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Convocato per giovedì 15 luglio alle ore 20 il Consiglio comunale di Cosenza.

25 mag 2009
All’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio consuntivo ‘98; l’accertamento e riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti dall’annullamento dell’assestamento generale del bilancio 1998; l’adozione del Programma di recupero urbano; l’esame delle osservazioni presentate ai Piani particolareggiati di Piazza Zumbini e S. Antonio dell’Orto; l’adeguamento del Piano per la realizzazione della rete distributiva dei carburanti; la trasformazione dell’Azienda speciale AMACO in SpA. Ancora, nell’elenco delle pratiche figurano un ordine del giorno del Gruppo consiliare PPI per l’istituzione della sezione staccata di Corte d’Appello, d’Assise d’Appello e Tar in Cosenza; un ordine del giorno dei consiglieri Gualtieri e Mazzuca sulla inadeguatezza della struttura della Fiera di Cosenza e realizzazione del quertiere fieristico. (09.07.99) a name=morroneconvFONT FACE="Times,Times New Roman" SIZE=4Caso Anna Morrone: Convegno sulla condizione femminile FONT FACE="Times,Times New Roman"Hanno risposto in tanti, stamane all' invito dell'Amministrazione comunale a non lasciare il caso dell'omicidio di Anna Morrone solo nelle pagine di cronaca nera, ma di farne un momento di doverosa riflessione collettiva. L'iniziativa, promossa dalle donne del Comune, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle associazioni, dei sindacati, delle forze politiche, di giornalisti e semplici cittadini. Particolarmente significativa la presenza di un nipote della vittima, Carmine Scarpelli, figlio di una sorella di Anna Morrone. Introdotto dalla responsabile dell'Ufficio Stampa Elena Scrivano, l'incontro è iniziato con gli interventi della city manager Antonella Molezzi, degli assessori Maria Francesca Corigliano ed Eva Catizone, della coordinatrice dell'Osservatorio per la condizionne femminile Rosa Conforti, del presidente del Consiglio comunale Salvatore Perugini, del sindaco on. Giacomo Mancini. Nel dibattito sono poi intervenuti Daniela Ceci del Centro "Roberta Lanzino", la dipendente comunale Adriana Chiappetta, la dottoressa Rossella Catalano dell'Osservatorio sulla criminalità, l'assessore Pietro Mari, l'insegnante Maria Olita, la consigliera comunale Maria Lucente, la rappresentante della Cgil Annamiaria Rossiello, la professoressa Donatella Barazzetti, direttrice del Centro Interdipartimentale "Woman Studies". Unanime lo sdegno per quello che è stato definito un "delitto annunciato". Il sindaco Mancini si è detto mortificato per non essersi accorto prima della vastità del fenomeno, testimoniato proprio oggi sulla stampa locale da un magistrato. "Leggiamo che ci sono 2000 casi analoghi nel nostro comprensorio -ha detto Mancini- ma quanti processi vengono celebrati? In questa regione vengono comminate decine di ergastoli, ma se anche si riuscisse a sgominare la mafia e poi restassimo con il problema della violenza tra le mura domestiche, non potremmo comunque definire civile la nostra società." Secondo il sindaco, dunque, la magistratura deve prestare maggiore attenzione a questo problema, anche aprendosi alla collaborazione con le altre istituzioni come i Comuni. "Anche noi sindaci dobbiamo fare la nostra parte, incoraggiare una vasta mobilitazione di tutti gli enti". Il sindaco Mancini ha quindi preannunciato che il capoluogo prenderà iniziative più mirate per venire incontro ai bisogni dei più deboli, non solo le donne, ma anche gli immigrati e i loro bambini. Per il caso di Anna Morrone, Mancini ha confermato il sostegno per il giovane figlio della donna ed ha anche detto che si sta valutando una costituzione di parte civile del Comune nel futuro processo. Molte e interessanti tutte le proposte emerse. Sul ruolo della scuole e delle istituzioni per combattere la cultura retrograda della violenza hanno incentrato il loro intervento la Molezzi e la Corigliano, mentre Catizone ha parlato del varo di uno studio conoscitivo sul fenomeno, grazie a fondi comunitari. Rosa Conforti ha riferito che l'Osservatorio lavorerà anche alla creazione di uno Sportello anti-violenza, mentre il Presidente Perugini si è soffermato sulla necessità di una più accorta legislazione di prevenzione e della creazione di adeguate strutture di assistenza sociale sul territorio. Per la Ceci, c'è bisogno di attivare una più stretta sinergia degli enti istituzionali con le forze dell'ordine per ottenere interventi tempestivi quando una donna chiede aiuto. La Chiappetta ha proposto la creazione di una Casa della donna con funzioni di centro di aggregazione. La dottoressa Catalano ha fornito i primi dati dello studio sulla violenza che sta conducendo l'Osservatorio sulla criminalità, evidenziando come dal '51 al '97 si siano registrati nel comprensorio cosentino 95 processi per casi di violenze familiari. Per il 28% si trattava di uxoricidio. Sul ruolo della scuola si sono ancora soffermati l'assessore Mari, Maria Olita, Annamaria Rossiello, che ha anche chiesto la organizzazione di un Convegno e la creazione di Centri intergenerazionali in città. Maria Lucente ha preannunciato contributi fattivi in sede di Consiglio comunale per incoraggiare ad uscire dall'atteggiamento fatalistico verso questi episodi. Infine, la professoressa Barazzetti ha messo l'esperienza del suo Centro a disposizione di una collaborazione più stretta e fattiva con il Comune. L'incontro si è concluso con l'impegno dell'Amministrazione comunale a proseguire operativamente quanto oggi si è iniziato. Un primo polo d'intervento si è individuato nel Consiglio comunale dove si parlerà presto del caso Morrone. Altre proposte diventeranno patrimonio dell'Ossservatorio per la condizione femminile, che su di esse baserà i suoi prossimi passi. L'obiettivo è arrivare al prossimo 8 marzo con qualcosa di concreto che sia realizzato in memoria di Anna, ma con lo sguardo rivolto alla creazione di un futuro più giusto per tutte le donne di questa città. (08.07.99) a name=letteraterp