagnatore sullo scuolabus che porta i bambini da località Badessa alla scuola elementare di Donnici Inferiore”. Il punto è stato illustrato dal primo firmatario Marco Ambrogio il quale ha evidenziato “dal mese di novembre sollecito l’intervento dell’assessore Machì sul problema. A differenza di ciò che avviene per gli altri scuolabus della città, quello che conduce i bambini di badessa a Donnici è privo di vigilanza e ciò ha causato più volte episodi incresciosi sfociati anche in incidenti stradali. Chiediamo che i bambini abbiano tutti gli stessi diritti”. Nella sua replica, l’assessore alla scuola Marina Machì ha ricordato numeri e modalità del servizio “svolto dall’Amaco – ha detto – in 11 turni, 8 per scuole materne e primarie, 3 per primarie e medie. Tre gli accompagnatori forniti dall’Associazione Carabinieri. Evidenzio che la legge obbliga alla presenza degli accompagnatori solo nel caso di bambini della scuola materna. Per coprire dunque i turni che coinvolgono questi bambini il Comune fa appello alla cooperativa Adiss e lo fa non senza difficoltà essendo impegnata la stessa anche in altri importanti servizi. Aggiungo che la tratta Badessa-Donnici non è l’unica senza accompagnatore e la scelta non è quindi discrezionale ma corrisponde allo sforzo di rispettare la legge.
Ciò nonostante, dietro segnalazione del consigliere Ambrogio, il settore educazione si è attivato ed ha scritto sia all’Amaco per la ridistribuzione dei turni che all’Associazione carabinieri, ma senza avere risposta.
Non siamo freddi burocrati e se si rendessero disponibili delle risorse umane per questo servizio non ci atterremmo pedissequamente alla normativa.
Resto però perplessa di fronte all’evocazione del consigliere Ambrogio di cittadini di serie A e cittadini di serie B. I bambini rom che ha richiamato sono soggetti a forte rischio di dispersione scolastica. Nel loro caso gli accompagnatori non si limitano a scortarli nel bus ma spesso vanno a prenderli nelle loro abitazioni e li accompagnano fino a scuola”.
Dopo la replica dell’amministratore il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il documento presentato da Marco Ambrogio che “impegna il Sindaco e la sua Giunta a porre rimedio al disagio arrecato ad una categoria protetta come quella dei bambini istituendo da subito la figura del vigilantes su tutti gli scuolabus della città” che attualmente ne sono sprovvisti.

Rinviato il punto 4 relativo all’approvazione del Regolamento sulla tutela degli animali perché non ancora affrontato in Commissione, il Consiglio ha dunque trattato il quinto punto, articolato in diversi argomenti.
Il primo, “I lavori di via Romualdo Montagna”, introdotto da Marco Ambrogio il quale ha affermato che “la città capoluogo non sta facendo una bella figura nei confronti dell’hinterland e di quei pendolari che quotidianamente devono raggiungere la città. Non ci arrivano notizie rincuoranti - ha aggiunto - perché pare che la ditta non abbia firmato il contratto, e soprattutto che ci siano delle discrepanze tra quanto previsto nel bando e quanto scritto nel contratto”. Il consigliere del PD ha sottolineato anche il disagio dei residenti di Molino Irto, che è il percorso alternativo delle automobili, con un incremento di traffico a suo parere non sopportabile.
Sull’argomento è intervenuto anche Sergio Nucci. “Notizie in mio possesso – ha detto - mi fanno pensare che si sia inaugurata una nuova pratica, sembrerebbe infatti che nel contratto per i lavori di via Romualdo Montagna ci sia una clausola secondo la quale il pagamento delle spettanze potrà essere effettuato solo dopo l’alienazione di un pezzo di terra che l’Amministrazione ha messo in vendita. Bisognerebbe fare chiarezza su questo contratto, che non è stato firmato, mentre i lavori al 70% sono stati realizzati”.
Nella sua replica, il Sindaco Mario Occhiuto ha ricordato come in pochissimo tempo si sia intervenuti sull’evento franoso, “attivando le procedure per il recupero delle somme con un impegno di spesa che è stato finalizzato all’alienazione di un bene. In questo modo abbiamo potuto iniziare i lavori e tutto l’iter è stato fatto in tempi limitati. I lavori non sono così semplici come si vuole far credere, si è intervenuti con molta solerzia e posso annunciare che si concluderanno entro dieci giorni. Abbiamo fatto quanto era dovuto”.
Dopo una breve conferenza dei capigruppo, due i documenti presentati all’aula, uno della minoranza e l’altro della maggioranza. È stato approvato il secondo nel quale
si impegna il Sindaco “a mettere in atto tutte le azioni possibili per il più celere completamento dei lavori, di vigilare che non vi siano interruzioni degli stessi, e di rimuovere eventuali cause di rallentamento, onde garantire a breve la riapertura della strada.

