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Al ridotto del Rendano presentazione del libro sulla figura di Luigi Gullo

25 mag 2009
Sarà presentato questa sera, alle ore 18.30 presso il Ridotto del Teatro Rendano il libro "L’uomo del mese" di Luigi Gullo, Edizioni Periferia. Dopo il saluto del Presidente dell’Accademia Cosentina, avv. Piero Carbone, interverranno il prof. Francesco Valentini e il prof. Raffaele Sirri. Introdurrà il Sindaco, on. Giacomo Mancini. Ecco il testo del suo intervento: FONT FACE="Courier New""FONT FACE="Courier New" SIZE=2Con mestizia e rimpianto torniamo a parlare di Luigi Gullo. Dopo -la tristissima piovosa serata di fine settembre, quando, nella piazza antistante Palazzo dei Bruzi , rivolgemmo l'estremo saluto della città alle sue ceneri amorevolmente portate dalla figliola Pierrette. Di lui è stato ricordato l'impegno espresso da ogni settore del nostro Consiglio Comunale che, Luigi Gullo, aveva onorato della sua presenza. Di grande qualità è stata la commossa commemorazione che, all'Accademia, Cosentina, gli ha dedicato l'Avv. Pierino Carbone,- suo successore alla Presidenza. Stasera torniamo a parlare di Luigi Gullo e l'occasione ci è offerta dalla uscita di questo volume, nel quale un suo amico e discepolo ha raccolto le note che mensilmente 5 su "Chiarezza". Luigi Gullo dedicava alla città, alle sue vicende, ai loro protagonisti. Quando, alcune settimane dopo la sua scomparsa, l'amico Falco mi chiese se il Comune di Cosenza era interessato alla pubblicazione di queste note, immediatamente risposi di si. Per una forma di rispetto,, innanzi tutto, della memoria di un figlio della Cosenza migliore. E poi anche per assicurare alla storia della nostra città gli aspetti compositi di una cronaca narrata da un osservatore di eccezione. Quelle di Luigi Gullo sono note rapide, nervose,, spesso--polemiche, talora sarcastiche. Rispecchiano il suo carattere e la sua-personalità. Ma di questo parleranno altri. E diranno come anche dall'episodio, in apparenza limitato e marginale al quale applicava il suo interesse, il suo giudizio e la sua critica, Luigi Gullo riusciva a risalire ad una visione più generale, contrassegnata da alcuni rigorosi e insuperabili paletti politici e morali. lo vorrei appunto di questo mio caro, indimenticabile amico e compagno di tante batttaglie, ricordare questa visione generale nella quale egli era capace di abbracciare tutti i complessi problemi della concezione dello Stato. Quando questo. faceva - e gli accadeva spesso nello scrivere e nel parlare - in contrasto anche con alcune asperità che caratterizzavano talvolta le sue posizioni politiche, veniva fuori dirompente tutta la ricchezza della sua cultura umanistica, prima ancora che giuridica, che costituiva l'eredità preziosa al tempo stesso di insegnamenti patemi e di scuola , nonché di solidi e approfonditi studi spazianti in ogni ramo del sapere. A questo suo pensiero io ho attinto largamente. Sono passati circa 30 anni. Ma non ho dimenticato. Ho detto a me stesso che l'episodio non poteva restare sconosciuto. Ero segretario del PSI e preparavo il discorso per il congresso nazionale di Genova, era il 1972. C'erano temi importanti da trattare sui quali avevo bisogno di consiglio e suggerimenti. Pensai si di chiedere aiuto a Luigino che prontamente aderì. Gli chiesi una nota sulla concezione dello Stato, il potere giudiziario e l'indipendenza della magistratura. Le sue considerazioni di peso le trasferii nella mia relazione di Segretario e parlai di uno Stato come "genuino e moderno strumento della vita democratica" che non crea ma riconosce i diritti dei cittadina e di un potere giudiziario indipendente, ma rispettoso "dei fondamentali diritti del singolo e della collettività e perciò stesso,, libero da ogni ipoteca di classe e di potere". Sono passati circa 30 anni dal 1972. Tutto è ancora valido. Le considerazioni, i giudizi, le indicazioni mantengono tuttora una inalterata validità, che sostanze una posizione effettivamente e coerentemente garantista. Che Luigi Gullo ha sempre tenuto e difeso come punto di riferimento d'ogni elaborazione teorica e di ogni azione pratica, trasmettendola in eredità preziosa ai suoi collaboratori ed -allievi. Collaboratori ed allievi che,, con noi e con lui sono cresciuti 31 parleranno ancora a lungo di Luigi Gullo, scandagliandone il pensiero e scoprendo in esso sempre nuove originali ricchezze. Mi è sembrato onesto e corretto ricordare l'episodio non noto. La città di Cosenza lo ha onorato e continuerà a ricordarlo. La piazza antistante Palazzo di Giustizia, già dedicata a suo padre, ha preso anche il suo nome e si chiama "Piazza Fausto e Luigi Gullo". Mi è sembrato giusto infatti che congiuntamente Cosenza esprima rispetto e stima per queste due figure tra le più alte che questo secolo ha visto operare a difesa degli stessi nobili ideali di libertà e di giustizia. E di Luigi Gullo che è stato un cittadino illustre del secolo che sta per chiudersi come Sindaco della città continuerò ad occuparmi. Mi riservo di istituire una borsa di studio a lui intitolata. Penso anche ad altre iniziative. Cosenza avrà presto una Facoltà di Giurisprudenza. Luigi non potrà essere dimenticato. Il sindaco, che conosce tutti i capitoli della sua vita, non escluso quello che riguarda le sue legittime aspirazioni universitarie, farà il suo dovere ed ha già in mente le proposte che l'amministrazione Comunale farà al Preside della Facoltà di Giurisprudenza perché il nome di Luigi Gullo sia tenuto presente, ricordato e trasmesso alle nuove generazioni.FONT FACE="Courier New"" (26.03.99)