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Consiglio Comunale del 20 giugno 2003

21 giu 2003
Il Consiglio comunale di Cosenza non aderisce alla costituzione della società “Cosenza Acque S.p.A.” e quindi non autorizza il Sindaco all’acquisto delle quote riservate al Comune di Cosenza. E’ quanto ha deciso ieri, a maggioranza, il Consiglio Comunale. “Il Comune di Cosenza - si legge nell’atto di indirizzo votato dalla maggioranza dei consiglieri - propone alla Conferenza dei Sindaci dell’A.T.O. n.1 di Cosenza di avviare, con immediatezza, tutte le procedure necessarie per l’espletamento della gara per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato a soggetto privato. Nell’auspicio che la Conferenza dei Sindaci faccia proprio questo percorso, finalizzato ad affidare con immediatezza la gestione al soggetto privato, da individuare con gara comunitaria ad evidenza pubblica, il Consiglio Comunale si autodeterminerà per i necessari conseguenti e coerenti atti amministrativi”. In avvio di seduta il Presidente del Consiglio Comunale, Saverio Greco, ha comunicato alcune sostituzioni nell’ambito delle commissioni consiliari. In particolare nella Commissione Attività Produttive il Consigliere Carmensita Furlano sostituisce il Consigliere Sergio Del Giudice che, a sua volta, sostituisce il Consigliere Carmelo Guido nella Commissione Urbanistica. Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale dell’ultima seduta del Consiglio, si è passati al secondo punto all’ordine del giorno: “Determinazioni in merito a statuto ‘Cosenza Acque SpA’, partecipazione del Comune di Cosenza alla costituenda ‘Cosenza Acque SpA’, autorizzazione alla sottoscrizione di azioni della ‘Cosenza Acque SpA’ e al versamento dei 3/10 dell’importo delle azioni sottoscritte”. Il Vice Sindaco Giuseppe Leporace ha spiegato i dubbi dell’Amministrazione Comunale riguardo alla società pubblica, partecipata interamente da enti locali, che entro due anni dovrà individuare il partner privato a cui affidare il 40% delle azioni. Leporace individua un primo ostacolo nella oggettiva difficoltà di costituire in tempi strettissimi una società con 155 comuni. “A questo si aggiungerebbe anche una indubbia difficoltà di funzionamento, trattandosi di società ad azionariato così diffuso, aggravato dalla costituzione di un consiglio di amministrazione con un alto numero di membri. Tutto ciò potrà provocare ritardi sulla gestione e quindi sull’efficienza del servizio che questa società dovrà garantire, con ripercussioni gravi per gli utenti. Inutile dire che i costi, per la costituzione e il funzionamento della società sono anch’essi alti e si ripercuoterebbero sui comuni e, in ultima analisi, sulla cittadinanza. Uno dei dubbi decisivi - ha detto il Vice Sindaco - è che questo tipo di affidamento diretto ha carattere transitorio, destinato a cessare secondo legge. Gli Enti locali quindi dovrebbero trasferire il personale ad una società che, comunque, avrà vita breve, creando ulteriori dubbi sulla sorte definitiva del personale. Bisogna tener conto - ha detto ancora Leporace - che a questa società va affidata sin da subito la gestione del servizio idrico integrato, con grande rischio sulla efficienza del servizio stesso in assenza di garanzie circa le capacità imprenditoriali, know how ed esperienza in materia, che una società che nasce oggi non può garantire. Discorso diverso - propone il Vice Sindaco di Cosenza - è quello di scegliere, attraverso una gara comunitaria, una società di capitali con grande esperienza nel settore, a cui affidare il servizio così come richiesto dalla Commissione Europea e consigliato dal Ministero dell’Ambiente. Il soggetto vincitore, controllato dalla segreteria tecnica dell’ATO e dalla stessa Conferenza dei Sindaci, avrebbe esperienza sufficiente per gestire sin da subito il servizio acque per la provincia di Cosenza. Per questo stasera proponiamo la non adesione alla società Cosenza Acque, chiedendo al Consiglio Comunale di invitare l’ATO e la Conferenza dei Sindaci a riflettere bene su quanto si sta facendo, scegliendo di intraprendere una strada diversa rispetto a quella che si intende percorrere”. Il dibattito si apre con l’intervento di Sergio Bartoletti (Forza Italia) che presenta un documento quale posizione ufficiale del gruppo di Forza Italia. “Vari esponenti del centro sinistra - si legge nel documento - hanno evidenziato la volontà della Provincia di creare un carrozzone politico utile a sistemare amici ma non a fare gli interessi della popolazione. Opponendosi