Il capogruppo del PDCI in Consiglio comunale Antonio Ciacco ha espresso nei giorni scorsi sulle pagine di un quotidiano locale una posizione politica di critica dura e dettagliata censurando alcuni atti posti in essere dalla Camera di Commercio di Cosenza. Ci saremmo aspettati che ad una critica politica, peraltro molto circostanziata, si rispondesse con una risposta altrettanto politica. E invece no. Alla posizione espressa da Ciacco si è preferito replicare con la carta bollata cercando di trasferire la questione dal piano eminentemente politico a quello giudiziario. Riteniamo che sia un grave errore dare una risposta non politica e rispolverare il metodo, desueto e stantìo, della querela. Il capogruppo del PDCI ha posto un problema già avanzato dal Sindaco e dall'Amministrazione comunale chiamando in causa comportamenti poco chiari posti in essere dalla Camera di Commercio sulla cui gestione è stata espressa più di una riserva. Noi riteniamo che la strada giusta da percorrere, per rispondere ad una critica politica, sia solo e soltanto quella della replica politica. Comportandosi diversamente, chi è stato chiamato in causa dal capogruppo Ciacco dimostra di non avere valide argomentazioni per difendersi. E' per tutte queste ragioni che esprimiamo la nostra solidarietà al capogruppo del PDCI Antonio Ciacco nei cui confronti è stata presentata una querela che sa di vecchi metodi non proponibili in un Mezzogiorno ed in una Calabria che ha bisogno di altro per guardare al futuro con rinnovata fiducia. I capigruppo di maggioranza di Palazzo dei Bruzi Domenico Ambrosiano dell'Udeur, Francesco Cribari di "Europei per Cosenza", Elena Hoo dei DS, Pietro Petrozza del PSE, Amedeo Pingitore dei Verdi e Carlo Salatino dello SDI. Cosenza, 28.5.2003
![]()
