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Continuano gli incontri sull'urbanistica alla Casa delle Culture

26 mag 2009

Con la partecipazione di Xavier Costa, architetto della nuova generazione di progettisti e critici di Barcellona e di Claudio Cipollini, Urban-Manager per Unioncamere ed esperto di innovazioni urbanistiche dei Paesi in via di sviluppo, si è parlato questo pomeriggio alla Casa delle Culture di "Architetti e architetture, strategie, ruoli e figure", nel quadro degli appuntamenti programmati dall'Amministrazione Comunale per avviare un confronto attento ed articolato sulle questioni di carattere urbanistico che interessano la città di Cosenza.

L'iniziativa, moderata dall'arch. Fernando Miglietta dell'Università di Reggio Calabria, rientra nel ciclo di conferenze del progetto "Cosenza, dopo il Piano verso la strategia", realizzato in collaborazione con il dipartimento di pianificazione territoriale dell'Università della Calabria, con la partecipazione degli ordini degli architetti e degli ingegneri della provincia di Cosenza e coordinata dall'arch. Alessandro Adriano, Capo dell'Ufficio del Piano del Comune di Cosenza, e dell'arch. Pino scaglione.

L'odierna manifestazione è stata incentrata sull'analisi del ruolo e delle funzioni della figura professionale del progettista, sulla trasformazione urbanistica della città contemporanea, sulla qualità dell'architettura e sui procedimenti tecnici delle committenze pubbliche, tematiche per le quali, nei mesi scorsi, il Comune di Cosenza ha ricevuto a Vicenza lo speciale riconoscimento "Dedalus Minosse" ed è stato selezionato per l'assegnazione del premio "Il Principe e l'Architetto" presso la città di Milano.

L'arch. Miglietti, nell'introdurre i lavori, ha sottolineato la complessità del tema trattato: "Ci sono due diversi e contrapposti modi per promuovere lo sviluppo urbanistico della città - ha detto - L'edificazione tout-court che consiste nella realizzazione di un agglomerato forse funzionale, ma certamente non qualitativo e privo di vita, e l'edificazione effettuata seguendo un modello di sviluppo della città mirato a produrre spazi fruibili e a promuovere un'immagine visiva della cultura. A Cosenza si è scelta questa seconda strada, assecondando il pensiero del sindaco Mancini che intendeva concretizzarne il cambiamento anche a livello estetico".

Claudio Cipollini si è invece soffermato sui fattori critici di successo che devono accompagnare la progettazione delle città, allo scopo di individuare un obiettivo di interesse pubblico da perseguire nell'adozione dello strumento urbanistico: "In Italia nel dopoguerra, si è puntato molto alla salvaguardia dei centri storici - ha aggiunto - Ma questa ingombrante presenza ci ha impedito di alleggerirci da un eccesso di storia e cultura con il quale invece si deve tentare di fare dialogare l'architettura contemporanea. E' mancato, sotto questo aspetto, un punto di raccordo di qualità anche per il timore manifestato dalla classe politica e da quella professionale. Un grattacielo al Colosseo non si può costruire - ha osservato - ma in altri quartieri della Capitale, probabilmente sì".

Infine, l'arch. Xavier Costa ha parlato dello sviluppo urbanistico di Barcellona, intrapreso dopo il 1979 allorquando la classe politica decise di affidarsi ad un pool di professionisti per promuovere uno sviluppo urbanistico di qualità.

Una scelta rivelatasi successivamente felice, che l'arch. Costa ha illustrato nello specifico con l'ausilio di una serie di diapositive.

Il programma

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