“Stato della Città dei Ragazzi”. È ancora Ambrogio a presentare il punto. “La Città dei Ragazzi – ha detto - è stata punto di riferimento per tante famiglie della nostra città. Ci sono stati periodi in cui vi hanno fatto ricorso fino a 600 famiglie e i lavoratori della cooperativa che l’hanno gestita, 30 persone, lo hanno fatto egregiamente, anche nei momenti di difficoltà. Il punto di debolezza di questa Amministrazione è nel come decide di affrontare la crisi della Città dei Ragazzi, non sul piano del welfare e del sociale ma su un livello architettonico che non ci interessa. La Città dei Ragazzi non deve essere un museo ma si deve restituirle la funzione che le è stata assegnata all’origine. Serve un rilancio ed una volontà di investimento. Noi chiediamo al Sindaco di fronteggiare le emergenze e non di nascondersi sancendo la fine di questi servizi”.
“Continuo a difendere la Città dei Ragazzi e quei trenta operatori che non hanno avuto paladini – ha esordito Sergio Nucci intervenendo al dibattito. Ricordo le battaglie fatte e ricordo anche una sorta di insensibilità dell’Amministrazione che ha preceduto quella attuale. È una grande sofferenza che quelle attese siano state disattese, una accelerazione sulla Città dei Ragazzi bisognerebbe darla”. Rispetto alla città europea della quale Ambrogio aveva parlato nel suo intervento, Nucci ha sottolineato che “avrebbe anche dovuto dire che in quell’epoca il Comune godeva di ottima salute, e nelle casse c’erano 80 miliardi di lire. Bisogna dire che prima di quell’europeismo spinto ci sono state tante formiche che hanno consentito alle cicale di dopo di cantare”.
Nella sua replica, l’assessore Marina Machì ha inizialmente ripercorso le tappe vissute dalla struttura. “Nel corso del tempo - ha detto - diverse cooperative si sono avvicendate nella gestione, nel 2011 l’ultima gara ha aggiudicato ad un pool di cooperative poco prima dell’insediamento di questa giunta. Il bando prevedeva una gestione per sei anni con finanziamento decrescente, che sarebbe dovuto andare di pari passo con lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative in questione. Le difficoltà si sono però evidenziate sin dai primi mesi, portando il raggruppamento temporaneo di imprese a dichiarare l’impossibilità a garantire il prosieguo del contratto, che è stato consensualmente risolto. Qui nessuno ha chiuso la Città dei Ragazzi – ha ribadito la Machì - anzi, da allora abbiamo lavorato ad una soluzione che tenesse conto dei motivi del fallimento e della crisi economica, che colpisce anche le imprese che lavorano nel mondo dell’infanzia. Si è discusso del riposizionamento strategico, del potenziamento delle attività, della riqualificazione dei livelli professionali. Parallelamente ci siamo attivati per porre rimedio alle deficienze strutturali, ottenendo due finanziamenti.
Ho trascorso molto tempo ad ascoltare spunti e riflessioni da parte di tutti, si è concordato sull’attivazione di nuovo servizi, puntando anche ad una migliore divisione degli spazi. L’assunto di base è chiaro: una Città dei Ragazzi adeguata ai tempi, funzionante tutti i giorni della settimana, aperta al turismo scolastico, aperta alle sinergie. Il nuovo bando adesso è pronto ed è stato condotto in maniera partecipativa. I lavoratori non protestano, si è detto, forse perché li abbiamo incontrati più e più volte, e sanno che l’Amministrazione sta facendo tutto ciò che può ed ha a cuore le loro sorti. Questo percorso è stato condotto in maniera partecipativo, e così è stato anche l’approccio progettuale. Al workshop che abbiamo tenuto qualche giorno fa hanno aderito con grande interesse gli stessi operatori della struttura, ovviamente il progetto di ristrutturazione architettonica non è slegato dalle attività che vi si vogliono svolgere. Concludo dicendo che la Città dei Ragazzi riaprirà a giugno per l’intrattenimento estivo ma non è stata mai chiusa, perché è stata coinvolta per tutto l’inverno in diversi eventi.
L’assise consiliare ha infine approvato il documento presentato dal consigliere Enzo Paolini nel quale “si impegnano Sindaco e Giunta a dar corso senza indugio alle procedure di affidamento della gestione della Città dei Ragazzi a cooperativa di tipo A con l’impegno di reintegro nel posto di lavoro di tutte le maestranze già in servizio presso la struttura medesima ed attualmente in cassa integrazione”.

