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Consuntivo 2002: non solo numeri per l'assessore Cersosimo

30 giu 2003
E' stato il consuntivo di "un anno del tutto speciale", quello presentato oggi in Consiglio comunale dal neo assessore alle Finanze e Bilancio Domenico Cersosimo. Speciale l'anno e speciale il consuntivo 2002, perché riferiti ad un documento contabile ereditato da un'altra Giunta e da un altro Consiglio, mentre la gestione operativa è stata divisa a metà tra la precedente giunta Mancini e quella attuale. Un bilancio innanzitutto "equilibrato - ha detto Cersosimo- grazie ai nostri predecessori, primi fra tutti il sindao Mancini e i due assessori Arango e Crea nonché dei dirigenti e degli impiegati preposti". Cersosimo al suo esordio nell'impegno con la nuova delega ha scelto una lettura originale del bilancio, a due binari, quello strettamente contabile e quello parallelo incentrato sugli esiti che i numeri producono sulla vita dei cittadini. Sul piano contabile, i risultati più rilevanti riguardano un avanzo di amministrazione di circa 2 milioni e 200mila euro. L'avanzo si registra sia nella gestione di competenza (11.415,81 euro) che in quella dei residui (oltre 2 milioni di euro). Il bilancio consolidato 2002, inoltre, "mostra un quasi perfetto allineamento ex post tra entrate ed uscite, che si attestano entrambe attorno ai 120 milioni di euro, il che rappresenta una spia di buona capacità sia di programmazione delle risorse sia del suo utilizzo." Ancora, vi è stato un sensibile decremento delle spese correnti (da 84 milioni del 2001 a 72 del 2002) per riduzione generalizzata di quasi tutti i macrocapitoli di spesa (300 mila euro in meno solo per i consulenti). Infine, il consuntivo è in linea con i vincoli del Patto di stabilità. "I conti del Comune sono, dunque, a posto. Ma cosa nascondono le cifre? Qual è il bilancio sociale che scaturisce dalla massa dei dati contabili?" L'assessore Cersosimo ha proceduto a "rovistare dietro le mute poste finanziarie" per rendere i numeri -questo lo sforzo e l' obiettivo- facilmente leggibili a tutti i cittadini. Si è soffermato innanzitutto sulla spesa per il personale che ammonta, per i dipendenti, a più di 32 milioni di euro, cui vanno aggiunti 7 milioni di euro per 600 lavoratori delle cooperative. "Mentre l'economia regionale -ha detto- ha rilevato un calo del reddito dello 0,8%, il bilancio comunale assume una chiara connotazione anticiclica, stbilizzando occupazione e reddito e ridando fiato all'economia cittadina". L'effetto "keynesiano" di stimolo della domanda aggregata da parte del bilancio 2002 è ancora più evidente nel caso delle cooperative, attraverso le quali si è offerto un buon servizio alla città, allo stesso tempo perseguendo "la inclusione sociale e contribuendo significativamente a produrre un bene pubblico intangibile strategico qual è la sicurezza sociale". L'assessore Cersosimo ha poi ricordato diverse opere pubbliche infrastrutturali quali i lavori di recupero e riqualificazione in corso a Santa Lucia, il parcheggio di Portapiana, le ristrutturazioni dei teatri, il sottopasso della 19 bis, il recupero del lungo fiume Crati e la manutenzione delle strade, tutte realizzazioni volte a far proseguire il cammino di Cosenza. Sul piano culturale, ha citato il Capodanno quale grande operazione di marketing, ma anche evento che "ha contribuiro a creare nuovo senso civico legato alla maggiore fruibilità della città", sottolineando come lo spirito civico sia una componente decisiva del grado di civiltà di una città. Nella seconda parte della sua relazione, Cersosimo è passato ad elencare tre elementi di rigidità dei bilanci comunali. Il primo riguarda le spese fisse che, nel caso cosentino, ammontano a ben il 95%. Altra rigidità è connessa al disallineamento tra uscite ed entrate, laddove le seconde intervengono diversi mesi, se non anni, dopo le prime. Infine, la terza rigidità è insita nella crescente aleatorietà ed instabilità dei trasferimenti. Come reagire e questa morsa di criticità? Innanzitutto razionalizzando entrate ed uscite e, in primis, accrescendo la capacità di incasso, che non vuol dire maggiore pressione tributaria, quanto lotta alla evasione e alla elusione. L'esattore unico sarà un importante strumento per raggiungere l'obiettivo e già il 21 luglio si saprà chi ha vinto il relativo appalto-concorso. Anche la cartella unica del contribuente darà maggiore certezza alle entrate. Ma soprattutto, secondo Domnenico Cersosimo, ci vuole una nuova "cultura del bilancio da parte degli amministratori, dei consiglieri comunali, delle altre istituzioni intermedie e degli stessi cittadini". I fondi comunali non sono inesauribili, non si può sempre pensare al Comune come ad ente dal quale vantare crediti. Bisogna invece "accrescere la cultura cittadina del bilancio sociale; quello della consapevolezza che le risorse comunali sono un patrimonio consistente ma limitato, che devono essere indirizzate prioritariamente a sostenere i processi di crescita sociale dei meno favoriti e ad accrescere le opportunità umane per l'intera collettività". A questi temi la Giunta dedicherà apposite giornate seminariali già a settembre. L'obiettivo è di creare, da qui a qualche anno, "un vero e proprio bilancio sociale rivolto a dare maggiore visibilità alle scelte pubbliche dell'Amministrazione, a conseguire una rendicontazione della qualità e della quantità dei servizi offerti e a costruire la cosiddetta "catena del senso" dell'azione amministrativa, cioè a monitorare sistematicamente la coerenza tra ciò che si fa e le finalità che ci siamo date". E' in corso il dibattito.