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Sindaco Occhiuto in Senato sul DL Semplificazioni: "Bene le misure di rilancio degli investimenti, ma opere ferme senza i sindaci Commissari"

il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto
29 lug 2020

“I sindaci vengano indicati come Commissari Straordinari per la realizzazione delle opere strategiche di interesse locale”. Lo ha ribadito Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza e delegato Anci all’Urbanistica, in audizione davanti le commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato sulla conversione in legge del Dl Semplificazioni. Una posizione nota quella di Occhiuto, già esplicitata agli inizi di luglio e che questa mattina viene ripresa anche dal quotidiano economico “Italia Oggi”. Il Sindaco di Cosenza e delegato Anci all'Urbanistica aveva già posto l'accento più volte sulla necessità di attribuire poteri commissariali ai sindaci. “E' quanto mai imprescindibile – aveva più volte sostenuto Occhiuto -offrire servizi e trasformare le città secondo le necessità più impellenti imposte dall'emergenza sanitaria. Per opere considerate strategiche, sia quelle di interesse locale che riguardano la mobilità sostenibile, come le piste ciclabili, l'edilizia scolastica e gli adeguamenti nelle scuole, gli spazi verdi, i parchi, gli spazi liberi aperti e la viabilità, ma anche per le grandi opere, di competenza regionale, come quelle che riguardano la salute pubblica e le infrastrutture sulla mobilità, c'è assoluta necessità che i sindaci vengano investiti dei poteri commissariali”.

Intervenendo in audizione al Senato, Occhiuto ha espresso la posizione di ANCI sul Dl Semplificazioni. “L’Anci – ha sottolineato Occhiuto -valuta positivamente il Dl Semplificazioni che recepisce molte richieste dell’Associazione, specie con la previsione di innalzare la soglia degli affidamenti diretti per opere fino a 150 mila euro e la forte semplificazione delle procedure negoziate fino a 5 milioni di euro. Sono misure che sapranno accelerare gli investimenti e dare una scossa alle economie locali, favorendo la realizzazione di grandi infrastrutture e sbloccando le tante piccole opere pubbliche di rigenerazione urbana delle città, dove vivono la maggior parte delle persone. Tuttavia, il provvedimento necessita di alcuni interventi correttivi, sulla mancata previsione del Commissario straordinario, sull’affidamento diretto e sulla normativa antimafia”. Entrando più nello specifico, Occhiuto ha apprezzato “la possibilità di aggiudicare appalti soprasoglia legati al superamento emergenza covid-19, con procedura negoziata per ragioni di estrema urgenza, quando non si possono rispettare neanche i termini abbreviati previsti dalle procedure ordinarie”.

Soddisfazione anche per le ulteriori proroghe, fortemente perorate dall’Anci, e già previste dal c.d. decreto ‘sblocca cantieri’, che “sospendono l’obbligo di ricorrere alle centrali di committenza o soggetti aggregatori qualificati, per i comuni non capoluogo di provincia, misura fortemente voluta per i piccoli Comuni; del divieto di appalto integrato, e dell’obbligo di scegliere i Commissari tra gli esperti iscritti all’Albo ANAC”.

"Riteniamo positiva la limitazione della responsabilità di danno erariale ai soli casi di dolo – ha aggiunto Occhiuto - e apprezziamo la modifica dell'abuso di ufficio che restituisce certezza e dunque anche responsabilità concreta a tale fattispecie di reato”,

Un apprezzamento infine per il recepimento delle norme proposte dalla cabina di regia dell’Anci per i Comuni terremotati: subcommissari con poteri di affidamento dei lavori di ricostruzione pubblica in deroga a ogni normativa, fatta eccezione per quella penale e possibilità di installare strutture amovibili senza parere obbligatorio della Sovrintendenza.

Venendo poi agli altri passaggi del decreto meritevoli di approfondimento, Occhiuto ha auspicato che “sull'informativa della liberatoria antimafia, andrebbe chiarita meglio la questione relativa al controllo, sia rispetto alla informativa liberatoria provvisoria che alla comunicazione antimafia”. Riportando i passaggi più importanti dell'audizione in Senato del Sindaco di Cosenza e delegato ANCI all'urbanistica, Mario Occhiuto, il quotidiano economico “Italia Oggi” questa mattina in edicola, ha sottolineato, inoltre, come Occhiuto abbia acceso i riflettori su una “apparente contraddizione” contenuta nel decreto Semplificazioni e che necessiterebbe di opportuni chiarimenti. Si tratta dell'art.1, comma 2 lettera a) nel quale si precisa che l'affidamento diretto per servizi e forniture è consentito nel limite di 214 mila euro (limite fissato dall'art.35 del Codice dei contratti) che sembra fare a pugni con la previsione della lettera b) che, per la stessa soglia di importo per servizi e forniture, prevede la procedura negoziata. Altro aspetto da chiarire – scrive ancora “Italia Oggi” - riguarda il contributo di costruzione per interventi di rigenerazione urbana che, essendo stato ridotto del 20%, potrebbe impattare negativamente sui bilanci comunali. Su questo punto Occhiuto ha sottolineato che “si condividono le osservazioni della commissione bilancio del Senato, perché, trattandosi di norma non transitoria, ma strutturale, bisognerebbe calcolare gli impatti a regime sui bilanci comunali prevedendo le relative compensazioni”. C'è, infine, il capitolo digitalizzazione di cui, secondo l'ANCI – non si prendono in adeguata considerazione gli impatti sui comuni che devono metterle in pratica. “Le modifiche relative all'Anagrafe nazionale della popolazione residente, fortemente promosse dall'Anci – ha osservato Mario Occhiuto – consentiranno una migliore interoperabilità tra banche dati, assegnando un codice univoco ad ogni iscritto in anagrafe, ed una piena circolarità anagrafica, dando la possibilità al cittadino di richiedere i propri certificati direttamente all'Anagrafe centrale, accedendo attraverso la propria identità digitale o, comunque, da un qualsiasi comune del territorio, a prescindere da quello di residenza”.

 

 

 

Autore: Giuseppe Di Donna