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Manifestazione Raccontiamoci la città

14 mag 2003
Con la presentazione del libro edito da Le Nuvole "Raccontami la città" si è chiuso ieri il progetto realizzato dal laboratorio culturale "Cosenza che vive" in collaborazione con l'Amministrazione comunale, riservato agli studenti delle scuole medie cittadine. L'obiettivo dell'iniziativa era quello di avvicinare i giovani alla scoperta e alla conoscenza della storia della città, dei suoi monumenti, dei suoi angoli più nascosti e suggestivi. "Un obiettivo che è stato pienamente centrato" ha detto ieri pomeriggio la docente Gabriella De Falco, presidente di "Cosenza che vive", durante la manifestazione di chiusura che si è tenuta presso la Casa delle Culture. Il progetto, intrapreso nell'autunno scorso, ha registrato la partecipazione di 80 alunni delle scuole medie Misasi, Ciardullo e Gullo, i quali hanno seguito 21 lezioni specifiche riguardanti la storia della città cui sono state affiancate numerose visite guidate nel centro storico, seguendo quegli itinerari spesso disconosciuti dagli stessi abitanti della città vecchia. Le lezioni sono state condotte da Ada Ghi, docente del Liceo Classico "Telesio" di Cosenza e da Giorgio Leone, storico dell'arte della Soprintendenza della Calabria. "Raccontami la città - ha aggiunto Gabriella De Falco - ha sensibilizzato gli studenti alla conoscenza della storia di Cosenza, trasmettendogli quel senso di appartenenza che oggi ci inorgoglisce e avviando un processo di appropriazione delle proprie origini che contribuirà senza dubbio alla conservazione dei luoghi della nostra memoria". "Abbiamo voluto sostenere questa iniziativa - ha detto l'Assessore alle Politiche Scolastiche Maria Francesca Corigliano - perché rispecchia in pieno quei principi formativi che intendiamo promuovere a beneficio dei nostri studenti. Senza conoscenza non ci può essere identità. Al contrario, conoscere le origini di Cosenza, apprezzarne l'estetica, documentarsi sulle caratteristiche della vita condotta in questo borgo medioevale particolarmente importante perché fulcro di attività artigiane e commerciali, non può che stimolare alla ricerca di ulteriori approfondimenti. Quando le istituzioni operano al fianco dei docenti, delle associazioni - ha concluso l'Assessore Corigliano - si arriva a risultati di prestigio. La stessa pubblicazione è stata curata con raffinatezza nelle immagini ed elaborata con un linguaggio accessibile". Successivamente è toccato ai ragazzi che hanno preso parte al progetto esprimere le proprie sensazioni, raccontare l'esperienza trascorsa durate le visite guidate negli itinerari del centro storico. "Siamo venuti in possesso di nuove notizie - hanno detto gli studenti della scuola media Misasi - che ci consentono di vedere la città di Cosenza con occhi diversi, affascinati dalle Chiese, dai monumenti che ne impreziosiscono il centro storico. Grazie al lavoro che abbiamo condotto anche i nostri genitori hanno imparato a conoscere a fondo la città, a coglierne le peculiarità, a scoprirne i pregi". Le caratteristiche dell'approvvigionamento idrico hanno colpito gli alunni della scuola media Fausto Gullo: "In alcuni edifici storici sono ancora conservate le cisterne che raccoglievano l'acqua piovana. La toponomastica della città inoltre è legata alla fiorente attività artigianale e commerciale della seta e di altre materie prime". Gli studenti della scuola media Ciardullo si sono soffermati sulla leggenda di Alarico: "Abbiamo appreso le notizie relative al leggendario re dei Visigoti. Inoltre le visite nei conventi, nelle chiese, nella Pinacoteca ci hanno fatto apprezzare le opere che vi sono conservate". I ragazzi sono rimasti affascinati anche dalla ricostruzione della visita a Cosenza degli imperatori Federico II e Carlo V d'Asburgo, che sono transitati nel capoluogo bruzio nel XIII e nel XVI secolo. "Abbiamo trovato un gruppo di ragazzi motivati e desiderosi di apprendere - ha detto Ada Ghi, docente del Liceo Classico "Telesio" - In loro si è sviluppato un senso di sorpresa da accostare alla scoperta straordinaria dell'antico. I ragazzi hanno preso coscienza di una nuova condizione di privilegio e di dignità derivata dalla storia della loro città e sono ansiosi di trasmetterla agli altri. Era quello che ci proponevamo. Molti di loro frequentavano poco i vicoli del centro storico. Oggi li abbiamo fortemente stimolati, invitandoli a ritornarvi e a tutelarne il patrimonio che conserva". Giorgio Leone, storico dell'arte della Soprintendenza, ha guidato gli studenti alla conoscenza dei tesori conservati nella città vecchia. "Un'esperienza condotta in via sperimentale che ha trovato nelle scuole medie la sua collocazione più congeniale. Abbiamo dimostrato che è possibile promuovere un nuovo concetto di scuola cui affiancare ai contenuti programmatici anche questi importanti progetti formativi esterni di carattere multidisciplinare". All'incontro ha partecipato la dott.ssa Marisa Spizzirri della sezione didattica dell'Archivio di Stato dove è stata allestita una rassegna documentaria che potrà essere visitata nella giornata di oggi fino alle ore 19.