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Mancini: Creare la città della grande solidarietà

25 mag 2009
/b "Dobbiamo creare la città della grande solidarietà": un'esortazione che è anche una sottolineatura di un punto importante del programma, quella che il sindaco ha ribadito questa mattina nel corso dell'incontro con dirigenti e dipendenti del Settore delle Attività sociali. "E' uno dei settori che dovrebbe avere maggior peso nella vita amministrativa -ha detto il sindaco- Purtroppo non è cosi a causa di responsabilità di carattere generale che investono innanzitutto il Governo che ha sempre considerato marginali gli strati sociali che hanno più bisogno. Si fanno tagli alle spese sociali anzicchè incrementarle." Mancini ha puntato l'indice anche contro altre istituzioni cittadine che dovrebbero farsi carico di questi problemi ma "i cui interventi sono davvero molto modesti. Se ci fosse un serio monitoraggio dell'area del disagio -ha proseguito- ci accorgeremmo che le previsioni dei nostri bilanci vanno cambiate. Noi abbiamo l'obbligo di impegnarci su questo punto. Abbiamo fatto cose eccellenti sul piano occupazionale, con le Cooperative, ed anche prevedendo le case per i rom. Ma ancora non basta. Abbiamo due anni a disposizione e possiamo utilizzarli per modificare certe inadempienze. Gente senza casa, disoccupati, bambini ed anziani malati, solitudine: sono altrettanti problemi di cui dovremo occuparci con incisività trovando altre risorse finanziarie." Mancini ha fatto poi esplicito riferimento alla educazione sessuale, da incoraggiare con maggiore decisione nelle scuole, ed al problema droga. "I drogati nella nostra città aumentano. Chi vuole la liberalizzazione faccia pure. Ma noi dobbbiamo promuovere una campagna contro la droga che sia in grado di raggiungere le famiglie." Un accenno anche al vertice di Firenze dei giorni scorsi. "Abbiamo sentito parole di solidarietà da Jospin, da Clinton. Il nuovo secolo si apre con la speranza di sconfiggere il cinismo dei popoli. Anche a noi -ha concluso Mancini rivolgendosi al personale presente- tocca fare la nostra parte con maggiore disponibilità e capacità di ascolto verso i più umili." Si è aperto, quindi, il dibattito. Per l'assessore all'Area del Disagio Enrico Morrone "i nuovi bisogni dei cittadini impongono una nuova capacità di programmare i servizi sociali. A Cosenza lo si sta facendo in un settore che è, peraltro, molto vasto". Quanto sia vasto lo ha specificato la dirigente del Servizio Annarita Pellicori, enumerando le aree organizzative di intervento: adulti, anziani e salute dei cittadini, casa e disagio abitativo, politiche giovanili e prevenzione sociale, minori, centri sociali, rendicontazione e contabilità analitica del servizio. Secondo la dottoressa Pellicori "il servizio entra oggi in una terza fase. Dopo l'intervento di tipo prettamente assistenziale di qualche anno addietro, abbiamo attuato una fase progettuale che sta dando molti buoni risultati. Bisogna ora porsi nell'ottica di un intervento che punti ad iniziative che provochino sviluppo." Per segnalare problemi e suggerire miglioramenti sono quindi intervenuti l'assistente sociale Daniela Miceli, la dipendente Emanuela Miglietta, Marisa Righetti del Centro d'Informazione sessuale, Brunella Prillo, coordinatrice del Progetto 21 per l'assistenza ai disabili. Hanno poi parlato gli altri assessori a vario titolo collegati con un servizio ampio quale quello rivolto all'area dell'emarginazione e della sofferenza. Secondo l'assessore alla Salute dei cittadini Enzo Trimboli, intendere il servizio in maniera moderna ed efficace significa "non tanto dare risposte ad una richiesta, come facevano le opere pie, bensì avere la capacità politica di individuare i bisogni non espressi della società. Così, ad esempio, si è fatto istituendo il servizio di elisoccorso." L'assessore Maria Francesca Corigliano ha parlato di quanto si sta facendo contro la dispersione scolastica, per superare soprattutto l'atteggiamento di rassegnazione che c'è spesso attorno al problema. Ci si avvale della collaborazione della giovane laureata rom dottoressa Bevilacqua e delle assistenti sociali che si accostano ai ragazzi e alle loro famiglie cercando di far capire perchè è importante andare a scuola e risolvendo problemi spiccioli ma a volte determinanti. L'assessore alle Finanze Vincenzo Arango ha espresso la convinzione che il sistema della finanza locale è obsoleto e che i trasferimenti di risorse andrebbero agganciati ai programmi da realizzare. "Nei Comuni si avverte la necessità di istituire, in alternativa o ad integrazione del sistema vigente, "tasse di scopo" che permettano la concretizzazione dei programmi." Il Vice sindaco Luciano Crea si è invece soffermato sulla necessità che il bilancio venga redatto guardando anche a quello di altre istituzioni, a cominciare da quelle sanitarie, per meglio mirare gli interventi e superare l'attuale questione irrisolta della separazione tra risorse destinate alla sanità e risorse destinate al sociale. La city manager Antonella Molezzi ha ricordato che il Settore Servizi sociali è stato l'anno scorso scorporato da quello Culturale con il quale era tradizionalmente unito, in virtù dell'accresciuto spessore che ad esso è stato dato. La riorganizzazione è tuttora in corso per meglio mirare gli interventi e renderli sempre più efficienti. (22.11.99)