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Il Consiglio comunale discute della nuova Piazza Bilotti e rinvia il dibattito sulla sanità cosentina

29 mar 2012

Si è aperto con la comunicazione delle dimissioni di Maria Lucente dal gruppo del PSE e la sua adesione al Gruppo Misto il Consiglio Comunale di Cosenza, presieduto da Luca Morrone, che aveva al’Ordine del Giorno due questioni molto sentite: il nuovo progetto di Piazza Bilotti e la qualità del servizio erogato nei presidi ospedalieri cosentini.
Il primo punto è preceduto dalla relazione del Sindaco Mario Occhiuto che, in prima battuta, ha ripercorso le tappe del progetto e, soprattutto, del Piano Integrato di Sviluppo Urbano che sta a monte. “Abbiamo salvato un finanziamento che, in assenza di procedura di spesa, al 31 dicembre 2011, sarebbe stato automaticamente disimpegnato” – ricorda il Sindaco.
Da lì l’iter velocemente affrontato dall’Amministrazione, a cominciare dalla rimodulazione del PISU che sostituisce il previsto auditorium con la riqualificazione di piazza Bilotti, “progetto che – ha affermato ancora Occhiuto - rispetto al concorso di idee del 1996, impiega 16 milioni di risorse pubbliche e 5 di risorse private”. Il Sindaco è entrato nel merito del progetto illustrandone gli effetti di riqualificazione complessiva di un’area centrale della città. “Abbiamo ottimizzato i tempi, in attesa dell’approvazione finale da parte della Regione, lavorando contestualmente alle autorizzazioni, e preparando il disciplinare di gara. Una procedura complessa – ha sottolineato – fatta in soli sette mesi”. Cosa prevede il progetto: un parcheggio di 250 posti auto, ibridato da funzione museale, la contestualizzazione del MAB, interventi sule strade di collegamento. “Una piazza libera, che viene restituita ai cittadini pedoni”.
Il primo cittadino ha rivendicato con fermezza il diritto alle scelte amministrative. “Una città si costruisce attraverso una visione strategica, ed una cosa non vale l’altra. Stiamo governando per realizzare opere quando, nel passato, sono stati pagati progetti per opere poi non realizzate, ed impiegando fondi comunali. Noi realizziamo le opere e senza toccare i fondi comunali. Le nostre opere non possiamo realizzarle con i progetti di sedici anni fa”. E sulla progettazione il Sindaco ha ribadito che, curata dall’Ufficio Tecnico Comunale, ha comportato una spesa di soli quindicimila euro, seppure la delibera complessiva comprenda altri oneri “che – ha spiegato – potranno essere rimodulati.
Sulla relazione geologica – oggetto delle polemiche delle scorse settimane e di denuncia da parte della minoranza – Mario Occhiuto ha informato che la stessa era già agli atti del Comune e che gli elaborati sono stati allegati al nuovo progetto preliminare. Questione che gli ha offerto lo spunto per esprimere alla minoranza il proprio stupore per un atteggiamento incalzante su un progetto che salva risorse alla città.
Primo firmatario dell’Ordine del Giorno su piazza Bilotti, Marco Ambrogio (PD) ha parlato invece di una opposizione responsabile che vuole evitare aggravi di costi economici per l’ente. “Il fatto che i fondi non siano comunali – ha affermato – non significa che vadano sperperati. Il progetto non era poi così vecchio – ha continuato Ambrogio – e, contrariamente a quanto dice il Sindaco, la delibera parla di un milione e duecentomila euro”.
Massimo Commodaro (UDC) ha parlato di due modi di fare politica. “C’è la politica del fare e della qualità e quella delle polemiche sterili che vuole mistificare i fatti – ha affermato l’esponente di maggioranza. Questa opera sarà strategica per la città, portando con sé un indotto vitale in un grande periodo di crisi, è un’opera che riqualificherà l’intero centro cittadino. Apprezzo del Sindaco il coraggio delle scelte e la loro qualità, tanto più nelle opere pubbliche. Citando De Gasperi, fare politica significa realizzare”.