ad un modo vecchio di fare politica, Forza Italia ritiene corretta e moderna la posizione espressa dalla Unione Europea, che prevede la gara comunitaria per individuare una società privata esperta nel settore e in grado di garantire servizi moderni, efficienti ed efficaci”. Francesco Perri (Forza Italia), richiama alla memoria la situazione idrica cittadina degli ultimi trent’anni, concludendo che “a Cosenza il problema acqua è sempre esistito e, nonostante la popolazione sia diminuita di circa 50.000 unità, non si è registrato nessun beneficio. Stasera il Consiglio Comunale, volendo dare un giudizio oggettivo, deve dire che la parte pubblica ha fallito”. Chiedendosi per quale motivo evitare oggi una gara che sarà obbligatoria fra pochi anni, Perri esprime parere favorevole all’ipotesi di aggiudicare il servizio attraverso una gara comunitaria. “Rispetto la posizione dell’Amministrazione - dice Giuseppe Nardi (Udc) - ma non la condivido, perché nel novembre 2001 in sede di Conferenza dei Sindaci, il Comune di Cosenza votò a favore della costituzione di una società pubblica che gestisse il bacino idrico. Non capisco, quindi, quali siano le perplessità odierne e non ritengo giusto isolarsi rispetto alle direttive assunte nella Conferenza dei Sindaci. Eppoi non siamo pronti per una gara a livello europeo. Invito pertanto il Consiglio comunale a deliberare a favore della partecipazione alla società Cosenza acque SpA”. “La riunione del Consiglio Comunale - secondo Nicola Adamo (Ds) - non è solo un adempimento formale, e non va limitata alla questione acqua ma allargata a tutti i servizi utili. Bisogna seguire, quindi, alcuni principi inderogabili quali la separazione tra il controllo e la gestione, e l’individuazione della strada utile per garantire efficienza, efficacia ed economicità. Le tre ‘e’ che devono garantire i diritti degli utenti non solo in termini di rapporto costi/benefici.. Sarebbe sbagliato dividerci - ha proseguito Adamo - perché questo dibattito, che investe sia il centro destra che il centro sinistra, non ha nulla di ideologico. Certo che, in presenza di diverse ipotesi contemplate dalla legge, non si può dire che una sola di esse sia legittima o che sottintenda a chissà quali speculazioni. Così come non c’è contraddizione tra la posizione odierna dell’Amministrazione Comunale e quella espressa in un altro luogo e in un altro momento. Noi oggi riteniamo che la via migliore per perseguire gli obiettivi sia l’affidamento della gestione delle acque a soggetti privati, individuati in seguito ad una gara comunitaria, che è poi l’obiettivo finale della Legge Galli. Una gara di tipo comunitario consentirà l’avvio di una competizione che porterà più vantaggi in termini di investimenti e di qualità dei servizi. Il Comune di Cosenza non vuole mettere il bastone fra le ruote a nessuno, pensa, semmai, che in questa fase sia del tutto legittimo esprimere una posizione propria, sulla quale confrontarci con gli altri Sindaci nella Conferenza”. “Siamo in un’epoca in cui si privatizza tutto - commenta Francesco Savastano (Nuovo Psi) - anche quelle strutture che, operando nel sociale, dovrebbero dare risposte ai cittadini. Avviene così che le soluzioni del passato garantivano risposte sicuramente migliori di quanto non avvenga oggi. Credo che il pubblico sia ancora più efficiente nel gestire i servizi sociali e, quindi, tutto sommato, ritengo di dover aderire alla posizione assunta dall’azienda ATO perché consentirà maggiori possibilità di gestione del servizio acque. Rilevo, comunque - conclude Savastano - che questo importante dibattito sia giunto in Consiglio Comunale con grande ritardo e dopo aver appreso sulla stampa di una serie di contrasti che sembrano non esistere solo per il segretario regionale Ds”. Agostino Conforti (SDI) avanza un dubbio sia sulla compatibilità al diritto comunitario che sulla stessa legittimità costituzionale della eccezione introdotta dalla finanziaria 2002, che prevede la possibilità di un affidamento a società di capitali costituita solo da enti pubblici, a cui faccia seguito entro due anni l’ingresso di privati per il 40% e, al massimo entro cinque anni, l’affidamento ad un privato. “La procedura ordinaria - dice Conforti - è quella dell’affidamento ad un privato con procedura pubblica a livello comunitario. In ogni caso il Consiglio stasera non potrebbe approvare l’adesione alla società perché ci viene proposto solo lo statuto, e non anche le modalità di gestione del servizio acque. Si tratta di palesi illegittimità. Salvatore