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Quattro interventi per riqualificare le frazioni, manutenzioni straordinarie accanto ad opere dal forte impatto sociale

katya gentile
19 set 2012

“Senza una squadra non si raggiunge alcun risultato”. Il vicesindaco Katya Gentile racchiude in questa convinzione la buona riuscita dei progetti che il suo assessorato sta portando avanti, tutti finalizzati a quella riqualificazione urbana che è già nel nome della delega assessorile che il Sindaco Occhiuto le ha attribuito. E per presentare alla stampa cosa e quanto sta per cambiare nelle frazioni a sud della città, quella squadra l’ha voluta con sé, dal Capo Dipartimento Carlo Pecoraro al Dirigente del Settore Domenico Cucunato, ai funzionari Mario Colucci, Renato Cerzosimo e Michele Fernandez. Un team di ingegneri ed architetti impegnati quotidianamente a dare corpo ad una progettualità, accompagnata da complessi atti tecnici ed amministrativi che sottendono la realizzazione degli interventi urbanistici; in sinergia con professionisti progettisti esterni, nel caso della riqualificazione delle frazioni, l’architetto Roberto Gallo.
“Al politico devono riconoscersi le intuizioni – afferma la Gentile – e con esse la capacità di intercettare finanziamenti che non possono prescindere dalla qualità dei progetti e delle risposte che, realizzandoli, si riescono a dare alla comunità”. A questo proposito il vicesindaco fa un breve ma incisivo accenno alla mole di finanziamenti che dall’omologo assessorato regionale sono arrivati nel capoluogo bruzio, 25 milioni di euro che “offrono una grande opportunità di intervento sulle criticità individuate in un primo anno di lavoro che – afferma – è servito a monitorare e pianificare”.
Per la riqualificazione delle frazioni, invece, si attinge ancora a quel bel salvadanaio che è il mutuo acceso dalla passata amministrazione e che la attuale ha deciso di sdoganare da un progetto evidentemente non condiviso per devolverlo ad altri ritenuti più necessari. Avviene così che 450.000,00 euro andranno a garantire quattro interventi così suddivisi: la strada di collegamento Borgo Partenope – S. Ippolito; il Santuario di S. Ippolito nella sua dimensione esterna di sagrato da recuperare ad una dimensione sociale; il centro polifunzionale di Donnici Inferiore; la piazza, anche questa dinanzi la chiesa, di Donnici Superiore.
“Sono interventi – spiega il Vicesindaco – che racchiudono una molteplicità di implicazioni, rispondendo ad esigenze che le rispettive comunità ci hanno espresso, anche per bocca dei consiglieri di riferimento dei territori, di maggioranza e di minoranza, che ringrazio per essere tutti presenti. C’è l’attenzione al grande deficit di mobilità della strada che collega Borgo a S. Ippolito che va restituita ad una adeguata transitabilità; c’è la dimensione sociale del centro polifunzionale di Donnici Inferiore, una comunità che da tempo richiede nuovi spazi di aggregazione, anche per i suoi anziani, orfani di un luogo di ritrovo; ci sono le piazze antistanti due luoghi di culto, il santuario di S. Ippolito e la chiesa di Donnici Superiore, alle quali restituiremo un decoro urbano ed un livello di vivibilità che oggi non hanno, garantendo, nel primo caso, anche uno standard di sicurezza ai tanti cittadini, giovani e meno giovani, che dal santuario percorrono la strada oggi pericolosa che conduce alla fermata Amaco. Si può dire che questi progetti – conclude Katya Gentile – nascono dal territorio e lì tornano trasformati in opere belle, funzionali, attrattive”.
Allo stesso modo l’architetto Roberto Gallo, nell’illustrare le tavole progettuali, parla di interventi complessi, opportunamente pianificati, anche nel razionale utilizzo delle risorse economiche a disposizione. “Quelli che oggi sono dei non luoghi – spiega – diventeranno dei luoghi che esaltano l’identità del territorio e si restituiscono, questa volta fruibili, alle comunità di appartenenza”.
Nessuna corsa contro il tempo, è l’accenno finale dell’assessore Gentile alla tempistica. “Consumata la fase degli appalti, che si stanno predisponendo, contiamo di realizzare le opere nell’arco del prossimo anno”.

Autore: Annarita Callari