“Cooperative Tipo B”. La problematica è stata introdotta dal consigliere Enzo Paolini. “Affrontando questo tema inserito all’odg qualche settimana fa, - ha detto –l’intenzione era di sentire dall’Amministrazione se e come è stata eseguita ed applicata la deliberazione consiliare unanimemente adottata qualche settimana fa con la quale il Consiglio aveva vincolato Sindaco e Giunta a dar corso ai contratti con le cooperative, rispettando la parte economica secondo la tabella elaborata da consulenti e che avrebbe dovuto essere confutata dagli uffici se ritenuta non corretta. Teoricamente dovremmo chiedere conto della sottoscrizione dei contratti, dello svolgimento del servizio, dei dovuti e rigorosi controlli, dei puntuali pagamenti. Invece abbiamo verificato un certo ostruzionismo e sono state frapposte due questioni allo svolgimento di questo servizio: la asserita insostenibilità economica e la legalità, cioè la necessità dei cosiddetti certificati antimafia, due atteggiamenti secondo me tipici di una Amministrazione che i problemi non li vuole risolvere”.
Paolini ha fatto riferimento agli arresti del giorno prima, a carico di esponenti delle cooperative B, “non dobbiamo eludere il problema – ha detto -, corruzione, truffa, estorsione, associazione a delinque, minacce, sono accuse gravi. Posso dire che da sempre noi abbiamo un’idea chiara su questo servizio e sulle persone chiamati a svolgerlo, non sono stinchi di santo, per lo più persone in condizioni di disagio che per alcuni significa una vita costellata da problemi relativi alla delinquenza. Ma siccome la nostra cultura politica è che seimila tute blu sconfiggono la ‘ndrangheta più di una squadra di carabinieri, e continuo a pensarla così. Certo, per far funzionare questo delicato meccanismo, occorrono controlli e pagamenti puntuali delle spettanze. Penso che al Comune di Cosenza, dal maggio 2011, queste cose sono mancate. Non c’è stata chiarezza, non si è avuta la leadership cioè la capacità di guidare i processi. Qui non siamo in un tribunale ma in un posto in cui si dovrebbe governare. Eppure non si sa nulla della procedura di gara, annunciata entro maggio, della quale chiederemo nel documento che presenteremo, che la stessa passi attraverso la competente commissione per la verifica di regolarità”.
È seguito il dibattito, aperto dal consigliere Sergio Nucci che ha ripreso la questione dei pagamenti alle cooperative delle spettanze del gennaio scorso. “Ci lasciò esterrefatti – ha detto - la proposta di un dirigente di portare in aula una pratica di debito fuori bilancio. Di quella pratica ad oggi non abbiamo contezza. Chiedo al Presidente di verificare perché una richiesta arrivata con tanta rapidità alla Conferenza dei capigruppo si sia poi dissolta nel nulla, sapendo che non sono intervenuti comportamenti in grado di modificare quell’atto, cioè la certificazione dei lavori svolti”.
Marco Ambrogio ha invece richiamato gli arresti del giorno precedente, “la giustizia farà il suo corso – ha detto - ma noi abbiamo un altro compito, di amministrare la città, nel bene e nel male. Non sta a noi dire se sono 500 delinquenti ma se così non è facciamoli lavorare, perché questa città ne ha bisogno. Dobbiamo pretendere da loro il massimo impegno ma allo stesso modo dobbiamo garantire le spettanze.
Infine Roberto Bartolomeo, ha chiesto chiarimenti rispetto al futuro di quei lavoratori, rientranti nelle cooperative sospese, che non hanno alcun provvedimento a loro carico.