Perugini (Margherita) prende atto dei toni distensivi del dibattito e ritiene di non trovarsi dinanzi ad una disputa ideologica. Chi esprime una posizione “lo fa cercando di proiettarsi in un futuro da progettare nell'esclusivo interesse dei cittadini. La soluzione indicata dall’Amministrazione Comunale, però, non ci convince - continua Perugini - perché riteniamo che il rispetto delle istituzioni e la continuità dei rapporti tra la pubblica amministrazione sia un principio di alto profilo. Cosenza, nel suo recente passato, ha sempre fatto scelte orientate verso società a capitale misto, con un modo ed un metodo di azione politica più confacente alle formazioni di centro sinistra” . Perugini preannuncia l’intenzione di voler seguire con attenzione la discussione, prima di motivare il voto, “che comunque - conclude - non sarà favorevole”. “Il tema della gestione delle risorse idriche - secondo Fabrizio Falvo (An) - interessa tutti i cittadini, al di là delle collocazioni partitiche. Alla città di Cosenza, tuttavia, va sottolineata l’evidente lacerazione tra le forze di centro sinistra sulla gestione delle acque. Non dobbiamo farci ingannare dal tentativo di abbassare i toni della polemica perché, se è vero che su questo tema ci possono essere più posizioni, le contrapposizioni tra Cosenza, Rende e Amministrazione Provinciale la dicono lunga sulle conflittualità esistenti sull’argomento, che hanno caratterizzato altre questioni importanti del territorio. Sono d’accordo con Conforti riguardo all’odg, L’adesione allo statuto è cosa diversa dalla votazione per l'adesione alla modalità di gestione del servizio, che ancora non sappiamo bene quali possano essere. Ma il gruppo di An - ha detto Falvo - non ha ancora capito appieno per quale motivo l'Amministrazione Comunale di Cosenza non intende più aderire alla costituzione della società Cosenza acque. Seguiremo il dibattito, riservandoci di esprimere un giudizio sereno”. Pietro Mari (Pse-Lista Mancini) ha detto: “si è cercato di sminuire la portata del problema spostandolo sul piano delle polemiche tra Amministrazioni. Ma la serena discussione di stasera ha chiarito tutto. Abbiamo sempre detto che l’architettura istituzionale dell'ATO (ente d’ambito cosentino) si fonda sulla indiscutibile competenza di una segreteria tecnica che sta facendo bene il suo lavoro, sulla affidabilità politica della Conferenza dei Sindaci e sull’autorevolezza e la lealtà del Presidente della Provincia nei confronti di tutti gli enti locali. Non abbiamo alcun motivo per cambiare queste valutazioni. Il problema è stabilire oggi, nel 2003, con scelte amministrative chiare, quali sono le strade e i percorsi amministrativi da portare avanti. La differenza legislativa rispetto al 2001 è sostanziale visto che nel frattempo è intervenuto l’art.35 della finanziaria 2002 nel quale è previsto chiaramente che le società a capitale pubblico non possono gestire i servizi. Quello dell’acqua, inoltre, è per Cosenza un settore di grande emergenza. Avere la possibilità di un interlocutore immediatamente capace di operare sull’emergenza è un argomento assai valido per sostenere una scelta che non è contro nessuno, ma che vuole tener conto delle urgenze dei cittadini cosentini”. Per Umberto De Rose (gruppo misto) “la vicenda testimonia del ruolo omai svilito di questo Consiglio Comunale. La minoranza ha chiesto più volte di convocare un Consiglio comunale aperto sul tema dell'acqua, perché crediamo che cittadini abbiano diritto ad avere risposte. Ma in questi mesi non c'è stato alcun dibattito. Anzi, l'Amministrazione ha ritenuto nel 2001 di doversi esprimere nella Conferenza dei sindaci sulla base della scelta di pochi. Va detto, allora, che in Italia non esiste una cultura di gestione del servizio idrico, visto che appena l'8% è gestito dai privati. Il ritardo è enorme, ed è per questo che oggi l'interlocutore vero nel nostro Paese non ha cultura per gestire questo servizio. Credo sia folle pensare che fra dieci mesi ci sia un soggetto capace di gestire la rete delle acque in provincia di Cosenza. Dobbiamo avere coraggio, allora, per dire cosa c'è dietro a questa vicenda. E' legittimo chiedere che l’Amministrazione comunale di Cosenza spieghi ai cittadini perché ha cambiato idea rispetto al passato”. “A proposito di domande - dice Carlo Salatino (Sdi) - i cittadini di Cosenza dovrebbero chiedere ad un vecchio sindaco che pubblicò un opuscolo dal titolo “come abbiamo risolto il problema dell'acqua”, come mai la soluzione ancora non si