Home Page » Canali » Archivi » Notizie » Archivio Comunicati Stampa » Archivio Comunicati Stampa 2003

Iniziata nel pomeriggio l'Assemblea dei Sindaci ASL

26 mag 2009

E’ iniziata nel pomeriggio l’assemblea dei sindaci dell’Asl di Cosenza, convocata dal Presidente Eva Catizone per un esame delle linee programmatiche del Piano sanitario che il 13 gennaio scorso l’assessore regionale Giovanni Luzzo ha illustrato ai rappresentanti degli enti locali.

Sono presenti ventotto tra sindaci o loro rappresentanti, il commissario dell’Azienda ospedaliera Mario Santagati e il commissario dell’Asl di Cosenza Marcello Bossio.

Il sindaco Eva Catizone ha aperto i lavori e rispondendo anche ad una richiesta del sindaco di Altilia Gino Pagliuso, ha chiarito di aver ritenuto necessaria l’assemblea in virtù di quella esigenza di concertazione che la Regione ancora disconosce ma che deve invece interessare tutti i sindaci soprattutto per una materia importante come quella sanitaria.

"Il futuro Piano sanitario dovrà tenere ben presenti le istanze dei sindaci, i quali devono riappropriarsi di un ruolo più attivo. Il Piano non dovrà più essere calato dall’alto, ma rispondere ai bisogni reali dei territori, puntare alla qualità della sanità e alla equità nella ripartizione delle risorse tra aree regionali".

Secondo il sindaco Catizone, per l’area cosentina sono tre i nodi da sciogliere. "Il primo riguarda la zona del Savuto, dove bisogna valorizzare l’esistente. C’è poi da dare risposte alle zone di montagna, fra le quali ricade Acri. Infine, per quanto riguarda Cosenza, bisogna che l’ospedale figuri tra i centri di eccellenza – per le neuroscienze, la pediatria e neonatologia e per i trapianti- perché non prevedere questo significherebbe penalizzare l’intera area urbana. Non è certamente una questione di campanile che rivendico, ma la opportunità di valorizzare indubbie potenzialità territoriali".

La relazione introduttiva è stata tenuta dall’assessore comunale alla Salute del cittadino Giovanna Riccipetitoni.

L’Assessore ha illustrato le principali linee della bozza presentata dall’assessore Luzzo, soffermandosi sulle proposte relative al riordino della rete ospedaliera e all’organizzazione delle Asl.

Secondo l’assessore Riccipetitoni è prioritario che gli Enti locali svolgano un ruolo propositivo, più che di protesta, offrendo "soluzioni che partano dall’analisi delle condizioni e che garantiscano il mantenimento del livello di occupazione e il miglioramento dei servizi erogati".

Quindi, l’analisi è passata nel merito dei problemi della sanità calabrese a cominciare dalla lotta agli sprechi.

"Il contenimento dei posti letto per acuti e la loro eventuale riconversione deve riguardare sia il settore pubblico che il privato. Quest’ultimo nella Asl 4 rappresenta quasi la metà dei posti disponibili".

"Non possiamo nasconderci la verità –ha detto Giovanna Riccipetitoni- molte delle nostre strutture sanitarie svolgono le medesime funzioni a pochi chilometri di distanza e non rispondono a domande di salute più complesse. Vi sono degli standars per i posti letti per acuti che possono sì subire dei piccoli adattamenti per le caratteristiche geografiche del territorio regionale, ma non possono anche prescindere dagli standars di sicurezza per l’ammalato. Cito un esempio : nella nostra regione vi sono 39 punti nascita; il progetto materno-infantile Bindi ha sottolineato come un punto nascita debba praticare almeno 500 parti/anno per garantire un’assistenza "sicura" e non sottoporre a rischi la madre ed il nascituro. Ebbene, più della metà di essi effettua circa 200 parti/anno e si parla di aprire nuove maternità (poi ci si scandalizza se il bambino non è assistito adeguatamente e da ciò ne derivano danni permanenti). E’ anche possibile che alcuni piccoli centri esprimano alti livelli professionali per impegno e competenza degli operatori; bene, premiamoli collocandoli in Ospedali di maggiore rilievo o diamo a questi la preferenza rispetto ad altri servizi."

L’altro aspetto da considerare- secondo l’assessore- è "l’organizzazione delle Aziende sanitarie. E’ prevista infatti un’unica Azienda Sanitaria Regionale derivante dalla fusione delle 11 ASL. Temo che nella nostra Regione, con gravi problemi di efficienza amministrativa e di stabilità, possa essere pericolosa una tale concentrazione di poteri; mentre potrebbe essere utile una fase intermedia di coordinamento delle attività di ASL ed AZO tale da consentire un contenimento della spesa ed una attenuazione delle differenze quali – quantitative nei servizi erogati nelle varie aree regionali."

In conclusione, la Riccipetitoni ha indicato quattro obiettivi:

  1. necessità di ruolo attivo degli Enti Locali nella programmazione sanitaria mediante una consultazione articolata;
  2. controllo di tutta la spesa sanitaria (non solo l’assistenza ospedaliera ma anche la prevenzione e l’assistenza distrettuale) e attribuzione delle quote capitarie in modo equo (non con le sperequazioni del 2001-2002);
  3. definizioni concertate con gli Enti Locali delle soluzioni proponibili per ogni realtà locale, tenendo conto della necessità di controllare la spesa dell’Assistenza Ospedaliera sia pubblica che privata;
  4. necessità di provvedimenti nella qualità: riconoscimento di centri di eccellenza anche per Cosenza (non solo per Catanzaro o Reggio Calabria con Messina); mantenimento e potenziamento dell’attività dei trapianti; sviluppo dell’Alta Specialità.

Il dibattito è in corso.

()