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Il cordoglio del Sindaco Occhiuto per la scomparsa di Raffaele Borretti

raffaele borretti
07 nov 2020

“Con Raffaele Borretti scompare un figlio illustre della nostra città e una delle sue figure culturali più poliedriche, ma anche un amico e una persona eccezionale. Non solo un musicista e grande cultore del jazz, cui si deve  l’organizzazione sul nostro territorio e negli spazi culturali della città, a cominciare dal Teatro Rendano, di grandi eventi musicali con autentiche leggende della musica jazz, ma anche un appassionato conoscitore e divulgatore della storia di Cosenza”. Lo afferma il Sindaco Mario Occhiuto dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Raffaele Borretti. “E’ con profonda tristezza – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto, esprimendo, unitamente alla giunta di Palazzo dei Bruzi, i sentimenti del suo cordoglio – che ricordo le tante occasioni nelle quali ci ritrovavamo, quando si trattò, ad esempio, di presentare il libro “Alarico e Cosenza- storia,mito, leggenda” che contiene molti approfondimenti ed anche una pagina su quello che pensava della scoperta della tomba di Alarico l’archeologo Edoardo Galli. Un libro che portai con me, per fargliene dono, quando andai ad incontrare il Ministro Franceschini. Ricordo anche un’altra presentazione con Borretti, del libro “Il Castello di Cosenza”, un volume nel quale, riprendendo il lavoro del padre Mario Borretti, primo studioso a dedicare al Castello di Cosenza, nel 1940, una ricerca organica, Raffaele, che era anche socio dell’Accademia Cosentina e della Deputazione Storia Patria, volle ripercorrere  tutta la storia del nostro maniero federiciano, dalle origini ai giorni nostri, arricchendola con i risultati di nuove ricerche e dei contributi di altri studiosi. Antesignano delle prime associazioni jazz sorte sul territorio, tenne una notevole attività concertistica durante la quale ebbe modo di suonare anche al fianco di alcuni importanti nomi del jazz italiano e internazionale come il clarinettista Tony Scott e, tra gli altri, Lino Patruno. A Borretti si deve, nella seconda metà degli anni ’50, anche la nascita della prima Orchestra jazz calabrese. Da oggi – ha concluso Occhiuto -la cultura musicale a Cosenza è orfana di uno dei suoi esponenti più rappresentativi, ma il suo ricordo ci accompagnerà per sempre”.

 

Autore: Giuseppe Di Donna