vede. Tuttavia non sono convinto dalla discussione fatta oggi. Anche senza l’adesione del Comune di Cosenza, infatti, la società “Cosenza Acque spa” si costituirà ugualmente e gestirà il servizio idrico pure per la città capoluogo, che però a quel punto rimarrà fuori dalla gestione. Del resto la costituzione della Società per Azioni non elimina, né impedisce il passaggio alla gara comunitaria. Quest’ultima, però, va preparata con scrupolo per evitare quei contenziosi che troppo spesso accadono, specialmente nel sud, in gare per l’affidamento di servizi pubblici. Basti pensare a Cosenza Ambiente per averne un esempio. Rispetto pienamente la posizione dell’Amministrazione e della maggioranza, così come rispetto la posizione dei Consiglieri del mio gruppo. Non escludo, però, la possibilità di non partecipare al voto”. Al termine del dibattito ha preso la parola il Sindaco, Eva Catizone: “La seduta di questa sera ha un valore assai significativo - ha detto il primo cittadino - perché, forse per la prima volta, sono caduti quegli steccati che troppe altre volte sono stati presenti in quest'aula. C'è stata una discussione serena, pacata; si sono registrate convergenze in nome e per conto di un obiettivo prioritario, di un bene comune che è l'acqua, un elemento limpido, trasparente e che, per definizione, non ha colore. Bisogna comunque evitare strumentalizzazioni politiche che pur sono aleggiate. Contrapposizioni con la Provincia o con altre Municipalità. Dai lavori dell'Assemblea scaturisce invece un ringraziamento nei confronti della Provincia, per il lavoro fin qui svolto e per il lavoro futuro, fatto a sostegno di tante municipalità soprattutto quelle piccole. Del resto si parla di istituzioni che sono amiche, sorelle, perché partecipi di un medesimo colore politico, che non vuol dire uniformità. Noi, a differenza del centro destra, abbiamo sempre valutato positivamente la contaminazione tra le differenze, la compatibilità tra posizioni diverse. E questo è un problema che riguarda 155 comuni, i cui Consigli sono impegnati in queste ore nel medesimo dibattito. Non credo che il rispetto tra le istituzioni si porti avanti praticando il silenzio, ma anzi avendo il coraggio di prendere posizioni chiare, nette e precise, assunte a favore degli altri. Il nostro obiettivo è il benessere collettivo, che è anche un modo nuovo per gestire la cosa pubblica tenendo sempre la bussola puntata su una politica riformista che persegue l’innalzamento della qualità della vita dei suoi amministrati. La nostra è una posizione che porterà grandi benefici che riguarderanno l’intero territorio, che merita di avere un servizio idrico degno dei tempi che stiamo vivendo”. Al termine dell’intervento del Sindaco sono iniziate le dichiarazioni di voto. Il primo a prendere la parola, per il gruppo misto, è stato il Consigliere Umberto De Rose, il quale ha annunciato di non prendere parte al voto “ritenendo che il ruolo del Consiglio Comunale sia stato inesistente rispetto al problema”. Antonio Ciacco (PDCI) dichiara il suo voto contro l'avvio immediato delle procedure per affidare la gestione dell’acqua ad un soggetto privato, “perché la società Cosenza Acque spa realizza un modello esaltante di aggregazione delle municipalità contro il dio mercato. Una decisione che non vulnera la coalizione - ha commentato Ciacco - che anzi viene rafforzata dal mio voto, potenziando l'unità nella diversità”. Amedeo Pingitore (Verdi) esprime voto favorevole alla proposta dell'Amministrazione Comunale. “Questa non è una questione ideologica, né politica, ma gestionale. Solo i tempi ristretti non hanno dato la possibilità di discutere in maniera approfondita anche con una parte del centro sinistra che ha voluto aderire alla costituenda spa”. Francesco Savastano (Nuovo Psi) preannuncia voto contrario al documento comunale. Agostino Conforti (sdi), invece, si dice favorevole alla non adesione alla società Cosenza Acque. Favorevole al documento dell'Amministrazione Comunale si è dichiarato anche Domenico Ambrosiano (Udeur). Fausto Orsomarso (An): “non condividiamo la proposta dell’Amministrazione, se non altro per non aver avuto il tempo di approfondirla. Siamo pronti a confrontarci, ma non sentiamo di poter condividere la proposta all’odg. Noi vogliamo parlare del problema acqua, invece assistiamo ad uno scontro tra modelli di riformismo all'interno del centro sinistra nell'area urbana”. “Convinti che la scelta giusta sia quella stabilita nella Conferenza dei Sindaci - ha detto Roberto D'alessandro (Margherita) - il