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Non chiude la sede ICE di Cosenza

04 gen 2000
FONT FACE="Times,Times New Roman"Con l'avvento del nuovo millennio, Cosenza non chiude i suoi legami con l'estero, anzi intende potenziarli. Ma quello che decide la città bruzia non è comune a molti. E' datata 28 dicembre, infatti, una lettera dell'ICE, Istituto nazionale per il Commercio Estero, che sottolinea la differenza. "Quest'Istituto - ha scritto il dr. Paolo Angelini, responsabile dell'Area prodotti alimentari, in una lettera inviata al Sindaco Mancini - a seguito della ristrutturazione della rete Italia, aveva deliberato la chiusura di tutti gli Uffici provinciali, preposti all'assistenza a favore delle piccole e medie imprese, nonché ai controlli di qualità sui prodotto ortofrutticoli commercializzati all'interno dell'Area comunitaria o esportati verso Paesi terzi." L'Amministrazione comunale di Cosenza, però, mettendo a disposizione idonei locali nell'ambito del mercato ortofrutticolo, ha permesso che la presenza dell'ICE non si interrompesse. La sede ICE all'interno del mercato ortofrutticolo di Cosenza consente alle piccole e medie imprese locali la possibilità, a titolo gratuito, di avere assistenza formativa e informazioni utili per il rilancio dell'attività agricola e il conseguimento di positivi risultati economici. Nel corso del primo anno di attività sono stati controllati all'interno del mercato 33 operatori, ed esaminate 363 partite, 33 delle quali verbalizzate perché sprovviste dei necessari requisiti. L'ICE, inoltre, ha assicurato ogni forma di assistenza ai grossisti ortofrutticoli dentro e fuori mercato, e alle numerose ditte che a vario titolo operano nell'hinterland cosentino, dando maggiore garanzia anche ai consumatori. "Nel futuro - conclude il dr. Angelini ringraziando l'Amministrazione - la sede ICE cosentina sarà un sicuro punto di riferimento per quanti operano nel comparto agricolo, dalla produzione alla distribuzione e alle diverse fasi della commercializzazione." "Cosenza ha guardato lontano - ha dichiarato a tal proposito l'Assessore Vicnenzo Arango - nel senso che si è tenuto conto delle prospettive di sviluppo degli operatori locali, che sono legate anche al commercio con l'estero. I nostri prodotti possono essere concorrenziali sui mercati internazionali, pertanto è necessario valorizzare le risorse, utilizzando strumenti qualificati come l'ICE che consentono di approfondire la preparazione e la conoscenza dei meccanismi che governano il commercio internazionale, dagli aspetti valutari a quelli della legislazione di ogni singolo Paese. Nel perseguire la strada della internazionalizzazione della propria attività sarebbe auspicabile - ha concluso Arango - la costituzione di un Consorzio tra operatori, al quale il Comune garantirà il sostegno necessario." (04.01.2000)