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Contratto d'area di Gioia Tauro, il Sindaco Mancini plaude ai sindacati

25 mag 2009
FONT FACE="Times,Times New Roman"In una lettera inviata a Sergio Cofferati e a Emilio Viafora, rispettivamente Segretario Generale e Segretario Regionale della CGIL, il Sindaco on. Giacomo Mancini commenta la decisione del Sindacato di non firmare il contratto d’area di Gioia Tauro. Decisione annunciata a Bari da Cofferati e ampiamente sottolineata in Calabria da Viafora. "Ho apprezzato la coerenza – scrive Mancini – con la quale, dopo aver espresso un giudizio negativo sull’iniziativa del Ponte sullo Stretto avete esteso il vostro giudizio ugualmente negativo sul contratto d’area. Viafora, intervenendo nel vivo della polemica aperta da esponenti delle istituzioni e delle forze politiche locali, ha esaurientemente motivato le ragioni del dissenso della CGIL, riaffermando alcuni principi basilari di un’azione di sostegno reale dello sviluppo del Mezzogiorno. Concordo con voi – commenta Mancini – nel sostenere che le limitate disponibilità finanziarie del Paese impongono che le priorità di interventi nel Mezzogiorno siano selezionate con cura. Da questo deriva che Gioia Tauro che è l’unica realtà dinamica della Calabria e, con Melfi, dell’intero Sud, non ha bisogno di uno strumento quale il contratto d’area, che è strumento da utilizzare piuttosto in funzione di ristrutturazioni di aree industriali. Bisogna certo proteggere l’iniziativa sia dalle cosche mafiose che dall’ordinaria criminalità, ma bisogna anche, mantenendo gli impegni, completare le infrastrutture necessarie e, soprattutto, dar fiducia al gruppo industriale senza il cui intervento, molto probabilmente, saremmo ancora a dividerci sulla centrale a carbone si o no. Allo stesso modo – suggerisce Mancini - non si dovrebbe tacere su altre iniziative della politica governativa nel Mezzogiorno, sui quali Viafora ha particolarmente insistito, per le quali i criteri di selezione e programmazione possono essere correttamente invocati ed applicati. Mi riferisco – prosegue il Sindaco– alla catena di Patti territoriali di recente approvati, dei quali si parla con molta enfasi ma che, almeno in Calabria, mi sembra rispondano a logiche contrarie ad ogni principio non solo di programmazione ma anche di buon senso. C’è un Patto territoriale dell’Alto Tirreno calabrese – cita ad esempio Mancini – che comprende Comuni che d’estate raggiungono livelli di densità turistico-residenziale tra i più alti d’Italia e che, privi di reti fognanti, continuano ad andare avanti con sistemi di pozzi neri ad assorbimento e a svuotamento meccanico che determinano vastissime zone d’inquinamento sia del mare che delle coste. Ebbene, in questi Comuni sono previste decine di miliardi di finanziamenti per nuovi complessi alberghieri, che non so proprio dove potranno essere costruiti, e persino per un campo d’aviazione turistico. La posizione giusta e corretta che la CGIL ha preso su Gioia Tauro mi incoraggia a sperare che anche in Calabria possa essere alfine aperto in discorso serio sulla necessità di un coordinamento delle iniziative e quindi della spesa. Un coordinamento per il quale la presenza delle istituzioni è essenziale non solo come soggetti propositivi di programma ma anche come destinatari di finanziamenti. Non posso non ricordare – conclude Mancini – che discussioni e polemiche su Gioia Tauro e Patti territoriali sono esplose mentre noi, al Comune di Cosenza, stiamo facendo salti mortali per comprendere nel nostro bilancio di previsione le spese indispensabili per la realizzazione di un programma di impegno sociale e di sviluppo civile." (15.03.99)