mio gruppo si astiene dal voto, cogliendo anche segnali di collaborazione lanciati dal segretario regionale Ds”. Piercarlo Chiappetta (Udc) rende pubblica una propria perplessità: “L’Amministrazione comunale ha sempre parlato di città unica, di servizi comuni, di grande area urbana. Ora che abbiamo la possibilità di aderire ad una iniziativa unica, insieme ad altri comuni della provincia, prendiamo una strada totalmente diversa. Il voto dell’Udc, espresso in ogni Comune della provincia, è di adesione alla Cosenza Acque Spa”. Nicola Adamo (Ds) preannunciando voto favorevole alla proposta dell’Amministrazione, ricorda che la scelta di affidare la gestione ad un soggetto privato era già tracciata al momento della costituzione dell’ATO. “Il voto di questa sera è un giusto indirizzo, perché aiuta nella direzione di un definitivo approdo anche nella Conferenza dei Sindaci, dove non si decide con un braccio di ferro ma in vista dell'affidamento ai privati, come prevede comunque la legge. In ogni Comune, inoltre, va tranquillizzato il personale, i cui diritti saranno sempre salvaguardati. Riguardo alle strade intraprese, se ci fosse già stata una città unica non avremmo avuto il problema di un voto differenziato. Apprezzo sforzo colleghi della Margherita - ha concluso Adamo - il cui voto credo sia da intendersi come disponibilità. Stefania Covello (Forza Italia) preannuncia un voto contrario all’adesione alla società Cosenza Acque, che definisce “carrozzone”. “Condividiamo quanto esposto dal Vice Sindaco Leporace riguardo alla possibilità di intervenire subito sulle emergenze della città”. “Voteremo a favore - dice Giacomo Mancini (Pse-Lista Mancini) - ci hanno convinto le affermazioni presentate dal vice sindaco Leporace. Anche tanti Comuni della provincia non avevano capito il senso delle nostre argomentazioni che avranno grande importanza sul futuro della comunità. C'è una legge che mette a disposizione fondi ingenti, che consentono di puntare alla risoluzione definitiva del problema acqua. Per questo abbiamo scelto la strada che i riformisti devono scegliere: chiara, netta, trasparente, con l'unico obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini amministrati. Certo, si poteva contrattare, spartire posizioni di forza, che in una regione arretrata come la nostra sono determinanti. Ma il Sindaco ha scelto la strada del miglior servizio da offrire ai cittadini, puntando alle esperienze e alle competenze che la legge dispone possano essere ricercate in ambito europeo. Non mettiamo in alcun dubbio la solidarietà istituzionale che deve esserci con la Provincia di Cosenza, ma neanche la solidarietà con la Commissione europea che ha messo paletti chiari”. Il documento dell’Amministrazione Comunale, contrario alla partecipazione del Comune di Cosenza alla società Cosenza Acque SpA, è stato approvato con 25 voti a favore, 6 voti contrari e 3 astenuti. Si è poi passati al terzo argomento all’ordine del giorno, concernente la chiusura di alcuni uffici postali nelle frazioni. Ha preso la parola Damiano Covelli (Ds) primo firmatario del documento. “Fino a qualche tempo fa ogni frazione aveva il suo ufficio - ha detto Covelli - poi è intervenuta la minaccia di chiusura totale fortunatamente evitata dall’Amministrazione Comunale nella passata consiliatura”. Nel documento sottoposto all’approvazione del Consiglio, si invita il Sindaco a farsi portavoce del malessere dei cittadini, “sui quali continua ad incombere la minaccia di chiusura alla quale si è aggiunto un clima di paura a causa dell’assenza di sistemi di sicurezza degli uffici postali esistenti”. L’Ente Poste provinciale viene sollecitato a rivedere e concordare con il Comune una nuova riorganizzazione degli uffici, che tenga conto della presenza del servizio nelle frazioni cittadine. Per Fabrizio Falvo (An) c’è, però, una falsità di fondo. “Smentisco nella maniera più assoluta che ci sia in atto una chiusura di uffici postali nelle frazioni di Cosenza. - ha detto Falvo - e ricordo che quando l’allora Amministratore delegato di Poste Italiane decise la chiusura degli uffici postali solo An fece opposizione. Il fatto che l’attuale Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, Maurizio Gasparri, sia stato eletto in Calabria è una garanzia della non chiusura di uffici postali nel nostro territorio”. Agostino Conforti (Sdi) sottolinea l'interesse del Consiglio Comunale di tutelare la presenza delle poste nella nostra città. Il documento, messo ai voti, è approvato con 21 voti a favore e un astenuto.