Enzo Paolini (PSE), ha approcciato la questione dal rispetto delle regole. “Per tanti anni a Cosenza – ha affermato - tanti occhi si sono chiusi e tante teste si sono voltate dall’altra parte. Di questo parliamo stasera, del trasversalismo che genera potere e affari. Noi non abbiamo chiuso gli occhi. Cominciando dagli affidamenti d’urgenza, per scoprire che da maggio 2011 ad oggi questa Amministrazione ne ha assegnato solo uno; proseguendo col cottimo fiduciario, senza ottenere risposta”.
L’esponente del PSE ha puntato il dito contro la perizia geologica a corredo della procedura di piazza Bilotti. “Il progetto originario di Caruso si poteva utilizzare, magari rivedendolo, ma non avrebbe consentito di dare nuove consulenze. La perizia, che è anch’essa di dodici anni fa, quella sì che è stata utilizzata. Se il Comune avesse detto che utilizzava la perizia di Tenuta perché ritenuta ancora valida, avrebbe detto una cosa irresponsabile ma legittima. Invece ha scelto di attualizzare quella vecchia. La nuova perizia è dunque un falso e mi mortifica che il Sindaco della città abbia detto che si può fare. Con questa affermazione avete perso la legittimità morale a governare la città. Dobbiamo dare risposte sul rispetto delle regole, è questo che cambia il rapporto tra la politica e la città amministrata”.
Sergio Nucci (Polo Civico Buongiorno Cosenza), riconoscendo all’opposizione il ruolo di guardare le carte e fare le pulci, l’ha invitata però a farlo sempre. “Le cose non si dicono solo in certi momenti – ha affermato. Chi ha vinto le elezioni decide il futuro della città e per come si è sviluppato il progetto di piazza Fera, dico che mi convince di più rispetto a quello che abbiamo pagato e mai realizzato. Se fare le pulci al progetto attuale di piazza Fera significa dimenticare come è stato portato avanti il vecchio progetto, non ci sto. L’elusione delle regole non può valere a giorni alterni. Il passato non è stato di rose e fiori. È vero, troppe volte i trasversalismi, gli atteggiamenti ovattati hanno oscurato la nostra città ma se non si è disposti ad aprire una pagina di revisione della storia di questa città, diversamente stendiamo veli pietosi”.
Giovanni Cipparrone (SEL) ha denunciato il tentativo di indebolire l’azione politica dell’opposizione ritenendo che sarebbe stato più corretto chiamare il progettista Caruso e chiedergli le variazioni del caso. “Anche perché – ha sostenuto - non abbiamo visto due progetti totalmente diversi”. Della stessa idea anche Giovanni Perri (PSE) che ha evidenziato “la perfetta corrispondenza al centimetro del manufatto delle due perizie, rispondendo al collega di maggioranza Commodaro “non accettiamo lezioni da nessuno su come fare opposizione”. Massimo Bozzo (UDC) ha difeSo le scelte dell’Amministrazione e rimproverato agli oppositori, ex forza di governo, l’aver costruito viale Mancini sulla spazzatura. “Ci accusate di nefandezze – ha affermato - ancora prima che il progetto si realizzi.
Giuseppe Mazzuca (PSE) è ritornato sulla perizia geologica definendola “figlia di una dimenticanza. Nella fretta – ha sostenuto il capogruppo del PSE - si è presa la perizia di Tenuta catapultandola nel progetto, non preoccupandosi che in 12 anni la morfologia della piazza poteva essere cambiata. L’unica spesa sensata sarebbe stata proprio quella della perizia geologica, che invece non è stata rifatta”.
Una breve replica del Sindaco, che ha attribuito eccessiva teatralità alla questione della perizia geologica, rivendicando all’operato dell’Amministrazione l’assoluto rispetto delle regole, ha chiuso l’argomento.
L’ultimo punto all’Ordine del Giorno, riguardante la qualità del servizio erogato nei presidi ospedalieri cosentini, è stato rinviato a nuova convocazione, su richiesta del consigliere Michelangelo Spataro, accolta favorevolmente dalla maggioranza. Protesta vibrata di Giuseppe Mazzuca il quale ha ricordato che in conferenza dei capigruppo ci si era impegnati a fissare, nella seduta del 28, la data per il consiglio comunale aperto sulla sanità a Cosenza, atteso che – a suo parere – “il Presidente Scopelliti non ha interesse a prendervi parte. Ormai la strategia di depotenziamento dell’ospedale di Cosenza è chiara”.
 

Autore: Annarita Callari