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Si è riunito ieri sera il Consiglio Comunale

26 mag 2009
Il Consiglio comunale di Cosenza, riunitosi ieri sera sotto la presidenza di Saverio Greco, ha approvato a maggioranza il regolamento per l’esecuzione dei controlli sugli impianti termici ed il piano particolareggiato zona "M" Casa circondariale, quest’ultimo giunto all’approvazione definitiva dopo il passaggio alla Regione. Su questo punto un breve dibattito ha evidenziato la posizione di dissenso del centrodestra rispetto non solo alla pratica ma più in generale alla politica urbanistica della maggioranza. Dopo la relazione dell’assessore Giuseppe Leporace, sono intervenuti Fausto Orsomarso (An), Franco Perri (FI), Fabrizio Falvo (An), Francesco Savastano (Nuovo Psi), Damiano Covelli (Ds), Pietro Petrozza (Pse).
I voti sono stati: 22 sì, 6 no, 2 astensioni di D’Alessandro e Bozzo della Margherita.
Quindi, è passato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal consigliere Ortensio Longo (Pse), che auspica l’istituzione di un premio di poesia intitolato ad Antonio Barbieri. Longo ha chiesto che l’auspicio si tramuti quanto prima in fatto concreto, in onore di "un poeta di questa città, insolito, profondo, sensibile, appassionato, anticonformista". Barbieri, nato nel 1944, è scomparso lo scorso anno dopo aver prodotto e pubblicato numerosi lavori, tra romanzi, poesie e pièces teatrali. Numeroso e corposo è il materiale inedito. Il Consiglio ha tributato il proprio riconoscimento ad un artista "grande narratore di storie, trascinante conversatore che ha descritto nelle sue opere i mille volti della Cosenza che cambiava, una città cui ha dato molto e cui era molto legato".

Il Consiglio si è poi dedicato all’ordine del giorno sul Piano sanitario regionale. Il consigliere pdci Antonio Ciacco, nella sua qualità di Presidente della Commissione consiliare alla Sanità, ha illustrato un corposo documento, licenziato dalla stessa Commissione, nel quale vengono espressi considerazioni e suggerimenti su quanto il piano sanitario dovrà contenere. Dopo un’attenta analisi della situazione di fatto, il documento espone alcune linee guida per fare del Piano attuale, ritenuto estremamente generico e pieno di contraddizioni e problemi irrisolti, uno strumento realmente in grado di risollevare le sorti della disastrata sanità calabrese tenendo al centro i bisogni del cittadino. In particolare si segnala l’esigenza di: salvaguardare il principio della territorialità, mantenere i livelli minimi di prestazioni, definire le dotazioni organiche in rapporto alle prestazioni effettivamente erogate, dislocare in maniera organica gli ospedali di comunità. Ancora, si evidenzia la necessità non tanto di creare poli isolati di eccellenza, ma semmai di rendere eccellente la rete assistenziale già esistente; tenere il criterio di qualità quale unico parametro di accreditamento; riconsiderare ruolo e funzione della conferenza dei sindaci che va coinvolta anche nella nomina dei direttori generali; de-istituzionalizzare l’intervento terapeutico in psichiatria; fare maggiore e migliore prevenzione; riorganizzare rilancio strutturale con una efficace politica di investimento edilizio. Per la città di Cosenza si chiede l’istituzione dell’Unità operativa di cardiochirurgia, di una Unità di struttura dipartimentale per le neuroscienze (Stroke unit), del Dipartimento ospedaliero di riabilitazione, dell’Unità operativa di ematologia, dell’Unità operativa di terapia subintensiva respiratoria, dell’Unità operativa di Tisiologia.
Ampio il dibattito, da cui è emersa da parte del centrodestra la volontà di partecipare costruttivamente alla creazione di una proposta da consegnare all’assessore alla Salute perchÈ se ne faccia portavoce verso la Regione. Sono intervenuti: Amedeo Pingitore (Verdi), Elena Hoo(Ds), Fausto Orsomarso, Agostino Conforti (Sdi), Giuseppe Nardi (Udc), Fabrizio Falvo, Pietro Mari (Pse), Franco Perri, Francesco Savastano, Elio Bozzo (Margherita), Maria Lucente (Ds), Damiano Covelli (Ds), Vincenzo Adamo (Pse). L’assessore alla Salute Giovanna Riccipetitoni ha svolto un dettagliato intervento conclusivo, dando ampiamente conto del lavoro che già sta svolgendo, all’interno dell’Anci Sanità e nel confronto con la Regione, per fare emergere il punto di vista di Cosenza e dell’area urbana e per far sì che gli enti locali abbiano il loro giusto spazio nelle procedure decisionali. La Riccipetitoni ha auspicato che tutto il Consiglio partecipi attivamente alla stesura di una proposta che vada in direzione di una sanità con meno sprechi e meno condizionamenti politici. Cosenza dovrà avere il suo giusto peso nel nuovo Piano sanitario anche rispetto all’adeguamento delle ormai tristemente note quote capitarie di finanziamento, che –secondo l’assessore- devono essere uguali per ciascun cittadino e non diversificarsi secondo aree geografiche più o meno vicine a chi governa la Regione.
Altro punto caldo è il rapporto tra strutture pubbliche e strutture private. "Par condicio sì- ha detto- ma solo a parità di qualità di prestazioni. E il privato deve offrire non prestazioni fotocopia di quelle pubbliche, ma alternative". Vanno poi difese strenuamente le "eccellenze di rete", rafforzando dunque le buone strutture già esistenti, delle quali tutta la regione può e deve usufruire, e contrastando invece manovre come quella che prevede di privilegiare strutture ancora inesistenti come l’ospedale di Germaneto.
Dopo una breve sospensione dei lavori chiesta dalla maggioranza, si è deciso per una pausa di approfondimento ed è stato rinviato alla prossima seduta l’esame di un nuovo documento sulla sanità che il Consiglio, pur apprezzando ed approvando quello licenziato dalla Commissione consiliare presieduta da Ciacco, ha dato incarico alla stessa Commissione di predisporre tenendo conto delle integrazioni che potranno intervenire da tutti i gruppi.