Accordo raggiunto tra Comuni dell'area urbana, associazioni dei consumatori e dei commercianti, rappresentanti sindacali di categoria, sulla regolamentazione dell'apertura domenicale dei negozi per l'anno 2003.
Dopo una serie di incontri preliminari, iniziati presso il Salone di Rappresentanza del Comune di Cosenza fin dall'ottobre scorso, la riunione conclusiva si è tenuta ieri, coordinata dall'assessore alle Risorse strategiche e produttive di Cosenza Giancarlo Morrone.
Hanno partecipato rappresentanti dei Comuni di Rende, Zumpano, Castrolibero, della Confesercenti e della Confcommercio, del Comitato difesa Consumatori, della Uil e della Cgil.
I presenti, all'unanimità, si sono ritrovati sulla soluzione che prevede la deroga alla chiusura domenicale per tutta l'area urbana nelle domeniche ricomprese tra il 1° aprile ed il 30 giugno e fra il 1° ottobre ed 30 novembre. Il mese di dicembre non è stato considerato in quanto gode già di una regolamentazione particolare per le festività natalizie.
Sono escluse domenica 20 aprile (Pasqua), domenica 2 novembre e tutte le festività infrasettimanali.
"L'accordo raggiunto ieri -ha commentato l'assessore Morrone- costituisce un nuovo passo avanti verso la realizzazione operativa di un'area urbana omogenea. Vengono salvaguardati i diritti dei consumatori e si offre agli operatori economici la possibilità di adeguarsi alle esigenze di un commercio moderno, senza i rischi di una concorrenza squlibrata per zone, come risulterebbe se fosse permesso tenere aperti i negozi solo in alcuni centri anzicchè in tutti.
Fortunatamente la mentalità di area si sta decisamente affermando su quella di campanile, del che bisogna dare atto a tutti i sindaci.
L'accordo raggiunto offre anche una prima, significativa risposta alla esigenza di una diversa politica degli orari più volte rivendicata dalle donne e della quale l'Amministrazione comunale del capoluogo si fa interprete. Per molte donne che lavorano tutta la settimana, trovare i negozi aperti la domenica significa una preziosa, nuova possibilità di scelta".
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