Dura la replica del Sindaco Mario Occhiuto. “Sto assistendo ad una fiera del cinismo e dell’ipocrisia, approfittando di chi non può capire perché è sopraffatto dal disagio. Alla luce degli ultimi fatti, il Consiglio avrebbe dovuto avere una presa di coscienza dopo aver lasciato il Sindaco solo a fronteggiare una situazione che ora, ce lo dicono gli atti, è molto grave. In questo Consiglio si è generato un conflitto di interessi, è vero che dobbiamo guardare al futuro ma dobbiamo guardare anche al passato, a certi rapporti collusivi a chi si è candidato e dove si è candidato, in quali liste. Questi legami vengono a gravare sulle persone oneste che lavorano nelle cooperative e sono sfruttate dalla politica per biechi interessi strumentali ed elettorali, che capiscano invece come possono assumere la loro dignità attraverso il lavoro.
Noi abbiamo seguito l’unica strada percorribile che è quella della legalità. Il certificato antimafia non è una carta. E oggi gli atti dimostrano che non ero io il bugiardo. Noi non ci stiamo nascondendo, stiamo risolvendo i problemi senza strumentalizzazioni e tutelando l’ente. Il sindaco, da solo, ha scritto al Prefetto chiedendo una gara ad evidenza pubblica che accorpi i servizi e tuteli i lavoratori, mentre oggi le indagini evidenziano la frammentazione delle cooperative per eludere la legge. La Prefettura ci ha dato l’ok la scorsa settimana, nel frattempo abbiamo affidato gli stessi servizi nelle more dell’espletamento della gara, ma qualcuno ha ostacolato la firma dei contratti causando il non pagamento di alcune spettanze.
Rispetto a chi ha avuto la misura interdittiva, ho proposto ai presidenti delle cooperative che non hanno avuto la misura, di integrare quei lavoratori, oppure ho proposto alle cooperative sospese di nominare un nuovo organo amministrativo per chiedere nuovo certificato antimafia. Abbiamo offerto delle soluzioni, fermo restando che per alcuni c’è stata la possibilità di ricorrere alla disoccupazione. Quindi siamo qui per risolvere, ma non con la violenza. Non può essere la minaccia la soluzione”.
Sospeso per una Conferenza dei capigruppo, il Consiglio è ripreso con la presentazione di un solo documento, che è stato approvato all’unanimità, nel quale
“il Consiglio comunale ripropone l’impegno già deliberato all’unanimità affinché i contratti con le cooperative di tipo B vengano sottoscritti al più presto e nella massima trasparenza, nel rispetto dei minimi salariali stabiliti dalle leggi dello Stato. Impegna altresì l’Amministrazione a trasmettere senza ritardo alla competente commissione consiliare i bandi di gara per l’affidamento dei servizi già svolti dalle cooperative di tipo B e che saranno riformulati nel bando”.
Nelle dichiarazioni di voto, successive alla lettura del documento, il consigliere Giovanni Cipparrone ha parlato di “fallimento del centrodestra sulle cooperative sociali” evidenziando le “tante assenze nella maggioranza”, mentre Paolini ha invitato il Sindaco a “votare il documento ma soprattutto a rispettarlo”.
Concluso il corposo punto 5 dell’Ordine del Giorno, il consigliere Nucci ha chiesto all’aula, che ha favorevolmente accolto la proposta, di anticipare la trattazione dei punti 7 (“Istituzione della facoltà di medicina presso l’UniCal - Atto di indirizzo”) ed il punto 11 (“Rinnovo vertici azienda municipalizzata AMACO - Atto di indirizzo”).

Sulla prima questione lo stesso Nucci, in qualità di primo firmatario, ha dato lettura del documento elaborato e poi votato all’unanimità dall’aula, dopo qualche integrazione suggerita, nel suo intervento, dal collega Giovanni Perri. Per la maggioranza ha espresso la piena condivisione del documento il consigliere Claudio Nigro mentre Marco Ambrogio ha ribadito il favorevole indirizzo politico regionale espresso dal PD attraverso il suo capogruppo Principe. (il documento è in allegato).

Ha invece introdotto la questione del rinnovo dei vertici Amaco, il consigliere Michelangelo Spataro che ha contestualmente presentato al Consiglio la risoluzione da approvare nella quale “il Consiglio, rilevata l’opportunità di operare repentinamente, invita il Sindaco ad adottare entro 30 giorni, gli atti necessari per procedere al rinnovo delle cariche aziendali”.
Risoluzione che ha avuto un primo accoglimento favorevole da Giuseppe Mazzuca il quale, nel suo intervento, ha detto “ sembrerebbe che a Cosenza ci sia un presidente a vita dell’Amaco. Penso sia arrivato il momento di rinnovare i vertici e di valutare il da farsi”. Ha preso dunque la parola Sergio Nucci che si è soffermato sui requisiti imposti dalla legge “che – ha affermato - esclude chi ha ricoperto negli ultimi due anni ruoli nei consigli comunali delle municipalizzate che si vanno a rinnovare”. Infine Nucci ha auspicato la celerità delle procedure.
Breve replica del Sindaco Mario Occhiuto per annunciare che l’avviso è pronto e che soltanto il guasto tecnico del server ne ha impedito la pubblicazione sul portale. Il primo cittadino ha altresì ringraziato il presidente dell’Amaco Francesco Cribari per il lavoro svolto, “ora – ha concluso - è arrivato il momento del rinnovamento nell’ente”.

Dopo questa pratica, e su richiesta di Nucci, il Consiglio comunale è stato rinviato a nuova convocazione.

Allegato: documento_facoltŕ medicina.pdf (472 kb) File con estensione pdf
Autore: Annarita Callari